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Un Ménage di Natale per Rachel
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Un Ménage di Natale per Rachel
E-book121 pagine1 ora

Un Ménage di Natale per Rachel

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Info su questo ebook

Il Key Club #7

Rachel ha un segreto molto osé ed è troppo imbarazzata per condividerlo con chiunque. Quando il Key Club organizza una Serata Ménage Babbo Natale, pensa che sia quasi troppo bello per essere vero. Deve trovare un modo per partecipare senza che nessuno la scopra!

I baristi del Key Club Rob e Ron Simpson hanno perso la testa, con tutto il cappuccio da Babbo Natale, per la dolce, bella Rachel. Ma lei non immagina neanche lontanamente quello che provano per lei. Presto però lo saprà, perché sta tornando da un viaggio in Europa e i gemelli le faranno trovare il miglior Ménage di Bentornata a Casa che possa mai aspettarsi. Lo faranno con l'aiuto di qualche toy bollente, la Stanza Rossa, una parola di sicurezza e...  Babbo Natale.

Il Key Club Serie
1. Ménage
2. Il ménage di Marley
3. Un ménage per Natale

4. Un ménage per Sophie
5. Il ménage di Jewel
6. Il ménage di Jaxie
7. Un ménage di Natale per Rachel

LinguaItaliano
Data di uscita21 mag 2017
ISBN9781507130315
Un Ménage di Natale per Rachel

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    Anteprima del libro

    Un Ménage di Natale per Rachel - Jan Springer

    Un ménage di Natale per Rachel

    Il Key Club # 7

    Jan Springer

    Rachel ha un segreto molto perverso ed è troppo imbarazzata per condividerlo con chiunque. Quando il Key Club organizza una Serata Ménage dedicata a Babbo Natale, pensa che sia quasi troppo bello per essere vero. Deve trovare un modo per partecipare senza che nessuno la scopra!

    I baristi del Key Club, Rob e Ron Simpson hanno perso la testa - con tutto il cappuccio da Babbo Natale - per la dolce, bella Rachel. Ma lei non immagina neanche lontanamente quello che provano per lei. Presto però lo capirà, perché sta tornando da un viaggio in Europa e i gemelli le faranno trovare il miglior Ménage di Bentornata a Casa che possa mai aspettarsi. Per farlo, si serviranno di alcuni toys, della Stanza Rossa, di una parola di sicurezza e... di Babbo Natale.

    Note editoriali

    Questa è un’opera di fantasia. I personaggi, i luoghi, le situazioni e gli eventi rappresentati in questo libro sono frutto esclusivamente della fantasia dell’autrice e non hanno alcuna rassomiglianza con alcuna persona viva o morta o con fatti, luoghi e/o situazioni reali.

    Ciao! Se vuoi ricevere un'email quando esce un mio nuovo libro, iscriviti qui:

    Jan Springer con notizie italiano: https://ymlp.com/xgwsuysygmgj

    *

    Scopri gli altri lavori di Jan Springer su http://janspringerauthor.wordpress.com/italiano/

    Prologo

    Caro Diario,

    ho delle fantasie erotiche su Babbo Natale. Questo è il mio più grande segreto. Non l'ho mai detto a nessuno, se non forse un paio di volte ai ragazzi con cui stavo, che però all'idea di vestirsi da Babbo Natale fuori stagione hanno reagito male. Mi hanno detto che ero immatura, strana o completamente fuori di testa a voler fare sesso con Babbo Natale. Vorrei essere normale, proprio come tutte le altre.

    Chiuse il diario che aveva casualmente scoperto nella camera da letto di Rachel e aggrottò la fronte.

    Wow, non aveva idea che Rachel avesse queste fantasie. Aveva sentito parlare di donne che si eccitavano per il tipo vestito di rosso con la barba bianca, sì... ma la dolce e tranquilla Rachel?

    Non l'avrebbe mai detto. Nemmeno in un milione di anni.

    Rimise a posto il diario sotto il cuscino della poltrona alla scrivania. Non aveva intenzione di frugare, davvero non voleva. Stava solo facendo le pulizie per il ritorno a casa di Rachel e aveva trovato quel diario per puro caso.

    Avrebbe dovuto lasciarlo stare, ma era molto curiosa e non aveva potuto resistere alla tentazione di sfogliare le pagine, fino a quando si era fermata su quella che parlava della passione per Babbo Natale. Come diavolo avrebbe potuto aiutare Rachel senza che lei scoprisse quello che ora sapeva sulla sua passione?

    Aggrottò la fronte e continuò con il suo lavoro di pulizia.

    Capitolo uno

    Alcuni giorni più tardi...

    Ma insomma, chi sei?

    Guardando suo padre, Rachel sentì in petto emozioni violente. Sedeva abbandonato come un mucchietto di stracci nella sedia a rotelle. I capelli grigi erano in disordine e ai lati della bocca gli correvano rivoli di bava. Normalmente lo avrebbe pettinato, gli avrebbe lavato il viso, spazzolato i denti e poi gli avrebbe letto qualcosa. Ma oggi era davvero troppo stanca per fare qualsiasi cosa, ed era incredibilmente triste per come la vita di lui stava finendo. La guardava, ma i suoi occhi celesti non davano alcun segno di riconoscimento. Non aveva idea che fosse sua figlia.

    Papà sussurrò lei provando a sorridere. Era proprio svanito.

    Sono Rachel disse in tono più alto. Ti prego, ricordati di me, papà.

    Stese la mano. Lui esitò prima di mettere le sue dita molli e fredde nel suo palmo. Si strinsero la mano. La presa di lui era più debole del giorno prima, e ancora più debole dei giorni precedenti.

    Sei l'infermiera? chiese debolmente.

    Oh, Dio, no.

    No, papà. Sono tua figlia ricordi?

    Ebbe un attimo di speranza vedendo passargli negli occhi un bagliore di riconoscimento. Che però sparì con la stessa velocità. Fu presa da una completa disperazione.

    Buongiorno. Ti conosco? chiese di nuovo. Era tornato quello sguardo assente.

    Papà, per favore. Ho bisogno che tu torni.

    Sospirò. No, non mi conosci. Tornerò a farti visita domani. Arrivederci.

    Sarebbe potuta restare, per passare un po' di tempo con lui, ma desiderava solo andarsene a casa, infilarsi nel letto, tirarsi le coperte sopra la testa e poter dormire per il resto della sua vita.

    Le lacrime amare le salivano agli occhi, ma lasciò che le scorressero liberamente solo dopo aver attraversato un mare di sedie a rotelle con persone anziane.

    Accidenti, papà.

    * * * * *

    Si svegliò con la voce del pilota che annunciava che stavano per atterrare e raccomandava di allacciare le cinture. Fece come le veniva ordinato, ignorando la piccola, anziana signora che le sedeva accanto e che le sorrideva con simpatia.

    Suo padre era morto proprio quella notte di sette mesi prima. Tutto solo. Durante il sonno. Il senso di colpa per non aver passato più tempo con lui e non essere stata lì al momento del passaggio, l'attanagliava tanto forte che i suoi amici le avevano acquistato un biglietto e l'avevano spedita a fare un viaggio in Europa.

    Rachel sorrise e il suo cuore si scaldò ricordando le anziane signore da cui i suoi amici l'avevano mandata. Una in Italia. Una in Francia. L'altra in Svizzera. Erano state gentili con lei e l'avevano tenuta occupata, insegnandole a cucinare, a sistemarsi i capelli e a fare il vino in casa.

    Ora, dopo parecchi mesi all'estero, stava tornando a casa. Di nuovo nella sua città, da tutti i suoi amici che l'avevano tanto sostenuta. Il senso di colpa ancora le aleggiava intorno, ma la tristezza con il tempo era diventata meno intensa. Tornava a casa. Di nuovo dove suo padre era morto. Di nuovo ai suoi ricordi.

    Scosse la testa. No, doveva smetterla di pensare così. Per suo padre aveva fatto del suo meglio. L'aveva compreso improvvisamente mentre si trovava su una gondola a Venezia, guardando una donna della sua stessa età che aiutava l'anziano, debole padre a salire in barca. La donna aveva cerchi neri intorno agli occhi, ma ricambiò il sorriso rivoltole dall'uomo. Papà era stato felice di poter passare tutto quel tempo con lei. Fino a quando l'ultimo straccio di memoria non lo aveva lasciato. Era stato felice e lei aveva fatto del suo meglio.

    Questo era tutto quello che contava. Ora toccava a lei essere felice.

    * * * * *

    Non vedo Rachel. Sei sicuro che arrivi con questo volo? chiese Rob al suo gemello che stava con lui al gate degli arrivi, scrutando le persone che ritiravano i bagagli al nastro trasportatore.

    Questo è quello che diceva nell'email di Jaxie. Vedi? Ron sventolò il foglio di carta.

    Già, è proprio questo. Ma allora dov'è?

    "Forse è

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