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Tutto quello che non sai di me: Harmony Collezione
Tutto quello che non sai di me: Harmony Collezione
Tutto quello che non sai di me: Harmony Collezione
E-book167 pagine2 ore

Tutto quello che non sai di me: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

La più famosa giornalista di gossip di Londra, Abby Hart, ha un segreto che non può permettersi di rivelare: il suo fidanzato perfetto in realtà non esiste. Invitata a partecipare a un ballo di beneficenza con il futuro marito, Abby decide di chiedere aiuto all'ombroso milionario Luke Shelverton.

Dopo la fine della sua ultima relazione, Luke non è incline ai colpi di testa e non ha alcuna voglia di lasciarsi coinvolgere in quella pericolosa finzione. C'è però qualcosa nell'entusiasmo e nella naturale bellezza di Abby che lo spinge ad accettare e a desiderare di provare con la sua nuova fidanzata tutti i peccaminosi piaceri del letto nuziale...
LinguaItaliano
Data di uscita20 ago 2018
ISBN9788858985984
Tutto quello che non sai di me: Harmony Collezione
Autore

Melanie Milburne

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    Tutto quello che non sai di me - Melanie Milburne

    successivo.

    1

    Abby aveva ancora un giorno a disposizione prima di dover rispondere all'invito al ballo. Un giorno. Ventiquattr'ore. Millequattrocentoquaranta minuti. Ottantaseimilaquattrocento secondi. Se in quel giorno non fosse riuscita a trovare un fidanzato, sarebbe giunta la sua fine. La sua vita sarebbe stata stravolta, sconvolta fino a diventare completamente inutile.

    Si sedette alla scrivania e fissò l'invito in pergamena dorata con un'elegante scrittura in corsivo.

    Per la signorina Abby Hart e il suo fidanzato.

    Il panico la colse come un pugno ben assestato, capace di attraversarle il petto. Non poteva presentarsi al prestigioso ballo di beneficenza di primavera di Top Gossip da sola. Sarebbe stato l'evento più importante di tutta la sua carriera. La lista di attesa per ottenere i biglietti, infatti, poteva durare tre o quattro anni. Nello staff del giornale, molti redattori più anziani di lei non avevano mai ricevuto un invito. Ottenere un invito come ospite d'onore dal capo era davvero un onore e declinarlo era quindi impensabile. Il suo capo aveva infatti deciso che era giunto il momento che gli adoranti fan di Abby potessero finalmente incontrare il suo fidanzato. Se si fosse presentata al ballo da sola, avrebbe dovuto automaticamente rassegnare le proprie dimissioni. Difatti, tutti pensavano che Abby fosse fidanzata con il suo grande amore d'infanzia. Ogni persona con cui lavorava, tutti gli utenti online e l'intero pianeta credevano che lei fosse fidanzata. A dirla tutta, non aveva nemmeno mai vissuto un'infanzia vera e propria, a meno che l'essere trascinata da una famiglia adottiva all'altra dall'età di cinque anni potesse essere definita un'infanzia felice.

    «Abby, hai tempo per... ehi, non hai ancora risposto all'invito per il ballo? La scadenza non era una settimana fa?» le chiese Sabina, della rubrica di moda, con la fronte aggrottata.

    Abby le sorrise fingendo tranquillità. «Lo so, ma sto ancora aspettando una risposta definitiva dal mio fidanzato. Lui... lui è molto impegnato con il lavoro al momento e...»

    «Ma ti porterà sicuramente al ballo, no?» sbottò la collega. «Nel senso, è quello che fanno tutti i fidanzati, non è vero? Domani sarà la notte in cui tutti conosceranno finalmente il tuo Mr. Perfezione. È la ragione per cui il ballo è diventato sold out in così poco tempo. Penso che sia così bello il nickname che usi per chiamarlo nei tuoi articoli e sul tuo blog. Hai creato un alone di mistero attorno a lui, è il segreto meglio custodito dell'intera Londra.»

    Abby era riuscita a mantenere segreta l'identità del suo fidanzato semplicemente perché non esisteva. Viveva solo nella sua immaginazione. Il suo blog settimanale e i suoi articoli vertevano unicamente su quella relazione e fornivano consigli di coppia, su come trovare e nutrire il vero amore. Aiutava le persone a trovare il loro lieto fine e aveva centinaia di migliaia di lettori e milioni di followers su Twitter che le chiedevano dei consigli a riguardo.

    Ebbene sì, milioni.

    E tutti credevano che lei fosse felicemente fidanzata con il suo uomo perfetto. Indossava addirittura un anello di fidanzamento come prova. Ovviamente non era un diamante vero, bensì uno zircone, che però era così ben realizzato che nessuno se ne era mai accorto, nonostante lo indossasse ormai da due anni e mezzo.

    «Oh, no, lui non mi deluderebbe mai!» Spesso si spaventava dalla semplicità con cui riusciva a mentire.

    «Come vorrei essere stata invitata al ballo!» esclamò Sabina con un sospiro da Cenerentola. «Muoio dalla voglia di conoscerlo. Sono sicura che lui sia la ragione per cui sei stata invitata a sedere al tavolo del capo. Tutti vogliono incontrare questo ragazzo incredibilmente romantico che getta in ombra qualsiasi altro uomo.»

    Abby continuò a sorridere, ma il suo stomaco si stava contorcendo dall'ansia. Doveva elaborare un piano. Doveva trovare un uomo... ma chi?

    Proprio in quel momento, ricevette un messaggio dalla sua migliore amica, Ella Shelverton. La sua amica aveva un fratello maggiore...

    Certo! Era una soluzione brillante! Luke avrebbe però voluto uscire con lei? Non lo vedeva dalla notte di sei mesi prima, quando si era lasciato un po' andare, per dirla in poche parole. Non era mai stata così fisicamente vicina a lui. Luke era sempre stato un po' freddo e distaccato, atteggiamento assolutamente comprensibile dato che si stava ancora riprendendo dalla tragica scomparsa della sua fidanzata, morta cinque anni prima. Eppure, quella notte, quando Abby era andata a casa dell'amica per portarle una cosa che aveva dimenticato, Luke era talmente sbronzo che aveva appoggiato il capo sulla spalla di lei e aveva farfugliato parole incomprensibili, spingendola ad aiutarlo ad andare a letto. Una volta che lo aveva portato in camera, la mano di lui aveva stretto la sua e per un momento aveva pensato che l'avrebbe trascinata con sé. Al contrario, lui si era limitato a sfiorarle il viso come se stesse toccando una fragile orchidea, aveva chiuso gli occhi e si era subito addormentato.

    Al solo pensiero, tuttavia, Abby provò un brivido lungo la schiena. Non aveva mai ripensato a quel momento. Be', solo qualche volta.

    «È il tuo fidanzato ad averti mandato un messaggio?» chiese Sabina, allungandosi in avanti. «Cosa ti ha detto? Viene con te?»

    Abby coprì lo schermo del cellulare con una mano. «Una delle regole di Abby è di non condividere i messaggi del tuo amore con gli amici. Sono privati.»

    Sabina sospirò delusa. «Come vorrei ricevere un messaggio dal mio fidanzato per poterlo condividere! Desidero tanto essere come te, Abby. Dopotutto, tutti vogliono quello che hai tu.»

    Cos'ho esattamente?

    Abby mantenne un'espressione comprensiva. «Odio sembrare la scrittrice di articoli per cuori solitari, ma questo è quello che sono, quindi... Tu sei una persona bellissima che si merita di essere felice come tutti. Non puoi permettere che una brutta esperienza con un idiota che ti ha tradito due volte...»

    «Tre volte o forse quattro, ma non so se fosse sincero riguardo alla rossa.»

    «Giusto, avevo dimenticato. Non puoi permettere che un idiota del genere ti scoraggi dal trovare un uomo fantastico, impegnato e amorevole che è fuori ad aspettare una ragazza meravigliosa come te.»

    Sabina sorrise. «Non c'è da stupirsi se sei la redattrice di consigli d'amore più in voga di Londra. Hai sempre la risposta perfetta.»

    Abby rifletté a lungo, ma alla fine decise di non chiamare Luke prima di presentarsi nella sua casa di Bloomsbury. Non voleva offrirgli l'occasione di liquidarla con la scusa dei troppi impegni di lavoro. Stava infatti ancora lavorando a uno dei suoi progetti di ingegneria medica che lo avevano reso famoso in tutto il mondo. Aveva fatto promettere a Ella di non rivelargli nulla del suo piano prima che avesse avuto la possibilità di parlargli di persona. L'amica si era dimostrata, a sorpresa, molto interessata all'idea che Luke la portasse al ballo. Ripensandoci, però, forse non era poi così sorprendente, dato che Ella non aveva mai fatta segreta la speranza che suo fratello ritornasse ad avere una vita sociale. A ogni modo, Luke non avrebbe mai risposto a una telefonata di Abby, nemmeno se avesse avuto il cellulare acceso. Teneva tutte le persone a distanza, specialmente lei, e proprio quella era la ragione per cui il suo comportamento di quella notte le era sembrato particolarmente strano. Tuttavia, la proposta che Abby aveva in mente sarebbe risultata molto più convincente se fatta di persona. Dato che sapeva che Luke aveva un debole per i dolci fatti in casa, il presentarsi nel suo elegante appartamento con una scatola di biscotti al cioccolato e macadamia appena sfornati avrebbe rappresentato l'esca perfetta.

    Per lo meno, lo sarebbe stata se lui si fosse degnato di aprirle la porta.

    Abby portò i biscotti sotto un braccio e si strinse sotto l'ombrello, cercando di ignorare la pioggia gelida che le stava colpendo e bagnando le caviglie. Suonò per la quinta volta il campanello e rimase ad aspettare. Era sicura che lui fosse in casa perché le luci del suo ufficio erano accese, così come quelle del salotto.

    Forse c'è qualcuno con lui...

    No.

    Scacciò immediatamente quel pensiero. Luke non aveva più avuto nessuna relazione dalla morte della sua fidanzata Kimberley cinque anni prima. Non era mai stato un festaiolo e dopo che Kimberley morì in un incidente d'auto, era diventato ancor più solitario. Era il classico esempio di stakanovista segregato in casa. Quella situazione era molto triste, dato che non poteva fare a meno di credere che lui potesse essere una persona divertente, se solo si fosse lasciato un po' andare.

    Abby udì finalmente il rumore di passi decisi che si dirigevano verso l'ingresso. Smise di suonare il campanello quando la porta si aprì. L'espressione corrucciata di lui non era di certo un caldo benvenuto.

    «Oh, sei tu...» commentò l'uomo.

    «Che bello rivederti, Luke. Posso entrare? Qui fuori fa freddo ed è umido» rispose lei.

    «Certo» disse lui, con un'espressione tutt'altro che disponibile.

    Abby la ignorò e oltrepassò la soglia di casa chiudendo l'ombrello, il quale, sfortunatamente, gettò uno spruzzo di gocce d'acqua sul morbido tappeto d'ingresso.

    «Sono arrivata in un brutto momento?»

    «Sto lavorando a una cosa...»

    «Nella vita non esiste solo il lavoro, sai» commentò lei, cercando un posto dove appoggiare il proprio ombrello.

    «Dammi.» Poi allungò la mano con uno sguardo insofferente. «Lo prendo io, prima che rompi una finestra.»

    Abby gli lanciò un'occhiataccia. «So cavarmela con le faccende domestiche, solo che la tua casa è sempre così dannatamente perfetta che mi sembra di essere sul set di un servizio di Vogue casa

    Luke afferrò l'ombrello e lo appoggiò a un appendiabiti vicino alla porta, senza far cadere nemmeno una singola goccia. Incredibile.

    «Non sei venuta con Ella?»

    «No, ha i colloqui con i genitori a scuola questa sera» rispose lei. «Ho pensato di venire qui da sola, per... ehm... vedere come stavi.»

    «Sto bene, come puoi vedere.»

    Cadde un profondo silenzio d'imbarazzo. Abby si chiese se lui stesse pensando a quella notte. Ci aveva mai ripensato? Se la ricordava? Si ricordava di averla sfiorata? Di aver posato il capo sulla spalla di lei, per poi accarezzarle il viso come se stesse per baciarla?

    Gli occhi di Luke la scrutavano attentamente, come uno studioso che sta cercando di capire un testo complesso. Solo lui la guardava in quel modo così tranquillo, ma penetrante, che la faceva fremere per tutto il corpo. Era come se stesse cercando quella bambina spaventata e abbandonata che teneva ben nascosta dentro di sé da molti anni. La bambina che nessuno aveva mai visto. Nessuno.

    «Abby.» La sua voce era perentoria. «Sono davvero impegnato in questo momento, quindi...»

    La ragazza allungò verso di lui la scatola di biscotti. «Ecco qui. Li ho fatti apposta per te.»

    Afferrò la scatola come se stesse prendendo in mano una bomba a orologeria. «Perché?»

    «Sono i tuoi biscotti preferiti. Li ho preparati prima di venire qui.»

    Lui fece un sospiro spazientito e appoggiò la scatola sul lucido tavolo in noce dell'ingresso. Indicò la via per il soggiorno e la invitò a sedersi sul divano con una mano. Lui però rimase in piedi, come se avesse già deciso che quella visita sarebbe stata di breve durata.

    «Cosa vuoi?»

    «È un po' maleducato da parte tua, non trovi? Mi presento a casa tua con dei biscotti e tu pensi subito che voglio qualcosa in cambio» fece lei, incrociando le braccia e mostrando un'espressione offesa che sarebbe stata degna di una bambina di tre anni.

    Lo sguardo di Luke si soffermò per un attimo sul morbido labbro inferiore di Abby, prima di alzarlo verso i suoi occhi.

    Non appena gli occhi blu scuro di lui si fermarono su di lei, Abby provò una stretta allo stomaco. Lui si schiarì poi la voce e si grattò il mento, coperto da una folta barba. Di solito era sempre perfettamente rasato e fu una sorpresa vederlo così trasandato. Rimase piacevolmente colpita, e avrebbe voluto conoscere meglio quel suo lato selvaggio. Era un pensiero strano, dato che Abby stessa si era ripromessa di non interessarsi mai a Luke Shelverton. Dopotutto, era il fratello maggiore della sua migliore amica. Era un limite che aveva giurato di non oltrepassare. Per qualche strana ragione, però, si sentiva elettrizzata nell'osservare i bellissimi lineamenti di Luke. Gli occhi zaffiro erano incorniciati dalle sopracciglia corvine, ma i capelli erano color castano scuro e arruffati, come se li pettinasse con le dita. Aveva le spalle larghe, i fianchi stretti e degli addominali forti che rappresentavano la fantasia di qualunque

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