Sono tornati i dinosauri?!

Di Maria Teresa Veronesi

“Quando qui,proprio qui, in questa che ora è una dolce baia cullata dal mare, si aggiravano i Dinosauri... i Rinoceronti... e gli Ippopotami... e poi gli Orsi, i terribili Orsi delle caverne che si muovevano - spaventosi - dentro immense foreste d’abeti...”.
Così incomincia la storia che una montagna, un'antichissima montagna a strapiombo sul mare, racconta ad un piccolo pipistrello che abita in una delle sue caverne. Una storia straordinaria iniziata milioni e milioni di anni fa.
 

• Lingua: Italiano
• Editore: Abel Books
• Data di uscita: 10 ott 2012
• ISBN: 9788867520152

Anteprima del libro

Maria Teresa Veronesi

Son tornati i Dinosauri?!?

Abel Books

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© 2012 Abel Books

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via Terme di Traiano, 25

00053 Civitavecchia (Roma)

ISBN 9788867520152

INDICE

INTRODUZIONE

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Capitolo I - A Pongo piacciono le storie

Capitolo II - La grotta racconta: l’antefatto

Capitolo III - La discesa dagli alberi

Capitolo IV - Alla conquista del nuovo mondo

Capitolo V - Cugine scimmie, addio

Capitolo VI - Accanto al fuoco

Capitolo VII - Buoni o cattivi?

Capitolo VIII - Quegli splendidi disegnini

Capitolo IX - I padroni della Terra?

Capitolo X - La storia è finita

INTRODUZIONE

In una bella mattinata di autunno di qualche tempo fa, gli abitanti di Lerici – una splendida cittadina sulla riviera ligure - furono spettatori di un evento davvero incredibile: l’apparizione, dal cielo, di due enormi Dinosauri. Sì, avete capito bene, Dinosauri.

Col naso all’insù, gli occhi sgranati dallo stupore, seguirono le evoluzioni di due potenti elicotteri che si destreggiavano nell’aria limpida del mattino per calare gli spaventosi bestioni all’interno del castello che domina la baia.

La notizia si sparse in un baleno, tra i commenti e le congetture più svariate: era la scena di un film di fantascienza …lo scherzo di qualche buontempone… la solita trovata dell’amministrazione comunale… l’invasione da parte di extraterrestri…

Poi, i Dinosauri sparirono dalla vista dei cittadini, tutto tornò tranquillo e la vita riprese mentre le congetture si scioglievano lentamente al sole, con l’abituale trascorrere della giornata.

Nessuno sentiva il sussurrio dei non-umani  – i gabbiani, le onde del mare… - che, non distratti da futili attività, continuavano a domandarsi: Dinosauri?! Dinosauri?!

Ma, insomma,  vi chiederete curiosi,  che cosa successe veramente, in quella tranquilla mattinata?

Lo saprete, lo saprete... alla fine del racconto.

Cap. I

A PONGO PIACCIONO LE STORIE

Sembrava una mattinata come tutte le altre. Il sole era sorto da poco alle spalle del promontorio che domina il mare e alla luce dorata il paesaggio si rivelava in tutta la sua bellezza: a sinistra – sovrastato da immobili nivee montagne che sorreggono il cielo – un placido fiume si allarga fino ad abbracciare il mare, a destra piccole insenature si susseguono per giungere ad un’ampia baia dove si dondolano decine di barche (a quell’ora ancora addormentate) alle quali fanno la guardia, da parti opposte, due agguerriti castelli. Di fronte, come disegnato su una lavagna azzurro-perlacea, il profilo nitido di una costa digradante e di una famigliola di tre isolotti.

A circa metà altezza del promontorio, nascosta da cespugli che si arrampicano sulle pareti rocciose, una caverna si affaccia sul mare attraverso una piccola apertura; al suo interno, nella tranquillità del buio rischiarato soltanto da mille stalattiti, una tribù di Topi volanti si riposa in fitti grappoli scuri pendenti dal soffitto.

Ad un tratto

 Trr... trrr... ta. ta. ta...

Il finimondo!

Il fresco silenzio della caverna è scosso da un frastuono infernale. Pongo, un piccolo pipistrello che stava dormendo beatamente, appollaiato a testa in giù vicino al corpo tiepido della madre, si sveglia di soprassalto.

Mamma, mamma stride terrorizzato che cosa succede? È il terremoto? Mamma Mjo è spaventatissima – quasi quanto Pongo – ma, tutta preoccupata di tranquillizzare il suo cucciolo, risponde con tono apparentemente impassibile:

"Calma, Pongo, calma; vedrai che non è niente di grave. Stasera, appena farà buio, andrò