Su l'onda del verso

Di Enzo Saggioro

C'è una parola-chiave di più largo impiego del comune e lievemente ossessiva, che ci aiuta a penetrare nella posizione dell'Autore nei confronti della categoria discussa e complessa dei poeti. Già nella composizione iniziale ( La mia poesia) si pone il problema del suo modo di poetare e cita Palazzeschi: avrebbe potuto benissimo aggiungere anche Corazzini e gli altri crepuscolari, ché tale si ritiene, quando si chiede: "riesso un poco a far parlare / la me malinconia... / Poeta mi saria?" o quando, proprio nella laconica presentazione, definisce i suoi versi "brividi nascosti".
(Dalla prefazione di Manlio Cortellazzo)

• Lingua: Italiano
• Editore: West Press
• Data di uscita: 6 ott 2013
• ISBN: 9788888278711

Anteprima del libro

NOTE

Enzo Saggioro

Su l’onda del verso

Poesie in dialetto della Bassa Veronese

Prefazione

di

Manlio Cortellazzo

Illustrazioni

di

Felice Naalin

West Press Editrice

Progetto editoriale: West Press

Ideazione immagine e

progettazione grafica: Antonella Simonotto

Disegni: Felice Naalin

© Copyright 2007-2013 - West Press - Verona

ISBN 978-88-88278-71-1

West Press - Via A. Volta, 4 - 37029 S. Pietro in Cariano - Verona

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E-mail: [e-mail] - [e-mail]

Internet: www.westpress.it

Al professor Manlio Cortelazzo

che mi ha concesso l’onore

di leggere i miei brividi nascosti

e di firmare la Prefazione,

la mia più profonda gratitudine.

A Mario Klein

che, in nome dell’amicizia,

ha seguito la gestazione laboriosa

di questo libro con passione

e competenza straordinarie,

un grazie senza fine.

A Felice Naalin,

per la copertina e le illustrazioni interne,

il mio debito di riconoscenza.

PREFAZIONE

C’è una parola-chiave di più largo impiego del comune e lievemente ossessiva, che ci aiuta a penetrare nella posizione dell’Autore nei confronti della categoria discussa e complessa dei poeti. Già nella composizione iniziale (La me poesia) si pone il problema del suo modo di poetare e cita Palazzeschi: avrebbe potuto benissimo aggiungere anche Corazzini e gli altri crepuscolari, ché tale si ritiene, quando si chiede: riesso un poco a far parlare / la me malinconia… / Poeta mi sarìa? o quando, proprio nella laconica presentazione, definisce i suoi versi brividi nascosti.

A questa problematica è praticamente dedicata tutta la prima parte della raccolta, un susseguirsi di poesie semplici, come un gioco ben costruito di parole e ritmi facili: sono istantanee di quadretti coloriti, emotivi e idilliaci, a volte ludici fino al punto di trarre dalla profondità della coscienza popolare l’identificazione di poeta con un tipo piuttosto strambo (El poeta). In altri momenti si paragona, invece, ad un manovale inesperto nell’arte di costruire. Questa lieve, ma ostinata, insistenza traspare in ogni verso, in ogni immagine, in