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Letteratura Araba LUNGHE, ERANO LE MIE NOTTI A CAUSA SUA
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Letteratura Araba LUNGHE, ERANO LE MIE NOTTI A CAUSA SUA
E-book113 pagine1 ora

Letteratura Araba LUNGHE, ERANO LE MIE NOTTI A CAUSA SUA

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Info su questo ebook

Ali Douagi, scrittore tunisino degli anni 30, faceva parte del gruppo intellettuale "Taht Essur". Le sue opere sono profondamente umane e rivendicano di essere l'espressione di una realtà quotidiana del mondo che lo circonda, con una maniera sarcastica e umoristica, criticando usi e costumi di quell'epoca.

Questo libro è stato tradotto dal Dott. Zoghlami Tarek
LinguaItaliano
EditoreAli Douagi
Data di uscita1 gen 2016
ISBN9788892535541
Letteratura Araba LUNGHE, ERANO LE MIE NOTTI A CAUSA SUA

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    Letteratura Araba LUNGHE, ERANO LE MIE NOTTI A CAUSA SUA - Ali Douagi

    DOUAGI

    LUNGHE, ERANO LE MIE NOTTI A CAUSA SUA

    Racconti

    Tradotti dall’arabo da

    Zoghlami Tarek

    Il tesoro dei poveri (1)

    1 - racconto pubblicata nell'agosto 1935. Secondo l’opera del grande poeta italiano: Gabriele Di Annunzio.

    Ascoltate ciò che dice il poeta:

    C’era una volta e non so in che paese, due coniugi molto poveri che non possedevano niente, proprio niente di niente. Non avevano pane per metterlo nella borsa, né borsa per mettere il pane, e non avevano una casa per custodire la borsa, né terreno per costruire la casa. Erano senza terra, né casa, né borsa, né pane.

    Sono miserabili ..

    Ma il tetto che non avevano mancava loro bene più del pane. Perché il pane, lo mendicavano, e delle anime caritatevoli davano loro qualche pezzo di pane che bastava talvolta alla loro piccola fame.

    Desideravano se potessero passare la loro vita a digiuno in compenso di una casa dove potranno accendere un fuoco con i rametti degli alberi, e s’adageranno in torno e chiacchiereranno sulle luci delle sue fiamme.

    In realtà, la cosa più importante in questa vita, più importante del cibo è di possedere una casa come riparo , perché senza queste quattro mura, l’uomo e l’animale s’equiparano …

    In una notte cupa, la notte di natale, notte triste per loro due in particolare, hanno sentito l’infelicità più che prima.

    Perché in quella notte, la gente accende il fuoco e gioiscono con il suo calore. In quella notte tenebrosa, erano in mezzo alla strada, tremavano di freddo. Sono inciampati su un gatto, quest’ultimo si è lamentato miagolando.

    Questo gatto era più misero di loro. Non aveva che la pelle che raccoglie le sue ossa con pochi peli sopra … e se la sua pelliccia fosse abbondante potrebbe avere un aspetto migliore e se la sua pelle non si attaccasse alle sue ossa avrebbe potuto correre dietro i topi e non sarebbe rimasto esile come ora.

    Ma non possiede né pelliccia, né pelle, né ossa per questo era misero e triste.

    Tutti i poveri e i miseri sono generosi e si aiutano tra di loro …

    Hanno preso il gatto non per mangiarlo ma per dargli qualche briciola di pane chiesto in elemosina da sua moglie. Quando il gatto ha mangiato il pane, si sono diretti ad una capanna abbandonata …

    Non hanno trovato in questo rudere una sola fessura dove penetrava un raggio di luce dell’aurora quando le nuvole permettevano questo …

    Le luci dell’aurora sono sparite e con esse è sparito anche il gatto, e cosi sono rimasti in mezzo al buio profondo, in mezzo a questo rudere oscuro, e quello che accentua questa oscurità è la mancanza di un fuoco.

    Diceva:

    Se potessimo accendere un fuoco in questo freddo pungente potremmo chiacchierare in vicinanza della sua luce.

    Ma, purtroppo, non c’è fuoco nel rudere e perciò sono troppo tristi.

    Alla fine si sono accorti che c’erano due tizzoni ardenti che fiammeggiavano in fondo alla capanna. Due fonti di colore dorato … si sono strofinati le mani di gioia, e il uomo disse alla sua moglie:

    Senti la dolcezza di questo calore che ci travolge

    … dice questo con la mano estesa sopra il fuoco ..

    Soffia tu un po’

    No il fuoco durerà di più se non soffiamo sopra.

    Sono rimasti a rievocare il tempo passato con un tono privo di tristezza, perché si sentivano felici quando si riscaldavano con il calore di questi due tizzoni.

    Cosi ai poveri gli basta poco per essere felici.

    Hanno passato la notte fra le chiacchiere e il calore e i due carboni vivi continuano incandescenti in quell’angolo oscuro del rudere.

    Trascorsero la notte, all’alba, i due coniugi erano tutti due davanti agli occhi di quel gatto che, la vigilia, avevano nutrito.

    Avevano trascorso la notte, ben caldi, grazie alla luce degli occhi del gatto …

    Il gatto disse:

    - il tesoro dei poveri è l’immaginazione

    Mia vicina

    L’appartamento accanto al mio era vuoto, prima ci abitavano un gruppo di studenti. E ringraziavo Dio apertamente e in segreto quando un giorno ho sentito che avevano l’intenzione di lasciare l’abitazione. Ero contento quando ho visto un camioncino che veniva a caricare i loro tappeti, lampade e borse di vari colori e misure.

    Grazie a Dio ci siamo liberati della loro vicinanza e il quartiere si è sbarazzato dalle loro grida e i loro litigi e i loro studi. Le loro dispute si assomigliano nel loro chiasso e l’udito più fine era incapace di distinguere il motivo del litigio anche se ti impegni a sentire bene.

    Aspettavo con fervore i miei nuovi vicini perché il padrone di casa mi ha informato che sarà una famiglia che non farà né rumore né ripasso dei studi e non avevano cani.

    La mia attesa non si è allungata troppo finché il postino mi ha portato una lettera da un mio amico (S) dove mi dice che sta morendo e non ha spiegato nella sua lettera se era in un stato di agonia o in uno stato di diverbio e che mi aspettava con ansia …(1)

    1 - gioco di parola intraducibile. In arabo i parola nuzu :agonia, ed il parola niza: conflitto provengono dalla stessa radice. Il protagonista non riesce a capire quale è delle due parole scritta male dal suo amico

    Non mi è rimasto che rileggere di nuovo la lettera e decidere di andare a fare vista a mio amico (morente). Quest’amico, signor (S) abita nella città di Biserta e il viaggio per andare da lui è abbastanza comodo. Dopo che ho scelto il taxi , mi è rimasta solo la difficoltà di trovare i soldi per pagare il viaggio.

    Lasciai la casa dunque, rinunciando all'attesa dell'arrivo dei nuovi vicini ed allo spettacolo delle donne che scendono dall'automobile sotto il controllo e l’occhio vigile del geloso capo famiglia.

    Ho lasciato tutto questo e sono andato a cercare un uomo con un cuore clemente, generoso che sarà disposto a prestarmi quaranta franchi. Una cifra modesta come vedrete … Trovai ciò che cercavo nella persona di un vecchio israelitico, pronto a venire in aiuto agli infelici, mediante un tasso di interesse di cinquanta per cento.

    Come era forte il mio stupore quando ho trovato il mio amico (S) , che si sta medicando dal suo stato terminale o piuttosto dal suo raffreddore in uno dei bar della città di Biserta.

    Ho informato il mio amico quanto mi ha costato le sua falsa malattia fra soldi e speranze, ha riso della mia genuinità , ha sbattuto le mani chiamando il cameriere che è rimasto a servirci una notte e due giorni.

    Così il destino non mi ha permesso di assistere allo spettacolo della famiglia che scendeva dalla macchina sotto il controllo del geloso capo famiglia.

    M'ha detto il proprietario della casa aggrottando le sue sopracciglia verso il suo turbante bianco :

    - O paghi o lasci la casa!

    Ho risposto:

    - Si pagherò inshallah (se Dio vuole).

    Ha detto:

    - Se Dio vuole .. Se Dio vuole .. Non hai pagato la prima rata da tre mesi, sotto pretesto che il vicinato degli studenti disturba la quiete della vostra maestà . E adesso che cosa ti disturba?

    Ho detto:

    - Quello che non vorrei dire(ciò che mi disturba) ... Di pagare !

    Ha detto:

    - Certo .. Questo ti da fastidio .. Poi non vorresti prendere possesso della casa senza pagare l'affitto ?

    Ho detto:

    - Non ho il desiderio di possedere una casa così fatiscente quando ho quello che mi basta , Grazie a Dio, possiedo sufficientemente di palazzo nei Giardini dell'eternità! .

    Ha detto:

    - E per adesso?

    Ho detto:

    - Senti ammi(1) .. Ora che ci hai sbarazzati del baccano degli studenti e che questa affascinante signora è diventata la nostra vicina, pagherò quello che mi tocca pagare . Ti prego di conservare la ricevuta che pagherò

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