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Ancora con lui (Con il suo miliardario, libro 5)
Ancora con lui (Con il suo miliardario, libro 5)
Ancora con lui (Con il suo miliardario, libro 5)
E-book62 pagine41 minuti

Ancora con lui (Con il suo miliardario, libro 5)

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Info su questo ebook

Non sarebbe dovuta andare così.

Penelope Hart avrebbe dovuto divertirsi nella sua vacanza parigina da sogno insieme al suo fidanzato miliardario, Matt, ma quando una sgradita telefonata arriva e glielo  porta via, lei resta tutta sola.

Ora Penny deve esplorare la città per conto suo. Fa del suo meglio e incontra dei nuovi amici, ma nemmeno la città delle luci può sostituire il caldo abbraccio di Matt.

Un nuovo incontro, Gaël, cerca di tirarle su il morale, ma Penny non è sicura di lui. Quel bel nero francese ha buone intenzioni, o sta progettando qualcosa che né Penny né Matt possono immaginare?

*** 

"Ancora con lui" è la quinta parte di "Con il suo miliardario", una serie rosa interrazziale che segue la storia di Penny e Matt. La serie contiene temi erotici espliciti, e non è consigliata per i lettori sotto i 18 anni.

LinguaItaliano
Data di uscita25 apr 2016
ISBN9781507139196
Ancora con lui (Con il suo miliardario, libro 5)

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    Anteprima del libro

    Ancora con lui (Con il suo miliardario, libro 5) - Ellen Dominick

    Ancora con lui: con il suo miliardario 5

    Capitolo 1

    Non credo ci siano molte cose più imbarazzanti di venire piantata in asso in un ristorante da tre stelle Michelin.

    Posso solo immaginare che sarebbe stato peggio se fossi stata l'unica in mutande, o se Matt fosse ricomparso d'improvviso e avesse detto: "Stavo scherzando! Davvero pensavi che fossi serio?"

    In effetti, anche se non era andata così, sembrava quello il messaggio che stava lanciando.

    La giornata era stata fantastica, c'eravamo divertiti così tanto; fino a un'ora prima, ero certa che sarebbe finita con noi due sotto le coperte, abbracciati stretti.

    Ma ora? Stavo cominciando a chiedermi se sarebbe mai tornato a finire il pasto, ormai freddo. Quasi quasi, nemmeno mi importava, io già avevo perso l'appetito.

    Stavo per mettere termine al mio imbarazzo andandomene, quando il viso di Matt ricomparve all'ingresso del ristorante.

    Corse verso di me. I suoi capelli, prima lucenti, erano tutti scompigliati, e sul viso aveva un misto tra rabbia e preoccupazione. Non si mise nemmeno seduto prima di cominciare a parlare.

    Mi dispiace così tanto disse.

    Lo guardai dal basso in alto. Che cosa avrei dovuto rispondergli? Volevo gridargli dietro, urlare. Volevo dargli un pugno sul petto e piangere.

    Ma non potevo farlo, no? Non nel bel mezzo di quel posto. Dovevo mantenere la calma.

    Va tutto bene? chiesi, anche se sapevo che la risposta non poteva essere .

    Matt tirò la sedia fuori da sotto il tavolino e si sedette. Riuscivo a vedere che aveva la mascella tesa, i pugni stretti e le labbra in una linea sottile.

    È per lavoro disse. È il peggior momento in cui avrebbe potuto succedere, gli avevo detto che non volevo essere disturbato, ma...

    Matt guardò da un'altra parte per un attimo. "Hanno bisogno di me. Penny, credimi, non vorrei farlo, ma devo andare a lavorare finché tutta questa cosa non sia risolta. Non so quanto tempo ci vorrà, ma farò prima possibile."

    Lo fissai. Non ero sicura se fosse meglio o peggio di quello che mi ero immaginata. La voce mi si bloccò in gola e le parole non vollero uscire.

    Starai bene? chiese.

    Certo.

    Mentii con il sorriso sulle labbra. Beh, forse non era una bugia, volevo davvero crederci anch'io.

    Un'ondata di sollievo spazzò via l'espressione cupa di Matt. Tese la mano per prendere la mia.

    "Prometto, non ci metterò molto" disse.

    Guardò i piatti che si erano freddati e sciupati da quando se n'era andato.

    E se finissimo la cena? chiese.

    Presi il tovagliolo e lo piegai, mettendolo al lato del tavolo.

    No dissi. Non riuscirei a mangiare nemmeno un altro boccone.

    Capitolo 2

    Il sole mi risvegliò, la mattina successiva, filtrando tra le tende e baciandomi la pelle. Stirai le braccia, sbadigliando, con il morbido lino che mi scivolava addosso.

    La notte mi aveva fatto passare la rabbia e quella mattina ero calma. Non era colpa di Matt, dopotutto. Stava lavorando duro e non potevo prendermela con lui.

    Tesi le braccia per tirarlo accanto a me, e le mie mani non trovarono niente. Alla fine, aprii gli occhi: ero sola.

    Fu allora che ricordai. La colazione! Sorrisi e mi sedetti sul letto; forse era in cucina.

    Stavolta, conoscevo la strada. I miei passi mi portarono di nuovo attraverso l'enorme casa silenziosa, ma questa volta non avevo paura. Sapevo che l'avrei trovato lì a cuocere le uova strapazzate solo per me. Già me lo immaginavo, il profumo della pancetta che sfrigolava e le mie mani che si avvolgevano intorno alla vita di Matt mentre la voltava nella padella.

    Avevo ragione, ma solo in parte.

    A un certo punto, Matt era stato in cucina; lo sapevo perché c'era la mia colazione pronta, con tutto quello che avrei potuto desiderare: la pancetta che avevo immaginato, le uova

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