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Surface Runners
Surface Runners
Surface Runners
E-book454 pagine5 ore

Surface Runners

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Info su questo ebook

Proiettati in un futuro nel quale i discendenti del popolo di Nogaplan sono costretti a vivere nelle prfondità della terra. In questa storia ricca di azione, eccezion fatta per i pochi Surface Runner, coraggiosi uomini che rischiano la loro vita correndo sulla superficie per recuperare i “pacchi” necessari alla sopravvivenza delle colonie, l'umanità non vede mai la luce del giorno. E il coraggio non è l'unica qualità richiesta per sopravvivere a una Corsa: velocità, fortuna ed esperienza possono fare la differenza per un Runner, che ha solo quaranta minuti a disposizione prima di essere individuato, braccato e annientato.
Immergiti in questo mondo sotterraneo, dove l'esasperazione del Commando dei Runner porterà a un esperimento progettato per sconfiggere l'orologio e riportare la razza umana in superficie.
LinguaItaliano
EditoreBookBaby
Data di uscita1 mag 2016
ISBN9781483569833
Surface Runners

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    Anteprima del libro

    Surface Runners - Pierre Bunikiewicz

    umano!

    1

    17 Aprile, 2225: giorno d’oggi

    Abbiamo un problema, Generale. Phil ruotò alcune manopole sotto al suo schermo piatto monocromatico. Il grafico dei segnali era rimasto pressoché invariato. Possiamo ancora interrompere la Corsa. Si tolse i suoi spessi occhiali, collegati mediante un filo alla scheda di controllo, e si girò verso l’uomo nell’ombra dietro di lui.

    Non avremo un’altra occasione come questa, disse il Generale Leat, con un severo tono di voce. Le lenti dei suoi occhiali brillarono stranamente nella semi-oscurità del bunker sotterraneo, dove era stato stabilito il Comando dei Runner. Koll? La sua testa si voltò verso un uomo magro, di circa quarant’anni con grandi occhiali sproporzionati.

    Non c’è alternativa, Generale. Il Dottor Koll chiuse il vecchio pad manuale del suo computer virtuale. La selezione ha un costo.

    Gli occhi di Phil si spostarono sulla Dottoressa Nora che aveva anch’essa rimosso i suoi occhiali. Aveva appena interrotto i canali di comunicazione con la squadra di soccorso appostata vicino all’Avamposto dei Runner.

    Ma lui è uno dei nostri uomini migliori, Phil si fermò e fissò con rabbia il Generale.

    Tutti gli altri Operatori di Comando si voltarono nella loro direzione. Non dissero nulla, con i loro occhiali a posto, li fissarono.

    È per il bene comune, mormorò il Generale. Continuate con la Corsa!

    2

    Commando, sbuffò Jeff Keffee. Come al solito, in superficie faceva caldo e il suolo polveroso del deserto si sarebbe raffreddato solo verso la mezzanotte. A qualsiasi ora del giorno, il paesaggio lunare appariva sempre sporco e inospitale. Commando? Jeff indossava la tipica tuta dei Runner, un unico capo di abbigliamento marrone chiaro, fatto con un misto di nylon e Radice di Gomma – l’unico bulbo di pianta sotterranea che gli uomini riuscirono a coltivare con successo in grandi quantità, sia per sfamare sia per vestire tutta la popolazione sotterranea. Anche se sembrava una tuta da subacqueo, era molto più fina, leggera e, come qualsiasi indumento fatto con Radice di Gomma, permetteva alla pelle di respirare. Commando, riesci a sentirmi? Batté il suo casco con la mano destra. Per ben trenta secondi i piccoli altoparlanti installati all’interno del suo casco rimasero silenti e i vari sensori che proiettavano i dati dentro la sua visiera, visualizzarono informazioni errate. Per un Runner in superficie, trenta secondi erano un’eternità – soprattutto nel bel mezzo di una Corsa. Jeff controllò il cronometro che aveva al polso. Commando, sono a novantacinque secondi dal portello. Mi ricevete?

    Una voce incomprensibile, interrotta dalle interferenze, cercò di rispondere.

    Pacco recuperato come previsto, aggiunse con orgoglio Jeff. Ritorno sotterraneo imminente. Mi ricevete? Nonostante il peso opprimente del suo zaino, corse veloce quasi come aveva fatto durante il primo tratto di questa Corsa – quando sfrecciava a tutta velocità verso Mechanics Flats per prendere un condensatore d’acqua parzialmente bruciato, abbandonato da una divisione delle Macchine Repubblicane Unite. Come suo fratello maggiore Kaleam, poteva correre più veloce di un Runner medio e trasportare carichi pesanti senza batter ciglio. Jeff Keffee aveva imparato l’arte di arrivare in superficie, correndo alla ricerca di beni lasciati dalle macchine, e ritornando nel sotterraneo entro la scadenza dei trentacinque minuti. Ce l’aveva nel sangue.

    Abbiamo ricevuto il tuo feedback, la voce ritornò, smorzata da dei rumori sibilanti. Scusa per il blackout.

    Momento sbagliato per i guasti, Phil! Scosse la testa e diede un altro colpetto al casco. Meglio controllare le attrezzature quando ritorno giù. Raggiunse la fine di una superficie piana, si arrampicò su delle rocce e si precipitò verso un pendio.

    Stiamo ancora cercando di farti tornare sui nostri schermi, aggiunse Phil. La sua voce era notevolmente distorta dall’elettricità statica. Condizioni del pacchetto?

    Grezzo, sbuffò Jeff. Ma con le opportune riparazioni produrrà acqua potabile per mesi.

    Ottimo lavoro, Jeff, mormorò la voce. Come farebbero le Colonie senza Runner come te. Nessuno è in grado di salire lassù e sfuggire al nemico come riesci a fare tu.

    Sei un pallone gonfiato, Phil. Brontolò Jeff. Con ciò a cui stanno lavorando il tuo amico Koll e Brass… disse tossendo. Non ti serviranno Runner datati come noi.

    Stiamo perdendo l’audio. La voce di Phil si fece seria. Incrementerò i canali ausiliari in un momento. C’era un po’ di rumore di sottofondo. Altre voci a malapena udibili sembravano commentare – chi sapeva lamentarsi.

    Se pensavi che il Commando sapesse tenere il segreto per sempre, sbuffò Jeff, correndo sopra il terreno dissestato. Ti sbagli di grosso!

    Ci fu un’improvvisa pausa nella sua voce e nel flusso dei dati, e seguì un blackout temporaneo nel casco. Poi quasi immediatamente, il sistema si riavviò.

    Flusso dati del casco di nuovo online, disse Phil in tono ufficiale. Confermi?

    Ricevuto, gli occhi di Jeff analizzarono velocemente i dati proiettati all’interno della sua visiera. Tutto sembrava normale. Sulla sinistra, i rilevamenti mostravano che il paesaggio non era affatto cambiato da quando aveva perso il contatto. Le condizioni meteo erano rimaste le stesse e nessuna macchina o robot erano stati rilevati. Sulla destra, poteva vedere i suoi parametri vitali. Mentre le energie dovute allo sforzo erano ai limiti, la sua velocità era costante e il suo consumo di calorie era irrisorio. Come al solito, la sua pressione sanguigna era bassa, il suo ritmo cardiaco leggermente veloce e l’acidità muscolare tollerabile. Anche se ancora non poteva vedere il portello, esso si trovava alla sua portata. La proiezione sulla visiera lo confermava. Con sollievo, Jeff sorrise. Ben fatto! Tra breve, avrebbe registrato l’ennesima Corsa di successo.

    Jeff! gridò la voce distorta di Phil nel casco. Codice tre! Sulla tua… Soffocato da un’esplosione di energia statica distorta al di là di ogni comprensione, la voce arrivava a tratti. Di…gradi…posizione del nemico…Codice tre!

    Cosa? urlò Jeff. Codice tre significava attacco imminente. Mentre metteva la mano sulla fondina della sua pistola al plasma, i suoi occhi spaventati analizzarono i dati proiettati sulla sua visiera. Ma a parte l’aumento improvviso della sua pressione sanguigna e il battito cardiaco accelerato, il resto delle informazioni non sembrava aver subito modifiche. Nessuno degli scanner di robot specifici installati nel suo casco avevano rilevato una presenza nemica. Sentì i brividi scorrere lungo la schiena. Poche macchine erano in grado di sfuggire allo scanner di un casco. Cosa è stato? Cercando di mantenere costante la sua velocità, girò la sua testa verso sinistra, poi verso destra. Commando! Dov’è?"

    Sentì una voce brontolare, ma non riusciva a capire una sola parola.

    Con il sudore che gli colava dalla fronte, colpì con rabbia il casco con il palmo della mano. Dai! Urlò. Commando! Mi senti? Dov’è?

    Sono le cinque! Improvvisamente, la voce di Phil arrivò con incredibile chiarezza.

    Accidenti! Voltandosi verso la direzione indicata dal Commando, Jeff sentiva che le sue gambe stavano per cedere. Mentre l’aria si riempiva di un rombo infernale e da una polvere sollevata da tutte le direzioni, riusciva parzialmente a intravedere il corpo luccicante di un Sonic Slasher. Come una gigantesca montagna di ferro, la macchina volante dotata di numerosi razzi, si stava sistemando sul terreno. Decine di pistole laser, seghe rotanti e artigli affilati uscivano dal suo corpo rotondo.

    Corri! Urlò Phil. Corri e mettiti in salvo!

    3

    Immediatamente, Jeff tirò la manopola di rilascio d’emergenza sulla cintura del suo zaino e lasciò cadere l’intero carico al suolo. Subito più leggero, corse verso il portello il più velocemente che poteva.

    Senza indugio, i razzi del Sonic Slasher si girarono di lato. Con un terribile rombo, questi fecero ruotare la macchina sul suo asse, che si lanciò all’inseguimento del Runner. L’apparecchio si trovava in modalità Macina Superficie. Le sue possenti seghe rotanti e i suoi artigli frantumatori erano capaci di fendere il terreno a grande velocità e polverizzare qualsiasi cosa si trovasse nel suo tragitto.

    Dio! Jeff raddoppiò i suoi sforzi. Doveva sbrigarsi a tutti i costi. Nel visore del suo elmetto, i suoi parametri vitali erano completamente sballati.

    Dopo aver rastrellato il terreno e sbriciolato delle rocce, la macchina cominciò a muoversi in direzione di Jeff a un ritmo sempre più incalzante. Percorreva ogni metro del dirupo senza alcuna difficoltà. Scavò un tunnel dietro di sé, penetrando la roccia come fosse burro. Jeff non aveva mai avuto a che fare con un Sonic Slasher prima. Aveva sentito dire che quelle macchine infernali avrebbero potuto ridurre a brandelli cento metri di terra in pochi secondi, polverizzare qualsiasi cosa nel tragitto, e volare via come se niente fosse.

    Jeff tirò la bocca in una smorfia, allungando la mano nel tentativo di raggiungere il portello aperto. Se non si fosse attivata la membrana d’emergenza nel fondo del condotto d’aerazione, si sarebbe tuffato dritto nella morte. Quel condotto in particolare era profondo più di trenta metri!

    Arrestare la caduta! gridò la voce di Phil all’interno dell’elmetto di Jeff. Poi aggiunse: Saltare a sinistra!

    Dannazione! Jeff eseguì immediatamente l’ordine ma, mancando il portello di un soffio, ruzzolò via.

    Nel frattempo, il Sonic Slasher ridusse a brandelli il portello e il terreno intorno l’apertura. In un istante il condotto sprofondò verso il basso.

    Stando in piedi, Jeff vide attraverso il visore spaccato il Sonic Slasher virare a destra e rapidamente, decollare e prendere quota. Senza dubbio, si sarebbe fiondato su di lui a velocità tremenda.

    Commando, mormorò Jeff, sapendo con certezza di aver perso contatto. Pregate per me! Si tolse l’elmetto e, scaraventatolo per terra, i suoi occhi terrorizzati tentarono di analizzare il paesaggio deserto. Anche se ci fosse stato un portello operativo in un qualche posto raggiungibile, egli non sarebbe riuscito a vederlo. Non importa quanto avesse studiato la topografia di Mechanics Flats e delle aree circostanti prima di emergere in superficie, senza l’aiuto del visore non riusciva a visualizzare una via di fuga. Si voltò rapidamente in direzione di Mechanics Flats. Forse, tra i detriti che le Macchine Nemiche si erano lasciate alle spalle, avrebbe potuto trovare un posto dove nascondersi. Era passato da lì qualche minuto prima.

    Pregate per me, mormorò, allungando il braccio verso il suo fucile al plasma. Quell’arma poteva stordire Tentacoli Meccanici, confondere l’Artiglieria Robotica leggera, repellere i Ricognitori Automatici, ma era del tutto inutile contro un Sonic Slasher. Ma era pur sempre meglio di essere a mani nude. Fatto un profondo respiro, Jeff si lanciò di corsa giù dal pendio.

    Senza indugio, come un grottesco uccello predatore, il Sonic Slasher si fiondò all’inseguimento del Runner.

    Beccati questo! Provando di nuovo a schivare la macchina, il Runner sparò in direzione del Sonic Slasher.

    Con un violento fracasso, la macchina rimbalzò sul terreno e ancora una volta decollò. Sollevatosi di poco, osservava la sua preda fluttuando a mezz’aria.

    Il Runner si sedette per terra, ansimando. Nonostante la pelle scottata dal sole, Jeff era pallido. Mentre si accingeva a poggiare la mano sulla sua spalla sanguinante, sbarrò gli occhi sbigottito. Assieme al suo fucile al plasma, il suo braccio destro non c’era più! I suoi occhi balzarono dalla sua ferita alla pila di detriti. Erano così lontani! Dubbioso, guardò in alto. Il suo sguardo incrociò l’immobile Sonic Slasher. Che cosa stava aspettando?

    Improvvisamente, rotolando da ogni direzione, giunsero dozzine di Automated Scout. Non appena smisero di rotolare, dai loro corpi perfettamente rotondi apparvero numerose lame affilate.

    4

    In completo silenzio, con indosso le loro tute marroni e i loro zaini pronti per una breve escursione in superficie, i Runner entrarono in fila indiana all’interno della Camera dei Piani. Era una stanza per conferenze blindata con un alto soffitto e muri in cemento. Nonostante fosse mattina presto e il sole avesse già cominciato a illuminare la superficie, all’interno dell’avamposto, situato nelle profondità del sottosuolo, i Runner riuscivano a malapena a distinguere il giorno dalla notte. L’Avamposto dei Runner era un edificio simile a un bunker, scarsamente illuminato. Al suo interno, luci giallastre e tremolanti e corridoi tortuosi lo facevano apparire grande almeno duecento metri quadrati. All’esterno, fari difettosi fendevano la tetra oscurità del tunnel, sovrastando l’avamposto.

    Ben lontano da Colonia 12, l’Avamposto era l’unica residenza umana sotterranea stabilitasi tanto in profondità nel territorio nemico. Costruito a solamente qualche migliaio di metri da uno dei pozzi non ostruiti più grandi della regione, sembrava presidiare quell’enorme apertura. A circa trecento metri nel sottosuolo, Colonia 12 era una di quella mezza dozzina di insediamenti più vicini alla superficie, e la dimora di un battaglione di forti e spavaldi Runner.

    All’interno dell’avamposto, i Runner erano soliti studiare le loro Corse con dedizione, con l’ausilio del loro Comandante.

    C’è sempre stato un forte cameratismo tra questi uomini speciali. Distanze da coprire, beni da recuperare che in gergo i Runner chiamano pacchi, i tempi delle loro Missioni, la prossimità dei robot e delle macchine e le vie alternative di fuga, erano oggetto di discussione. Quel giorno, nell’avamposto dei Runner tutti apparivano in stato di evidente tensione.

    Amici miei, disse il Comandante Novus varcando la soglia della Camera dei Piani, una delle stanze più grandi del bunker. Nonostante la presenza di almeno cinquanta uomini all’interno, la stanza sembrava spaziosa. Che sia a causa del soffitto alto, delle luci, del pavimento piastrellato, o delle panchine di legno disposte lungo le pareti, si mostrava sproporzionatamente grande rispetto a ogni altro vano dell’avamposto dei Runner. Un vecchio orologio digitale murato nel cemento mostrava la data: 18 maggio 2225; e l’ora: 06:06 A.M.. Su un lungo tavolo ovale da conferenze vi era un mucchietto di mappe arrotolate, appoggiate su una mappa distesa di Mallen Valley, una regione utilizzata dal nemico come discarica di composti chimici. Accomodatevi, prego. Quando tutti gli uomini si furono seduti ed ebbero poggiati i loro zaini a terra, il Comandante Novus si avvicinò al tavolo ovale. Lo sapete già, ieri abbiamo subito perdite catastrofiche! Al posto del classico jeans militare che gli ufficiali di alto rango indossavano, vestiva una tuta marrone da Runner. Pochi dei suoi uomini lo avevano mai visto abbigliato in quel modo e molti erano perplessi. Stiamo ricevendo altri dettagli continuò, appoggiando le mani sul tavolo. Le Colonie 3 e 8 sono state completamente distrutte.

    Mentre alcuni Runner urlarono dallo sgomento, e ad altri mancò il respiro, molti chinarono la testa in segno di preghiera. Tutti avevano parenti, amici o conoscenti sparsi per le colonie. Molti Runner raccolti negli avamposti visitavano regolarmente i loro parenti più prossimi nelle colonie vicine 3 e 8.

    Le macchine sono scese più in profondità che mai. Il Comandante Novus disse dopo una lunga pausa. Non sappiamo come o quando, scosse la testa. Ma il Centralizzatore ha migliorato radicalmente il suo armamentario. Gli insediamenti sotterranei umani sono in questo momento più vulnerabili che mai!

    Un mormorio di preoccupazione si diffuse tra le truppe.

    La prossima volta, Il Comandante Novus sorvolò i Runner con lo sguardo. La prossima volta, le macchine non arretreranno prima di averci sterminati tutti!

    È peggio di quanto pensassimo, disse Phil, che era seduto di fianco a Kaleam. Infilò i suoi spessi occhiali protettivi nello zaino e appoggiò quest’ultimo a terra.

    Mentre molti si voltavano in direzione di Phil, il Comandante concordò con un sorriso.

    Leggermente più magro e di qualche anno più grande di Kaleam, Phil era il suo amico più intimo. Insieme avevano portato a termine Corse che molti credevano impossibili, guadagnandosi il rispetto degli altri Runner. Quando Phil parlava, molti ascoltavano.

    Non importa a che profondità ci troviamo, non siamo più al sicuro. Conscio di avere l’attenzione di tutti, Phil si alzò in piedi. Prima dell’attacco di ieri, non abbiamo prestato attenzione ad alcuni cambiamenti sulla superficie notati dal Commando dei Runner durante l’ultima Corsa di Jeff Keffe. I suoi occhi incrociarono quelli di Kaleam. "Che tuo fratello sia per sempre ricordato per il suo sacrificio

    Roam-Re, Jeff!

    Roam-Re! I Runner esclamarono all’unisono Che sia ricordato!

    Dopo un’attenta analisi dei dati di Jeff, mormorò il Comandante Novus. Il Commando dei Runner ha scoperto che il Centralizzatore ha stabilito nuovi accampamenti di appoggio in ogni parte di Mechanics Flats. Srotolò velocemente una delle mappe che si trovavano sul tavolo ovale e con un cenno ordinò a Phil di tenerla ben distesa.

    Alcuni dei Runner, per lo più giovani e meno esperti, scattarono in piedi e si avvicinarono al tavolo. Con indifferenza, gli altri scambiarono qualche parola tra di loro a bassa voce.

    Al contrario di come pensavamo in precedenza, il Comandante indicò numerosi pallini larghi sulla mappa. Questi accampamenti di appoggio non sono dei semplici sensori costruiti per individuare i Runner. I suoi occhi saltarono da Runner in Runner. Queste sono torrette. Riportò lo sguardo sulla mappa. E sono programmate per dirigere intere divisioni robotiche ai pochi portelli operativi a nostra disposizione. Colpì a pugno serrato il tavolo e diresse lo sguardo verso gli uomini che sedevano ancora sulle panchine.

    Informano i robot quali condotti portano alle nostre Colonie!

    Potremmo attaccare questi accampamenti, suggerì uno dei Runner esperti che sedeva due uomini più in là di Kaleam.

    Una buona proposta, osservò il Comandante Novus. Ma ce ne sono troppi e non tutti sono simili. Inoltre, sospirò Mechanics Flats non è l’unico luogo in cui sono stati installati gli accampamenti.

    Sono sparsi su tutta la superficie, disse Phil lasciando andare la mappa. Si riavvolse con uno sventolio, rivelando ancora una volta la mappa di Mallen Valley che rimaneva stesa al di sotto.

    Perché non andiamo di notte? disse un Runner in prova a un altro che sembrava avere non più di quindici anni. Fattore sorpresa, no?

    È risaputo, sussurrò il giovane Runner. Che il Centralizzatore ha schierato un ombrello virtuale a super-scansione che è dieci volte più sensibile di notte.

    Ecco perché non facciamo nessuna Corsa di notte da più di un mese, borbottò il Runner in prova.

    L’attacco di ieri era un test. Concluse il Comandante Novus. Un sanguinoso test! Se non interveniamo drasticamente per fermare il Centralizzatore, siamo morti!

    Il Comandante Novus ha ragione, una voce profonda risuonò nell’angolo buio della Camera dei Piani.

    Tutti si voltarono nella direzione della voce.

    5

    Dobbiamo intervenire drasticamente! Non appena l’uomo avanzò verso la luce, i Runner che ancora erano seduti si alzarono. All’unisono, tutti porsero il loro saluto.

    Il pallido Generale Leat aveva l’aria di un uomo malato. Indossava un’uniforme scura di jeans e degli stivali neri lucenti. Al contrario degli altri Runner che erano periodicamente esposti al sole, sembrava non aver mai visto la luce.

    Signori, il Generale si schiarì la voce. Il Commando ha individuato un insolito composto chimico, Clarimadiato di Benzanatide o CBZ, lasciato dalle Macchine. Guardò la mappa di Mallen Valley e delle aree circostanti. Uno dei loro corrieri danneggiati che trasportava una piccola spedizione di quel materiale si è schiantata qui Mise il dito sulla mappa, non lontano da una formazione rocciosa che separava Mallen Valley dal canyon formato dal letto del Fiume Morto - nelle immediate vicinanze di Chalk Plateau.

    Mentre la maggior parte dei Runner si erano avvicinati al tavolo, Kaleam si era tenuto più distante. Osservando il Comandante Novus, il Generale Leat e Phil intenti a discutere, pensava che il comportamento dell’amico fosse strano. Era raro che Phil fosse amichevole nei confronti degli ufficiali generali. Al contrario, egli li criticava spesso per la loro mancanza d’esperienza sulla superficie e i loro piani che prevedevano spesso Corse surreali o pericolose.

    Il comando dei Runner vuole quel composto, asserì il Generale Leat. E se il Comando vuole qualcosa, voi Runner vi piegherete all’indietro pur di portarlo.

    Grattandosi le guance non rasate, Kaleam si avvicinò ai Runner che studiavano la mappa. Clarimadiato Benzanatide, pensò. CBZ. Dove l’aveva già sentito? In punta di piedi, ispezionò l’abbozzata topografia di Mallen Valley. Non era cambiata molto dall’ultima volta che ci era andato. Rassicurato dal fatto che Kaleam si fosse unito agli altri Runner, Phil si fece lentamente strada tra gli uomini, diretto verso il suo amico.

    Il CBZ è un composto essenziale, necessario per assemblare un’arma speciale sulla quale il Comando sta lavorando, disse il Generale Leat. È uno dei composti chimici sulla Watch List dei Runner. Molti Runner lo fissarono, mormorando tra loro, alcuni aggrottarono le sopracciglia.

    Ovviamente, il Generale Leat sospirò Il comando dei Runner non si aspetta che voi ricordiate ogni singolo dettaglio sulla Watch List e che raccogliate tutti i beni extra lungo il percorso, sorrise. Quando andate lassù, siete troppo impegnati a completare la vostra Corsa e tornare sani e salvi. E vi capiamo. Mise di nuovo il dito sulla mappa. Il recupero di quella spedizione di CBZ, il tono della sua voce saliva gradualmente, rappresenta il nostro programma più ambizioso fino a questo momento! I suoi occhi brillavano come quelli di un folle. Con quest’arma speciale, distruggeremo il Centralizzatore! Alzò lo sguardo al soffitto scuro. E poi ci riprenderemo la superficie!

    Disturbati dal discorso del Generale, o consapevoli della difficoltà che il territorio di Mallen Valley presentava e spaventati dal contenuto del pacco, i Runner indietreggiarono. Non si sarebbero offerti volontari.

    Detto questo. Il Comandante Novus sorrise nervosamente ai suoi uomini. La buona notizia è che solo uno di voi ha le capacità per completare la Corsa che abbiamo pianificato. Quindi rilassatevi. Tra un mormorio generale, i Runner si osservarono a vicenda.

    Già. Mormorò il Generale Leat, appoggiandosi di schiena al bordo del tavolo. Solo il miglior Runner verrà mandato in superficie oggi. Solo l’uomo più geneticamente predisposto... Si fermò un momento, in cerca di parole che non avrebbero tradito le intenzioni della Divisione Scientifica Militare. L’uomo che ha ... per così dire, ehm... fece una smorfia. I migliori geni da Runner? Deglutì velocemente. Sì, l’uomo che ha una marcia in più, l’uomo che non si tirerà indietro dalle peggiori difficoltà... Esatto, sarà quell’uomo a recuperare il CBZ e ad aiutarci a mettere fine alla tirannia delle macchine!

    Tra i Runner piombò il silenzio, e molti individui più esili di corporatura, i quali avevano preso parte solamente a Missioni minori, e i Runner più giovani, che erano stati mandati solamente a Missioni di esercitazione, sembravano sollevati. D’altra parte, gli uomini più vissuti e muscolosi, dalla pelle abbronzata che confermava la loro esperienza, lasciavano trapelare preoccupazione dalle loro espressioni. Nonostante fossero tutti uomini eccezionali che rischiavano la propria vita quotidianamente, non erano pronti per questa Corsa. Il fatto che il Generale Leat stesso si sia presentato al loro briefing ne era la dimostrazione. La Corsa di oggi sarebbe stata una delle più pericolose e complicate mai fatte. E il Runner scelto per la missione avrebbe rischiato il tutto per tutto.

    Rompendo gradualmente il silenzio, i Runner cominciarono a discutere riguardo la situazione a bassa voce.

    Non ti dispiacerebbe fare una Corsa come si deve. Mormorò Phil nell’orecchio di Kaleam. Vero?

    Questi non rispose, e rimase fermo. Stava osservando il Comandante e il Generale.

    Ti conosco abbastanza, aggiunse Phil. Stava solamente a pochi centimetri dal suo amico, e per un breve momento il suo sguardo incrociò quello del Generale Leat. Non sei il tipo da rifiutare una Corsa del genere.

    Fatto cenno con la mano al Comandante Novus di avvicinarsi, il Generale sussurrò qualcosa al suo orecchio.

    Non c’è da divertirsi in una Corsa come questa, rispose Kaleam, guardando la mappa.

    Mentre Kaleam calcolava mentalmente la distanza tra il portello e l’area dove era stato rilevato il CBZ, Phil sorrise.

    Corrugando la fronte, Kaleam si grattò le guance non rasate e sospirò pesantemente. I suoi occhi andavano su e giù per la mappa. La Corsa oltre il pendio non sarebbe stata troppo difficile. Ma più ci si dirigeva a valle e più ci si avventurava nelle prossimità di Norkey Rocks, dalle quali ritornare sarebbe stato estremamente difficile.

    Scosse la testa, ricordando il territorio. Anche un Runner esperto avrebbe potuto essere disorientato facilmente dal paesaggio irregolare di Mallen Valley, le scintillanti Norkey Rocks, il repentino cambiamento di posizione del sole e le distanze perfidamente ingannevoli. Al solo pensiero, si masticava il labbro. A Mallen Valley, un passo di un chilometro poteva facilmente apparire come una corsetta da cento metri o poco più.

    Se le cose andassero male. Mormorò, mentre la sua testa scivolava lentamente verso Phil. Ci sarà da fare un bel po’ di straordinari.

    Phil annuì.

    Se non sbaglio Pete e Will hanno fatto un po’ di baccano a Mallen Valley recentemente, disse Kaleam, mentre con gli occhi cercava le facce familiari tra i Runner presenti nella Camera dei Piani.

    Già, Phil mormorò con cautela. Ma sono stati feriti la settimana scorsa. Non gli verrà permesso di fare più di mezza Corsa.

    Ah, davvero? Kaleam fece una smorfia, e si avvicinò alla panchina in legno. Beh, tacque un secondo. Ci sono sempre Jim, Brian, e Hal. Il suo sguardo si spostò su tre robusti individui, con serie bruciature, seduti più in là sulla panchina. Le loro tute, strappate in più punti, gli stavano a malapena. Potrebbero essere buoni candidati.

    Sono buoni Runner, ammise Phil, poggiando il piede sinistro sulla panchina di legno. Piegò il ginocchio e stese la gamba. Ma non sono veloci quanto me o te.

    Cavolo, Kaleam rise, assestando una pacca sulla schiena dell’amico. Forse oggi sarà il tuo giorno fortunato.

    Oggi, Phil si stirò il braccio sinistro. Sono in standby.

    Cazzo, sul serio? ringhiò Kaleam, acchiappando il suo amico per il braccio.

    Quando finirono di parlare, il Generale Leat e il Comandante Novus studiarono Phil e Kaleam.

    In standby? Brontolò nuovamente Kaleam. Da quando?

    Ordini del Comando. Phil provò a ritrarre il braccio.

    Già. Dopo un momento di pausa, Kaleam lasciò la presa. Avrei dovuto dedicare il mio tempo libero ad aiutare il commando nelle loro disgustose ricerche come fai tu. Scuotendo la testa, tirò via lo zaino da terra.

    La vostra attenzione, prego! Disse il Comandante Novus, nervoso. Mentre si allontanava dal tavolo, il brusio calò. Qualche istante dopo, sarebbe stato possibile sentire uno spillo cadere. Dopo una lunga consultazione con il Consiglio, il commando dei Runner ha scelto il miglior candidato.

    Con un sospiro colpevole, Phil chiuse gli occhi.

    Gli occhi di Novus incrociarono brevemente quelli del Generale. Deglutì con difficoltà. E il Runner scelto per questa missione è... Riportò lo sguardo verso i suoi uomini.

    6

    Strizzando gli occhi, Kaleam aprì il portello e appoggiò il suo elmetto a terra. Aveva finalmente raggiunto la superficie. Nonostante indossasse le sue speciali lenti a contatto anti-ultravioletto, specificamente progettate per regolare automaticamente la quantità di protezione necessaria a preservargli la vista, gli fu necessario qualche doloroso secondo per abituarsi alla luce del sole. Nel corso dei decenni, l’effetto serra responsabile per il riscaldamento globale si era lentamente ridotto. Per mancanza di petrolio e altri combustibili fossili, i fumi prodotti dai macchinari umani si erano dissipati con il tempo. Nonostante ciò, il danno causato allo strato d’ozono continuava a peggiorare. Raggi solari e cosmici, non più filtrati, cambiarono permanentemente l’ecosistema del pianeta. Vaste regioni si trasformarono in deserti inospitali. Mentre l’intensità della luce che penetrava l’atmosfera raddoppiò, la radiazione ultravioletta aumentò esponenzialmente – mettendo a repentaglio la vita e accecando molti Runner non preparati.

    Dal suo punto d’osservazione sopraelevato, Kaleam riusciva a vedere oltre il pendio sulla sinistra della formazione rossastra delle Norkey Rocks, che si estendeva lungo quasi tutto l’orizzonte. Sulla destra, riconobbe Chalk Plateau, ricoperta da cumuli di detriti, robot inceneriti e qualche sparsa pozzanghera, che egli sapeva contenere scarti di carburante e olio esausto.

    Questa era la Mallen Valley che egli aveva visitato in diverse occasioni. Poco o niente era cambiato. Solo la luce del sole gli pareva molto più forte.

    Eccoci disse, appoggiando il piede sul penultimo piolo della scala, imbullonata al muro di cemento che percorreva il condotto. Eccomi tornato a Mallen Valley, in cerca del C... B... Z... La sua tuta da Runner marrone chiaro, tutta rammendata, copriva il suo intero corpo eccetto la faccia. Al contrario di Jim, Brian, Hal, e altri Runner veterani, odiava correre con un’uniforme strappata. Non era solo una questione di estetica. Oltre a fornire protezione dalle ustioni, un’uniforme ben tenuta migliorava l’aerodinamicità dei Runner. Come era solito fare quando riaffiorava in superficie prima di una lunga Corsa, allentò la cintura del suo zaino. Per un breve momento, lasciò riposare il corpo, dopodiché strinse nuovamente la cintura, distese i muscoli, e cominciò a correre.

    Con un sospiro, guardò giù dal condotto. La risalita dai confini della sua Colonia alla superficie, o più precisamente dall’Avamposto dei Runner, già stabilito ben lontano da tutti gli altri insediamenti umani, era sempre dispendiosa sia di tempo che di fiato.

    Da solo in piena oscurità, un Runner spedito attraverso uno dei portelli operativi doveva camminare attraverso polverose salite, a volte per ore, arrampicarsi in numerosi condotti stretti, raggiungere il tunnel d’evacuazione più vicino alla superficie e infine salire in un condotto a mo’ di silo, tappato da un portello blindato.

    Il peggio deve ancora venire. Spostò lo sguardo su Mallen Valley. Roam-re, ragazzo. Tempi stretti, ma possibile. Una Corsa non è nient’altro che una Corsa." Prima di emergere completamente dal condotto, Kaleam tamburellò nervosamente il piede sull’ultimo piolo della scala di ferro arrugginita che aveva appena salito. Infastidito dalle Radiazioni del Bunder, o semplicemente ansioso, si sentiva agitato. Già alla base dell’ultimo condotto aveva percepito le Radiazioni del

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