Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

The Tower
The Tower
The Tower
E-book102 pagine1 ora

The Tower

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

ROMANZO BREVE (66 pagine) - ZOMBIE - Quando il mondo finisce, spazzato via dal Morbo, bisogna decidere che cosa si vuole fare della propria vita: difenderla a tutti i costi o abbandonarla al suo destino?

Dopo che è scoppiato il Morbo e gli infetti si sono diffusi ovunque, il protagonista del racconto, che vive su Marshall Isle, un'isola poco lontana dal continente, si arrocca in quella che era la sua eccentrica abitazione: una torre in cemento per la raccolta dell'acqua, da lui acquistata e ristrutturata per essere un appartamento fuori dal comune. Un luogo che si rivelerà fondamentale per resistere alla furia delle locuste, gli zombie che si riversano su Marshall Isle distruggendo e divorando tutto quello che incontrano sul loro cammino...

John M. Light ha lavorato per il cinema a Hollywood, per le produzioni di Dino De Laurentiis e Rob Gallagher. La sua prima novella pubblicata risale al 2015, dal titolo "The Magic Man".
LinguaItaliano
Data di uscita11 ott 2016
ISBN9788865308875
The Tower

Correlato a The Tower

Titoli di questa serie (35)

Visualizza altri

Ebook correlati

Fantascienza per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Recensioni su The Tower

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    The Tower - John M. Light

    John M. Light

    The Tower

    Romanzo breve

    Traduzione di Alan D. Altieri

    Prima edizione ottobre 2016

    ISBN 9788865308875

    © 2016 John M. Light

    Titolo originale: The Tower

    Traduzione: Alan D. Altieri

    Edizione ebook © 2016 Delos Digital srl

    Piazza Bonomelli 6/6 20139 Milano

    Versione: 1.0

    TUTTI I DIRITTI RISERVATI

    Sono vietate la copia e la diffusione non autorizzate.

    Informazioni sulla politica di Delos Books contro la pirateria

    Indice

    Il libro

    L'autore

    The Tower

    Capitolo 1

    Capitolo 2

    Capitolo 3

    Capitolo 4

    Delos Digital e il DRM

    In questa collana

    Tutti gli ebook Bus Stop

    Il libro

    Quando il mondo finisce, spazzato via dal Morbo, bisogna decidere che cosa si vuole fare della propria vita: difenderla a tutti i costi o abbandonarla al suo destino?

    Dopo che è scoppiato il Morbo e gli infetti si sono diffusi ovunque, il protagonista del racconto, che vive su Marshall Isle, un'isola poco lontana dal continente, si arrocca in quella che era la sua eccentrica abitazione: una torre in cemento per la raccolta dell'acqua, da lui acquistata e ristrutturata per essere un appartamento fuori dal comune. Un luogo che si rivelerà fondamentale per resistere alla furia delle locuste, gli zombie che si riversano su Marshall Isle distruggendo e divorando tutto quello che incontrano sul loro cammino…

    L'autore

    John M. Light ha lavorato per il cinema a Hollywood, per le produzioni di Dino De Laurentiis e Rob Gallagher. La sua prima novella pubblicata risale al 2015, dal titolo The Magic Man.

    1

    Me ne rendo conto: questo che sto per dirvi può sembrare strano, molto strano. Eppure, per un tempo come senza fine, la sedia spinta contro la porta è stata l′unica barriera tra me e la follia.

    Era la sedia di Marcus.

    Il mio migliore amico fin dall′infanzia.

    Riesco ancora a sentirlo, come se lui fosse ancora incatenato a quella stessa sedia. Intento a diffondere parole colme di saggezza, disseminando quel suo acido senso dell′umorismo che aveva continuato a fare parte di lui per molto tempo. Perfino dopo che se ne è andato.

    Dopo avere cessato di essere umano.

    Un momento, un momento, sto andando troppo in fretta…

    Marshall Isle, è qui che ho trascorso la mia intera esistenza. A una cinquantina di chilometri dal continente, durante la Seconda Guerra Mondiale era un poligono di tiro per bombardieri. Questo prima che l'industria edile ne vedesse il potenziale, finendo con il prenderne possesso verso la metà degli anni ´60. Era un posto magnifico in cui diventare grandi. Da bambini, i miei amichetti e io passavamo ore a scorazzare tra quei crateri, immaginando di essere intrepidi soldati lanciati all′assalto della spieggia nemica, decisi a difendere la nostra bandiera. In un qualche momento degli anni ´80, più che altro sulla scia delle iniziative dell′allora sindaco Morton Crandell, l'isola divenne la destinazione di parecchi turisti del nord, appassionati di pesca nei mesi autunnali. C′era un solo albergo a quei tempi, il Browbeater. Negli ultimi anni, però, sono spuntati anche un Hideaway Motel e un Forrester. E ovviamente, lungo la costa nord, arrivarono anche i cottage, che gli stanziali affittavano a prezzi oscenamente alti. Furono in parecchi a fare soldi con il turismo, aprendo negozietti stagionali in cui si vendevano magliette da poco e gadget da spiaggia. I fast-food si moltiplicarono lungo quello che in seguito divenne noto come Viale degli Hamburger e dove, finalmente, gli adolescenti ebbero il luogo in cui radunarsi nelle calde sere d′estate.

    Io? No, io non ho mai fatto realmente parte della vita turistica. Vivevo con i miei genitori sul piccolo Capo Cod presso il Promontorio del Faro. Almeno fino a quando loro non presero la decisione di mollare tutto e di andarsene in pensione in Italia, terra di origine di mio padre. In vista della vecchiaia, erano riusciti a mettere da parte un gruzzolo più che decente. Quando si trasferirono, mi lasciarono la loro casa. Io però, da quel giovanotto temerario che ero, la vendetti poco dopo per finanziare il mio inestricabile sogno: vivere nella vecchia torre idrica presso il bacino di Corkstone, una torre che sembrava appartenere a Camelot e che su di me aveva sempre esercitato un fascino mistico. Sembrava un′idea davvero insensata, lo so, ma io ero comunque deciso ad arrivare fino in fondo. Così, quando una nuova torre idrica venne costruita più vicino alla città e per la vecchia torre venne decretata la demolizione, riuscii ad acquistarla per un prezzo stracciato (grazie all′aiuto del mio vecchio amico Miller Stilson, assessore all′urbanistica). Dopo di che, con la stessa stamina di una matricola di fronte al suo primo monolocale del college, procedetti a trasformarla in un singolo spazio abitativo.

    Progetto ambizioso, certo, che però non affrontai da solo. Il mio amico Clark si era appena diplomato in ingegneria edile allo Stevenson College. Suo cugino Stef, che lavorava nell′acciaio, si occupò di tutte le saldature a patto di poter rivendere il vecchio metallo di scarto. Lavorando in squadra, riuscimmo a sventrare l'interno della torre, cosa necessaria in quanto, tecnicamente parlando, l′impiantistica interna era proprietà della città e il regolamento sull′edilizia pubblica mi proibiva di tenerla. Più tardi, scoprii anche che quel medesimo regolamento mi probiva anche d'installare scale mobili di qualsiasi tipo per arrivare all'appartamento in sommità. Per cui, aperto un varco nella parete sud-ovest per costruire una balconata, mi servii di un sistema di cavi e pulegge per mandare su i materiali edili. I mobili? Una volta sistemate le scale interne, l′idea era trasportarli con l′aiuto di alcuni amici, contropartita pizze e birra. Proprio quando stavo per abbandonare l′intero progetto, fu ancora una volta Miller a darmi una mano, facendomi avere un permesso per convertire il montacarichi a base di cavi e pulegge in un ascensore vero e proprio.

    Gli amici mi presero in giro: vivere in una versione di cemento di una casa sull′albero, la quale però era riuscita molto meglio di quanto mi fossi mai sognato. Il panorama era formidabile e lo scorso novembre la mia torre fu oggetto di un servizio fotografico sull'inserto Case & Interni del Winsett Guardian, inserto per i turisti autunnali che vedevo spesso radunarsi alla base della torre, intenti a fare picnic e a scattare fotografie.

    D′accordo, l′atmosfera in qualche modo carnevalesca dell′arrivo dei turisti mi piaceva, ma è il fuori stagione, periodo che copre la maggior parte della nostra quotidianità, che ricordo in piena chiarezza. L′isola generava un′aura quasi tangibile di intensa comunità. Gli isolani erano consapevoli di quello che ti

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1