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La Llegada De Los Bárbaros: Una commedia per i tempi di crisi
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E-book183 pagine1 ora

La Llegada De Los Bárbaros: Una commedia per i tempi di crisi

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La llegada de los bárbaros, opera che proponiamo qui nell’accurata versione italiana di Maria Giulia Bendoni, è, come dice lo stesso sottotitolo, “una commedia per tempi di crisi” che ricollega la decadenza di inizio secolo nella quale siamo immersi, con quella del glorioso impero romano. Nel testo viene affermata una indiscutibile verità: alcuni costruiscono ed altri distruggono, e ancora una volta veniamo affondati dalla presenza “dei barbari”. Le parole di uno dei protagonisti, l’uomo di grigio, professore di Latino, la dicono tutta: “Odio i barbari, li ho sempre odiati. Ma non c’era altra soluzione che unirsi a loro, per sopravvivere. Come tutti gli altri”. Viene così evidenziato che la nostra non è una crisi soltanto economica, ma soprattutto morale e di valori umani, che investe ogni singolo spazio della nostra quotidianità.
LinguaItaliano
Data di uscita12 gen 2017
ISBN9788898635252
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    Anteprima del libro

    La Llegada De Los Bárbaros - José Luis Alonso de Santos

    Ispania

    Collana diretta da Coral García

    LA LLEGADA DE LOS BÁRBAROS

    (L’ARRIVO DEI BARBARI)

    Una commedia per i tempi di crisi

    Autore: José Luis Alonso de Santos

    Traduzione di Maria Giulia Bendoni

    Con presentazione di Coral García

    Editing a cura di Nicola Bizzi

    ISBN: 978-88-98635-25-2

    Edizioni Aurora Boreale

    © 2016 Edizioni Aurora Boreale

    Via del Fiordaliso 14 - 59100 Prato

    edizioniauroraboreale@gmail.com

    Questa pubblicazione è soggetta a copyright. Tutti i diritti sono riservati, essendo estesi a tutto e a parte del materiale, riguardando specificatamente i diritti di ristampa, riutilizzo delle illustrazioni, citazione, diffusione radiotelevisiva, riproduzione su microfilm o su altro supporto, memorizzazione su banche dati. La duplicazione di questa pubblicazione, intera o di una sua parte, è pertanto permessa solo in conformità alla legge italiana sui diritti d’autore nella sua attuale versione, ed il permesso per il suo utilizzo deve essere sempre ottenuto dall’Editore. Qualsiasi violazione del copyright è soggetta a persecuzione giudiziaria in base alla vigente normativa italiana sui diritti d’autore.

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    José Luis Alonso de Santos

    LA LLEGADA

    DE LOS BÁRBAROS

    (L’ARRIVO DEI BARBARI)

    Una commedia per i tempi di crisi

    Traduzione di Maria Giulia Bendoni

    Edizioni Aurora Boreale

    PRESENTAZIONE

    José Luis Alonso de Santos è nato a Valladolid nel 1942. Dal 1959 vive a Madrid dove si laurea in Scienze della Formazione e Lettere e Filosofia (Psicologia). Nella capitale spagnola inizia a lavorare nel Teatro Estudio con maestri quali Miguel Narros e William Layton (a quest’ultimo deve la conoscenza del metodo Stanislawski) e successivamente con altri gruppi indipendenti come TEI e Tábano.

    Drammaturgo di straordinario successo di pubblico e critica, vanta una trentina di opere pubblicate, tra le quali citiamo almeno El álbum familiar¹, Bajarse al moro², La estanquera de Vallecas, Pares y Nines, Trampa para pájaros, Vis a vis en Hawai, Yonquis y yanquis, Salvajes, La comedia de Carla y Luisa, Dígaselo con valium, La cena de los generales e Los conserjes de San Felipe. E’ autore anche di una cinquantina di testi appartenenti al cosiddetto teatro breve. Da evidenziare la scelta dell’autore che pone come protagonisti degli sconfitti, che lottano per trovare il loro posto in un mondo solitamente ostile.

    All’ambientazione contemporanea nella capitale spagnola, così fruttifera e significativa di tante delle sue opere più conosciute, Alonso de Santos aggiunge la composizione di versioni di testi classici del teatro universale di tutti i tempi. Da Aristofane, Plauto e Terenzio, a Brecht, Synge o Wesker; da Calderón de la Barca e Pío Baroja, a Molière, Gor’kij o Donizetti.

    Ma non solo. Nel 1988 José Luis Alonso de Santos diventa produttore teatrale, fondando la società Pentación, con gli amici Gerardo Malla e Tato Cabal e la moglie Margarita Piñero, attrice, docente e studiosa tra l’altro del teatro del marito. Nel 1997 viene nominato direttore della RESAD (Real Escuela Superior de Arte Dramático) di Madrid, nella quale ha lavorato per anni come professore di recitazione e successivamente di scrittura drammatica. A questa sua veste di docente appartiene la stesura del volume intitolato appunto La escritura dramática³, e di recente la pubblicazione del Manual de teoría y práctica teatral⁴. Ma l’autore si era già cimentato come teorico, collaborando assiduamente alla prestigiosa rivista teatrale Primer Acto, e alla preparazione, insieme all’amico e drammaturgo Fernán Cabal, del saggio El teatro español de los 80⁵.

    Dal 2000 al 2004 ha diretto la Compañía Nacional de Teatro Clásico con la quale ha messo in scena diverse commedie di grandi drammaturghi del Secolo d’Oro spagnolo: Lope de Vega e Pedro Calderón tra gli altri. Nella programmazione del Teatro Clásico, ma con vari registi, appaiono opere dello stesso Lope, di Tirso de Molina e Luis Vélez de Guevara.

    Dal 1977, anno nel quale ottiene il premio Ciudad de Valladolid, l’autore de L’arrivo dei barbari ha continuato ad accumulare riconoscimenti, tra i quali citiamo il Premio Tirso de Molina (1984), il Premio Nacional de Teatro (1986) o i più recenti Premio de Teatro Ciudad de Cazorla (2003), Premio Max per la versione teatrale di Yo, Claudio (2005), Premio Castilla y León de las Letras (2009) e Premio Mejor Autor Español, Toledo (2010).

    Uomo di teatro, dunque. Poche volte questo appellativo è così definitivo come nel caso di José Luis Alonso de Santos.

    La llegada de los bárbaros⁶, opera che proponiamo qui nell’accurata versione italiana di Maria Giulia Bendoni, è, come dice lo stesso sottotitolo, una commedia per tempi di crisi che ricollega la decadenza di inizio secolo nella quale siamo immersi, con quella del glorioso impero romano. Nel testo viene affermata una indiscutibile verità: alcuni costruiscono ed altri distruggono, e ancora una volta veniamo affondati dalla presenza dei barbari. Le parole di uno dei protagonisti, l’uomo di grigio, professore di latino, la dicono tutta: Odio i barbari, li ho sempre odiati. Ma non c’era altra soluzione che unirsi a loro, per sopravvivere. Come tutti gli altri.

    Viene così evidenziato che la nostra non è una crisi soltanto economica, ma soprattutto morale e di valori umani, che investe ogni singolo spazio della nostra quotidianità. Il riferimento alle tesi sociologiche di Bauman risulta quasi scontato, se ricordiamo come abbiano dato origine ad altri testi di José Luis Alonso de Santos, come per esempio Amor líquido, il cui richiamo viene reso esplicito già dalla scelta della copertina del libro (la stessa della versione spagnola del saggio di Bauman), nonché dell’aggettivo del titolo. Ma non solo. Bisogna riallacciare L’arrivo dei barbari ad altre opere del drammaturgo, datate negli anni ’80, che non risultano però tra le più apprezzate dal pubblico: Del labirinto al 30, vicina al teatro dell’assurdo, La última pirueta, ambientata nel mondo del circo, e Fuera de quicio, nella quale l’azione si svolge in un manicomio.

    L’assurdità della situazione tragicomica presentata in L’arrivo dei barbari (un vigilante che deve impedire assolutamente che nessuno si sieda su una panchina sulla strada), diventa emblematica della carenza di buon senso di regole e divieti, ma anche della obbligatorietà di eseguirli per non finire dalla parte dei perdenti. Ma soprattutto risulta agghiacciante la necessità di non fidarsi mai di nessuno: se siamo nella giungla, ognuno deve pensare a se stesso, e di conseguenza coprirsi le proprie spalle. Come a dire che non sono tempi questi di solidarietà, che sono finiti i sogni della società del benessere e dei diritti per tutti. Sono arrivati i barbari, ma quel che è peggio, non ci siamo alleati contro di loro, ci siamo arresi senza ricorrere alle armi, diventando dei barbari anche noi.

    Coral García


    1. El álbum familiar /Album familiare, Alinea, Florencia, 2007, introd. e trad. con testo a fronte a cura di Coral García Rodríguez. Si veda qui il colloquio con l’autore e la bibliografia dello stesso a chiusura del volume.

    2. Recarsi dal moro in Teatro spagnolo contemporaneo, Edizioni dell’Orso, Torino, 1998, volume primo, pp. 219-275, trad. e introd. di Emilio Coco.

    3. La escritura dramática, Castalia, Madrid, 1998.

    4. Manual de teoría y práctica teatral, Castalia, Madrid, 2 voll., 2007 e 2012 rispettivamente. La versione italiana è stata intitolata L’ABC del teatro. Vol. 1 e 2, Dino Audino Editore, Roma 2009, a cura di Daniele Aluigi e Pino Tierno, trad. di Elisabetta Garzia.

    5. La escritura dramática, Castalia, Madrid, 1998.

    6. La llegada de los bárbaros, Huerga & Fierro, Madrid, 2011, ed. Francisco Gutiérrez Carbajo.

    NOTAS SOBRE LA LLEGADA DE LOS BÁRBAROS

    ¿Qué hacer cuando la sociedad se desmorona a nuestro paso? ¿Sólo sobrevivir? De la mano de la crisis: el paro, el desafecto sentimental, el desarraigo, la austeridad para los que tienen poco, la carencia de horizontes…se sitúan los personajes de esta obra, en el mundo imaginario de su fábula, en un escenario desnudo y poblado de referencias cotidianas para el espectador.

    La llegada de los bárbaros, es una metáfora escénica que establece, en clave de comedia, un paralelismo entre la llegada de los Bárbaros, ante la decadencia del Imperio Romano, y la crisis global de este arranque del siglo XXI, que sirve al autor para ahondar con humor en la crisis actual, no sólo económica, sino también de valores y sentido de la vida.

    Cuando una sociedad está en crisis, siempre llegan bárbaros dispuestos a sacar partido y arrasar lo que se encuentren por el camino. Y así, quien no perece en la barbarie, tiene

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