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Christmas Candy
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E-book100 pagine45 minuti

Christmas Candy

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Info su questo ebook

Al liceo, Olive è stata una ragazza come tante. Rotondetta e un po’ troppo intelligente, non ha avuto molte possibilità di essere notata dal ragazzo dei suoi sogni, Hank, campione di atletica e rubacuori di cheerleader.
Finita la scuola, Olive e Hank hanno preso strade diverse. Lei ha aperto una scuola di yoga e ha bandito i dolciumi dalla sua vita, mentre lui ha viaggiato per il mondo.
Tutto procedeva bene, finché Hank non è tornato in città per inaugurare un negozio di dolci proprio di fronte alla scuola di yoga di Olive.
La ragazza farà di tutto per sabotare l’attività del suo primo amore, ma Hank ha altri piani, che prevedono peccati di gola… e non.
Una novella natalizia in cui tutti troveranno, sotto l’albero, il regalo più dolce.
LinguaItaliano
Data di uscita8 dic 2017
ISBN9788894292138
Christmas Candy
Autore

Celia Aaron

Celia Aaron is the self-publishing pseudonym of a published romance and erotica author. Dark to light, angsty to funny, real to fantasy--if it's hot and strikes her fancy, she writes it. Thanks for reading. Sign up for my newsletter at aaronerotica.com to get information on new releases. (I would never spam you or sell your info, just send you book news and goodies sometimes). ;) You can find me on: Twitter: @AaronErotica Facebook: facebook.com/aaronerotica Instagram: celia_aaron

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    Anteprima del libro

    Christmas Candy - Celia Aaron

    1

    OLIVE

    Lo senti? Io lo sento. Odore di zucchero nell’aria, ne avverto il sapore sulla lingua, mentre attraversa le insenature della porta e contamina il mio studio.

    Con un’espressione corrucciata torno a chinarmi sul mio materassino. «Passate alla posizione del bambino.»

    La classe mi segue con attenzione, tutti stendono le braccia in avanti mentre io, invece di poggiare la fronte sul materassino e inspirare a fondo, continuo a guardare il negozio dall’altra parte della strada, il mio nemico.

    L’insegna riporta una scritta a lettere grandi e rosse: Candy. Lui è lì. Hank. Dritto di fronte a me, i miei occhi lo vedono, attraverso il vetro della finestra, attraverso la densa e nevosa aria che invade la strada, fino ad arrivare dentro il suo scintillante negozio.

    Tiene in mano un gancio su cui è avvolto un enorme nastro arricciato. Ci gioca, lo arrotola e lo rilascia.

    Non riesco a vedere il suo corpo muscoloso, ma so che è lì. Sento la rabbia invadermi per la milionesima volta: con tutti i posti dove avrebbe potuto aprire un negozio di dolci, perché farlo proprio di fronte alla mia scuola? Che razza di cazzone vende dolci a persone che cercano di tornare in forma?

    «Olive?» Candace, la mia amica e allieva, mi lancia un’occhiata dal suo materassino.

    Ho dimenticato di indicare la posizione successiva. Hank ha sempre avuto la capacità di farmi perdere l’orientamento, lo ha sempre fatto, sin dai tempi del liceo.

    Ma non lo farà adesso, sono io ad avere il controllo, qui.

    Faccio un cenno a Candace. «Adesso i plank! Voglio vedere schiene dritte.»

    Allungando le gambe, mi spingo in avanti e mantengo la posizione. «Se non riuscite a tenere i plank, né con le dita dei piedi né con le ginocchia, allora la posizione del cobra vi consentirà di rilassare i muscoli quanto basta per riuscirci.»

    I miei allievi, quindici donne e due uomini di diverse conformazioni fisiche, mi seguono attentamente e assumono le pose che indico. Provo a mantenere l’attenzione focalizzata su di loro e non più sull’uomo dall’altra parte della strada.

    Eppure lo sento, lo percepisco dietro la sua vetrina a giocare con il nastro tra le mani. Lo zucchero solletica la punta della mia lingua e maledico il giorno in cui Hank ha comprato la vecchia fabbrica di scarpe Sullivan e iniziato i lavori di rifacimento.

    Avevo detto al consiglio comunale che non avevamo bisogno di un negozio di dolci in città, avevo richiesto informazioni al responsabile della Salute Pubblica e le avevo sottoposte per dimostrare i pericoli degli zuccheri (forse ho esagerato… giusto un pizzico).

    Poi Hank si era alzato, mantenendo lo stesso atteggiamento che aveva già al liceo, quello di chi se ne frega dell’opinione di chiunque, e aveva parlato di incrementi di reddito e di come il centro della città sarebbe stato migliorato giusto in tempo per le feste. Quando alla fine del suo discorso mi ha rivolto un sorriso sicuro di sé, ho ricambiato con uno sguardo torvo.

    Provo ad allontanare i ricordi dei tempi del liceo: il modo in cui lo seguivo ovunque e lo guardavo adorante mentre correva, i sogni che avevo di primi baci e appuntamenti con lui. Io, Olive Granderson, cicciottella, con l’apparecchio ai denti, a un appuntamento con Hank Winters, la star della pista. Quel sogno, adesso che mi ritorna in mente, fa solo ridere.

    Adesso sto molto attenta alla linea, evito i dolci come la peste e mantengo una condotta alimentare sana, anche se molto rigida.

    Hank ha ancora lo stesso corpo snello, gli occhi verde brillante e i capelli tanto scuri da essere quasi neri, ma io non cadrò ai suoi piedi. Sono una donna in carriera, un pilastro di Hollyton e mi sono fatta da me.

    Malgrado la mia reputazione all’interno della comunità, il consiglio ha rifiutato le mie obiezioni e ha definito il negozio di Hank un progresso per la rifiorente Main Street.

    Ed eccoci qui, nemici, uno di fronte all’altro.

    Da quando ha aperto il negozio, ho beccato più di un mio allievo sostare nella strada di fronte e sbirciare furtivamente la vetrina. Il desiderio di gridare al tradimento durante la lezione successiva mi ha quasi sopraffatta, ma non ho ceduto alla rabbia, anche se devo ammettere di aver prolungato i loro plank un po’ più del necessario.

    I muscoli delle mie cosce e delle braccia cominciano a bruciare un po’, un paio di allievi si lascia cadere con le ginocchia sul materassino. «Contate alla rovescia con me: cinque, quattro, tre, due, uno. Rilassatevi nella posizione del bambino e respirate profondamente.»

    Sento un sospiro di sollievo corale mentre vedo la mia classe sprofondare sui materassini, un paio di stretch e, qualche respiro dopo, pongo fine alla lezione con un Namaste.

    Premo il pulsante sul telecomando per fermare il sottofondo rilassante di acqua che scorre proveniente dallo stereo, e scendo dalla piattaforma per andare incontro agli studenti.

    «Sei stata di nuovo troppo dura durante i plank di oggi» Candace brontola mentre avvolge il materassino.

    Alzo le spalle. «Sto soltanto provando a bruciare più calorie, considerato che la settimana prossima sarà Natale.»

    Guarda il negozio sul marciapiede di fronte e asciuga il sudore dalla sua fronte. «Certo, sono sicura che non ci sia altro motivo.»

    «Grazie Olive.» La signora Reed mi passa velocemente accanto, ha sessant’anni, ma è molto più vivace della maggior parte dei miei allievi ventenni.

    «Sono felice di averla rivista qui, ci vediamo alla lezione di sabato?»

    «Proverò a farcela mia cara, la famiglia al completo sta per arrivare.» Si specchia nel vetro della finestra,

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