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Women do it better
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E-book56 pagine44 minuti

Women do it better

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Info su questo ebook

Un libro per donne consapevoli che con un linguaggio pungente, diretto e a tratti sarcastico getta le basi per una visione indipendente, lontana dai sensi di colpa e dagli antichi retaggi che impongono alle donne passività e privazioni, affinché non si aneli solamente alla parità dei sessi bensì alla totale libertà di espressione e al riconoscimento del proprio valore

Pochi riflettono sul fatto che dietro ad ogni famiglia, ad ogni azienda, ad ogni settore del mondo lavorativo e sociale, esistono donne dalle inesauribili risorse in grado di far fronte a imprevisti e emergenze di ogni sorta, le cui silenziose esistenze reggono in piedi il sistema, contrariamente a quello che gli stereotipi dei mass media vorrebbero farci credere.
LinguaItaliano
Data di uscita19 dic 2017
ISBN9788892687899
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    Anteprima del libro

    Women do it better - Valeria Gangemi

    più…

    Odio il calcio e il sudoku

    Papà voglio giocare a calcio, in modo serio, da professionista! Scusa ma non nuoti? Sono anni che paghiamo l'abbonamento in piscina a te e a tua sorella. E invece tu?

    Sì, è vero, io bigiavo e andavo a scuola di calcio.

    A parte il fatto che non hai mai bigiato neanche all'asilo, per non parlare alle medie - aperta parentesi tonda - tanto che con tua madre volevamo farti parlare con lo psicologo ma c'era il rischio che ci mettesse a noi in analisi quindi abbiamo desistito - chiusa parentesi. Poi, scusa, abbiamo pagato a vuoto?

    E dai papy, sei fissato sulle cose materiali.

    Certo. E intanto: io pago.

    Comunque al posto mio andava Federica.

    Sono più sollevato, ho pagato a una sconosciuta adolescente un corso di nuoto.

    Ma dai papà, non è una sconosciuta, è una mia amica.

    Sarà che è sabato mattina, sarà che non ho bevuto ancora il caffè, ma la mia mente cade a terra. Meno male che le altre cose che potrebbero cascare stanno ancora placidamente dormendo. Ovviamente, il sigaro che nervosamente ho acceso al posto del caffè le sveglia subito. Mi cade, bollente, sui pantaloni di lana. Fortunatamente non ho indossato il completo grigio fumo di Londra. Mai capito perché non si dice solo grigio fumo, oppure un'attuale nebbia green, devo chiederlo a Don Aurelio, il mio sarto. Sì, sono old fashion, almeno lo ero, adesso sono solo old.

    La materializzazione di un incubo, l'outing, arriva dritto e inesorabile, ma è l'outing di una passione impossibile per… rullo di tamburi, il calcio. Ci sono quasi rimasto male.

    Voi direte Ma perché la prendi così, È grande, ma se ha appena 12 anni! E a seguire Non vedi l'opportunità che ha!.

    Nella mia mente partono i commenti di amici, vicini e parenti senza serpenti, della serie Sei un mito, Non sai cosa farei per essere al posto tuo, Mi piacerebbe essere nei tuoi panni. Ma dai che ti vanno larghi, scusa, sei basso un metro e cinquanta scarso. Sursum corda, sii uomo, ritorna in te e affronta la cosa in modo lucido, con calma e senza emotività. Help me, voglio piangere, ma dove? Questa casa è affollata da cose, badanti, domestiche, cani, gatti e pesciolini rossi e bianchi. La mia bella, moglie, è al momento assente.

    Tra uno sguardo all'iPad e un altro all'iPhone, mi guarda e continua la sua confessione. Non sono Don Peppone né tanto meno il prete della cattedrale qui sotto, quindi neanche la tentazione di un oratorio con il classico campo da calcio che giustificherebbe tale, infausta, scelta.

    Papà, sono un attaccante e gioco per la Maria De Filippis. Ti prego, ti supplico, per la De Filippi no...

    Dai non scherzare, è lo Sporting Club. Mi rincuoro.

    Sai, sono già nella fase di agonismo, post pulcino e quasi primavera.

    Ma non siamo in autunno, non erano sparite le mezze stagioni? Allora cerco la moglie, al telefono, ma lei non c'è, partecipa a un meeting pure briefing, che tanto brief non mi sembra visto che manca dalle ore dieci di stamane ora locale. Così le mando un sms Ma tu lo sapevi? E lei, semplice e pura come una rosa finta, risponde: Cosa? Che andava a calcio? Sì caro, ovvio, non volevo crearti ansia.

    Crearmi ansia? Adesso l'ansia ha assunto una valenza creativa.

    Ansiaaaaaaaaaaa a me? Che sono l'imperatore senza corna, pardon, corona e senza regno della calma?

    Quando rientro ne parliamo. Sì grazie, quando torni?

    Nulla, un implacabile silenzio. La nostra conversazione si scontra in un incontro virtuale che ha i colori anonimi dello schermo dello smartphone, rigorosamente verde scuro. Fine.

    Calmati, hai detto che sei calmo, che fai ti contraddici? Non

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