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L'ultimo dei Moicani
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E-book240 pagine3 ore

L'ultimo dei Moicani

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 James Fenimore Cooper                                                       L’ULTIMO DEI MOHICANI
                                                                                                        (The Last of the Mohicans) trad. 2018
            La vicenda è ambientata nello stato di New York nel 1757, durante a guerra franco-indiana.
James Fenimore Cooper (Burlington, 1789 – Cooperstown, 1851) partì giovanissimo a bordo di un mercantile e, in seguito a quella esperienza, appena compiuti diciotto anni si arruolò nella Marina degli Stati Uniti e divenne luogotenente. Abbandonata poi la Marina, si dedicò alla scrittura. Autore di molti romanzi sui pionieri e sui pellirosse. L’ultimo dei Mohicani è il più celebre e considerato il migliore dei suoi scritti!
Nelle terre selvagge del Nord America, Alice e Cora, figlie di un militare inglese, partono per raggiungere il padre che sta combattendo contro l’esercito francese. A scortarle c’è una guida fidata, o così pare. Presto infatti le ragazze si trovano coinvolte nei piani di vendetta che il perfido Magua Volpe Astuta, capotribù degli Uroni, ha architettato contro Uncas, “L’ultimo dei Mohicani”. A salvarli sarà Occhio di Falco, un coraggioso uomo bianco che alla compagnia dei suoi simili preferisce quella dei pellerossa: Chingachgook, soprannominato Grosso Serpente e Uncas, soprannominato Cervo Agile è figlio di Chingachgook. Gli ultimi dei Mohicani.
Un romanzo storico di piacevolissima lettura annoverato tra i cento romanzi più belli e letti di tutti i tempi!
LinguaItaliano
Data di uscita12 nov 2018
ISBN9788899481278
L'ultimo dei Moicani
Autore

James Fenimore Cooper

James Fenimore Cooper was born in 1789 in New Jersey, but later moved to Cooperstown in New York, where he lived most of his life. His novel The Last of the Mohicans was one of the most widely read novels in the 19th century and is generally considered to be his masterpiece. His novels have been adapted for stage, radio, TV and film.

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    Anteprima del libro

    L'ultimo dei Moicani - James Fenimore Cooper

    James Fenimore Cooper

    L’ULTIMO dei MOHICANI

    Table Of Contents

              CAPITOLO primo 4

              Capitolo secondo 17

                Capitolo terzo 37

               Capitolo quarto 53

                Capitolo quinto 62

               Capitolo quinto 76

                Capitolo sesto 97

                     Capitolo settimo 118

                      Capitolo ottavo 140

                      Capitolo nono 150

    BORELLI EDITORE

              CAPITOLO primo

    Una particolarità delle guerre coloniali del Nord America era che gli antagonisti, prima di battersi sui territori degli scontri, dovevano affrontare gli ostacoli e i pericoli di luoghi aspri e selvaggi. Estese e informalmente insormontabili barriere di selve separava i territori delle province nemiche della Francia e dell'Inghilterra.

    Valorosi precursori e preparati europei che in quel tempo dovevano combattere vicini uno all’altro, i cui campi di battaglia erano le rapide violenti dei fiumi o i faticosi, impegnativi passi alpini, alla ricerca di un'occasione per mostrare il loro coraggio nelle marziali battaglie. L’ estesa discesa del lago Champlain dalla frontiera del Canada si estendeva fino nel territorio della provincia di New York, modellando un passaggio naturale attraverso parte del territorio che i Francesi erano costretti a tenere sotto continuo controllo per opporsi ai nemici. Questo era il paese che divenne il campo, in cui furono combattute la maggior parte delle guerre coloniali per il predominio di quei territori. Fortezze furono costruite nei punti strategici che controllavano le vie di comunicazione. Secondo che la vittoria favorisse a questa o a quella parte, tali fortificazioni venivano perdute e riconquistate, distrutti e ricostruiti. 

    Su tale scenario contrastato e violento, nel corso del terzo anno del conflitto che Francia e Inghilterra avevano intrapreso per il possesso di un paese che nessuna delle due potenze era destinata a ottenere, si svolsero gli avvenimenti della nostra storia.

    Durante la stagione calda e serena, approdò al forte Edward, che si ergeva all'estremità meridionale del passaggio che congiunge il fiume Hudson con il lago, un corriere indiano con la notizia che Montcalm stava risalendo il lago Champlain con un esercito numeroso come le foglie degli alberi. Egli inoltre portava da parte di Munro, il comandante dell'avamposto William Henry situato sulle rive del lago, la richiesta di cospicui e urgenti soccorsi. La distanza fra queste due fortezze non superava le cinque leghe.

          Munro, un veterano e valoroso condottiero scozzese, teneva il forte con ai suoi ordini un reggimento di regolari e di esigui altri gruppi di combattenti che creavano nel complesso una potenza totalmente insignificante per affrontare la straordinaria armata che Montcalm stava guidando contro la fortezza; mentre il generale Webb, comandante in capo degli eserciti del re nelle province settentrionali, si trovava al forte Edward con più di cinquemila uomini.

    La sorpresa provocata dalle inquietanti notizie si fu un poco attenuata, quando si sparse la voce che un distaccamento scelto di millecinquecento uomini sarebbe partito all'alba alla volta del forte William Henry. Quella che all'inizio era soltanto una voce divenne certezza non appena il quartiere generale diramò l'ordine che alcuni corpi scelti si preparassero alla partenza. In un attimo l'intero campo si mise in movimento: gli esploratori furono mandati in ricognizione, e due corpi di guardie addestrate, uno per precedere e un altro per seguire i pesanti carri che portavano le vettovaglie, furono raccolti ed equipaggiati. Mentre si facevano questi preparativi, si potevano notare i segni anche di un'altra partenza che veniva allestita proprio a pochi passi da una capanna di tronchi d'albero, di fronte alla quale procedevano al passo le sentinelle che costituivano la guardi speciale del generale inglese. Alcuni cavalli equipaggiati e sellati in modo tale da lasciar pensare che due erano destinati a donne di rango quali non è facile vedere in luoghi così selvagge che il terzo da come era bardato, era riservato ad un ufficiale.  A dovuta distanza sostava un uomo goffo e sgraziato. In piedi la sua statura era decisamente superiore alla media. Sotto il risvolto di un enorme tasca del panciotto spuntava uno strumento musicale che, dato il luogo degli uomini, avrebbe potuto essere scambiato per un arma.

    Un mormorio serpeggiante fra i domestici e un suono di voci femminili annunciarono l'avvicinarsi di coloro per cui erano stati preparati i cavalli.

    Un giovane, in uniforme da ufficiale, accompagnava due fanciulle, che, almeno a giudicare dalle vesti, erano pronte ad affrontare un viaggio attraverso la foresta. Delle due fanciulle, entrambe nel fiore degli anni, quella che sembrava più giovane, teneva sciolto il leggero velo che scendeva dal cappello, e l'aria mattutina, giocando liberamente nelle pieghe, faceva intravedere un volto delicatissimo rischiarato da brillanti occhi azzurri e incorniciato di riccioli biondi. L'altra, che suscitava nel giovane ufficiale la stessa intensa sollecitudine della prima, teneva il viso nascosto nel velo, dimostrando un pudore e un'assennatezza che si può riscontrare solo in persone più avanti negli anni. Si capiva comunque che la sua figura, che pure aveva delle proporzioni squisite e perfette, non snaturate neppure dei pesanti vestiti da viaggio, era più piena e aveva forme più mature di quelle della sua compagna. Le due donne montarono sui cavalli, l'ufficiale con un agile salto balzò sul suo e tutti e tre chinarono il capo in segno di saluto verso Webb che per cortesia, attendeva che loro partissero stando sulla soglia del quartier generale.

    Dopo aver volto i cavalli, si avviarono a piccolo trotto, verso l’uscita situata a nord dell'accampamento. Mentre coprivano questa breve distanza, nessuno di loro pronunciò parola, salvo una leggera esclamazione della più giovane delle due donne quando la guida indiana, con un movimento agile come un guizzo, passò inaspettatamente accanto a lei per far strada lungo il sentiero militare che si snodava di fronte. Malgrado l'improvviso e allarmante movimento dell'Indiano, l'altra fanciulla non si lasciò sfuggire alcun suono, ma per la sorpresa il suo velo si scostò leggermente lasciando intravedere un volto bellissimo sul quale traspariva un'espressione mista di pietà, ammirazione e orrore di fronte agli agili movimenti del selvaggio. Le trecce della fanciulla erano lucide e nere come l'ala di un corvo.

    Sorrise come per scusarsi della sua momentanea distrazione e, così facendo, mostrò una fila di denti bianchi come l'avorio, poi, ricoperto il volto con il velo, chinò il viso e continuò a cavalcare assorta in profonde meditazioni.

    Mentre una delle due fanciulle era così immersa nei suoi pensieri, l'altra che si era ripresa dallo spavento, chiese al giovane che cavalcava al suo fianco:

    Capita spesso di vedere uomini così in questi boschi, Heyward; oppure gli agili movimenti di questo indiano sono uno speciale intrattenimento organizzato proprio per noi? Se la seconda ipotesi è quella giusta, intendiamo dimostrare la nostra riconoscenza; ma se è vera la prima, Cora ed io dovremo fare appello a tutto il nostro coraggio prima ancora di incontrare il terribile Montcalm.

    Il nostro Indiano è una delle guide dell'esercito, e, secondo l'opinione della sua gente, deve essere considerato un eroe rispose l'ufficiale. Si è volontariamente offerto di condurci al lago lungo un sentiero poco conosciuto, ma migliore e più breve della strada normale.

    Non mi piace quell'uomo disse la fanciulla rabbrividendo, ancora sotto l'impressione del recente spavento. Lo conoscete Duncan? Non vi sarete altrimenti fidato così facilmente?

    Sappiate Alice, che io non avrei mai affidato voi a lui! Effettivamente lo conosco, in caso contrario non gli avrei accordato la mia fiducia, per lo meno non in questa occasione. Si dice che sia un Canadese; ha collaborato con i Mohawk che, come sapete, sono una delle sei tribù nostre alleate Da quanto ho sentito, è arrivato da noi in seguito a uno strano incidente nel quale a suo tempo anche vostro padre fu coinvolto. In quell'occasione l'Indiano, a quanto pare, fu trattato con severità. Non ricordo esattamente la storia; quel che so è che ora è nostro amico.

    Se è stato nemico di mio padre, mi piace ancora meno, esclamò la ragazza con nuova inquietudine. Perché non gli parlate, Maggiore Heyward, in modo che io possa sentire il suono della sua voce. Per quanto sciocco possa sembrare, mi avrete spesso sentito sostenere che ritengo di poter capire il carattere delle persone dall'intonazione della voce.

    "Lo ritengo inutile poiché molto probabilmente risponderebbe con un grugnito incomprensibile. Benché capisca l'inglese, finge, come la maggior parte della sua gente, di ignorarlo; e meno che mai sarebbe disposto a parlare la nostra lingua ora che la guerra gli impone di assumere un atteggiamento improntato a rigorosa dignità. Ma vedo che si ferma; probabilmente siamo già vicini al sentiero che dovremo prendere.

    Che ne dici Cora? chiese la giovinetta bionda che non aveva superato la sua riluttanza. Anche se la cosa può essere seccante, non pensi che se facessimo il viaggio insieme alle truppe, saremmo più sicure?

    Per lungo tempo fra le tribù indiane che occupavano la parte nord-occidentale della colonia di New York, esisteva una confederazione conosciuta come, Cinque Nazioni, In seguito un'altra tribù fu ammessa e la denominazione fu conseguentemente cambiata in quella di Sei Nazioni. La confederazione originale comprendeva le tribù dei Mohawk, degli Oneida, dei Seneca, dei Cayuga e degli Onondaga. La sesta tribù fu quella dei Tuscarora.

    Chi non conosce le abitudini di queste popolazioni selvagge, ha spesso un'idea sbagliata dei luoghi che possono essere più pericolosi. Affermò il Maggiore Heyward.

    Se i nostri nemici hanno raggiunto la colonna di soldati, cosa molto probabile dato che gli esploratori non sono ancora tornati dalle loro ricognizioni, ora staranno probabilmente seguendo le truppe fra cui possono sperare in un abbondante bottino di scalpi. A quest'ora sanno già qual è la strada su cui si sono avviati i nostri soldati, mentre sicuramente non conoscono quale sentiero noi stiamo percorrendo, avendolo stabilito neppure un'ora fa.

             Dovremo negare la nostra fiducia a un uomo, solo perché si comporta in modo diverso dal nostro? intervenne freddamente Cora.

    Alice non esitò e, scudisciato il cavallo, superò velocemente alcuni cespugli per procedere lungo lo scuro ed erto sentiero indicato dalla guida indiana.

    Gli altri la seguirono. Si erano addentrati pochi metri nel bosco quando, attraverso gli svettanti tronchi dei pini, scorsero uno sparuto puledro e subito dopo videro la sgraziata figura dell'uomo, precedentemente descritto, che avanzava con tutta la velocità di cui la sua smunta cavalcatura era capace.

    L'affanno che per un momento aveva turbato il bel viso aperto e virile di Heyward, si dissipò a questa vista e le sue labbra si dischiusero in un leggero sorriso. Alice non fece alcuno sforzo per dissimulare il suo sollievo e persino gli occhi scuri e pensosi di Cora si illuminarono di una luce allegra e vivace.

            Cosa andate cercando in questi luoghi? domandò Heyward quando l'altro gli fu vicino. Mi auguro che non siate qui per annunciarci notizie dannose.

    Incerto a quale delle due domande di Heyward rispondere, lo straniero alla fine disse:

    Ho sentito che siete diretti al forte William Henry; e poiché anch'io vi debbo ho pensato che viaggiare insieme poteva essere di reciproca utilità.

    Voi avete il privilegio di non dover consultare altri che voi stesso rispose Heyward "ma noi siamo in tre e dobbiamo decidere di comune accordo.

    Per sollecitare una vostra decisione favorevole aggiunse con umiltà l’uomo non posso vantare altri meriti che quello di essere un salmista e di render grazie a Dio cantando inni e preghiere.

    Quest'uomo è un discepolo di Apollo?  Affermò divertita Alice e intendo prenderlo sotto la mia speciale protezione. Via con quel viso scuro a, Heyward, e permettetegli di fare il viaggio con noi. Inoltre aggiunse a bassa voce e in tono ansioso, lanciando un'occhiata a Cora che veniva lentamente dietro seguendo le orme del silenzioso e asociale indiano può essere un amico che viene a rafforzare il nostro gruppo in caso di necessità.

    Durante il loro dialogare, transitarono dinnanzi a una macchia di cespugli e l'avevano da poco superata quando un volto selvaggio e fiero scostò i rami per guardare quale era la direzione presa dai viaggiatori.  Una luce di esultanza rischiarò il volto dipinto di quell'abitante delle foreste che con lo sguardo seguì a lungo e attentamente la strada presa dalle vittime predestinate che, senza essersi accorte di nulla, continuarono a cavalcare.

    Poi furono nascoste dagli alberi che innumerevoli crescevano in quel luogo, le graziose e leggere forme delle due donne che comparivano e scomparivano tra gli alberi secondo le curve del sentiero, seguite dalla maschia figura di Heyward, e, da ultimo, della strana sagoma del salmista.

    Nella mitologia greca e romana Apollo era anche il Dio della Musica e della   poesia.

    Il medesimo dì in cui avvenivano tali eventi, due uomini camminavano lungo la sponda di un torrente stretto ma rapido, a non più di un'ora di cammino dall'accampamento di Webb, con l'aria di essere in attesa di qualcuno o di qualche cosa. Mentre dal colore della pelle e dal modo di vestire di uno dei due si capiva che era un Indiano, nato e cresciuto in quei boschi, l'altro, malgrado il suo aspetto rude e l'equipaggiamento che avrebbe potuto adattarsi a un selvaggio, rivelava sotto la scura abbronzatura una carnagione chiara che poteva indicare la sua origine europea. Sul petto dell'Indiano, dipinto in bianco e in nero, spiccava un minaccioso emblema di morte; la sua testa, accuratamente rasata salvo una striscia di capelli che solcava il capo dalla fronte alla nuca, portava come unico ornamento una piuma di aquila che ricadeva sulla spalla sinistra; dalla cintura pendevano un tomahawk e un coltello per tagliar gli scalpi, mentre una carabina dalla canna corta, di quel tipo che i bianchi distribuivano ai loro alleati, scendeva dalla spalla fino all'altezza del ginocchio.

    L'aspetto del bianco era quello di un uomo che aveva conosciuto asprezze e difficoltà fin dalla giovinezza; i suoi muscoli, esercitati nelle lotte, erano poderosi. Anche lui, un coltello attaccato alla cintura di wampum, ma non aveva il tomahawk.

    Anche le vostre tradizioni, Chingachgook, parlano in mio favore stava dicendo il bianco all'altro. I vostri padri arrivarono da occidente dalla terra dove tramonta il sole, attraversarono il grande fiume, combatterono contro le popolazioni che occupavano quelle regioni e si impadronirono dei loro territori; mentre i miei vennero da oriente, dal paese in cui il cielo è rosso al mattino quando sorge l'aurora, superarono il lago salato e si comportarono come avevate fatto voi.

    "Noi venimmo dalla terra dove il sole si nasconde durante la notte, attraverso le grandi pianure dove vivono i bufali, finché arrivammo al grande fiume. Combattemmo contro gli Alligeni finché il suolo si colorò del loro sangue. In tutto il territorio, dalle sponde del grande fiume fino alla riva del lago salato, non c'era nessuno a contrastare il nostro dominio. La terra che conquistammo da guerrieri, la governammo da uomini.

         Conosco quanto mi dici e non ho dubbi che non sia vero disse l'uomo bianco vedendo che l'Indiano faceva una pausa ma questo avveniva molto tempo prima che gli Inglesi arrivassero in questo paese.

          I primi uomini bianchi che giunsero fra noi non parlavano inglese. Arrivarono con una grande canoa, e i miei padri avevano sotterrato l'ascia di guerra, e furono ricevuti in pace. Erano momenti anni, Occhio di Falco, e noi eravamo uniti e felici continuò l'Indiano che tradiva la sua profonda emotività lasciando che la voce assumesse toni bassi e gutturali. "Il lago salato ci

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