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Io e il mio camino
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Io e il mio camino
E-book45 pagine38 minuti

Io e il mio camino

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Info su questo ebook

Io e il mio camino è un breve racconto scritto da Herman Melville e comparso per la prima volta sul Putnam’s Monthly nel 1856. In quegli anni, preso dalla scrittura di Moby Dick, Melville si trasferisce in una fattoria a Pittsfield e ci racconta in questo scritto, con grande ironia, alcuni momenti della sua vita domestica; in particolare la sua felicità nel passare le ore a fumare la pipa davanti al grande camino presente nella fattoria, presenza ingombrante che lo scrittore deve difendere continuamente dai progetti architettonici di rinnovamento della casa, messi in atto dalla moglie con la complicità delle figlie.
LinguaItaliano
Data di uscita16 set 2014
ISBN9788874174119
Io e il mio camino
Autore

Herman Melville

Herman Melville (1819-1891) was an American novelist, poet, and short story writer. Following a period of financial trouble, the Melville family moved from New York City to Albany, where Allan, Herman’s father, entered the fur business. When Allan died in 1832, the family struggled to make ends meet, and Herman and his brothers were forced to leave school in order to work. A small inheritance enabled Herman to enroll in school from 1835 to 1837, during which time he studied Latin and Shakespeare. The Panic of 1837 initiated another period of financial struggle for the Melvilles, who were forced to leave Albany. After publishing several essays in 1838, Melville went to sea on a merchant ship in 1839 before enlisting on a whaling voyage in 1840. In July 1842, Melville and a friend jumped ship at the Marquesas Islands, an experience the author would fictionalize in his first novel, Typee (1845). He returned home in 1844 to embark on a career as a writer, finding success as a novelist with the semi-autobiographical novels Typee and Omoo (1847), befriending and earning the admiration of Nathaniel Hawthorne and Oliver Wendell Holmes, and publishing his masterpiece Moby-Dick in 1851. Despite his early success as a novelist and writer of such short stories as “Bartleby, the Scrivener” and “Benito Cereno,” Melville struggled from the 1850s onward, turning to public lecturing and eventually settling into a career as a customs inspector in New York City. Towards the end of his life, Melville’s reputation as a writer had faded immensely, and most of his work remained out of print until critical reappraisal in the early twentieth century recognized him as one of America’s finest writers.

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    Anteprima del libro

    Io e il mio camino - Herman Melville

    Io e il mio camino

    Herman Melville

    In copertina: Ritratto di Herman Melville

    © 2014 REA Edizioni

    Via S. Agostino 15

    67100 L’Aquila

    www.reamultimedia.it

    redazione@reamultimedia.it

    www.facebook.com/reamultimedia

    Questo e-book è frutto di una rielaborazione editoriale originale realizzata sulla base di testi e traduzioni non più soggetti al diritto d’autore, la casa editrice rimane comunque a disposizione di chiunque avesse a vantare ragioni in proposito.

    Indice

    INIZIO

    FINE

    INIZIO

    Io e il mio camino, due vecchi fumatori dai capelli grigi, viviamo in campagna. Siamo, se così si può dire, sedentari ormai da troppo tempo; soprattutto il mio vecchio camino che fa sentire ogni giorno, sempre di più la sua presenza.

    Sebbene dica Io e il mio camino, come il cardinale Wolsey era solito dire Io e il mio re, in un modo egoistico in cui ho la precedenza sul mio camino, i fatti stessi mi contraddicono: in ogni esperienza, eccetto la frase sopra citata, il mio camino ha il sopravvento.

    Nel raggio di circa trenta piedi della strada tracciata fra zolle erbose, il mio camino, un imponente vecchio camino di epoca Enrico VIII, si staglia compatto davanti a me e domina tutta la mia proprietà. Costruito su di una collina, il mio camino, come il gigantesco telescopio di Lord Rosse, svetta a sfiorare la luna piena; è il primo oggetto che dà il benvenuto al visitatore in arrivo ed è l'ultimo che il sole saluta. Il mio camino mi precede anche nel ricevere i doni della stagione. La neve si posa sulla sua cima prima che sul mio cappello e ogni primavera come in un albero vuoto di faggio, le prime rondini vi costruiscono il loro nido.

    Ma è dentro la casa che il mio camino manifesta la sua superiorità. Quando accolgo i miei amici nella stanza sul retro (ho il sospetto che vengano più per lui che per me) rimango in piedi accanto al mio camino, che diviene così il vero padrone di casa. Non ho niente da ridire. In presenza dei miei superiori credo di saper stare al mio posto.

    Da questa abituale precedenza del mio camino su di me, certe persone pensano che io sia caduto in una forma triste di retroguardia, in poche parole rimanendo sempre dietro il mio vecchio camino, ho finito per non stare al passo coi tempi, così come con tutte le altre cose. Ma a dire il vero non sono mai stato un individuo proiettato in avanti e neanche quello che i proprietari terrieri miei vicini definirebbero un tipo molto emancipato. Certo, queste chiacchiere sulla mia posizione arretrata sono vere, dato che talvolta ho uno strano modo di passeggiare con le mani dietro la schiena. Per quanto riguarda la mia appartenenza alla retroguardia, è certo che io vengo dopo il mio camino che, a proposito, è proprio davanti a me in questo momento, sia nelle mie fantasie che nella realtà. In breve, il mio camino è il mio superiore; mi sovrasta anche nell’umile inchino con paletta e molle con cui l'accudisco, mentre non avviene il contrario, ma nel caso di cedimenti, pende piuttosto dalla parte opposta. Qui il mio camino è

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