Respirare il silenzio

Di Maria Stella Rossi

Quanto tempo è passato? Giorni, mesi, anni, Enrico non ne vuole avere memoria. Nell’isolamento di un casolare di campagna, seduto su un sedile di pietra respira e ingoia l’assoluto silenzio sperando che riesca a inghiottirlo. Nella sua crisalide di pietra, sconta una pena che non conosce fine.
Intorno a lui si estende un vigneto i cui pampini si arrampicano su vecchi ulivi, in lontananza l’eco di quella vita che ha abbandonato. Tutto nella sua mente percorre, come un loop senza fine, sempre lo stesso giro malato. I suoi giorni sono intrecciati al pensiero di Luisa, sua moglie, ora che non c’è più, più reale di quando invece le viveva accanto. Ne comprende ogni minima sfumatura, vede il suo cuore, un cuore che immagina a punta ricurva, come Luisa immaginava quello della sua amata Maria Callas, vede con i suoi occhi. Una distrazione, una bizzarria della vita e gli occhi grandi di Luisa si sono chiusi per sempre alla luce della vita. Enrico paga il prezzo per avere voluto assaporare di nuovo la giovinezza, incapace di accettare il tempo che passa. Luisa, solare spiritosa e sensibile, è rimasta vittima incolpevole di un mondo in cui il sentimento vero e profondo si disgrega di fronte a uno specchio.
Il racconto si snoda in un alternarsi elegante di piani temporali e scorre lieve e melanconico.

• Lingua: Italiano
• Editore: Giovane Holden Edizioni
• Data di uscita: 1 nov 2018
• ISBN: 9788832923537

Anteprima del libro

Maria Stella Rossi

Respirare il silenzio

772 - Spessosottile

Giovane Holden Edizioni

www.giovaneholden.it

Titolo originale: Respirare il silenzio

© 2018 Giovane Holden Edizioni Sas - Viareggio (Lu)

I edizione cartacea ottobre 2018

ISBN edizione cartacea: 978-88-3292-279-0

I edizione e-book novembre 2018

ISBN edizione e-book: 978-88-3292-353-7

ISBN: 9788832923537

Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

http://write.streetlib.com

Indice dei contenuti

Nel semibuio della stanza da letto Luisa si spalmava una pomata gelatinosa su un grosso livido che le ricopriva il braccio, lui invece in bagno si spalmava una crema riducente e levigante sull’addome. Un abito nero spruzzato di paillettes, indifferente e bellissimo luccicava colpito dalla luce di un lampione, era come un campo in miniatura illuminato da centinaia di lucciole. Lo aveva comprato in un negozietto di abiti vintage, forse era stato indossato da un’attrice o da una cantante o semplicemente da una donna che aveva occasioni per avvolgersi in quel nero fluido e luminoso.

Le serve per un’occasione speciale? chiese la commessa interessata a sapere dove e quando l’abito sarebbe stato indossato più che a venderlo.

Sì, lo metterò proprio stasera, rispose con piglio sicuro.

Mi scusi se le faccio queste domande, ma quale festa l’attende?

Luisa rimase un attimo in silenzio pensando a una possibile occasione e a una possibile risposta poi guardando la commessa e sorridendo, quasi le stesse confidando chissà quale segreto, le sussurrò: Lo metterò per me! E dove avrebbe potuto mai indossare un abito così, Enrico le avrebbe detto come al solito tu devi essere sempre diversa dalle altre, ma un vestito normale non lo potevi mettere?

Era lungo, con spalline sottili incrociate sulle spalle e spacco laterale. Lo avrebbe comprato per possedere l’idea di quell’abito poi lo avrebbe poggiato in vista su una poltrona o su una cassapanca o appeso in alto sul bordo dell’armadio per giorni.

Non aveva mai avuto occasioni per indossare un abito così, lo avrebbe riposto in una cassapanca insieme ad altre cose che non avrebbe mai messo. In quella sera rischiarata dalla luna, quell’abito le era parso crudele. Era così bello, luminoso, invitante mentre lei si sentiva brutta. Spenta e ferita. Avrebbe voluto riavvolgere la bobina del tempo e provare a rivivere quell’ultimo anno, tornare alla quotidianità di sempre nella sua monotonia spruzzata qua e là di avvenimenti in sintonia con lei. Quando pensava che la sua vita finalmente si sarebbe incanalata su una carreggiata meno faticosa, quando in quel periodo della vita che va verso la cosiddetta fase saggia – ma cosa è saggio ? e quando lo si diventa? quando si impara a reggere in equilibrio tutte le faccende della vita? soprattutto qual è l’equilibrio giusto? – allora in questa fase della vita in