Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Ninnananna velenosa
Ninnananna velenosa
Ninnananna velenosa
E-book147 pagine1 ora

Ninnananna velenosa

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Dieci racconti.
Dieci favole della buona notte.
Dieci ninnananne velenose, che venefiche, vi accompagneranno in quella dimensione, tra sonno e veglia, in cui i demoni possono prendere forma.
LinguaItaliano
Data di uscita21 mar 2014
ISBN9788869091957
Ninnananna velenosa

Correlato a Ninnananna velenosa

Ebook correlati

Racconti per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Recensioni su Ninnananna velenosa

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Ninnananna velenosa - Rhiannon Mclarty

    Ringraziamenti

    Introduzione

    Non è per tutti l'Oscuro Cammino.

    E' necessario deviare dalla Strada Maestra per poterlo imboccare, come è necessario essere in

    grando di udirne il richiamo.

    Esso possiede una Voce, un Canto, crepitante e sottile come il rumore delle fragili foglie scecche in

    autunno, quando il primo vento gelido, implacabile, comincia a sferzarle.

    Il Cammino è lungo, tortuoso e simile ad un sentiero campestre, si snoda all'interno della nostra

    anima, passando per i più profondi recessi della mente, fino al più nero e nascosto anfratto del

    nostro cuore; approdando finalmente al nostro spirito, dove porteremo la più brillante delle

    Oscurità.

    Durante il Viaggio vedremo cose di noi stessi che mai avremmo creduto di possedere, visioni che

    gli altri esseri umani solitamente rifiutano, desideri nascosti, sogni ed incubi da cui tutti

    scapperebbero. Invece di rifuggirli noi Viaggiatori li abbracciamo, incondizionatamente, senza

    remore, crogiolandoci in loro e divenendone addirittura dipendenti. Accettando ciò che siamo nella

    luce così come nel buio....amando l'Oscurità che c'è in noi.

    Arrivati a questo punto, il Viaggiatore sarà in grando di usare la sua Oscurità, come un dono, dargli

    respiro, vita, voce e fondersi con essa in modo da divenire una cosa sola.

    La Vostra Oscurità e Voi stessi diverrete indissolubili tanto che separati nessuno dei due

    sopravviverebbe, sciogliendosi come l'acqua fà anche con il più bello dei disegni.

    Non è per tutti l'Oscuro Cammino.....chi decide di seguirlo sarà chiamato folle e visionario, nel

    migliore dei casi, sognatore. Sarà abbandonato, indesiderato, scomodo. Suciterà terrore e disagio

    nei più che hanno scelto la Strada Maestra.

    Il Viaggiatore sarà un solitario, anche se, durante il Cammino, potrebbe incontrare altri che hanno

    deciso di seguire lo stesso Canto. Cammineranno quindi insieme, forse solo per un breve tratto,

    forse per l'eternità, sotto un cielo senza stelle ma con una sfolgorante luna di metallo sopra le loro

    teste.

    L'Ocurità e i suoi doni non sono per tutti.....solo per poche.....pochissime Anime, che rimarranno

    sempre sole, anche quando saranno circondate da una folla intera.

    Ma in cambio.....oh....in cambio....non ho neppure io parole per spiegare cosa avrete.

    Le favole della buonanotte

    Dall'altra parte dello specchio

    Era sempre molto difficile riuscire a trovare il coraggio di uscire, aveva

    continuamente il terrore di imbattersi nelle creature.

    Ormai sapeva che le creature rimanevano ad aspettarlo e che le avrebbe trovate

    ogni qual volta si fosse avventurato fuori da casa.

    Non sapeva con esattezza quando i suoi occhi avevano perso quel velo che li

    ottenebrava e che gli impediva di vedere cosa realmente lo circondava; si

    ricordava che all'inizio erano solo piccoli sprazzi di verità quelli che lo

    illuminavano; ecco come chiamava queste sue visione, illuminazioni. I segnali

    erano cominciati in sordina, attimi in cui le sue iridi riuscivano a penetrare il

    velo e a mostrargli la pura realtà. Occhi crudeli e malvagi, forme mostruose,

    pelle putrida da cui spiccava il bianco brillante delle ossa informi. Nulla lo aveva

    preparato a ciò che gli si era palesato e tutta la sua vita era piombata in una

    sorta di incubo lucido da cui non c'era modo di svegliarsi.

    Il motivo di questa mutazione gli era ancora del tutto oscuro, anche se durante

    le sue lunghe notti insonni, aveva cominciato a maturare una convinzione a cui

    ancora non riusciva a dare consciamente credito.

    Dopo mesi si sentiva ormai psicologicamente stanco e fisicamente prosciugato;

    aveva lentamente smesso quasi di mangiare riducendo i suoi pasti a frugali

    spuntini durante la giornata, in oltre soffriva di terribili mal di testa dovuti ad

    una leggera forma di febbre cerebrale che lo aveva colpito da qualche settimana.

    L'unico luogo sicuro era la sua casa, che considerava uno degli ultimi baluardi

    della razza umana.

    Erano mesi ormai che non comunicava più con nessuno, l'ultima volta che era

    stato in mezzo a quella che un tempo avrebbe chiamato gente, risaliva

    all'ultimo giorno in cui era andato al lavoro.

    La giornata era trascorsa in modo tranquillo, tranne i suoi sempre più frequenti

    momenti illuminati. Tutto era accaduto verso le cinque del pomeriggio quando si

    era recato in archivio per prelevare alcuni vecchi documenti da esaminare.

    A quell'ora gli impiegati erano già andati via e il magazzino era completamente

    deserto. Si infilò nella corsia centrale e accese la piccola luce posta sugli

    scaffali, fu allora che sentì il grugnito provenire da una delle corsie laterali

    immerse nella penombra. Rimase in ascolto per qualche secondo ma il silenzio

    era ripiombato sul magazzino, Si avvicinò alla scaffalatura e iniziò a cercare i

    documenti; il grugnito si ripeté ancora, questa volta più forte di prima e seguito

    da altri suoni che non riuscì a distinguere. Riluttante e impaurito cercò di

    seguire quei suoni attraverso le isolate e buie corsie del magazzino per trovarne

    l'origine. Le percorse in silenzio attento ad ogni minimo rumore, trattenendo

    quasi il respiro, e fu allora che la vide.

    La creatura era li, proprio davanti a lui, la pelle putrida ricoperta di una patina

    umida e giallastra e le lunghe protuberanze simili a tentacoli avvolgevano e si

    strusciavano in modo osceno contro il corpo di un uomo completamente privo di

    volontà. La creatura grugniva in continuazione intenta in quella che percepì come

    una sorta di prosciugamento vita del malcapitato.

    Quella scena lo riempì di disgusto e orrore a tal punto che per qualche secondo

    non riuscì ne a muoversi ne a respirare. Solo quando una delle protuberanze

    tentacolute si insinuò all'interno dei calzoni dell'uomo, si scosse da quel torpore

    e silenziosamente, attanagliato dalla paura, scomparì lungo la corsia da cui era

    arrivato.

    Scappò letteralmente via dall'ufficio, senza dire una parola a nessuno dei suoi

    colleghi di lavoro, senza neppure degnarli di uno sguardo, lasciando ogni cosa

    sparsa sul suo tavolo. Cercando di mantenere un' atteggiamento calmo si

    rendeva conto di essere comunque osservato, sentiva che tutti gli occhi gli

    erano puntati addosso e non lo lasciarono fino a quando non oltrepassò la porta

    d'ingresso.

    Soltanto quando fu al sicuro nel suo appartamento, guardandosi allo specchio

    si rese conto di avere un'ampia ciocca di capelli bianco latte.

    Quell'esperienza lo aveva segnato sia psicologicamente che fisicamente

    mettendolo fuori combattimento per alcuni giorni, quando si fu leggermente

    ripreso, telefonò all'ufficio comunicando il suo volontario licenziamento.

    Da quel momento la sua vita ebbe una svolta che lo precipitò in vertiginose

    discese fino a toccare gli oscuri abissi della sua mente, alternando momenti di

    lucidità a momenti di illuminazione.

    Con il tempo aveva compreso che queste creature erano sempre state tra gli

    uomini, si occultavano alla loro vista assumendo un aspetto umano e

    prosciugandoli della loro energia vitale. Successivamente all'episodio svoltosi

    nel magazzino, il velo era definitivamente caduto lasciando liberi e illuminati i

    suoi occhi; ora poteva vederle chiaramente e comprese che la verità era ancora

    più allucinante di ciò che si era immaginato. Le creature erano letteralmente

    ovunque, insediate in ogni dove, per le strade, sui mezzi di trasporto, nei negozi

    e nelle case. Insidiavano e rubavano l'energia vitale degli uomini, che ignari, si

    sottomettevano a tutto ciò senza ribellarsi.

    Se solo avessero potuto vedere veramente cosa c'era sotto il velo, gli occhi

    liquidi e malvagi, i denti aguzzi e le bianche ossa deformi che spuntavano da

    quella putrida pelle verdognola ricoperta da una fetida patina giallastra simile al

    liquame prodotto dalla decomposizione.

    Chissà se qualcun altro riusciva a vedere la verità o se solo lui ne era capace, ma

    sembra che nessuno si accorgesse di nulla. Aveva cominciato ad uscire sempre

    di meno, tappandosi nel suo appartamento come

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1