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Racconti di stelle al bar Zodiak
Racconti di stelle al bar Zodiak
Racconti di stelle al bar Zodiak
E-book260 pagine3 ore

Racconti di stelle al bar Zodiak

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Info su questo ebook

Dodici storie, una per ciascun segno zodiacale, per scoprire le loro caratteristiche e, perché no, riconoscerci in esse.
“Racconti di stelle al bar Zodiak” è un mix tra astrologia e narrativa che, cari lettori, di certo saprà intrigarvi.
Dodici storie, una per ciascun segno zodiacale, per rappresentarli tutti in modo articolato, a cui si aggiungono commenti, approfondimenti e visioni karmiche per scoprire molto di più sulle caratteristiche di ogni segno e la disposizione dei pianeti in esso.
Un progetto nato tanti anni fa, realizzato grazie all’incontro e al connubio artistico tra due scrittrici: Loriana Lucciarini, l’ideatrice di questo volume – che si è occupata di redigere le schede di presentazione dei segni e di scrivere gli “Astroracconti”, dando voce e corpo ai protagonisti di questa raccolta – e Maria Sabina Coluccia, che si firma come Reha, che ha curato gli approfondimenti del mito legato ai segni, la sezione “Evolvo così” e i commenti che si trovano alla fine di ogni storia per dare interpretazione a stelle, elementi, destino, visioni, attese, speranze, futuro.
E ora, non vi rimane che perdervi tra le stelle…
LinguaItaliano
Data di uscita1 gen 2019
ISBN9788833282138
Racconti di stelle al bar Zodiak

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    Anteprima del libro

    Racconti di stelle al bar Zodiak - Loriana Lucciarini

    Cover

    Introduzione e...

    Cara lettrice, caro lettore,

    Racconti di stelle al bar Zodiak è un mix tra astrologia e narrativa che, cari lettori, di certo saprà intrigarvi.

    Dodici storie, una per ciascun segno zodiacale, per rappresentarli tutti in modo articolato, a cui si aggiungono commenti, approfondimenti e visioni karmiche per scoprire molto di più sulle caratteristiche di ogni segno e la disposizione dei pianeti in esso.

    Racconti di stelle al bar Zodiak è un progetto nato tanti anni fa, che si era arenato e ha ripreso vita grazie all’incontro e al connubio artistico tra due scrittrici: Loriana Lucciarini, l’ideatrice di questo volume – che si è occupata di redigere le schede di presentazione dei segni e di scrivere gli Astroracconti, dando voce e corpo ai protagonisti di questa raccolta – e Maria Sabina Coluccia, che si firma come Reha, che ha curato gli approfondimenti del mito legato ai segni, la sezione Evolvo così e i commenti che si trovano alla fine di ogni storia per dare interpretazione a stelle, elementi, destino, visioni, attese, speranze, futuro.

    Come hanno lavorato le due autrici? Mediante lo scambio è nata una sinergia per ideare, narrare, definire le scelte che i protagonisti dei racconti operano in base alle vicende che li coinvolgono.

    Maria Sabina Coluccia ha dato suggerimenti in base ai singoli segni e Loriana Lucciarini ha dato loro una forma letteraria. Alcuni racconti, già pubblicati ma perfetti allo scopo, sono stati riscritti e modificati per caratterizzare in modo approfondito i protagonisti.

    Prova a immaginare le chat serali e notturne che hanno coinvolto le due scrittrici, impegnate a disquisire su come l’Ariete avrebbe reagito di fronte a un certo imprevisto o su come un Sagittario avrebbe vissuto un rapporto d’amicizia forte e importante. Diciamo che se le autrici hanno visto le stelle, tu ne leggerai tra poco il risultato, che, ci auguriamo, possa emozionarti e divertirti!

    Non vi rimane che perdervi tra le stelle con Reha e Loriana, ma se avete la curiosità di sapere qualcosa di più, lasciamo la parola alle due scrittrici, che vi racconteranno un po’ di loro...

    Le Mezzelane

    … il saluto delle Autrici

    Mi chiamo Loriana Lucciarini, vivo in provincia di Viterbo e lavoro come impiegata a Roma. Sono una poetessa che fa vita da pendolare e che da questo trae ispirazione per emozioni da esplorare e vite da raccontare.

    Vivo di corsa tra mille impegni e, da brava Bilancia quale sono, mi trasformo in giocoliera del tempo e degli affetti, in bilico tra ombra e luce. Distratta, sempre fra le nuvole, mi fermo spesso a guardare le stelle, perdo pezzi di me dalle tasche e su foglietti appunto idee e cose che non riesco a trattenere. Lo Scorpione, il mio ascendente, porta introspezione e buio, circospezione e bisogno di rifugio. Il resto del mio essere è infuso dalla Bilancia, che mi dona luce, voglia di fare, bisogno d’azione, ricerca del bello e di legami d’intenti. Il temperamento mutevole, incline alla malinconia, è fatto di vuoti e pieni, ombra e luce, passato e presente, per questo cerco un equilibrio zen in grado di tenermi con i piedi per terra. Amo l’arte in generale, ma è nella parola scritta che trovo il mio personale modo di creare ed esprimere emozioni. Sono scrittrice, blogger e collaboro con siti internet e testate web. Le mille sfaccettature di me le ritrovate tutte nella scrittura. Con i racconti e i romanzi offro storie fantastiche o ritratti lucidi dell’oggi; nella poesia invece sono a anima nuda.

    Nel catalogo delle edizioni Arpeggio Libero trovate il romance Il cielo d’Inghilterra, il fantasy per ragazzi Una fantastica caccia al tesoro, la favola Si può volare senza ali e 4 Petali Rossi – frammenti di storie spezzate. Con la casa editrice Le Mezzelane è uscito nel 2017 il romanzo intimistico in forma diaristica Una felicità leggera leggera e, nel 2018, Ritrovarsi. Sempre per la stessa casa editrice ho scritto, assieme a Laura Bassutti, Un lungo ritorno e ho ideato, curato e coordinato, sempre con Maria Sabina Coluccia, il volume di racconti di autori vari L’amore tantrico è un piatto vegano, ma in crociera no!

    In questi anni ho inoltre pubblicato tre volumi di poesia e sono presente in numerose antologie di narrativa e di versi poetici.

    ***

    Io sono Reha, al secolo Maria Sabina Coluccia. Sono nata ad Ancona, capoluogo marchigiano e bella città di mare, dove vivo e insegno. Era il 20 febbraio 1966, il primo giorno dell’ultimo segno dello zodiaco, quindi sono una Pesci in tutto e per tutto. L’astrologia mi ha sempre appassionato e l’ho approfondita seguendo le correnti sottomarine che agitano il mio inconscio pescino. Se però la testa è tra le stelle, i piedi sono ben piantati a terra. Mi sono laureata in lettere moderne a Urbino e ho svolto la professione giornalistica fino al 1995. Dopo aver scritto per anni di robe serie, gli astri hanno cominciato a saltellarmi di nuovo intorno, chiedendo a gran voce che mi occupassi di loro in una forma diversa. Così, grazie alla disponibilità di Marina Roscani, collega giornalista e direttrice della rivista mensile D.Mare, è nata la rubrica L’Oroscopo della Sirena. In seguito è stata la volta della rubrica La Chioma di Berenice, ospitata nel blog della scrittrice Lorena Marcelli, Il giardino dei girasoli, spazio dedicato alle interviste impossibili di scrittori emergenti. Infine sono diventata Reha per il blog Libri, chiacchiere e un caffè, della casa editrice Le Mezzelane di Santa Maria Nuova di Jesi. Da brava esponente del dodicesimo segno zodiacale, racchiudo in me più personalità e più identità: Sirena, Berenice, Reha.

    L’astrologia non è l’unica disciplina di frontiera che mi appassiona: tutto il mondo olistico fa parte dei miei interessi, tanto che uno dei miei giochi preferiti da bambina era raccogliere fiori e sminuzzarli, triturarli e ridurli in poltiglia, preludio di una promettente carriera da erborista, che però non si è mai realizzata. Al momento approfondisco il reiki e sento forte il richiamo di Aura-Soma. Chissà, un giorno forse arriverò anche lì.

    Mi piace scrivere e alcuni dei miei racconti si trovano in diverse antologie: Rossetto nero è nell’antologia E dopo? (casa editrice Le Mezzelane), La strega di Yule in Mi corazon, y tu corazon, (ed. Elle Emme), La locandiera del Lupo in Storie, Miti e Leggende in Terra d’Abruzzo, (ed. Elle Emme), La bambola di Kralijevo, primo classificato sezione Marche al concorso Lettere dal futuro, edito da Le Mezzelane, nell’antologia omonima.

    C’è un romanzo, il primo, quello d’esordio, che aspetta di vedere la luce, La dodicesima chiave del cuore, di prossima pubblicazione con la casa editrice Le Mezzelane: una storia d’amore sullo sfondo di una Francia dalle atmosfere esoteriche, oltre al volume che ho ideato e curato con Loriana Lucciarini che racconta l’amore tantrico, il ricavato delle vendite del quale sarà devoluto in beneficenza.

    Loriana e Maria Sabina

    Lo zodiaco

    I segni e i miti

    Ariete

    Il pianeta dominante è Marte, l’elemento è il fuoco e la qualità è cardinale.

    Il Sole transita nell’Ariete all’incirca fra il 20 marzo e il 20 aprile.

    Colore: il rosso in tutte le sue sfumature.

    Pietra portafortuna: il corallo rosso o il rubino.

    Metallo: il ferro, che appartiene a Marte.

    Giorno favorevole: il martedì, dominato da Marte.

    È un segno di fuoco. I suoi lati positivi sono: decisione, determinazione, simpatia, coraggio, curiosità. Quelli negativi: testardaggine, impulsività, orgoglio, ambizione, superficialità e tendenza a fare a scaricabarile, addossando le responsabilità agli altri.

    L’Ariete è un segno dall’aspetto primario: si libera della propria aggressività verso l’esterno, quindi è un estroverso, con potenti scatti d’ira, progetti e voglia di fare e grandi passioni che, però, spesso, sono di breve durata.

    Persone intelligenti, creative, con forte capacità di comando, gli Ariete!

    Individui portati all’azione più che alla meditazione, che necessitano di continui stimoli, traguardi e obiettivi, perché nati per fare e organizzare piuttosto che osservare e attendere, anche a costo di sobbarcarsi mille progetti e iniziative a cui poi non riusciranno a dar seguito.

    Soggetti testardi: caparbi, coraggiosi e impulsivi, incapaci di imparare dagli errori e portati a ricadere nelle stesse criticità.

    Complicato star loro vicini e riuscire a sopportare con pazienza i momenti di aggressività verbale e l’impeto caratteriale. Gli Ariete si fanno molti nemici a causa della loro indole turbolenta e dell’incapacità di frenarsi e agire con diplomazia. Infatti, di fronte a un problema, si pongono sempre in posizione di attacco, alzando la tensione senza mai riuscire a stemperarla. Il bello dell’Ariete è che si è sicuri di avere accanto una persona che ci sarà sempre, che correrà per voi e che farà in modo di aiutarvi se ne avete bisogno; un individuo che – nonostante le sue frequenti sfuriate – dimentica in fretta ed è un partner e un amico leale e sincero, una persona carismatica, divertente, intelligente e piena di creatività. In amore è sincero e appassionato, ma non resiste a un partner mediocre perché ha bisogno di continui stimoli anche intellettuali.

    Un salto nel mito: il vello d’oro

    Secondo la mitologia greca, il vello d’oro era il mantello dorato dell’ariete alato Crisomallo.

    Il mito ha un sacco di protagonisti, quindi è necessario fare un po’ d’ordine.

    C’è Ermes, dio del vento, che è figlio di Zeus e della ninfa Maia. C’è Nefele, ninfa delle nubi, che è madre di Frisso ed Elle, nonché moglie di Atamante, re della Beozia, poi sposo anche di Ino. Poi c’è Crisomallo, l’ariete alato.

    Dunque, i fatti andarono così: la sfortunata Nefele fu ripudiata dal marito che le preferì Ino, la quale divenne la sua nuova moglie. Quest’ultima si dimostrò una matrigna ingiusta e crudele con i figliastri Frisso e Elle. Tale fu la sua malvagità, che arrivò addirittura ad architettare la morte dei due giovani per garantire a suo figlio il diritto ad ereditare il trono.

    Nefele, venuta a conoscenza dei piani di Ino, inviò in aiuto dei ragazzi l’ariete alato dal vello dorato donatole da Ermes.

    Crisomallo prese in groppa i due fratelli e si diresse in volo verso la Colchide, sulla costa orientale del mar Nero. Il mito narra che durante la traversata, Elle cadde in mare - da allora chiamato Ellesponto - e annegò. Suo fratello Frisso arrivò invece sano e salvo a destinazione e fu ospitato da Eete. Qui, per ringraziare gli dei e in cambio della mano di Calciope, figlia di Eete, Frisso sacrificò l’ariete Crisomallo.

    Eete fece inchiodare il vello d’oro dell’animale a una quercia, a guardia della quale pose un drago. Il mito non si ferma qui: in seguito gli Argonauti tenteranno di recuperare il magico vello d’oro con coraggio e spirito d’avventura, tutte qualità che ben rappresentano il segno zodiacale dell’Ariete.

    Toro

    Il pianeta dominante è Venere, l’elemento è la terra e la qualità è fissa.

    Il Sole transita nel Toro all’incirca fra il 21 aprile e il 21 maggio.

    Colore: il verde, il colore di Venere.

    Pietra portafortuna: lo smeraldo.

    Metallo: il rame, che appartiene a Venere.

    Giorno favorevole: il venerdì, dominato da Venere.

    Dolcezza, decisione, concretezza, tenacia… Gente, insomma, che tiene bene i piedi per terra, con un forte istinto materno e una grande generosità. Come segno di terra, il Toro si sente a proprio agio in situazioni che non lo costringono ad assumere posizioni e atteggiamenti che non gli appartengono. Sente molto il legame con la natura, con la quale ha un rapporto quasi personale.

    Se dovessimo definire il Toro con un aggettivo, questo sarebbe solidità, quella solidità che passa per la testardaggine e arriva alla stabilità in tutte le sue accezioni, positive e negative.

    Il Toro ama ciò che conosce, detesta gli elementi di cambiamento e se ha un obiettivo lo persegue con tenacia e costanza fino in fondo, senza mai deviare o distrarsi lungo il percorso. Pazienza e costanza sono i suoi punti forti: se durante il viaggio verso la meta la sorte si dimostra avversa, il Toro si ferma, attende e poi ricomincia senza far lagne, senza recriminazioni, senza sprecare energie. I Toro, infatti, sono persone capaci di non abbattersi mai, di trovare la forza nelle proprie convinzioni e perseguirle con tenacia.

    Leale verso gli altri, odia le maldicenze, preferisce un rapporto schietto, sincero, capace di affetto e grandi gesti di generosità. Comunicativo, simpatico, sa intessere legami duraturi nel tempo.

    Difetti? Ne ha un po’, vediamoli: è intollerante alle imposizioni, può apparire spesso ostinato e testardo perché sicuro di sé, a volte anche troppo, difettando di autocritica.

    Possessivo anche nel rapporto affettivo, va fatto maturare emotivamente.

    Pigro e lento, a volte esaspera chi gli è accanto. Soprattutto non tradite mai un Toro: se si accorge di esser stato usato e perde fiducia, diventa vendicativo.

    Un salto nel mito: il rapimento di Europa

    Più di una leggenda è legata alla costellazione del Toro, secondo segno dello zodiaco. Ci piace ricordare la più romantica, che esprime l’amore come il pianeta che governa questo segno, e cioè quella che ha per protagonisti Zeus ed Europa.

    Nella terra della Fenicia viveva Agenore, re di Tiro. Aveva una figlia, Europa, la cui bellezza era conosciuta anche tra gli dei dell’Olimpo, tanto che addirittura Zeus in persona se ne innamorò. Per avvicinarla, Zeus usò uno stratagemma: si trasformò in un toro bianco e le apparve sulla spiaggia, in mezzo a una mandria di buoi. Europa fu colpita dal candore del suo manto e gli si avvicinò per accarezzarlo. Rapita dalla bellezza dell’animale, gli salì in groppa e, a quel punto, il toro bianco spiccò il volo. In pochissimo tempo arrivò all’isola di Creta, dove riprese le sue vere sembianze. Europa si innamorò subito del dio. Dalla loro unione nacquero tre figli: Minosse, Radamante e Sarpedone.

    In segno di ringraziamento, Europa e Zeus sacrificarono agli dei un toro e proprio il toro venne poi posto da Zeus come costellazione tra le altre del cielo.

    Gemelli

    Il pianeta dominante è Mercurio, l’elemento è l’aria e la qualità è mutevole.

    Il Sole transita nei Gemelli all’incirca fra il 22 maggio e il 21 giugno.

    Colore: il giallo, che riflette la vivacità dei Gemelli.

    Pietra portafortuna: il topazio o l’agata.

    Metallo: il mercurio, simile ai Gemelli, fluido e vivace.

    Giorno favorevole: il mercoledì, dominato da Mercurio.

    Socievolezza, poliedricità, egocentrismo, intelligenza. In questo i Gemelli rispecchiano tutti i punti fondamentali del loro segno cardinale: l’aria. I Gemelli sono persone che sanno star bene in compagnia, divertenti, allegri, chiacchieroni ma estremamente lunatici. Infatti, sotto l’aria da consumati clown, si nasconde una personalità profonda e spirituale, che sa cogliere i molteplici aspetti della vita. Così, spesso il Gemelli entra in conflitto con questi due aspetti e diventa intrattabile e musone.

    I Gemelli hanno un passo diverso da tutti gli altri segni zodiacali: rapidi nel ragionare quanto abili nell’agire. Intelligenti, curiosi, pieni di mille interessi, capaci di fare più di una cosa contemporaneamente. Proprio per tutte queste caratteristiche, a volte peccano di presunzione, perché sanno bene di essere unici e speciali.

    Grandi affabulatori, simpatici, carismatici, sono l’anima della compagnia. Cercati e ammirati per la loro capacità di tenere banco con intelligenza e ottima dialettica, ricchi di fascino, spesso appaiono superficiali, quando invece sono individui sensibili, capaci di intuizioni fuori dal comune.

    I Gemelli hanno l’anima divisa in due, tra ombre e luci, in molti casi faticano a stare in equilibrio tra i due aspetti caratteriali in contrasto. Talvolta, infatti, il loro essere gioiosi lascia il posto alla fragilità emotiva e alla suscettibilità, rendendoli uno dei segni più lunatici dello zodiaco, irritabili, impazienti, ansiosi, irrequieti. Ma – tranquilli! – il malumore dura poco e in breve tornano a essere le persone allegre e carismatiche di sempre.

    Stare con un Gemelli è un’avventura interessante e divertente: piacevoli, pieni di idee, grandi chiacchieroni, capaci di discorsi frivoli ma anche di approfondimenti psicologici attenti e puntuali. La comunicazione è fondamentale e vi riempiranno di telefonate, messaggini, SMS, audio in chat, ma anche lettere romantiche. In amore danno molto, ma pretendono lo stesso impegno dal partner; non fateli annoiare, date loro sempre nuovi stimoli, date importanza al dialogo e al confronto continuo.

    Un salto nel mito: Castore e Polluce

    Possono essere due gemelli così uniti e così diversi? Sì, e nel mito della costellazione dei Gemelli questo è rappresentato alla perfezione.

    Castore e Polluce, fratelli gemelli figli del dio Zeus, erano infatti tanto uniti quanto diversi. Castore era mortale come la mamma Leda, mentre Polluce aveva ereditato dal padre l’immortalità, e questo portò a un tragico evento: Castore venne ucciso nel corso di una battaglia. Si sa, i gemelli soffrono immensamente la perdita del loro germano, e per Polluce non fu diverso. Il ragazzo non sopportava di aver perso Castore, quindi implorò il padre di permettergli di ricongiungersi al gemello scomparso, l’altra parte di sé.

    E che cosa fece il dio dell’Olimpo? Ci pensò un po’ su e alla fine l’accontentò. I due fratelli si riunirono così in cielo sotto forma di stelle, ed è in questo modo che è nata la costellazione dei Gemelli.

    Cancro

    Il pianeta dominante è

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