Donne Oceano di misteri
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Info su questo ebook
I due fanno amicizia su un tremo in corsa e quando si separano per raggiungere luoghi diversi, si scambiano il numero di cellulare per non perdere il contatto.
Con il trascorrere dei giorni, entrambi, decidono di incontrarsi nella città eterna per approfondire, ulteriormente, la loro conoscenza e trascorrere un week-end spensierato tra monumenti, piazze, parchi, musei, chiese e siti archeologici, alla ricerca di quella serenità perduta dopo che la vita li aveva messi a dura prova.
Per rendere magico e suggestivo il loro stare insieme non hanno potuto fare a meno di rivedersi nella capitale sotto le festività Natalizie quanto magia, luci e colori si alternano in ogni angolo della città.
Il fascino di Elena e il romanticismo di Alessandro, che abitano una al Nord e l’altro al Sud, riuscirà a trovare un punto di intesa per tenerli uniti e vivere la loro esistenza in una delle due località?.
Il mistero può essere svelato, solo, dal lettore che trova entusiasmo e interesse in ognuna delle pagine che compone il volume dove la narrazione si surriscalda in presenza di incontri casuali con bellissime ragazze, momenti di grande fisicità, di sfrenata libertà e pulsione erotica che si trasformano in momenti di impetuose passioni e di inarrestabili momenti di pura follia.
Il testo si presenta scorrevole e fantasioso e gli episodi creano un desiderio di conoscere con ansia i diversi momenti, dall'incontro iniziale, al lento sviluppo della sottile trappola e sino a quando ogni amante, per le diverse difficoltà e rischi di tragiche sorprese, arriva in ultimo a dirsi addio e a far finire con dispiacere e ad accettare con convinzione la fine della storia.
Non tanto la vicenda di Elena, ma quella di Matilde, Ludovica, Pamela, Miriam, Roberta, Emanuela, Ginevra, Federica e di Valentina che arricchiscono di fascino erotico le coinvolgenti pagine non sono altro che il risultato di una società timorosa e priva di valori che nel corso degli anni ha smarrito la strada del buon senso e della fedeltà ed affonda la sua onnipotenza nel sesso, nell’alcol e nella droga.
La protagonista, comunque, su questo emisfero rimane sempre lei… “La Donna” che non è riuscita a mantenere la sua promessa e ha portato Adamo ad assaggiare il frutto proibito.
Che è in grado di farti vedere il paradiso pur non essendo un angelo ma è capace, anche, di renderti la vita un inferno senza essere un diavolo.
RECENSIONI
Lo scrittore Orlando Leonardo Fusto, nella pubblicazione del suo ultimo libro, "Donne, Oceano di Misteri", presenta un’opera fuori dal comune, nel senso che dà interiormente a chi va a leggere il titolo, quella scossa che diventa curiosità e desiderio di voler afferrare piacevolmente la provocazione di quel titolo intrigante e di voler scoprire il malizioso contenuto di quelle pagine.
Dott. Angelo Di Lieto, storico.
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Recensioni su Donne Oceano di misteri
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Anteprima del libro
Donne Oceano di misteri - Orlando Leonardo Fusto
(Storico)
Introduzione
Quanto narrato è ispirato a storie di vita quotidiana realmente vissute che l’autore ha voluto fare sue per descrivere una generazione che nel corso degli anni ha smarrito la strada del buon senso e della fedeltà.
Uomini e donne che ammaliati dalle fiction televisive e dal diffondersi dei Social hanno dimenticato la delicatezza del lungo corteggiamento per concretizzare in modo rapido e immediato quello che un tempo si riusciva a ottenere solo dopo il matrimonio.
Dal voi si è passati al tu e le imprese dei cavalieri della tavola rotonda che pur di attirare l’attenzione della propria bella, hanno fatto sognare con le loro sfide intere generazioni nessuno le ricorda più.
L’amore di Dante per Beatrice, di Orlando per Angelica, del Petrarca per Laura, di Leopardi per Silvia e di tanti altri sono solo un vago ricordo di una classe che ormai è giunta al tramonto e nonostante gli anni e le avversità della vita ne conserva ancora un vivo ricordo.
È finita anche l’Era di camminare mano nella mano, di aspettare il sabato o la domenica per andare al cinema o al teatro in compagnia di un familiare.
Oggi, invece, si è attratti da un diabolico Telefonino
che distoglie dal proprio incedere grandi e piccoli, uomo e donna e poco importa se si attraversano le strisce con il rosso, si sbatte con la testa al palo di un lampione, si inciampa in una buca o in un burrone.
A dieci anni i ragazzi pensano di essere già grandi ed escono da soli o con l’amica e per loro tutto è dovuto.
Rievocare i metodi del passato dove alle venti erano tutti a casa è solo utopia.
Rimanere svegli fino alle tre o le quattro del mattino in un pub o in una discoteca non è uno scandalo ma se qualcuno poi non ritorna in molti piangono e si disperano.
Non tanto la storia di Elena, ma quella di Matilde, Ludovica, Pamela, Miriam, Roberta, Emanuela Ginevra Federica e Valentina che arricchiscono con fascino erotico le coinvolgenti storie non sono altro che il risultato di una società timorosa e priva di valori che affonda la sua onnipotenza nel sesso, nell’alcol e nella droga.
La protagonista, comunque, su questo emisfero rimane sempre lei… La Donna
che non è riuscita a mantenere la sua promessa e ha portato Adamo ad assaggiare il frutto proibito.
Che è in grado di farti vedere il paradiso pur non essendo un angelo ma è capace anche di renderti la vita un inferno senza essere un diavolo.
L’Autore
Un incontro d’inizio estate
Il tutto ebbe inizio in un pomeriggio di luglio mentre aspettavo, in una stazione del Sud Italia, l’arrivo del treno per raggiungere la capitale, quando ho visto sbucare dal sottopasso quattro persone, delle quali tre erano donne.
Una delle signore aveva diverse primavere alle spalle, mentre le altre due, belle e avvenenti, sembrava venissero da una sfilata di moda.
Con maglietta e jeans molto aderenti, i due, hanno attirato l’attenzione dei presenti.
Un uomo di mezza età vedendoli fermi in prossimità dell’orologio che stava per scandire l’arrivo del treno si è avvicinato ai binari con la scusa di guardare l’ora, però, è stato travolto, sommessamente, da una serie di insulti dall’uomo che si trovava in compagnia delle tre donne. Secondo questo ultimo il viaggiatore che si era avvicinato all’orologio aveva gettato una sbirciatina di troppo alla più giovane.
A differenza dei presenti, io ho seguito la vicenda con vivo interesse. Nonostante il modo irascibile del maltrattante non vedevo l’ora di vedere chi del gruppo sarebbe salito sul treno e chi invece avrebbe fatto ritorno a casa.
Non appena il convoglio si fermò nella stazione, i quattro, dopo aver fatto scendere i viaggiatori, sono saliti frettolosamente sulla carrozza portando dietro le valigie, mentre io, salito su un vagone adiacente, mi sono appoggiato al finestrino e con indifferenza ho tenuto d'occhio la pensilina per vedere chi dei quattro sarebbe sceso.
Pochi minuti prima che il capo stazione annunciasse, con un colpo di fischietto, la partenza del treno, l’uomo con una delle due giovani donzelle è sceso dalla carrozza, mentre le altre due hanno intrapreso il viaggio.
Senza perdere tempo mi sono avviato verso i due passeggeri che si erano sistemati nei primi posti del vagone attiguo e con una semplice battuta ho detto alla più giovane:
Questo treno pensa che arrivi a destinazione?
Speriamo di sì!
.
Mi ha risposto la ragazza con voce intrigante e un sorriso sfavillante.
E poi ha continuato…
Il nostro è un viaggio piuttosto lungo perché con mia madre dobbiamo arrivare a Milano
.
Dall’accento mi sono reso conto che non era italiana, quindi le ho detto:
Non vorrei essere invadente…Cosa fa di bello a Milano?
Abito e lavoro lì
.
Mi ha risposto la ragazza…
E continuando ha detto:
Mia madre, invece, è venuta in Italia per trovare me e le mie sorelle
.
Dalle risposte mi sono reso conto che per la giovane era un piacere dialogare con me, e quindi continuai dicendole:
Al Sud siete scesi per vacanza?
.
Noo!
.
Ha risposto la giovane… e ha continuato dicendo:
Al Sud siamo venuti per trovare mia sorella che ha sposato un meridionale
.
Conscio che la conversazione era diventata piacevole le ho chiesto come si chiamasse e se ci potessimo dare del tu.
Lei senza troppi ripensamenti mi ha detto:
Mi chiamo Elena e mi puoi dare del tu
.
A questo punto le ho chiesto:
Quindi le persone che ti hanno accompagnato alla stazione erano i tuoi familiari?
.
Sì!
.
Mi ha risposto lei con un sorriso ironico.
E poi ha continuato dicendo:
La donna… è mia sorella, mentre l’uomo mio cognato
.
Per continuare la conversazione ho chiesto a Elena se avesse notato alla stazione la reazione del cognato nei confronti di quel passeggero che si era avvicinato al pilone per guardare l’ora.
Elena, sensibilmente impicciata, e col rossore in viso dopo un po’ mi ha detto:
Sì ho visto…come so pure che voi meridionali siete troppo gelosi
.
Inoltre ha aggiunto:
Basta poco per farvi andare su tutte le furie, figuriamoci poi per uno sguardo un po’ malizioso
.
Nooo!
.
Ho risposto io.
E poi…
Non tutti i meridionali sono uguali. Esiste ancora qualcuno alla vecchia maniera però sappi che la civiltà è arrivata anche da noi
.
È vero!
.
Mi ha risposto Elena…
Però al Nord è tutta un’altra cosa
.
Ha continuato lei.
Così dialogando le ho chiesto:
Tua sorella, come si trova al Sud? Secondo te si è integrata bene in questa regione?
.
Sì! Sì
ha risposto lei.
E poi ha continuato dicendo:
Ha una figlia e ama suo marito
.
Tra domande e risposte il tempo procedeva inesorabile e numerosi sono stati gli argomenti affrontati da me e la top model, in quel caldo pomeriggio di inizio estate, dove era così nata una simpatica amicizia.
Arrivati a Roma, Stazione Tiburtina, entrambi siamo scesi dal treno.
Elena solo per sgranchirsi le gambe, io perché ero giunto a destinazione.
Entrambi siamo rimasti sul marciapiede per tutta la durata della sosta del treno e non appena il capo stazione ha annunciato la partenza, Elena è salita in fretta sulla carrozza e dal finestrino mi ha salutato agitando le mani, fino a quando non ho perso di vista l’intero convoglio.
Mentre raggiungevo casa, il mio pensiero era rivolto a quella donna bella e affascinante che aveva reso, con la sua presenza, il viaggio piacevole e rilassante.
Non ero sicuro su quanto Elena mi avesse detto, però avevo la certezza di poterla almeno risentire perché durante il viaggio, oltre a chiamarci per nome, ci eravamo scambiati il numero di cellulare.
Dopo qualche giorno di permanenza a Roma, sono andato a Parigi dove alla fine dei miei impegni ho pensato, essendo in prossimità del 14 luglio, di rimanere qualche giorno in più per assistere alla parata militare.
Parigi: 14 luglio - Avenue des Champs-Elysées nel giorno della Parata Militare
Anche a Parigi il mio pensiero era rivolto a quella donna straordinaria, nonostante la città mi avesse stregato con le sue mirabili cattedrali, i lussuosi palazzi, le ampie piazze, le strade e i monumenti dalla bellezza