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La Corsa all'Artico. La comprensione della nostra attualità economica, diplomatica ed ecologica in rapporto all'Artico.
La Corsa all'Artico. La comprensione della nostra attualità economica, diplomatica ed ecologica in rapporto all'Artico.
La Corsa all'Artico. La comprensione della nostra attualità economica, diplomatica ed ecologica in rapporto all'Artico.
E-book98 pagine1 ora

La Corsa all'Artico. La comprensione della nostra attualità economica, diplomatica ed ecologica in rapporto all'Artico.

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Info su questo ebook

La centralità di nuove politiche ecologiche e le nuove proposte lanciate della blue economy per le nostra crescita globale pone al centro dell’attenzione internazionale il tema delle acque, della ricchezza del mare e della fragilità dell’ecosistema artico, che risulta sempre più in pericolo. Per sopravvivere necessitiamo dell’Artico e del più grande serbatoio d’acqua al mondo.
LinguaItaliano
Data di uscita13 dic 2019
ISBN9788831652858
La Corsa all'Artico. La comprensione della nostra attualità economica, diplomatica ed ecologica in rapporto all'Artico.

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    Anteprima del libro

    La Corsa all'Artico. La comprensione della nostra attualità economica, diplomatica ed ecologica in rapporto all'Artico. - Domenico Letizia

    633/1941.

    Prefazione

    Il cam­bia­men­to cli­ma­ti­co sta ge­ne­ran­do un’ac­ce­le­ra­zio­ne mol­to si­gni­fi­ca­ti­va di quel­le che so­no le di­na­mi­che am­bien­ta­li dell’at­tua­li­tà. Zo­ne geo­gra­fi­che co­me l’Ar­ti­co e il Me­di­ter­ra­neo, che ap­pa­io­no mol­to di­ver­se tra lo­ro, ri­schia­no di di­ve­ni­re, co­me sta av­ve­nen­do, og­get­to di pre­oc­cu­pa­zio­ne mon­dia­le. L’im­por­tan­za di que­sto li­bro è rap­pre­sen­ta­ta dal con­tri­bu­to all’ana­li­si de­di­ca­ta all’Ar­ti­co. L’Ar­ti­co è una zo­na stra­te­gi­ca per l’at­tua­li­tà e il fu­tu­ro del no­stro pia­ne­ta. Non è un ca­so che le gran­di cam­pa­gne de­gli at­ti­vi­sti eco­lo­gi­sti si sia­no con­cen­tra­te in Ar­ti­co. In Ita­lia, mi so­no sem­pre bat­tu­to in so­ste­gno del­le cam­pa­gne con­tro le tri­vel­la­zio­ni pe­tro­li­fe­re in Ar­ti­co, con­tro quel­la che ap­pa­re una ga­ra dis­sen­na­ta.

    La vi­cen­da dell’Ar­ti­co rap­pre­sen­ta un em­ble­ma del­la mio­pia del­la clas­se di­ri­gen­te del no­stro pia­ne­ta.

    Vi­via­mo lo scio­gli­men­to dei ghiac­ciai, un fe­no­me­no mol­to più pre­oc­cu­pan­te di quel­lo pre­vi­sto in pas­sa­to da­gli ana­li­sti e da­gli at­ti­vi­sti, as­si­stia­mo al­la pre­oc­cu­pan­te si­tua­zio­ne che sta vi­ven­do la Groen­lan­dia e con­tem­po­ra­nea­men­te no­tia­mo le ma­no­vre dei mo­stri dell’eco­no­mia con­tem­po­ra­nea che guar­da­no a ta­li tra­ge­die co­me ad un’op­por­tu­ni­tà di ric­chez­za e di ul­te­rio­re sfrut­ta­men­to. Un’op­por­tu­ni­tà per in­ten­si­fi­ca­re sia i traf­fi­ci com­mer­cia­li nel­la rot­ta dell’Ar­ti­co (ta­le at­teg­gia­men­to an­drà ad im­pat­ta­re su un am­bien­te che è sem­pre sta­to in­con­ta­mi­na­to) che pen­sa­re, ad­di­rit­tu­ra, al­le op­por­tu­ni­tà di estra­zio­ne di idro­car­bu­ri e mi­ne­ra­li.  Au­men­ta­re l’ac­ces­so ai com­bu­sti­bi­li fos­si­li in un’ epo­ca in cui si de­ve la­vo­ra­re per un fu­tu­ro ener­ge­ti­co di­ver­so è un’as­sur­di­tà an­co­ra più tra­gi­ca se ta­li ele­men­ti s’incro­cia­no in una zo­na co­sì de­li­ca­ta qua­le quel­la che rap­pre­sen­ta l’Ar­ti­co. Le im­ma­gi­ni de­gli or­si po­la­ri in dif­fi­col­tà, al­la ri­cer­ca di ci­bo scar­seg­gia­te e ab­ban­do­na­ti al­la de­ri­va su pic­co­li iso­lot­ti di ghiac­cio gal­leg­gian­te han­no rap­pre­sen­ta­to, in tut­ta la lo­ro cru­del­tà, im­ma­gi­ni ag­ghiac­cian­ti su quel­lo che stia­mo crean­do e quel­lo che stia­mo di­strug­gen­do. Por­si il pro­ble­ma di una mo­ra­to­ria mon­dia­le, al­me­no sull’ipo­te­si di fu­tu­re tri­vel­la­zio­ni pe­tro­li­fe­re nel­la zo­na, mi sem­bra un pas­so ne­ces­sa­rio e di as­so­lu­ta im­por­tan­za.

    Tut­te le no­ti­zie che ab­bia­mo po­tu­to vi­sio­na­re e com­pren­de­re (pen­so all’im­por­tan­te con­fe­ren­za "Cam­bia­men­ti cli­ma­ti­ci. Nuo­vo Ar­ti­co, Vec­chio Me­di­ter­ra­neo: in­sie­me in un in­so­li­to de­sti­no", or­ga­niz­za­ta da Li­via Po­mo­do­ro), in­du­co­no a ri­flet­te­re sull’at­tua­li­tà di de­gra­do che ac­com­pa­gna an­che le co­ste dell’Ocea­no Ar­ti­co, la qua­li­tà di ta­li ac­que e l’ac­ce­le­ra­zio­ne, estre­ma­men­te pre­oc­cu­pan­te, del­lo scio­gli­men­to dei ghiac­ciai. No­ti­zie che fan­no ri­flet­te­re sull’im­por­tan­za e l’ur­gen­za di un’azio­ne mon­dia­le, un pia­no di adat­ta­men­to ai cam­bia­men­ti cli­ma­ti­ci per l’Ar­ti­co, gui­da­to dal­le Na­zio­ni Uni­te e da au­to­ri­tà in­ter­na­zio­na­li che rie­sca­no a ri­chia­ma­re all’at­ten­zio­ne le vi­sio­ni fol­li di al­cu­ne clas­si di­ri­gen­ti po­li­ti­che ed eco­no­mi­che.

    A tal ri­guar­do, l’idea di Trump di vo­ler com­pra­re la Groen­lan­dia dal­la Da­ni­mar­ca è una fol­lia le­ga­ta all’avi­di­tà dell’uo­mo.

    Com­pra­re una Groen­lan­dia sen­za ghiac­cio, vi­sta sem­pli­ce­men­te co­me un ter­ri­to­rio per le ma­te­rie pri­me e per i mi­ne­ra­li pre­zio­si, di­men­ti­can­do che ta­li scel­te con­tri­bui­sco­no ad ac­ce­le­ra­re il fe­no­me­no dell’estin­zio­ne uma­na e di quel­la di nu­me­ro­si ani­ma­li, ap­pa­re fol­le.

    Tut­ti ele­men­ti che gui­da­no l’im­por­tan­za di ta­le vo­lu­me, pen­sa­to ed ela­bo­ra­to da un gio­va­ne gior­na­li­sta ed opi­nio­ni­sta, ap­pas­sio­na­to di geo­po­li­ti­ca, che met­te in lu­ce tut­ta una se­rie di con­trad­di­zio­ni, una se­rie di ga­re al­la cu­pi­di­gia uma­na del­la no­stra at­tua­li­tà. Cu­pi­di­gie ben rap­pre­sen­ta­te dal­le vi­cen­de pro­ve­nien­ti dall’Ala­ska, do­ve Oba­ma era riu­sci­to a bloc­ca­re le tri­vel­la­zio­ni, ora ri­pre­se da Trump e dal­la Rus­sia do­ve, pur non aven­do tut­te le in­for­ma­zio­ni a cau­sa del si­ste­ma po­li­ti­co, vi­ve un al­lar­me ar­ti­co con­tro le tri­vel­la­zio­ni pe­tro­li­fe­re, de­nun­cia­to dal­le ini­zia­ti­ve di Green­pea­ce. Il vo­lu­me ri­cor­da an­che il pro­ta­go­ni­smo ita­lia­no, si pen­si all’azio­ne del no­stro CNR pres­so le iso­le Sval­bard, do­ve l’Ita­lia po­ne tan­ta at­ten­zio­ne al­la ri­cer­ca scien­ti­fi­ca, una ri­cer­ca fi­na­liz­za­ta non all’uti­liz­zo del­le tri­vel­la­zio­ni ma al­lo stu­dio e al­la com­pren­sio­ne dell’emer­gen­za cli­ma­ti­ca, co­me pre­ve­ni­re, ar­gi­na­re e mo­di­fi­ca­re l’ap­proc­cio dell’uo­mo all’am­bien­te e all’Ar­ti­co.

    Un vo­lu­me im­por­tan­te non so­lo per i con­te­nu­ti, ma per l’ispi­ra­zio­ne. La Cor­sa all’Ar­ti­co co­me un cam­pa­nel­lo di al­lar­me che ri­chia­ma al­la me­mo­ria la cor­sa agli ar­ma­men­ti tra gli Usa e la Rus­sia che do­po tan­to tem­po si era riu­sci­ti a su­pe­ra­re e che que­st’an­no, gra­zie al­la pre­si­den­za di Trump, ri­tro­ve­re­mo nuo­va­men­te tra i pro­ble­mi dell’uma­ni­tà.

    Ta­li ele­men­ti di­co­no mol­to sul­la sta­gio­ne di ar­re­tra­men­to, di­rei di qua­si fol­lia, che stia­mo as­si­sten­do nell’ap­proc­cio di al­cu­ne lea­der­ship po­li­ti­che mon­dia­li.

    Al­fon­so Pe­co­ra­ro Sca­nio

    Già Mi­ni­stro dell’Am­bien­te e Pre­si­den­te del­la Fon­da­zio­ne Uni­Ver­de.

    Introduzione

    La cen­tra­li­tà di nuo­ve po­li­ti­che eco­lo­gi­che e le nuo­ve pro­po­ste lan­cia­te del­la blue eco­no­my per la no­stra cre­sci­ta glo­ba­le pon­go­no al cen­tro dell’at­ten­zio­ne in­ter­na­zio­na­le il te­ma del­le ac­que, del­la ric­chez­za del ma­re e del­la fra­gi­li­tà dell’eco­si­ste­ma ar­ti­co, che ri­sul­ta sem­pre più in pe­ri­co­lo.

    Per so­prav­vi­ve­re ne­ces­si­tia­mo dell’Ar­ti­co e del più gran­de ser­ba­to­io d’ac­qua al mon­do.

    I gros­si in­cen­di che dal giu­gno 2019 si so­no svi­lup­pa­ti lun­go le co­ste del mar Gla­cia­le Ar­ti­co, in Groen­lan­dia, Rus­sia, Ca­na­da e Ala­ska, non dan­no se­gno di di­mi­nui­re d’in­ten­si­tà. Il pre­si­den­te rus­so Vla­di­mir Pu­tin ha or­di­na­to l’in­ter­ven­to dell’eser­ci­to per aiu­ta­re i vi­gi­li del fuo­co e i fo­re­sta­li per ar­gi­na­re le fiam­me. Gli in­cen­di si so­no svi­lup­pa­ti prin­ci­pal­men­te in Si­be­ria, do­ve so­no sta­ti in­via­ti ae­rei ed eli­cot­te­ri per cer­ca­re di spe­gner­li. Ver­so la fi­ne del me­se di lu­glio del 2019, cir­ca 800­mi­la per­so­ne ave­va­no fir­ma­to una pe­ti­zio­ne on­li­ne per chie­de­re un in­ter­ven­to del go­ver­no, do­po che le au­to­ri­tà lo­ca­li ave­va­no tar­da­to a in­ter­ve­ni­re so­ste­nen­do che non ci fos­se nes­su­na emer­gen­za, da­to che gli in­cen­di ave­va­no col­pi­to per lo più aree di­sa­bi­ta­te. Le im­ma­gi­ni rac­col­te dai sa­tel­li­ti mo­stra­ro­no una den­sa nu­be che av­vol­ge va­ste zo­ne dell’Asia cen­tra­le e set­ten­trio­na­le, un’am­piez­za cal­co­la­ta in­tor­no ai quat­tro mi­lio­ni e mez­zo di chi­lo­me­tri qua­dra­ti.

    Si­be­ria e Ala­ska so­no sta­te le zo­ne più col­pi­te da­gli in­cen­di di giu­gno e lu­glio, ma al­cu­ni di que­sti si so­no svi­lup­pa­ti an­che in Groen­lan­dia. Inol­tre, i fu­mi de­gli in­cen­di so­no sta­ti spin­ti dai ven­ti an­che a mol­ti chi­lo­me­tri

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