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Il profumo dell'alba
Il profumo dell'alba
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E-book226 pagine3 ore

Il profumo dell'alba

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Con quest’opera, Cristina Malagoli, riprende in mano i personaggi di Thomas e Sara, dei loro amici e, soprattutto, della nostra amata Madre Terra, devastata dall’iniquità dell’uomo. Già, perché il vero motore di tutta la storia, così come nei suoi precedenti lavori, Luce nel buio e Siamo destinati, è, per dirla con le parole dell’autrice, ‘l’opera nefasta dell’uomo nei confronti del pianeta Terra, la sua incuria perpetrata negli anni con metodica risolutezza e la violenza indotta con cinismo ed efferatezza…’
Partendo da questo assunto, ahimè tristemente profetico, Cristina ha costruito una storia in cui i buoni sentimenti, l’amore filiale, amicale, di coppia, si sposano con il rischio ecologico a cui stiamo andando incontro. L’orlo del baratro è vicino. Solo una persona, un alieno, può salvarci dall’estinzione.
Maria Cristina Malagoli nasce a Cagliari nel 1960. Ha già pubblicato i romanzi "Luce nel buio" e "Siamo destinati".

copertina
Catnip Design | Be SophistiCATed
sito web:  www.catnipdesign.it
e-mail:  info@catnipdesign.it
LinguaItaliano
Data di uscita1 nov 2021
ISBN9791220855211
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    Anteprima del libro

    Il profumo dell'alba - Maria Cristina Malagoli

    PREFAZIONE

    Con quest’opera, Cristina Malagoli, riprende in mano i personaggi di Thomas e Sara, dei loro amici e, soprattutto, della nostra amata Madre Terra, devastata dall’iniquità dell’uomo. Già, perché il vero motore di tutta la storia, così come nei suoi precedenti lavori, Luce nel buio e Siamo destinati, è, per dirla con le parole dell’autrice, ‘l’opera nefasta dell’uomo nei confronti del pianeta Terra, la sua incuria perpetrata negli anni con metodica risolutezza e la violenza indotta con cinismo ed efferatezza…’

    Partendo da questo assunto, ahimè tristemente profetico, Cristina ha costruito una storia in cui i buoni sentimenti, l’amore filiale, amicale, di coppia, si sposano con il rischio ecologico a cui stiamo andando incontro. L’orlo del baratro è vicino. Solo una persona, un alieno, può salvarci dall’estinzione.

    Ebbene sì, tecnicamente, il volume che stringete fra le mani, è un romanzo di fantascienza. Tuttavia, scordatevi guerre stellari o scontri titanici fra uomini verdi e divinità nordiche. No, qui la fantascienza è al servizio di una storia che vuole metterci in guardia dalla cecità di chi ci governa, che in nome del Dio denaro sacrifica ettari di foresta, saccheggia mari e l’inquina aria e acqua.

    Personalmente, posso dire che il libro ha risvegliato in me una sensibilità ecologia da troppo tempo sopita. Grazie, Cristina. I personaggi, tutti, non solo l’alieno Thomas e la sua amata Sara, sono costruiti per essere nostri amici, nostri compagni di viaggio e, in parte, anche la nostra coscienza. In altre parole, sono vivi, ci parlano anche dopo l’ultima riga letta.

    Consiglio la lettura perché al netto di una scrittura diretta, senza troppi fronzoli, Cristina è capace di trascinarci tanto nei flutti di un mare in tempesta, quanto nel cuore di un amore considerato impossibile, addirittura osteggiato, eppure celebrato… per capire cosa intendo non vi resta che iniziare.

    Andrea Fulgheri

    I veleni abbracceranno la Terra come un focoso amante. E nel mortale abbraccio i cieli avranno l’alito della morte e le fonti non daranno più che acque amare e molte di queste acque saranno più tossiche del sangue marcio del serpente. Gli uomini moriranno di acqua e di aria ma si dirà che sono morti di cuore e di reni.

    (Profezie di Rasputin)

    Ci sono abbastanza risorse per soddisfare i bisogni di ogni uomo, ma non l’avidità di ogni uomo.

    (Gandhi)

    Credo che avere la terra e non rovinarla sia la più bella forma d’arte che si possa desiderare.

    (Andy Warhol)

    Grazie alla sua capacità distruttiva l’uomo è riuscito a inquinare i tre elementi: l’aria, l’acqua, la terra. Quanto al quarto, il fuoco, mai come adesso è diventato così puro e pronto a distruggere l’uomo.

    (Fabrizio Caramagna)

    Siamo tutti farfalle. La Terra è la nostra crisalide.

    (LeeAnn Taylor)

    Non ereditiamo la Terra dai nostri antenati, la prendiamo in prestito dai nostri figli.

    (Proverbio del popolo navajo)

    Se tutta l’umanità dovesse scomparire, il mondo tornerebbe di nuovo rigenerato al profondo stato di equilibrio che esisteva diecimila anni fa. Se gli insetti dovessero scomparire, l’ambiente crollerebbe nel caos.

    (Edward O. Wilson)

    Dì alla gente che lo strato di ozono si sta esaurendo, che le foreste vengono abbattute, che i deserti stanno avanzando, che l’effetto serra aumenterà il livello del mare di due metri, che la sovrappopolazione ci sta soffocando, che l’inquinamento ci sta uccidendo, che la guerra nucleare potrebbe distruggerci e sbadiglieranno e si coricheranno per un comodo pisolino. Ma dì loro che i marziani stanno atterrando e urleranno e scapperanno.

    (Isaac Asimov)

    Nessuna lacrima sarà versata invano se anche una sola, come pioggia, bagnerà le sopite coscienze umane facendole rifiorire.

    (Alessandra Sorcinelli)

    Ogni volta che piove il profumo della nostra Madre Terra dovrebbe ricordarci che ne siamo parte.

    Così come siamo parte del vento, della forza del sole, di ogni forma di vita.

    L’amore e il rispetto devono essere la nostra gratitudine, la consapevolezza di dover salvaguardare il suo benessere, un dono per quelli che verranno dopo di noi.

    (Carmen Salis)

    IL PROFUMO DELL’ALBA

    L’opera nefasta dell’uomo nei confronti del pianeta Terra, la sua incuria perpetrata negli anni con metodica risolutezza e la violenza indotta con cinismo efferato hanno provocato mutamenti climatici disastrosi e danni alla flora e alla fauna.

    I territori nel 2050, proiettati in una realtà distopica, si presentano violentati e sottomessi al degrado e all’inciviltà di chi avrebbe dovuto proteggerli in quanto involucro della vita stessa. Gli amici di Sara e Thomas, ormai sposati e con figli si ritroveranno a fare i conti con le loro battaglie in favore dell’ambiente sostenute durante il corso della loro vita.

    Ma forse gli interventi sono stati tardivi e gli uomini sono stati incapaci di salvaguardare il bene più prezioso a causa della loro anima corrotta, accecati dal potere e dai guadagni. Gli elementi della natura, acqua, fuoco, aria e terra si abbatteranno con ferocia sul pianeta provocando danni ingenti e generando paura nei suoi abitanti. Gli alieni saranno costretti a intervenire stavolta in maniera incisiva e determinante per porre rimedio in modo drastico alle malefatte degli uomini che hanno dimostrato di non essere in grado di prendersi cura del loro ventre materno. Eventi apocalittici si abbatteranno sul pianeta e gli uomini dovranno dimostrare di meritarsi veramente l’abbraccio di una nuova vita.

    Prologo

    Anno 2050

    L’alba di un nuovo giorno si affaccia sui contorni di una Terra lacerata da eventi nefasti che l’uomo ha inferto nel corso degli anni. I primi tiepidi raggi di sole regalano al mondo una timida parvenza di normalità, illuminando lentamente i resti di un’umanità che non è riuscita a rispettare il valore della vita.

    La Terra ormai si presenta come un organismo moribondo ripiegato su se stesso, aspettando di esalare il suo ultimo respiro. Tutt’attorno lo sfacelo del capolavoro della natura, alimentato dalla stoltezza dell’uomo alla continua egoistica ricerca della soddisfazione personale e materiale. In trent’anni il lavoro svolto da parte delle multinazionali per la ricerca di metodi per la produzione di energia alternativa è andato molto a rilento, non riuscendo a contrastare in maniera risolutiva i danni ambientali cui il nostro pianeta è stato sottoposto.

    La priorità, come sempre, è stata data ai fattori economici piuttosto che alla salute dei cittadini, scatenando la reazione della natura a cui è stato cambiato l’assetto. L’80% dell’inquinamento è stato prodotto dalle città sotto forma di inquinamento atmosferico e smaltimento dei rifiuti con relative emissioni di anidride carbonica, composti tossici, polveri sottili, piogge acide e buco dell’ozono.

    Ogni abitante ha prodotto 650 Kg di rifiuti in un anno di cui il 50% riversato nelle discariche, il 40% riciclato e solo il 10% impiegato per l’energia. Le sostanze inquinanti sono formate da residui o sottoprodotti dell’attività industriale per la produzione di beni di consumo e di energia, da quello prodotto per l’attività agricola sotto forma di pesticidi, fertilizzanti e deiezioni del bestiame che producono fosforo e azoto in quantità sopra la norma e da rifiuti biologici civili.

    La distruzione dell’habitat naturale con deforestazioni, incendi dolosi, insediamento urbano e industriale hanno finito per intaccare l’integrità della biosfera. La crescita demografica e la concentrazione nelle città non ha fatto altro che peggiorare la situazione aumentando la produzione dei beni di consumo e i rifiuti.

    La Terra ha sofferto contraccambiando con gli interessi il trattamento ricevuto. Maree, surriscaldamento globale, aumento dei livelli del mare e dei fiumi, clima tropicale, tempeste improvvise, inondazioni sono stati i protagonisti sempre più frequenti di questi ultimi trent’anni sul nostro pianeta. La tecnologia è andata avanti ma non è riuscita ad essere efficace in tempi ristretti. Ci sarebbero voluti chissà quanti anni ancora per ristabilire il giusto e naturale assetto.

    Nel frattempo gli uomini stanno subendo le conseguenze nefaste di una politica di gestione delle aziende, dei beni di consumo, dell’inciviltà perpetrata sull’ambiente, sull’uso di materiali nocivi per l’agricoltura che ha minato la salute dell’ecosistema facendolo diventare simile ad una camera a gas.

    In questi ultimi trent’anni si sono abbattuti sul pianeta Terra una moltitudine di eventi catastrofici e un conseguente mutamento del clima e dei territori in tempi rapidissimi.

    Gli scienziati avevano previsto a inizio secolo che la temperatura sarebbe aumentata di 1,5 gradi dal 1850 al 2100, invece la temperatura nel 2048 ha registrato un aumento di 2 gradi creando lo sconvolgimento degli equilibri del pianeta. Cicloni tropicali anche nel Mar Mediterraneo, aumento di violente precipitazioni, alluvioni, esondazioni, scioglimento dei ghiacciai, innalzamento dei mari e degli oceani, coste scomparse sotto la coltre d’acqua, deforestazione, estinzione di specie animali, siccità, migrazione di insetti portatori di infezioni, aumento di malattie e mortalità. Questi sono stati negli ultimi anni gli attori incontrastati di un teatro che ha avuto come scenario la natura, un tempo equilibrata e rigogliosa, e come spettatori gli uomini che per troppo tempo sono rimasti seduti sulle poltrone ad aspettare che altri provvedessero a sistemare le cose o a finire il ciclo della produzione di petrolio a scopi economici.

    In questo teatro dallo scenario apocalittico però non sono scrosciati i meritati applausi verso degli attori che hanno dimostrato di saper recitare in maniera realistica, ma, al contrario, sono stati gli attori ad applaudire ironicamente il loro pubblico per la scriteriata indifferenza e stoltezza con cui sono rimasti a guardare.

    La Sardegna, terra tenace e orgogliosa, fortificata nell’animo dalle sue rocce di granito, sedimentarie e vulcaniche che l’hanno sempre avvolta e protetta, non è purtroppo rimasta illesa dallo scempio perpetrato dall’uomo. Anch’essa ha subito modifiche territoriali di notevole portata: della spiaggia del Poetto a Cagliari è rimasto solo un lembo che resiste all’erosione continua dovuta all’innalzamento del mare, come anche quasi tutte le spiagge importanti per bellezza e frequentazione di turisti.

    In Italia, Venezia è stata evacuata, dopo una serie di incessanti alluvioni, lasciandola in parte sommersa coi suoi tesori e la sua storia, testimoni di una civiltà che non è riuscita a proteggerla e diventando la nuova Atlantide. Anche le pianure della Versilia, di Fiumicino, le Piane Pontina e di Fondi, senza dimenticare quelle del Sele e del Volturno, sono state inghiottite dalle acque. L’area costiera di Catania in Sicilia e tutte le zone costiere del Mar Adriatico tra Trieste e Ravenna sono state sommerse stravolgendo la loro fisionomia.

    Nel 2042 il vulcano sottomarino Marsili si è risvegliato creando uno tsunami di vaste proporzioni che si è riversato nelle coste siciliane e napoletane creando danni e morti incalcolabili. In tutto il mondo erosioni, frane, clima tropicale, venti di burrasca, temporali violentissimi si sono abbattuti con ritmo incalzante contro un pianeta spoglio delle sue difese naturali, inerme di fronte alla brutalità dei suoi aguzzini. Il sole, con i suoi raggi malati e deboli, si appresta ad effondere la sua luce dorata regalando, come ogni giorno da milioni di anni, un barlume di speranza a questa folle umanità.

    CAPITOLO I

    Porto Giunco

    23 dicembre 2050

    Le scintille del fuoco appena acceso nel camino si sprigionavano prendendo svariate direzioni, giocando a rincorrersi prima di essere inghiottite nel buio della canna fumaria. Il crepitio riempiva il silenzio della stanza, alimentato ogni tanto da ciocchi di legna secca che venivano sistemati ad incrocio con mirabile maestria. Camilla stava seduta su una comoda poltrona d’epoca davanti al grande focolare con lo sguardo fisso sulle fiamme che rosseggiavano le pareti.

    A fianco a lei, acciambellato nella sua cuccia, sonnecchiava Luke, un meraviglioso labrador di color miele, che le aveva da poco allietato la vita donandole il suo affetto incondizionato. Il calore del fuoco l’aiutava a rilassarsi e ad abbandonarsi ai ricordi di una vita con lacerante nostalgia, pensando a come strano fosse il destino e come la vita possa cambiare a seconda di quale bivio si intraprende al momento opportuno. Le decisioni prese dopo la maturità sono quelle che poi tracciano il sentiero e che decidono delle sorti di ognuno: studio, lavoro, amicizie. Chi può sapere dove il destino ti avrebbe potuto condurre se si fosse intrapresa un’altra strada!

    L’odore del camino lentamente impregnava l’aria del grande salone, teatro un tempo delle feste di gioventù e della vita estiva della sua famiglia. Da quando aveva avuto i suoi figli, Camilla trascorreva lì anche le vacanze natalizie, quel camino rendeva meglio l’atmosfera del Natale e per i bambini era stato anche un ottimo sfogo per i loro giochi all’aria aperta e sulla sabbia. Ormai erano grandi ma si sa le tradizioni sono dure a morire, quindi era quasi scontato pensare che dal 23 dicembre tutta la famiglia si trasferisse lì.

    Camilla era sempre stata la prima ad arrivare, uscita dall’ospedale dove lavorava come oncologa, si era sempre recata puntualmente a Porto Giunco riempiendo la macchina di regali, tovaglie natalizie, addobbi per la tavola, cibo per un reggimento e una valigia di indumenti per cambiarsi. Aveva quasi paura di rompere quel rituale cui ormai faceva fede da tanti anni, era come se cercasse sempre una scusa per ritornare più spesso in quel luogo, dove aveva trascorso le sue estati e dove inconsciamente sperava di rivedere Sara: la sua cara Sara!

    Il suo addio le lacerava il petto ogni volta che la ricordava, facendola sentire in colpa per averla lasciata andar via. Pensava che, se le fosse stata più vicina, magari avrebbe evitato che prendesse la decisione di partire. La tristezza non l’aveva mai abbandonata riuscendo a ritrovare il sorriso soltanto alla nascita dei suoi figli: Elena ormai ventenne e Michele di quindici anni.

    Ogni volta che camminava su e giù per quella spiaggia aveva sempre la speranza di incontrare di nuovo la sua migliore amica. Mai più le era capitato di avere una tale amicizia. Sara era stata per lei come una sorella, la sorella che non aveva mai avuto. Erano cresciute insieme fin dalle elementari e si erano frequentate tutti i giorni fino a quel giorno in cui era partita definitivamente col suo Thomas per Htrae, per non tornare mai più.

    Ciao Camilla!

    Il saluto del marito appena entrato nella villa la distolse bruscamente dai suoi ricordi.

    Ciao Andrea! Sei uscito prima dall’ospedale?

    No, sempre al solito orario. Per fortuna non c’erano urgenze quindi sono potuto andare via puntuale.

    Ciao mamma!

    Ciao Michele. Tutto bene? Hai portato anche i libri per studiare?

    Sì... ho portato tutto, non preoccuparti! Fino al 27 sono libero... non mi stressare!

    Va bene, va bene, non ti stresso, basta che tu faccia il tuo dovere!

    Mentre Michele poggiava il suo piccolo trolley sul pavimento alzando gli occhi al cielo con fare seccato, Andrea si avvicinava alla moglie per darle un bacio sulla guancia. Il tempo non aveva affievolito il loro sentimento e i loro gesti affettuosi erano rimasti tali e quali trent’anni fa.

    Luke, nel frattempo, si era alzato dalla sua cuccia e, sentendo le voci dei suoi padroncini, andò immediatamente a ricevere la sua buona dose di carezze giornaliere.

    Ed Elena? Sta arrivando?

    Sì, ha detto che arriva tra un’oretta, rispose Andrea mentre appoggiava sul tavolo una cassa di birra e vini di tutti i tipi.

    Domani notte apriamo questo buon Franciacorta extra brut! mentre lo diceva prese una bottiglia del famoso vino e lo sollevò in aria orgoglioso del suo acquisto.

    Camilla lo guardava compiaciuta sorridendogli amabilmente. Suo marito era proprio bello e simpatico e poi era anche uno stimato chirurgo di cardiologia dell’ospedale Brotzu a Cagliari.

    Dopo la maturità avevano deciso tutt’e due di intraprendere la carriera di medico superando brillantemente i test di accesso in Medicina. Gli studi erano stati completati puntualmente, con un lieve ritardo a causa della tesi, ma conclusi comunque con ottimi risultati. Ci vollero ancora degli anni per specializzarsi, sistemarsi col lavoro, comprare casa e decidere di sposarsi come inevitabile tappa del loro amore.

    Il giorno del suo matrimonio Camilla si accorse della mancanza di Sara, il suo legame speciale la portava a cercarla tra gli invitati e inconsciamente a chiedersi dove fosse. Rimase indelebile in lei il ricordo di quando Andrea, poco prima di invitarla per il primo ballo da sposati, la prese tra le braccia per debuttare con un lento, mentre lei cercava disperatamente la sua amica tra gli ospiti.

    Sara non c’è, non tornerà più ma sarà sempre presente nei nostri cuori. È viva e sta bene, questo è l’importante, le

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