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A spasso con l’antiviaggiatore: 12 storie inedite brevi e brevissime nuove e vecchissime dell’uno e dell’altro da entrambi raccontate
A spasso con l’antiviaggiatore: 12 storie inedite brevi e brevissime nuove e vecchissime dell’uno e dell’altro da entrambi raccontate
A spasso con l’antiviaggiatore: 12 storie inedite brevi e brevissime nuove e vecchissime dell’uno e dell’altro da entrambi raccontate
E-book103 pagine1 ora

A spasso con l’antiviaggiatore: 12 storie inedite brevi e brevissime nuove e vecchissime dell’uno e dell’altro da entrambi raccontate

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Info su questo ebook

Avendo al suo attivo ben due diari, un canale YouTube, un blog, innumerevoli comparsate web e tutti i social che volete, L’antiviaggiatore è indiscutibilmente una piccola star della rete.
Carlo Crescitelli è invece – nonostante la sua variegata attività di autore di saggistica, narrativa e satira – assai meno popolare della sua spocchiosa e bizzosa creatura. Infatti, a dispetto delle sue curatele e in barba ai progetti di scrittura per i nuovi media audiocinetelevisivi, resta al confronto un illustre Signor Nessuno.
Dunque, tutto torna: per quale altra ragione, se non squallido e bieco opportunismo commerciale, Carlo avrebbe mai chiesto al suo riottoso alter ego letterario di collegargli la propria visibile, fulgida nomea, presentando insieme con lui a quattro mani questa raccolta di racconti brevi inediti?
Godeteveli battibeccare tra loro su ogni singola storia, contendersi la paternità di ogni riga o trama, nel mentre vi immergete poco a poco nel complesso, conflittuale, tipico rapporto di ogni scrittore con il suo personaggio preferito.

Carlo Crescitelli è nato nel 1963 ad Avellino, dove a tutt’oggi vive e opera. Tra le più conosciute delle sue pubblicazioni, i due diari di viaggio: L’antiviaggiatore e Come farai a fuggire da te stesso… se lui continua a correrti dietro?!? (IlMioLibro, 2010 e 2011). Con il Terebinto edizioni ha già pubblicato anche il saggio/diario/manuale Settanta Revisited/guida sballata e verbosa per il vecchio rincattivito di questi anni millennovecentoduemili (2017).
LinguaItaliano
Data di uscita29 dic 2019
ISBN9788835351443
A spasso con l’antiviaggiatore: 12 storie inedite brevi e brevissime nuove e vecchissime dell’uno e dell’altro da entrambi raccontate

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    Anteprima del libro

    A spasso con l’antiviaggiatore - Carlo Crescitelli

    Carlo Crescitelli

    A SPASSO CON L’ANTIVIAGGIATORE

    12 storie inedite brevi e brevissime nuove e vecchissime dell’uno e dell’altro da entrambi raccontate

    Foto di copertina | Claudio Pastena

    Revisione del testo a cura di

    Lorena Caccamo

    sito : servizieditorialiloreca.wordpress.com

    email : loreservizieditoriali@gmail.com

    © 2019 Il Terebinto Edizioni

    Sede legale: Via degli Imbimbo, n. 8, Scala E

    83100 Avellino

    tel. 340/6862179

    e-mail: terebinto.edizioni@gmail.com

    www.ilterebintoedizioni.it

    UUID: 26d5612e-dee1-11e9-9a1d-1166c27e52f1

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Indice

    Ho dovuto farlo (Carlo)

    Ho dovuto farlo (antiviaggiatore)

    ​GEOVIAGGI

    Chissà

    Il Circo delle Profondità

    Strade

    Traffico atlantico perturbato

    VIAGGI NEL TEMPO

    La scheda

    La scoperta della verità

    L’invisibile coppia

    Potere all’immaginazione

    VIAGGI NELL’ANIMA

    Consuelo

    La festa

    Mister Armadio

    Moon

    Allora? Vi è piaciuto?

    Giunti a questo punto…

    Tutti i protagonisti

    Ho dovuto farlo (Carlo)

    Voi non capite. Tutti sempre l’antiviaggiatore di qua, l’antiviaggiatore di là, è il nuovo libro dell’antiviaggiatore, vero? che bello che bello che bello… ma appena poi tu glielo spieghi, che no, che l’antiviaggiatore stavolta non c’entra nulla, che tra l’altro l’antiviaggiatore non sei tu e che stavolta per giunta stiamo parlando di tutt’altro e che insomma ci sono anche altre cose importanti, forse, anzi sicuramente più importanti, che tu volevi invece dire nel tuo nuovo libro, ecco, mentre tu ci stai provando a spiegarglielo… quelli, all’improvviso… Zzac! Si spengono. Via, muti, attoniti, col cervello altrove. Pratica archiviata. Certe volte, qualcuno chiede speranzoso: parliamo dell’Irpinia? Del territorio? Delle tradizioni di una volta? Di com’era bello, tanti anni fa? Tu gli rispondi di no, o almeno, non proprio, che la faccenda per certi versi potrebbe anche ma… Zzac! Quello nel frattempo si è spento, lascia perdere, non serve. E allora? E allora adesso vi rendete conto che non avevo altra scelta? E perciò…

    Signore e signori, ecco a voi… il nuovo libro dell’antiviaggiatore! Ma sì, che lo stavate aspettando, no? Eccolo qua. Siete contenti? Storie sue, sì, certo, ma anche mie, poi, che tanto io sono lui, questo l’avevate capito, vero? Cose nuove ma anche vecchie, vecchie, vecchissime, alcune addirittura di quando ero solo o poco più di un ragazzo, di quando l’antiviaggiatore ancora non esisteva, e però forse già allora… eh? E poi, diamine, ve le presentiamo insieme, io e lui, ve lo raccontiamo tutti e due, com’è andata, come sono nate e venute fuori negli anni, e mentre ve ne parliamo litighiamo tra noi, ma che risate, che spasso, vedrete, vi piacerà, come no… come no. E vabbè. Buon divertimento, va’.

    Carlo Crescitelli,

    alias il creatore

    dell’antiviaggiatore,

    tié!

    Ho dovuto farlo (antiviaggiatore)

    Voi non capite. È invidioso. Questa è la verità. È invidioso perché alla fine gli chiedono sempre e soltanto di me. È invidioso perché senza di me non è nessuno. E lo sa. Ah, se lo sa… ha dovuto farsene una ragione, in un modo o nell’altro. Ci ha provato, magari continuerà a provarci, a proporsi da solo, senza di me, ma la verità è che da solo nessuno se lo fila. E se la prende con me. Ecco. È questo che proprio non mi va giù. Ma che c’entro io? E non è mica colpa mia se l’editore gli ha detto che non li voleva, i suoi racconti, che quelli dell’antiviaggiatore, voleva, e io cosa posso farci? Che poi, in fondo, tutti i torti non ce li aveva, l’editore… Ecco, adesso, non per vantarmi, non per sminuire in qualche modo il mio alter ego biografo, ma lui, senza di me… ma chi è? E intanto, però, me ne fossi rimasto in viaggio per i fatti miei, una testarda maniera di vendicarsi l’avrebbe comunque trovata, fosse solo quella di ridurmi al silenzio per sempre, a costo di sancire un suo nuovo fallimento autoriale dopo l’altro. E allora… E allora? Adesso vi rendete conto che non avevo altra scelta? E perciò…

    Signore e signori, ecco a voi… il nuovo libro dell’antiviaggiatore! Ma sì, lo stavate aspettando, no? Eccolo qua. Siete contenti? Storie sue, sì, certo, ma anche mie, poi, che tanto io sono lui, questo l’avevate capito, vero? Belle storie mie ma in qualche modo anche sue, alcune addirittura di quando io ancora non c’ero, ma in effetti però già c’ero, e… ve le raccontiamo insieme, vi facciamo divertire, litighiamo pure tra noi, che bello, che ridere, che poi non ci costa molto, litigare, ci viene spontaneo, anzi a lui, gli viene spontaneo, io… E vabbè. Buon divertimento, va’.

    Il vostro amico di penna

    l’antiviaggiatore, tié!

    ​GEOVIAGGI

    Chissà

    Il Circo delle Profondità

    Strade

    Traffico atlantico perturbato

    Chissà

    (Carlo) Con questo racconto qui, quattro anni fa, ci ho vinto un premio: un premio dedicato ai paesi dell’Irpinia. Dovevi raccontarne uno a tua scelta: l’ho fatto, e alla giuria è piaciuto. Certo, adesso l’antiviaggiatore direbbe che è una storia un po’ angosciosa – un po’ molto angosciosa – ma del resto la vita da queste parti è questa; per noi che ci siamo nati e per chi ci è appena arrivato. Va così. È questo che vuol dire il racconto. Che forse un posto davvero vale un altro, se hai con te la speranza che ti accompagna.

    Una morale da antiviaggiatore, insomma. E chi più di lui lo sa bene, che le mille periferie del mondo poi alla fine sono tutte uguali: ha speso quasi mezza vita a viaggiare fuori dal prevedibile e adesso sono io qui a raccontarvelo. Sì, io, perché, checché lui ne dica o possa dirne, il racconto è il mio, è con il mio nome, non con il suo, che ha partecipato a quel concorso, ed è sempre a mia firma che è apparso, sia pur per poco, sul loro sito, all’epoca.

    L’ha visto in televisione, Dragana.

    Famiglie felici a tavola, col frigo pieno di cose buone da mangiare, ragazzi e ragazze sorridenti e benvestiti, in case certo un po’ spoglie di tende e soprammobili ma che comunque trasmettono allegria, serenità, gioia… E no che non è mica la stessa cosa, lì da loro: con la guerra finita da poco, che è già un miracolo che i figli e i nipoti di quelli che appena non molti anni fa si massacravano e facevano a pezzi (ex comunisti contro nuovi nazionalisti, musulmani contro cristiani, serbi contro bosniaci, cecchini contro tutti, albanesi in mezzo, kossovari in fuga, rom alla ricerca di opportunità per schierarsi… e naturalmente, come sempre succede in questi casi, forti e prepotenti contro poveri e deboli di ogni credo ed etnia) ora convivano pacificamente come se niente fosse mai stato, dandosi governi e amministrazioni, facendo progetti insieme per il proprio paese… che non siano quello di mollar tutto il poco rimasto e andar via per sempre, come implicitamente la televisione suggerisce. La televisione è quella di là dall’Adriatico, piccola e sfolgorante di luci e di futuro, lustrini eleganti e romanticismo, specchio di un mondo magico dove persino una piccola dolce ragazza macedone vivrebbe mille altre vite scintillanti e belle, al fianco di fidanzati premurosi e gentili, che la farebbero sentire una regina in casa, invece di una serva, colmandola di infinite attenzioni: giovani, appassionati e anche ricchi, ma perché no? La ricchezza non guasta in una terra fortunata, dove la guerra è lontana e tutti si vogliono bene, al punto da accogliere sereni e gioiosi chiunque, per regalargli un’esistenza radiosa come e più

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