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Il cuore di Adele
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Il cuore di Adele
E-book273 pagine3 ore

Il cuore di Adele

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Info su questo ebook

Una serata tra amici, un bacio rubato e la vita della giovane Adele, una studentessa universitaria, cambierà per sempre. Quando le certezze non sono più tali, quando nuove possibilità si presentano, quando la sensualità prende il sopravvento, quando si rischia di cedere alle tentazioni. Amore, passione, gelosie e tradimenti. Questo è l'iter che percorrerà "Il cuore di Adele".
LinguaItaliano
Data di uscita9 gen 2020
ISBN9788831652513
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    Anteprima del libro

    Il cuore di Adele - Filely

    633/1941.

    Prefazione

    Mettersi alla prova,

    giocare e tentare.

    Cominciare una storia dal nulla,

    immaginare una giovane donna

    e creare intorno ad essa

    un castello fatto di amore,

    bugie e segreti.

    Nessuna parola calcolata,

    nessuna frase forbita,

    né un linguaggio aulico e perfetto.

    Il cuore di Adele è l’origine,

    è la semplicità,

    è un frutto acerbo,

    è Filely che nasce e che comprende

    qual è la sua vera passione.

    Sono passati più di due anni dalla prima stesura,

    mi rileggo e mi vedo diversa:

    si cambia, si cresce ma l’amore per la scrittura

    è celato qui, tra le righe del mio primo romanzo,

    in quello che è e sarà per sempre

    il mio inizio.

    Grazie di cuore ad ogni lettore

    Filely

    Prologo

    «Dai Adele, giochiamo un po'. Sei sempre così restia, lasciati andare» dice Marco fissandomi con i suoi occhi neri e scuri.

    «Stai scherzando? Marco smettila! Non è divertente» mormoro in preda a un panico crescente.

    «Adele siamo adulti e non c’è niente di male nel divertirci un pochino» interviene Lidia, con quella sua voce acidula e impertinente.

    «Siete impazziti? E tu Matteo non dici nulla? Secondo te è normale?».

    Continuo la mia protesta, cercando di trovare un appiglio, un segno che mi permetta di comprendere cosa diavolo sta accadendo.

    «Adele calmati! È un gioco. Perché ti arrabbi tanto?». Mi risponde Matteo e non so perché le sue parole riescono in qualche modo a placare la mia ansia, ma nonostante ciò, prevale in me lo sbigottimento.

    «Non ci posso credere. Vi siete bevuti il cervello?».

    «Tesoro fallo per me. Lo sai quanto mi piace giocare… Ti prego. È solo uno stupido bacio» cantilena Marco, facendo le moine.

    «La tua dolcezza non ha fegato» afferma Lidia con arroganza.

    Prima o poi la uccido! Come si permette?

    Sto bruciando di rabbia. Ora le faccio vedere io se non ho fegato.

    «D’accordo lo faccio» dichiaro, guardando Lidia dritta negli occhi e fulminandola con lo sguardo.

    «Brava piccola» dice Marco soddisfatto. Lidia fa un sorrisetto perfido, mentre Matteo si avvicina a me.

    Oddio! Che cosa sto facendo?

    Matteo prende la mia mano e mi attira a sé. Mi guarda negli occhi e poi avvicina le sue labbra alle mie.

    Oh santi numi!

    Mi bacia. Prima dolcemente, poi la sua lingua incontra la mia in una danza frenetica. Mi tremano le gambe e il mio cuore comincia a battere più forte. Cosa mi sta succedendo? Devo staccarmi subito da lui. Faccio un passo indietro, il mio equilibrio vacilla; lascio Matteo che mi fissa con uno sguardo intenso e disarmante. Sbatto le palpebre e respiro profondamente in cerca di ossigeno. Mi giro verso Marco che mi sorride sornione. Lidia è abbracciata a lui. Che cosa? Ora basta! Voglio andarmene immediatamente. Raccolgo in fretta la mia giacca, sto tremando, l’adrenalina pompa a mille. Prendo la borsa ed esco come una furia dall’appartamento, senza proferire parola. Mentre mi allontano, il cellulare comincia a squillare.

    «Dove stai andando?». Ringhia Marco. «Torna subito qui!».

    «Per fare cosa? Una bella orgia, magari?». Rispondo, non riuscendo a celare la mia ira.

    «Beh… mi pare proprio che il bacio ti sia piaciuto. Non fare la bambina. Vieni. Ti aspetto».

    «Sei uno stronzo. Non dovevo lasciarmi coinvolgere in questo subdolo giochetto. Lasciami in pace. Ho bisogno di stare da sola» borbotto seccamente, interrompendo la chiamata.

    Mi avvio verso casa. Mi sento così confusa. Marco mi aveva già accennato a questo suo desiderio di giocare, di provare nuove emozioni, ma io non lo avevo mai preso sul serio. Come ho potuto cedere? E quel bacio, quel bacio è stato… No! Basta! Non ci devo pensare. Non sono lucida.

    Con una rabbia indescrivibile e con le lacrime che mi rigano il volto, arrivo nel mio appartamento, mi butto nel mio letto, affondo la testa sul cuscino e piango, fin quando non mi addormento sfinita.

    Capitolo Uno

    Sono le 7:30 quando la mia sveglia suona. Mi alzo e controllo le chiamate. C’è un messaggio di Marco.

    Mi dispiace piccola.

    Non essere arrabbiata con me.

    Dobbiamo parlare.

    Ti Adoro

    Marco

    Decido di non rispondere. Che cosa potrei dire? Non lo so proprio. Devo riflettere e stare un po' per conto mio.

    Mi faccio una doccia, mi preparo e mi dirigo all’università. La giornata passa in fretta, tra una lezione e un’altra. All’ora di pranzo, controllo di nuovo il mio Iphone. C’è un altro messaggio di Marco.

    Sei ancora arrabbiata?

    Perché non mi rispondi? Ti prego parliamone.

    Ti vengo a prendere in facoltà.

    A più tardi!

    Un Bacio

    Marco

    Accidenti! Non ho nessuna voglia di vederlo. Non riesco a pensare a ieri sera. Cosa mi è passato per la testa? Va bene, eravamo un po' brilli ma questo non giustifica ciò che ho fatto. Baciare Matteo… Che pessima idea. E anche Marco, come ha potuto farmelo fare? E se non mi fossi fermata? Che altro sarebbe successo? Per non parlare di Lidia che era avvinghiata a lui. Sono frastornata. Forse sarebbe meglio chiarire in modo definitivo questa situazione. Sì, è la cosa migliore da fare per mettermi l’anima in pace.

    Alle quattordici, sono fuori dalla facoltà e lui è lì ad attendermi. Indossa una camicia bianca e un paio di Levi’s. Mi viene incontro, mi sorride e mi da un tenero bacio sulle labbra. Ed io, per un attimo, vago nell’oscurità dei suoi occhi, neri come la pece.

    «Scusami» mormora. «Non volevo ferirti. Mi dispiace tantissimo. Pensavo che ti piacesse giocare. Te ne avevo già parlato e tu non hai mai detto esplicitamente che non ti andava. E poi francamente Adele, secondo me, ti è piaciuto. È solo che non vuoi ammetterlo».

    «Sono confusa» sussurro ed è davvero così che mi sento.

    «Lo capisco perfettamente. In fin dei conti ti sto solo chiedendo di provare. Matteo e Lidia sono nostri amici e anche per loro è una novità. Potrebbe essere interessante. Ti prego tesoro… dimmi di sì».

    Lo so cosa sta facendo, il furbo. Fa le moine per farmi cedere. Ma io voglio cedere? Tengo molto a lui e alla nostra relazione. Non voglio perderlo, ma forse mi sta chiedendo troppo. La sua richiesta mi mette ansia. Che cosa devo fare?

    «Non lo so Marco. Sono… Non lo so nemmeno io come mi sento. Ho bisogno di pensarci su».

    «Adele io tengo a te e lo sai bene. Tutto questo potrebbe unirci di più. Non trovi? Comunque riflettici pure con calma. Non c’è fretta».

    Mano nella mano, ci rechiamo a casa sua. Marco ha preparato una favolosa cenetta a lume di candela: quando vuole sa essere così romantico, anche se in questo momento le sue troppe attenzioni, non fanno altro che aumentare la mia incertezza e la mia titubanza.

    Mangiamo silenziosamente, ognuno assorto nei propri pensieri, scambiandoci una serie di sguardi indagatori. Finita la cena, si avvicina a me e mi fa alzare. Mi abbraccia e poi inizia a baciarmi. La sua bocca sulla mia ha un sapore diverso, un sapore che stento a riconoscere.

    Mi sbottona la camicetta, mi accarezza il seno e poi prende la mia mano e mi trascina nella stanza da letto. Continua a spogliarmi mentre mi sussurra all’orecchio parole dolci.

    «Sei una meraviglia, Adele». E mi bacia con ardore.

    Ad un tratto, un panico ingiustificato mi assale ed io mi blocco. Sento che non posso continuare. La mia gola si secca e provo un senso di… ribrezzo? Non riesco a capire. Ho solo voglia di andarmene. Perché? Mi stacco da lui e mi rivesto in fretta, mentre Marco mi fissa confuso.

    «Che cosa stai facendo?». Mi domanda, sgranando gli occhi.

    «Mi sto vestendo e me ne sto andando».

    «Perché?».

    «Perché… Non lo so perché. Io non posso. Non ci riesco. Dopo ieri… Ti prego lasciami andare».

    Mi manca l’aria, mi sento oppressa. Devo andarmene.

    Marco non dice niente. Si limita a guardarmi sbigottito mentre io me ne vado. Credo che sia confuso anche lui. Che cosa vuole? Che cosa pretende? È tutta colpa sua. Si rende conto di cosa mi sta chiedendo? Vuole una sorta di scambio di coppia o qualcosa del genere ed io non credo di volerlo. A cosa ci porterà tutto questo? E se poi volesse sempre di più? E se mi chiedesse di frequentare locali per scambisti?

    No! No! No!

    Per me non è concepibile una relazione così. Sono stata una stupida. Dovevo fargli capire che a me non andava di intraprendere questa strada. Non avrei dovuto baciare Matteo. E poi quel bacio, sì quel bacio… Mi ha lasciato senza fiato. Com’è possibile? Non capisco più nulla. Non so più chi sono, non so più cosa voglio e soprattutto non so cosa fare.

    Capitolo Due

    Mentre attendo che inizi la prossima lezione in facoltà, sono distratta dallo sguardo attento e penetrante di Matteo. Che diavolo ci fa qui?

    «Matteo ciao» mormoro con voce tremante.

    Dire che sono imbarazzata è un eufemismo. Basta guardarlo per rivivere le emozioni che mi hanno travolto l’altra sera, quando ci siamo baciati.

    «Ciao Adele, come stai?». Mi domanda e i suoi occhi verdi bruciano su di me.

    «Io sto bene, grazie. E tu? Come mai sei da queste parti?».

    «Ho bisogno di parlarti».

    Parlarmi? E di cosa? Mah! Non capisco. Mi sto agitando.

    «Adesso ho una lezione » lo avverto, sperando che decida di andarsene.

    «A che ora finisci?». Dice sorridendomi e il suo sorriso mi fa tremare le gambe.

    «Tra un’ora» rispondo e per poco non mi mordo la lingua.

    «Ok, allora ti aspetto qui» borbotta e la sua risposta suona come una minaccia.

    Finita la lezione, esco dall’aula e Matteo mi viene incontro. Il mio cuore inizia a battere a un ritmo frenetico.

    «Dai… Andiamo! Ti offro un caffè» sussurra, mentre io deglutisco e provo a respirare.

    Ci sediamo in un piccolo bar vicino alla facoltà e ordiniamo da bere.

    «Allora?». Chiedo. «Che cosa c’è?».

    «Sono qui per l’altra sera» dice seccamente.

    Per l’altra sera? E perché? Che cosa c’è da dire? Sono mortificata. Il bacio e poi la mia fuga esasperata. Che vergogna!

    «Sì. Ehm… quindi?».

    Mi mancano le parole. Sto balbettando. Sono ridicola.

    «Non so come dirtelo Adele. Vedi io…».

    «Tu cosa?».

    «Da quella sera, non faccio altro che pensarti. Io… io ti desidero».

    «Co- cosa?».

    «Ti prego Adele. Sono confuso quanto te. Solo che… Ho sentito qualcosa. C’è qualcosa tra noi e non dirmi che per te non è lo stesso perché non ci credo. Mi sono accorto che tremavi e il tuo cuore batteva come un tamburo».

    Ma come fa? Come se n'è accorto? Oh santo cielo! E ora cosa dico? Devo assolutamente negare. Non ho altra scelta. Non posso dirgli che il suo bacio mi ha tramortito.

    «Matteo non so di cosa stai parlando. È stato solo un bacio senza importanza. Ero agitata perché non ero sicura di volerlo fare. Io non so come ho potuto accettare.  È stato stupido da parte mia. Dovevo rifiutarmi» asserisco, mentendo spudoratamente.

    «Non ti credo. Lo so che non eri convinta di farlo, ma poi hai ceduto per l’audacia di Lidia. Ti ha sfidato e tu ci sei cascata. È brava in questo, sa sempre come convincere le persone. Ma non è questo il punto. Quel bacio… il nostro bacio, è stato intenso, dolce e sensuale. Non ho mai provato niente del genere e neanche tu. Sono pronto a scommetterci. C’è attrazione tra noi, c’è magia. Non negarlo. Stai mentendo a te stessa».

    Oddio! È impazzito?

    Questa discussione non ha senso. Devo fare qualcosa e subito.

    «Basta così. Non voglio sentire altro. Tutto quello che hai detto, non ha una logica. Non dovresti essere qui Matteo e non dovresti dirmi queste cose. Siamo entrambi fidanzati, non dimenticarlo. Credo che sia meglio che tu te ne vada» borbotto mentre mi alzo dalla sedia, pronta a fuggire.

    «Come vuoi» sussurra.  «Anche se lo so che stai scappando» aggiunge alzandosi a sua volta e avviandosi all’uscita.

    Sono scossa e sempre più confusa. Dopo tutto quello che è successo, non mi aspettavo di certo la visita di Matteo e soprattutto non mi aspettavo che mi parlasse del nostro bacio e dell’importanza che ha avuto per lui. Come può un semplice bacio creare tutto questo scompiglio? Non lo so proprio. Quel bacio però ha fatto perdere la testa anche a me. È forse per questo motivo che non sono riuscita a far l’amore con Marco?

    Una volta arrivata a casa decido di fare una doccia rigenerante e di farmi bella per andare dal mio fidanzato. Devo chiarire questa situazione, devo spiegargli il mio punto di vista e devo porre fine a questa stupida diatriba scaturita da un banale bacio. Banale? Non proprio, visto che continua a tormentarmi. Non faccio altro che pensare alle sue labbra, a quel contatto così dolce, così effimero, ma maledettamente indimenticabile. La verità è che non avevo mai baciato nessun uomo, a parte Marco, ed è sicuramente per questo che mi sento frastornata. Certo! È solo per questa ragione. Io voglio Marco. Ripeto a me stessa. Supereremo questa cosa. Ne sono certa. Io lo amo e lui mi ama. È stato solo uno stupido gioco.

    Alle venti giungo al suo appartamento, la luce è accesa. Decido di non suonare, ho la chiave e voglio fargli una sorpresa. Entro, ma nel salone non c’è nessuno. Salgo al primo piano e noto che la porta della stanza da letto è socchiusa. Forse si sta vestendo, penso tra me e me. Mi avvicino e rimango paralizzata. Marco e Lidia sono avvinghiati l’uno con l’altra. Non riesco a respirare. Non è possibile. È un incubo.

    «No» grido.

    Marco si volta e mi guarda con gli occhi sgranati.

    «Cazzo… Adele!».

    Lidia si stacca da lui, si copre con il lenzuolo e mi fissa a bocca aperta. Mi giro di scatto, corro giù per le scale e in men che non si dica, sono fuori dalla porta. Sento in lontananza la voce di Marco.

    «Adele torna qui. Posso spiegarti tutto».

    Ma io lo ignoro e continuo a correre. Non c’è niente da spiegare. Sono distrutta. Il mondo mi è appena crollato addosso. Sto così male. Sono ferita, arrabbiata e mi sento tremendamente fragile.

    Ansimante arrivo a casa mia, calde lacrime solcano il mio viso ed io non posso far altro che gridare, gridare e gridare fino a quando non crollo sul pavimento esausta.

    Sono le cinque del mattino quando mi sveglio. Un senso di tristezza m’invade. Prendo la coperta e mi accoccolo sul divano. L’immagine del mio fidanzato con la sua amichetta non mi abbandona. Marco e Lidia, Lidia e Marco. Com’è potuto succedere? Quando? Perché? La storia del giochetto era una farsa per coprire la loro relazione? Matteo lo sa? Hanno fatto una congiura contro di me? Mentre la mia testa è offuscata da milioni di domande che non hanno una risposta, riesco finalmente ad addormentarmi di nuovo.

    Capitolo Tre

    Sono trascorsi tre lunghi giorni dall’ultima volta che ho visto Marco. Mi ha tempestato di messaggi, non fa altro che chiedermi scusa. Dice che gli manco, che dobbiamo parlare, ma io non ho nessuna voglia di vederlo. Non posso perdonarlo, non dopo quello che ha fatto. E poi dice di amarmi… Come può affermarlo con tanta convinzione dopo che è andato a letto con Lidia? Non è amore questo, non può esserlo. Ho sempre creduto nel principe azzurro, nell’amore con l’A maiuscola, quello che ti fa battere il cuore e nella mia dolce visione non c’era di certo un fidanzato che ti proponeva giochetti sensuali e che addirittura si faceva cogliere in flagrante mentre faceva sesso con quella che doveva essere una presunta amica. Bella amica!

    Dovrei proprio darle una lezione, anche se non posso affermare che il nostro fosse un rapporto amichevole. Ci frequentiamo da quasi sei mesi e quando Marco me l’ha presentata, ho avuto una strana fitta di gelosia. Tanto per cominciare non mi aveva mai parlato di lei e sinceramente non capisco da dove sia saltata fuori questa compagna di liceo. In due anni che siamo stati insieme, non aveva mai fatto alcun accenno a Lidia, ma se è per questo, non aveva mai parlato di donne o di ex fidanzate. Anzi evitava proprio l’argomento. Chissà perché? Quando mi sono trasferita in questa città per studiare, non immaginavo che avrei incontrato quello che è poi diventato il mio ragazzo. È stata una ventata di aria fresca, un’ancora di salvezza a cui aggrapparsi. Ero così sola e sperduta, non conoscevo nessuno, se non qualche collega universitario, ma lui mi ha aiutato, mi ha tranquillizzato e ha reso la mia vita qui più semplice. E ora invece cosa è successo? Il mio principe è diventato un mostro, mi ha ferito e mi ha fatto cadere in un abisso fatto di tristezza e desolazione. E poi c’è lui… Matteo, il bel tenebroso e misterioso ragazzo di Lidia. Due mesi fa l’ha portato a casa di Marco dicendo:

    Ecco a voi il mio bel giovanotto.

    Io non sapevo che fosse fidanzata, anche perché lei non aveva mai detto nulla in proposito. Quella sera, saltò fuori che stavano insieme da un paio di mesi. Che strano pensai. In un certo senso però ero sollevata, perché una parte di me vedeva in lei una minaccia. Non mi era mai piaciuto il suo approccio con Marco e lo avevo fatto notare anche a lui. E avevo proprio ragione!

    Da quel giorno Lidia e Matteo trascorrevano con noi gran parte delle loro serate. Pizza, film, cene…fino ad arrivare a quella famosa sera, la sera in cui le mie labbra si sono posate su quelle di Matteo.

    Nonostante in questo momento mi senta come una pezza vecchia da buttare, con il cuore in brandelli per il tradimento di Marco, non riesco a non pensare a quelle labbra: quelle labbra dolci e sensuali che mi hanno attraversato l’anima. Sono furibonda, sono invasa da emozioni contraddittorie e non ho la capacità di vedere le cose in una giusta prospettiva.

    È il caso di farmi un bel bagno caldo nella speranza di placare almeno un po' i miei nervi.

    Il mio rilassamento purtroppo dura poco e viene interrotto da un sms di Matteo.

    Tra dieci minuti vengo da te.

    Dobbiamo fare una lunga chiacchierata.

    Devo dirti molte cose.

    A tra poco

    Matteo

    Ecco, ci risiamo. Sono di nuovo in bilico, in un equilibrio instabile, senza via d’uscita.  Che cosa vorrà Matteo? Forse ha saputo di Lidia e Marco. Non ne sono tanto sicura, non credo che i due furfanti abbiamo avvisato l’altro terzo incomodo. Dovrei dirglielo io? Non so se è la mossa giusta. Matteo potrebbe andare su tutte le furie, non è noto per la sua tranquillità. È un tipo così enigmatico. Ha gli occhi verdi, i capelli castani e un fisico asciutto e muscoloso. È proprio un bel ragazzo. Ha un sorriso stupendo e una bocca che sembra disegnata da quanto è perfetta. La prima volta che l’ho visto, ho pensato che fosse un modello.

    Troppo bello, troppo sexy!

    Lui e Lidia sono proprio una bella coppia. Lei è l’immagine della sensualità con i suoi occhioni nocciola e i suoi boccoli biondi che le ricadono sulle spalle. Qualsiasi abito indossa, le sta bene. È una donna sicura di sé, capace di ottenere tutto quello che vuole.

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