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Anubi Magazine N° 1: Gennaio - Febbraio 2020
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E-book155 pagine1 ora

Anubi Magazine N° 1: Gennaio - Febbraio 2020

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Info su questo ebook

La civiltà egiziana, fiorita lungo le rive del Nilo per circa 3000 anni, fu una delle più straordinarie e durature del mondo antico. Ancora oggi, trascorsi due millenni dal suo tramonto, essa continua a esercitare un notevole fascino. Gli Egizi hanno lasciato molte tracce della loro cultura, grazie anche al clima secco del deserto che le ha conservate nei secoli. La Sfinge e molte piramidi, le mummie, le maschere funerarie, le decorazioni sepolcrali, i papiri, sono così state preservate dalla distruzione, la sorte comune di tante antiche vestigia. L’Egitto è infatti noto anche con il nome di “dono del Nilo”, perché le piene del fiume depositavano sui campi uno strato di fertile limo, vitale per la crescita delle colture. Già in età preistorica, i primi abitanti impararono a seminare e piantare le loro messi nei campi ancora coperti dal limo dopo che le acque si erano ritirate. I raccolti, quasi sempre abbondanti, permisero a quella civiltà di prosperare e di raggiungere uno splendore mai conosciuto prima.
Questa rivista vuole dare informazioni sulla Cultura, Turismo, Storia e sulle interconnessioni sul nostro mondo Occidentale.

In questo numero:

Sogni e Incubi nell'Antico Egitto - Pietro Testa
Platone, l'Egitto e le Sette Isole del Mar d'Occidente - Nicola Bizzi
Tutankhamon e la Trinità di Cristo - Ahmed Osman
Khan el - Khalili
I Viaggi Celesti delle Divinità: Dagli Egizi, Agli Indù, Agli Hopi, Agli Arabi - Massimo Barbetta
L'iniziazione ad Osiride - Leonardo Paolo Lovari
LinguaItaliano
Data di uscita8 gen 2020
ISBN9788894965384
Anubi Magazine N° 1: Gennaio - Febbraio 2020

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    Anteprima del libro

    Anubi Magazine N° 1 - A.A-V.V.

    REDAZIONALE

    L’Egitto secondo la guida USTOA è una delle principali destinazioni nel 2020

    L’Egitto diventa una delle principali destinazioni emergenti per i viaggiatori statunitensi nel 2020, secondo un rapporto pubblicato dalla United States Tour Operators Association (USTOA). L’Egitto non è stato l’unico paese in cima alla lista delle principali tendenze di viaggio per i turisti statunitensi, ma ha anche incluso la Croazia e la Colombia, secondo il rapporto secondo cui i tre paesi sono destinazioni fuori mano per il 2020. la prima volta, è entrato nella lista ed è diventato il secondo, seguito da Thailandia, Vietnam, Marocco ed Etiopia. A questo proposito, il presidente e CEO di USTOA Terry Dale ha dichiarato: L’Egitto in cima alla lista è l’epitome di una storia di ritorno a destinazione. Rafforza un forte ritorno di popolarità e domanda tra i viaggiatori, dopo diversi anni difficili.

    Dale ha espresso la fiducia che le entrate aumenteranno nel prossimo anno in concomitanza con l’anno delle elezioni negli Stati Uniti. Quasi l’82% dei membri del tour operator USTOA ha previsto un aumento delle vendite per l’anno conclusosi nel 2020 con quasi la metà (45%) ottimista e prevedendo un anno boom con una crescita dal 7 al 10% o superiore. All’inizio di quest’anno, l’Egitto è stato scelto come una delle destinazioni più gettonate da miliardari e viaggiatori d’élite nel 2019, secondo un rapporto di Business Insider e agenzia di viaggi di lusso Original Travel.

    DIGITALSOUL

    Paola Agnolucci

    SOMMARIO

    ANUBI MAGAZINE

    Gennaio - Febbraio - N° 1 Anno 2020

    ISBN: 9788894965384

    Editore

    DIGITALSOUL

    Via Garibaldi 3

    52022 Cavriglia

    Arezzo

    Tel: 055-0166201

    Direttore Editoriale

    Paola Agnolucci

    Grafica

    Leonardo Paolo Lovari

    Hanno collaborato

    a questo numero:

    Nicola Bizzi

    Paola Agnolucci

    Leonardo Paolo Lovari

    Pietro Testa

    Massimo Barbetta

    Ahmed Osman

    © Tutti i diritti sono riservati. La riproduzione totale o parziale, in ogni genere e linguaggio è espressamente vietata. Tutti i marchi citati nella rivista sono di proprietà dei rispettivi aventi diritto.

    IN QUESTO NUMERO

    SOGNI E INCUBI NELL’ANTICO EGITTO

    PLATONE, L’EGITTO E LE SETTE GRANDI ISOLE DEL MAR D’OCCIDENTE

    CURIOSITA’

    TUTANKHAMON E LA TRINITA’ DI CRISTO

    Khan El-Khalili

    I viaggi celesti delle divinità: dagli Egizi, agli Hindu, agli Hopi, agli Arabi.

    L’INIZIAZIONE AD OSIRIDE

    NEWS

    SOGNI E INCUBI NELL’ANTICO EGITTO

    Nell’antico Egitto si usavano due sostantivi per il sogno:

    resutres, svegliarsi;

    qedet, qed, dormire.

    I sogni erano divisi in ‘sogni buoni’ (resut nefert) e ‘sogni cattivi’ (resut jut). Gli ‘incubi’ possono essere classificati come delle entità che tormentavano il dormiente. In antico Egiziano non si usava dire ‘fare un sogno’, poiché non era un’azione; si diceva ‘vedere un sogno’ o ‘vedere qualcosa in sogno’. In questo modo si percepiva un fenomeno incontrollabile esterno al dormiente.

    Fin dai primi testi, il sogno sembra essere inteso come un collegamento tra gli umani e l’aldilà, un mondo abitato dagli dei, dai defunti giustificati e da quelli dannati. Mentre nei testi letterari, come l’Insegnamento di Ptahhotep, si usa la metafora del sogno come una cosa effimera,¹ altri scritti trattano i sogni come una specie di spazio liminale il cui confine sta fra l’al di qua e l’aldilà: un confine trasparente in cui le entità sono visibili.

    Però, proprio come l’altro mondo era una zona inaccessibile ai vivi, mentre gli dei e i defunti potevano andare e venire, anche il contatto tramite il sogno sembra essere controllato dagli abitanti dell’aldilà, e non dai viventi che non avevano controllo sulle loro visioni. Quando la visione era generata da una divinità, essa era una benvenuta come una teofania, mentre se originata da un defunto, la cosa poteva essere considerata spiacevole.

    Un esempio di quanto ora accennato, è una lettera dell’Antico Regno a un defunto.² Il sacerdote Heni, autore della missiva, scrive per avere un aiuto da suo padre defunto, ricordandogli che è lui che continua a fornirgli offerte per il suo benessere nell’aldilà. Sembra che Heni fosse infastidito in sogno da Seni, defunto servo di suo padre. Heni nega di avere bastonato il servo e chiede a suo padre di intervenire presso Seni per non farlo venire più in sogno.

    Altre riferimenti ai sogni ‘cattivi’ si trovano nei ‘testi di esecrazione’ del Medio Regno. Essi consistono in testi ieratici scritti su vasi o immagini umane di cera, pietra o legno e, per il momento, se ne conoscono quelli provenienti dal forte di Mirgissa³ e da Saqqara.⁴ Gli ambienti di ritrovamento sono raramente i templi o le necropoli, bensì sono molto numerosi presso le fortezze o nelle necropoli secolari. Nei testi sono elencati i potenziali nemici asiatici e nubiani dell’Egitto, per regioni e per regnanti, seguiti in genere da:

    … tutti i cattivi discorsi, tutti i cattivi progetti, tutte le cattive congiure, tutte le cattive trame, tutte le cattive cospirazioni, tutti i cattivi combattimenti, tutte le cattive agitazioni, tutti i cattivi piani, tutti i sogni cattivi in tutti i cattivi sonni!.

    Altre fonti scritte riflettono un’associazione degli incubi con malattie e indisposizioni. La testimonianza più evidente della professione di mago è una scatola del Medio Regno trovata nei magazzini del Ramesseum.⁵ Rinvenuto nel fondo di un pozzo di una tomba della XII di-nastia, il contenitore ligneo misura cm.45 x 30 x 30, è rivestito di stucco bianco e sul coperchio mostra la figura di uno sciacallo. Il contenuto consisteva in: ventitré papiri frammentari, varie perline, amuleti, figurine, quattro bambole, bastoncini (penne), una statuetta della dea Beset con un serpente in ogni mano, un cobra di bronzo stretto in una massa di capelli e un mandriano di avorio pastoforo.

    Lo studio dei papiri⁶ rivelò la natura magica della collezione, essendo i testi rituali e medico-magici. Gli oggetti, poi, fanno parte dell’equipaggiamento magico: perline come amuleti per la sicurezza e la salute; coltelli apotropaici per proteggere i bimbi dai demoni; immagini di divinità protettive (cobra e Beset) e figure umane. La presenza di Beset ben si adatta alle immagini sui coltelli eburnei. Il cobra sacro è comune come protezione, e la presenza dei capelli indica la ‘legatura’ per rafforzare l’incantesimo nel rituale apotropaico. Le ‘bambole’ corrispondono alle cosiddette ‘concubine’ usate per favorire la fertilità femminile. Infine, la statuetta del mandriano pastoforo si collega agli incantesimi cantati o recitati dai mandriani durante il guado della mandria per proteggerla dall’attacco dei coccodrilli: la ‘formula dell’acqua’. Dalla strumentazione della cassetta non possiamo avere dubbi sulla presenza di un rekh-khet, conoscitore di cose, cioè di riti, quindi un hekay, mago, con competenze professionali in medicina, fertilità femminile, protezione da serpenti e demoni, malattie infantili e magie agricole, a parte la conoscenza dei papiri e l’uso di penne con cui scrivere incantesimi. L’identità professionale, inoltre, era corroborata dalla figura dello sciacallo sul coperchio della cassetta, che riproduce il titolo hery-sesheta, colui che è sopra i segreti.

    Uno di questi papiri, il Ramesseum XVI, contiene dei testi scritti in ieratico del periodo Hyksos.⁷ Nel documento, in condizioni frammentarie, si possono leggere due passaggi in cui compaiono incantesimi contro ‘tutti i cattivi sogni visti nella notte’, e ‘ogni piccolo sogno’. I frequenti riferimenti alla protezione (nHm e nD) e le istruzioni su quando e come pronunciare il discorso (rA pn) dimostrano che si tratta di una serie di formule magiche per proteggersi da vari fenomeni dannosi, compresi i sogni.

    Un altro esempio di protezione con gli incubi, è tratto dal papiro Medico London,⁸ in cui le indicazioni di come confezionare un certo oggetto sul quale pronunciare la formula, comprendono anche la difesa dagli incubi.

    Il papiro Chester Beatty III, è un decalogo di descrizioni di sogni con il relativo giudizio (buono o cattivo) e il significato.⁹ Alla fine vi è la preghiera per Iside:¹⁰

    Parole da dirsi da parte di un uomo quando si sveglia al suo posto.

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