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Intrighi a più livelli
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E-book417 pagine5 ore

Intrighi a più livelli

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Info su questo ebook

Basato su una storia realmente accaduta, questo è un thriller assolutamente affascinante, relativo ad un complotto internazionale, che vi terrà incollati alla sedia, ma vi farà anche riflettere!

Trattandosi di accordi aziendali internazionali di alto livello, relativi alla sicurezza in Internet nel cuore dei sistemi bancari, non vi aspettereste che tutto possa velocemente assumere una tale piega. Intrighi a più livelli è un romanzo giallo di criminalità internazionale, dove la mafia del mondo attuale e la dark net si alleano per impossessarsi del sistema bancario.

Questo libro, che ha ottenuto 5 stelle nelle recensioni di Amazon, si legge tutto d’un fiato, grazie all’intensa trama abilmente tessuta. Leo James chiaramente sa il fatto suo, quando si tratta di cybersecurity, dark web e bande criminali dell’estremo oriente. In questo ambiente ha saputo tracciare un giallo davvero avvincente, che vi coinvolge emotivamente con i personaggi principali e che non vi permette di chiudere il libro senza voltare fino all’ultima pagina.

Intrighi a più livelli è caratterizzato da un ritmo veloce, ricco di colpi di scena, conflitti tra fratelli e religioni, sesso, amore, rischio e avidità.

Questo romanzo inizia in modo esplosivo (letteralmente!) e non rallenta mai. La storia riguarda un’azienda produttrice di sistemi di sicurezza software, che cerca di ottenere un contratto a Kuala Lumpur. Quando scoprono che la società con cui hanno concluso l’accordo tratta affari illeciti sul dark web, il gruppo di dirigenti viene coinvolto in ricatti, estorsioni e altre losche attività.

LinguaItaliano
EditoreBadPress
Data di uscita3 giu 2020
ISBN9781071533925
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    Anteprima del libro

    Intrighi a più livelli - Leo James

    INTRIGHI A PIÙ LIVELLI

    Leo James

    INTRIGHI A PIÙ LIVELLI

    Leo James

    Copyright 2019 Leo James.

    Tutti i diritti riservati.

    Leo James è l’autore di quest’opera, in base al Copyright, Design and Patents Act del 1988. Questo romanzo è opera di fantasia. Personaggi, istituzioni e organizzazioni sono frutto dell’immaginazione dell’autore oppure, se realmente esistenti, sono utilizzate in modo fittizio, senza alcuna intenzione di descrivere comportamenti reali. Ogni somiglianza con persone reali, viventi o defunte, è del tutto fortuita.

    Tutti i diritti riservati. Nessuna porzione di questa pubblicazione può essere riprodotta, memorizzata o immessa in un sistema di ricerca, o trasmessa, in qualunque forma e in qualunque mezzo (elettronico, meccanico, tramite fotocopiatura, registrazione o altro) senza la preventiva autorizzazione scritta dell’autore. Chiunque commetta qualunque atto non autorizzato relativamente a questa pubblicazione, potrà essere perseguito penalmente e soggetto al pagamento dei danni. Questo libro viene venduto a condizione che non potrà essere concesso, rivenduto, noleggiato o fatto circolare in altro modo, se non previo consenso dell’autore, in qualunque formato diverso da quello in cui è stato pubblicato.

    ––––––––

    ISBN: 978-1-9164049-1-5

    10 9 8 7 6 5 4

    Dedicato a Mamma e Papà

    Ringraziamenti

    Vorrei esprimere il mio ringraziamento a tutti coloro i quali mi hanno offerto consigli e aiuto, contribuendo così a dare forma alla mia storia e a migliorarla durante la fase di stesura del libro. Desidero in particolare ringraziare Mike Hawkes, Joe Nugent, il Dott. James Chan, Annie-Rose Bostock e Howard Brown per l’assistenza editoriale; Deb Burke, Pete Barrett, Julie King, Angela Tucker, Lauren McHugh, Petra Rohr-Rouendaal, Liam Burke, Sheila Williams e Sebastian Karig per aver letto il romanzo nelle sue varie fasi di realizzazione, fornendo importanti suggerimenti.

    Un ringraziamento speciale a Mary Thompson, per la sua eccezionale revisione!

    La copertina è stata disegnata dall’abile Regine Wilber, presso www.essence-design.co.uk.

    Prima parte

    Sabato 11 Aprile

    ––––––––

    Il vialetto d’accesso non offriva alcuna protezione dalle gocce di pioggia che rimbalzavano come proiettili sulla carrozzeria dell’automobile di David. L’acqua scrosciante aveva assunto una colorazione arancione, alla luce dei lampioni stradali. L’esperto di sicurezza cibernetica sollevò il bavero del cappotto nel tentativo di ripararsi la testa. Poteva decidere di bagnarsi la testa oppure le spalle: non c’erano altre possibilità. Lola, il suo Labrador dal pelo giallastro, lo seguì riluttante. Odiava inzupparsi e, una volta giunta al riparo dietro l’automobile, si scrollò energicamente l’acqua di dosso. David aprì il portellone posteriore della Renault Estate e la cagnetta saltò subito dentro.

    'Brava bambina,' disse David a Lola, che intanto si era sistemata sulla sua coperta. Poi gettò il cappotto sul sedile posteriore e si infilò velocemente al posto di guida.

    Dalla casa uscì Trish, che reggeva un pacco avvolto in una confezione regalo. Chiuse la porta di casa, tirò la maniglia per accertarsi che fosse chiusa bene, poi corse verso l’automobile nell’inutile tentativo di schivare l’acquazzone. Raggiunto finalmente il sedile del passeggero, le ci volle un po’ di tempo per asciugarsi gli occhi e ripulirsi gli occhiali.

    'Sono inzuppata fradicia,' si lamentò Trish, allungandosi verso il sedile posteriore per appoggiarvi delicatamente il pacco regalo.

    'Muoviamoci... o arriveremo quando la festa sarà finita.' David diede un’occhiata a Lola nello specchietto retrovisore. 'Brava bambina. Stai lì sdraiata buona adesso.' Avviò l’auto e partì per recarsi alla festa.

    'Stammi vicino stasera. Non lasciarmi a parlare con tua sorella... o con Tim,’ gli raccomandò Trish, con l’indice alzato in segno di ammonizione. 'Almeno questa volta concentrati su di me. Sei quasi sempre assente. E anche quando non lavori, non fai altro che pensare al lavoro.'

    ’Tim non è un problema. È innocuo,' replicò David con un sorrisetto e lanciando un’occhiata a Trish.

    'Sembra che abbia un sacco di braccia, come un dannato polipo. Cercherà di toccarmi il sedere e palpeggiarmi.'

    'Lui non è come Hardy Comesichiama... cerca solo di essere amichevole.'

    I fari della Renault illuminavano a fatica la strada sotto quell’acquazzone, mentre il traffico rallentava.

    'Sì, fin troppo amichevole. Sono sicura che June ne sia al corrente.'

    'Lei lo difenderebbe a spada tratta.'

    'È uno sporcaccione. Non perde l’occasione per mettere le mani addosso, soprattutto quando ha bevuto qualche bicchiere di troppo.'

    ‘Se ti infastidisce in qualche modo, fammelo sapere e gliene parlerò,’ rispose David lanciando uno sguardo alla moglie. 'Sei bellissima. La mia bella Trish. Sei sorpresa?'

    'Ah. Te ne sei accorto. Divertente. Ricordati che hai sposato me, non il tuo lavoro,' gli disse appoggiandogli una mano sulla spalla.

    'Sei così divertente e così bella,' rispose lui sorridendo.

    'Se sono così attraente... perché devo sempre rincorrerti per ottenere un bacio o un abbraccio? Sembra che tu sia sposato con il telefono e con quella società. Dovresti stare più attento. Sono una bella preda. Quando sei lontano non ti vedo e, anche quando sei con me, stai sempre col capo chinato su quel telefono o quel dannato computer.'

    'Non insistere. È un momento difficile. Sai che devo sostenere l’attività.'

    'Lascia che anche qualche altro dirigente si prenda un po’ di responsabilità. Non può essere tutto sulle tue spalle. Prenditi un po’ di tempo anche per la tua vita privata.'

    'Per l’amor di Dio, Trish. Cerchiamo di passare una bella serata.'

    'Sei appena rientrato e sei già in partenza. Come pensi che mi senta io?' Chinò il capo, ed i capelli le coprirono il viso.

    'Non durerà a lungo... Tranquilla!’ David si accorse che l’auto slittava leggermente, per cui la riportò in carreggiata afferrando con forza il volante. 'Cristo, questi pneumatici sono già consumati!' I tergicristalli non riuscivano a liberare il parabrezza da quel diluvio, pur essendo impostati alla massima velocità; David rallentò ben al di sotto del limite consentito.

    'Meglio non prendere la M25 in questa situazione... andiamo sulla A10.'

    'OK. Tu sai sempre scegliere la strada migliore,' commentò Trish, allontanando lo sguardo.

    'Cerchiamo soltanto di passare una bella serata. È il settantesimo compleanno di Papà.'

    Trish non rispose.

    L’acquazzone stava finalmente diminuendo di intensità.

    'Sei proprio una brava bambina, Lola.' Trish si girò sul sedile, spingendosi gli occhiali sul naso con la punta di un dito e sorridendo. 'Non manca molto. Vedrai che bella cena ci attende, appena arriviamo.' Lola agitò la coda speranzosa.

    Il diluvio si era trasformato in una pioggerellina.

    Un’Audi nera si affiancò ma poi rallentò, invece di sorpassare. David osservò i due uomini a bordo. Il passeggero gli restituì lo sguardo, fissandolo con un ambiguo sorrisetto.

    'Ma che cosa vuole?' David gli lanciò diverse occhiate, cercando al tempo stesso di rimanere concentrato sulla strada davanti a sé. 'Si sta avvicinando troppo. Ma è matto?'

    L’Audi si mantenne al loro fianco ancora per qualche secondo. David guardò nuovamente i due uomini. Il passeggero distolse lo sguardo ed abbassò il volto. Il motore dell’Audi riprese potenza e l’auto si allontanò. David si grattò la barba scrollando le spalle. 'Strano...'

    L’esplosione interruppe i suoi pensieri. Fu improvvisa e assordante. Si sentiva intontito e provava una sensazione di formicolio, ma non capiva esattamente che cosa fosse accaduto... Meglio così. L’esplosione gli aveva rotto i timpani delle orecchie. Gli airbag della Renault si attivarono con un duplice scoppio, riempiendo la vettura di un fumo acido. Quando l’airbag lo spinse con forza all’indietro perse la presa sul volante, per poi essere sospinto nuovamente in avanti contro il cuscino. La cintura di sicurezza si bloccò trattenendolo. La testa di Trish fu spinta in avanti, ed i suoi occhiali volarono in aria, prima che si fracassasse il cranio contro il finestrino del passeggero. L’auto slittò lateralmente sulla strada bagnata, mancando di poco un furgone, mentre l’autista di un minibus bianco dietro di loro frenò disperatamente per evitarli. La Renault alla fine perse completamente l’attrito sull’asfalto bagnato e iniziò a ruotare su sé stessa. Lola guaì, imprigionata nel vano posteriore. La povera cagnetta veniva continuamente sbattuta contro il portellone, come se si trovasse nella centrifuga di una lavatrice.

    L’auto oltrepassò un ciglio erboso, andando a schiantarsi contro un lampione, mentre le portiere si piegavano verso l’interno. Continuò ad avvitarsi su sé stessa per inerzia, per poi capovolgersi, ed infine slittare all’indietro contro un cespuglio. Ormai ferma e rovesciata, un’altra esplosione ne decretò la fine, e le fiamme iniziarono a devastarne la carrozzeria, gli pneumatici e tutto il resto.

    Il traffico si bloccò; diverse persone iniziarono a scendere dalle auto per vedere che cosa fosse accaduto. Lo fecero senza fretta. Non c’era ormai alcun motivo per correre.

    Seconda parte

    Dieci Settimane Prima

    Capitolo Uno - Lunedì 2 Febbraio

    Durante i trentacinque minuti necessari per raggiungere Fulham, nella zona occidentale di Londra, Steve Roussos utilizzava solitamente l’auto come un’estensione del proprio ufficio, effettuando chiamate in vivavoce per sfruttare al meglio il proprio tempo.

    Richiamò un ex-collega che aveva conosciuto nelle forze armate, dove aveva iniziato la carriera nelle comunicazioni radio. Aveva quindi trasferito queste conoscenze al settore dell’informatica e telecomunicazioni, dove si era poi guadagnato una buona reputazione in ambito aziendale, diventando un esperto uomo d’affari. Avendo lavorato per clienti negli Stati Uniti, in Asia e in Europa, cercava di sfruttare al massimo i contatti che si era creato. La sua esperienza tecnica e commerciale ben si adattava al suo aspetto di dirigente, alto e snello, rasato e vestito elegantemente.

    Steve giunse al The Old Gasworks, dove aveva sede Seguro, l’azienda di cui era titolare e che aveva sviluppato un sistema per la sicurezza dei pagamenti. Parcheggiò davanti all’ingresso, scese dall’auto e salì le scale fino al terzo piano, salutò gli sviluppatori software, prese una tazza di caffè e proseguì fino al suo ufficio. Trovò ad accoglierlo una serie di carte impilate sulla scrivania. Si accomodò sorseggiando il caffè e iniziò a sfogliarle rapidamente: riviste di sicurezza informatica, circolari, estratti conto e fatture. Si soffermò ad esaminare una grossa busta marrone, che da tempo attendeva, su cui spiccava il timbro ufficiale del Communications and Electronics Security Group del governo britannico, noto come CESG. Chiuse e riaprì gli occhi, trasse un profondo respiro e con un tagliacarte aprì la busta, sperando che contenesse buone notizie.

    Ne estrasse il contenuto sussurrando tra sé: 'Bene. O la va o la spacca.' Sentì una fitta allo stomaco quando vide le parole Commercial Product Assurance (CPA). Certificazione Rifiutata stampate in grossi caratteri rossi. Un’occhiata alla prima pagina del rapporto lo costrinse a sedersi, stupito, con i gomiti sulla scrivania ed il mento tra le mani. Decise che non valeva la pena leggere tutto il documento; si abbandonò sulla sedia, rigirò tra le mani la lettera, incredulo, e tirò un pugno sul tavolo.

    La sua fronte era imperlata di sudore. Premette le dita sulla scrivania. Così, niente casa, niente vacanze e fine del matrimonio. Merda!

    Si alzò sbuffando, si diresse nel corridoio fino all’ufficio di Mark, sbatté la porta dietro di sé e gettò il documento sulla scrivania. Mark Farrell, Responsabile Scientifico di Seguro, era un uomo dall’aspetto imponente, con capelli ricci e scuri. La sua alta figura sembrava avere dimensioni eccessive rispetto all’ambiente circostante.

    'Siamo fottuti,' esclamò Steve in piedi, a braccia incrociate, rimanendo in attesa di una risposta.

    Mark lesse rapidamente le prime righe. 'Oh.'

    Steve sospirò: 'Abbiamo sprecato un sacco di tempo e fatica. Ci hanno messo sei mesi per venire fuori con questa merda. Forniamo pagamenti sicuri su tutta la fottuta rete internet. Che diavolo vogliono ancora?' Si lasciò andare all’indietro sulla sedia accanto a Mark, passandosi una mano tra i folti capelli neri. 'Tre anni di duro lavoro e ancora non possiamo entrare nel mercato britannico.'

    Mark si sporse in avanti, a braccia incrociate, ed iniziò a leggere attentamente il documento. 'Il rapporto afferma che la nostra soluzione è nuova e non usa nessuna delle vecchie tecnologie britanniche. Quindi il CESG non riesce a classificare o analizzare i nostri prodotti con le proprie procedure di test. Non sanno come compilare la modulistica, e così ci hanno restituito tutto.' Con una smorfia, Mark si abbandonò sulla poltrona girevole, tenendo il documento in una mano e indicandone un paragrafo con l’altra.

    Steve si sporse avanti, con i gomiti piantati nelle cosce e le mani tra i capelli. 'Tutte cazzate. Continuiamo a girare in cerchio. Che possiamo fare? Abbiamo speso altre cinquantamila sterline, che non possiamo permetterci, per farci sbattere la porta in faccia.'

    'Già.' Mark continuava a fissare stupito il documento.

    'Questo può significare la fine per me e per la società. Ci sono dentro fino al collo,' esclamò Steve massaggiandosi la fronte.

    'Non mi sarebbe importato se avessero ritenuto che la tecnologia non funzionasse. Invece ci hanno restituito tutto perché non abbiamo barrato le caselle giuste sui loro moduli. Come diavolo potranno mai approvare tecnologie nuove?'

    Steve si alzò e, con le mani in tasca, guardò fuori dalla finestra. 'A meno che non si tratti di una fottuta grande azienda di informatica.’

    'Già. Gli uffici degli enti pubblici e le banche usano tutti roba vecchia e malfunzionante. Che possibilità ci sono di sfondare sul mercato?' Mark gli restituì il rapporto.

    'Lo archivierò nella cartella Burocrati. Bastardi. Rimaniamo concentrati sull’Asia, e quando lì ci saremo rafforzati, allora il CESG dovrà prestare attenzione. Altrimenti siamo fottuti, rischiamo di finire tutti a rotoli,' disse Steve. 'Niente società. Niente lavori. Casa e famiglia perdute per me.'

    Mark sobbalzò e si alzò per chiudere la finestra che li separava dagli altri uffici. 'Ti sentiranno.'

    'Sentiranno molto altro tra breve. Non c’è problema per te e per gli sviluppatori. Troverete altri lavori e non avete messo in gioco la vostra casa e tutto il resto in questa storia.'

    'Ho messo in gioco le mie capacità come esperto di sicurezza online e prevenzione delle frodi, dedicatovi tre anni di lavoro,’ rispose Mark. ‘Ho presentato brevetti mondiali per Seguro e fornito consulenza alle associazioni che si occupano di sicurezza per le aziende e lo Stato. Mi spetta del denaro. Rimborsi spese e stipendi arretrati. Non venirmi a raccontare storie.'

    Steve trasse un profondo respiro. 'OK. È da tanto che siamo insieme. Abbiamo vissuto momenti difficili, ma questa volta è peggio.'

    'Sono d’accordo, ma il tempo che abbiamo speso in Malesia e Singapore si ripagherà con NetTel. Ci hanno aperto le porte presentandoci all’Autorità Monetaria di Singapore. È un grande potenziale.'

    'Certo, un sacco di riunioni e spese. Abbiamo passato quasi due anni cercando di spingere il nostro prodotto in Asia. Il test a Singapore sta andando bene, ma procede lentamente e ci costa un bel po’ di soldi.' Steve era completamente demoralizzato.

    'Ma è un buon lavoro, perché l’Asia ha un grande appetito per le soluzioni all’avanguardia. A differenza della Gran Bretagna, in Asia hanno un approccio positivo verso gli imprenditori. Pazzesco. La risposta del CESG dimostra che loro non intendono aprire alle innovazioni. È così che funziona qui l’amministrazione statale.'

    Steve scosse la testa: 'Senza l’approvazione del CESG, non abbiamo alcuna possibilità di stipulare contratti con banche, grandi organizzazioni o agenzie statali nel Regno Unito. Non avremmo bisogno della certificazione se avessimo venduto la società ad una grande azienda come Valido. È tutta una questione di fiducia. Forse avremmo dovuto accettare la loro offerta. Sono così incazzato. Questa storia mi sta soffocando, Mark,' concluse Steve con gli occhi fissi sul pavimento.

    Mark incurvò le spalle: 'E non è bello quando la gente deve aspettare i soldi dei rimborsi spese. Roger continua a promettere che i pagamenti stanno per arrivare, ma ormai tutti pensano che li stia prendendo per il culo.’

    'Finiremo tutti in rovina se non viene firmato il contratto Q7. Per fortuna siamo almeno nella lista dei fornitori selezionati e loro vogliono procedere velocemente.' Steve prese dalla scrivania di Mark una pallina antistress, la schiacciò con la mano destra e poi la gettò in aria. Una volta finita a terra, le diede un calcio cercando di mandarla nel cestino. 'Dobbiamo vincere il contratto con Q7.' La pallina rimbalzò fuori dal cestino e rotolò sotto un armadietto dell’ufficio. 'Mi spiace... Dobbiamo smettere di sprecare tempo e denaro rincorrendo la certificazione britannica. Ci è costata fin troppo. Lo dirò a Glen. Lo dici tu a David?'

    Mark sollevò il telefono, premette il pulsante del vivavoce e chiamò David Morris, il Responsabile Tecnico di Seguro. Lo informò della certificazione respinta. 'Non riuscivano a inquadrarci in nessuna delle loro caselle e così non avevano idea di come testare il nostro prodotto.'

    'E adesso?' chiese David.

    Intervenne Steve: 'Mettiamocela tutta per far sì che la tecnologia sia perfetta per l’Asia. Siamo in una brutta situazione. Dobbiamo vincere il contratto con Q7.'

    'Ciao Steve. Per me va bene. Preparerò tutto per Q7. Testeremo l’ultima versione del software di base e le applicazioni demo.'

    Steve si avvicinò al telefono: 'Dobbiamo concludere l’accordo. Devi essere presente all’incontro, alla fase di definizione del progetto e alle presentazioni.'

    David tossì: 'Odio viaggiare. Asia, jet lag e caldo. Posso fare tutto da qui. E poi, possiamo permettercelo?'

    'No, non possiamo permettercelo, ma nemmeno possiamo permetterci di non farlo. Siamo pericolosamente vicini al limite del fido di cui possiamo disporre in banca. Devi essere presente. Quella riunione è fondamentale. Non abbiamo alcun margine di errore in questo accordo, e se ci presentiamo con le nostre persone più importanti dimostriamo quanto siamo seri. Tu e Mark siete personaggi chiave qui in Seguro.'

    'OK, Ne parlerò con Trish stasera e partirò qualche giorno prima di voi, per avere il tempo di impostare tutto e smaltire il jet lag.'

    Steve annuì: 'Buona idea. Controlla bene tutto prima della riunione. Sono certo che Trish comprenderà quanto sia importante questa trattativa. Dobbiamo vincerla.'

    'Capisco.'

    'E non diciamo nulla della certificazione agli altri ragazzi qui in azienda. Non voglio destare preoccupazioni. Concentriamoci su Q7. D’accordo?' chiese Steve rivolto a Mark.

    Mark annuì con un sospiro dubbioso.

    Capitolo Due - Domenica 8 Febbraio

    Una particolare placca argentata, con la scritta incisa in caratteri dorati, posta sopra la testa della receptionist, dava il benvenuto ai visitatori del Tan Koh Chong Group. Questo era il quartier generale, situato all’attico dell’edificio Tun Sambanthan, nel distretto centrale Wilayah Persekutuan di Kuala Lumpur. La receptionist li accolse con un inchino: 'Buongiorno, Signore della Montagna.'

    Il Signore della Montagna, capo di Kongsi Gelap trentuno - la banda Triade che controllava il centro di Kuala Lumpur, mantenendo viva una tradizione di estorsione, droga, contrabbando e prostituzione - aveva l’ambizione di espandere le attività su scala internazionale. Il suo fisico snello trasmetteva un senso di sicurezza: abito su misura, occhi marrone scuro, pelle abbronzata e capelli corvini. Affiancato da uno dei suoi fedelissimi, un uomo enorme che sembrava un lottatore di sumo con indosso un abito scuro, oltrepassò la receptionist, dirigendosi verso la sala riunioni.

    Alla morte di suo padre, il Signore della Montagna concentrò la sua esistenza alla ricerca di ricchezza, status e potere. Fin dai tempi dell’università, voleva diventare un uomo d’affari di successo, in grado di influenzare i politici, ottenere grandi ricchezze e guadagnarsi l’ammirazione degli anziani islamici nella moschea del quartiere. Orgoglioso di essere il capo dell’organizzazione, ordinava ai suoi subordinati di eseguire azioni che gli consentissero di accumulare ricchezze e potere. La banda era organizzata su più livelli, ognuno contraddistinto da un nome specifico. Il più basso era quello degli affiliati in prova: in genere reclutati tra i giovani della zona, questi ragazzi denominati Lanterne Blu divenivano poi membri effettivi dopo una cerimonia di iniziazione. Ad un livello superiore si collocavano gli uomini chiave: Bianco Ventaglio di Carta, il Tesoriere, Polo Rosso, il Sicario, e Sandalo di Paglia, lo Stratega. Al livello di comando c’erano Avanguardia, il Vice Signore della Montagna, il Signore dell’Incenso e lo stesso Signore della Montagna.

    Il pavimento in marmo lucido della sontuosa sala riunioni era costituito da una sinergia di quadrati neri, bianchi e marroni. Ogni angolo era arricchito da pilastri in pietra, che richiamavano lo stile dei templi dell’antica Roma. Nella sala era installato un unico grande ventilatore, mentre l’aria fresca veniva costantemente immessa dal condizionatore. Il Signore della Montagna sedeva a capo di un tavolo ovale, mentre un suo scagnozzo stava in piedi, immobile di fronte ad un pilastro.

    Il Signore dell’Incenso, noto anche come il Comandante, arrivò poco dopo. Nato in Malesia ma di origine cinese, emanava un senso di tranquilla immobilità. Si salutarono con un cenno del capo. Il Signore della Montagna fece schioccare le dita: 'Due tè oolong.'

    Il grosso uomo fece un inchino e uscì dalla sala per preparare il tè.

    Il Signore dell’Incenso si sporse in avanti sulla sedia: 'L’acquisto del condominio di New York sarà completato la settimana prossima.'

    'Bene. Gli affitti sono già stati concordati?'

    Il Signore dell’Incenso sorrise incrociando le gambe: 'Due opzioni, di cui una è un’agenzia americana anticrimine. Non abbiamo però ancora i dettagli di quale agenzia si tratti.'

    'Dobbiamo prendere precauzioni?'

    'No, non negli Stati Uniti.'

    'Bene.'

    Entrò nella stanza una donna minuta, che spingeva un carrello su cui erano appoggiati una teiera contenente tè di tipo oolong, alcune tazze e lo zucchero. Fece un inchino, depositò il contenuto sul tavolo, si inchinò di nuovo, arretrò rispettosamente ed uscì.

    Arrivarono altri membri della banda, che si accomodarono sulle poltrone della sala. Avanguardia, Responsabile Operativo, aveva un volto magro, con uno sguardo subdolo ed una corporatura esile. Era accompagnato da Bianco Ventaglio di Carta, un uomo grassottello con occhiali e capelli grigi. Per ultimo giunse Polo Rosso, che aveva trascorso molti anni nell’esercito della Malesia e nelle forze di polizia. Si incontravano tutti una volta al mese per discutere l’andamento delle attività, tra cui i proventi ottenuti grazie agli accordi di protezione ed alla prostituzione al Beach Club e nei bar Cuban Latino.

    Polo Rosso si alzò salutando: 'Sandalo di Paglia non può partecipare all’incontro. Ci chiede di scusarlo.' Sandalo di Paglia era il responsabile delle relazioni esterne per il gruppo. Polo Rosso si sedette nuovamente.

    Bianco Ventaglio di Carta, il tesoriere, offrì una sintesi dei ricavi del mese.

    'Che cosa stiamo facendo in merito a Kongsi settantasette?' chiese Avanguardia. 'Stanno cercando di conquistare il Distretto Ampang, oltre a controllare già i sobborghi settentrionali.'

    'La polizia sta perlustrando Ampang. È un grande distretto; difficile riuscire a coprire sempre tutta l’area.' Polo Rosso allargò le braccia per sottolineare il concetto.

    Il Signore della Montagna si alzò, si avvicinò alla finestra per osservare il profilo della città. 'Procediamo. Parlerò con il Signore della Montagna di Kongsi ventisei. Anche loro vogliono fermarli.' Si voltò in direzione di Avanguardia. 'A che punto siamo con Q7?'

    'Arrivano oggi per la presentazione finale. Farid assegnerà il contratto questa settimana.'

    Il Signore della Montagna si sedette nuovamente: 'Ci sono problemi?'

    'No, siamo pronti. Le ragazze si trovano al Cuban. Sono state istruite e sono state fornite loro le foto,' disse il Signore dell’Incenso.

    'Le camere d’albergo sono pronte, Avanguardia?'

    'Sì’, tutte e quattro sono state cablate per video e audio.'

    'Bene. Dobbiamo muoverci velocemente e far decollare il flusso offshore. Siamo d’accordo?'

    Tutti annuirono, dopo di che procedettero con i successivi punti dell’agenda.

    # # # # # #

    Dieci minuti all’atterraggio annunciò l’altoparlante dell’aereo quando il volo British Airways BA33 si avvicinò all’Aeroporto Internazionale di Kuala Lumpur, sorvolando file ordinate di palme, intervallate a grandi estensioni di zone boschive.

    Steve era seduto nel posto corridoio. Si stirò, sbirciò fuori con gli occhi ancora coperti dalle palpebre assonnate, e rivolse un sorriso forzato all’assistente di volo che stava passando. La pastiglia di Valium non aveva sortito l’effetto desiderato: aveva dormito un sonno irrequieto e leggero durante il viaggio; ora era intontito e non era certo di quanto avesse effettivamente dormito. In ogni caso, l’accordo con Q7 era sempre stato al centro dei suoi pensieri per tutto il viaggio. Aveva dimenticato Mark, che era seduto al finestrino, mentre il posto centrale era rimasto vuoto. La sua alta figura non era adatta ai viaggi a lunga distanza in classe economica. Non avrebbe biasimato Mark se avesse trovato un lavoro regolare negli ultimi tre anni, ammise Steve con sé stesso. L’ultimo anno è stato duro. Devo riuscire a tenerlo in azienda. Determinato a mostrare fiducia in sé stesso, aveva bisogno di lui, ora più che mai, per la fase finale. Mark amava Kuala Lumpur, ma Steve voleva essere certo che Mark, essendo gay, si comportasse in modo discreto e non attirasse attenzioni indesiderate durante la permanenza in un paese musulmano.

    Steve verificava sempre di disporre dei dati e dei consigli più aggiornati prima di fare ingresso in qualunque paese. La Malesia applicava ancora il Codice Penale Britannico del 1871, in base al quale è illegale per uomini di qualunque età avere rapporti sessuali con altri uomini. Il livello di tolleranza verso l’omosessualità era diverso rispetto ai paesi confinanti del Sudest asiatico. Inoltre, la legge Islamica della Sharia proibiva la sodomia ed il travestimento. Capitava frequentemente di vedere persone dello stesso sesso mano nella mano, ma i più conservatori disapprovavano ogni manifestazione pubblica di affetto.

    L’aereo atterrò e, una volta oltrepassato il controllo dei passaporti e recuperate le valigie, i due si avviarono verso l’uscita, per poi raggiungere l’Information Point. Un autista ben vestito, che reggeva un cartello con scritto 'Steve Roussos, Mark Farrell, Seguro Limited', li salutò e prese le loro valigie.

    Mark sorrise: 'Il servizio limousine dell’hotel l’abbiamo già utilizzato parecchie volte ma continua a piacermi.'

    ' Solo così si può viaggiare,’ concordò Steve.

    Seguirono l’autista e poco dopo uscirono dalla fredda aria condizionata del terminal, ritrovandosi in un afoso clima tropicale. Pur essendo all’ombra della tettoia dell’aeroporto, Steve immediatamente percepì una sgradevole sensazione di umidità e di calore, ed iniziò a sudare, nonostante si fosse tolto la giacca. Anche dopo numerose visite a Kuala Lumpur, gli risultava difficile abituarsi a quel clima caldo e opprimente. Oltrepassarono la lunga fila di Mercedes Benz e di limo Proton, un modello prodotto in Malesia. L’autista li condusse verso un’elegante Proton con il passo lungo. Salirono nella parte posteriore della vettura, accolti da una serie di drink, giornali e riviste, compresi nel servizio; l’autista accese il motore, attivando così un piacevole flusso di aria fresca.

    Mentre viaggiavano sulla strada a pedaggio verso Kuala Lumpur, un forte temporale ridusse la velocità del traffico a

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