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Segnali di luce dalla periferia elettrica: l'utopia sonora di Fausto Romitelli
Segnali di luce dalla periferia elettrica: l'utopia sonora di Fausto Romitelli
Segnali di luce dalla periferia elettrica: l'utopia sonora di Fausto Romitelli
E-book46 pagine22 minuti

Segnali di luce dalla periferia elettrica: l'utopia sonora di Fausto Romitelli

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Info su questo ebook

Il presente lavoro si divide in due sezioni. Nella prima viene tracciato un profilo storico-estetico del timbro come entità musicale ed il suo impiego attraverso gli stili che si sono succeduti nei secoli, e della chitarra elettrica come protagonista recente di questo sviluppo. Questa si è imposta sin dalla metà del secolo scorso come uno strumento popolarissimo nella musica di consumo, ma meno
conosciuto è il suo contributo alla musica contemporanea colta, sia come strumento solista che come valore aggiunto in orchestra.La seconda parte traccia un profilo di Fausto Romitelli, incentrando il discorso sulle sue ricerche e i suoi raggiungimenti, e la sua visione estetica dell’arte compositiva come cartina di tornasole della realtà contemporanea. La concezione del suono di Romitelli trova
la sua base nell’esperienza spettralista degli anni parigini, tuttavia egli ne accentua la portata allegorica identificandolo con la realtà stessa che ci circonda e ci influenza. Il trait d’union tra il compositore e la chitarra elettrica è qui rappresentato idealmente dall’analisi del brano Trash TV Trance per chitarra elettrica sola, osservato alla luce dell’indagine timbrica che era la sua cifra stilistica inconfondibile. Il brano stesso è osservato sia dal punto di vista strettamente esecutivo (tecniche, suoni, strumentazione impiegata), che da quello musicale in rapporto ai procedimenti compositivi ed al posto che occupa nell’ultimo periodo artistico dell’autore.
LinguaItaliano
Data di uscita20 apr 2020
ISBN9788835811749
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    Anteprima del libro

    Segnali di luce dalla periferia elettrica - Danilo Di Ventura

    Ringraziamenti

    Premessa

    Il presente lavoro si divide in due sezioni. Nella prima viene tracciato un profilo storico-estetico del timbro come entità musicale ed il suo impiego attraverso gli stili che si sono succeduti nei secoli, e della chitarra elettrica come protagonista recente di questo sviluppo. Questa si è imposta sin dalla metà del secolo scorso come uno strumento popolarissimo nella musica di consumo, ma meno conosciuto è il suo contributo alla musica contemporanea colta, sia come strumento solista che come valore aggiunto in orchestra. La chitarra elettrica è qui descritta analizzando le sue possibilità coloristiche, il suo repertorio solistico e cameristico e attraverso la trattazione di alcune particolari tecniche esecutive. La seconda parte traccia un profilo di Fausto Romitelli, incentrando il discorso sulle sue ricerche e i suoi raggiungimenti, e la sua visione estetica dell’arte compositiva come cartina di tornasole della realtà contemporanea. La concezione del suono di Romitelli trova la sua base nell’esperienza spettralista degli anni parigini, tuttavia egli ne accentua la portata allegorica identificandolo con la realtà stessa che ci circonda e ci influenza. Il trait d’union tra il compositore e la chitarra elettrica è qui rappresentato idealmente dall’analisi del brano Trash TV Trance per chitarra elettrica sola, osservato alla luce dell’indagine timbrica che era la sua cifra stilistica inconfondibile. Il brano stesso è osservato sia dal punto di vista strettamente esecutivo (tecniche, suoni, strumentazione impiegata), che da quello musicale in rapporto ai procedimenti compositivi ed al posto che occupa nell’ultimo periodo artistico dell’autore.

    I. La chitarra elettrica tra accademia e musica di consumo

    Antefatto

    Sin dalla metà del secolo scorso la chitarra elettrica si è imposta come una presenza sempre crescente nella musica colta contemporanea, sia come strumento solista che come colore particolare all’interno dell’orchestra. E’ proprio la componente coloristica del suo suono, così mobile e cangiante, a costituire quel valore aggiunto ricercato e perseguito dai compositori dei nostri giorni, capace di legare con i timbri delle altre famiglie strumentali e offrire inedite possibilità tecniche e sonore. Prima della sua realizzazione, la chitarra non ha mai goduto di un posto nelle compagini orchestrali se non in alcuni brani d’avanguardia e con compiti armonici e timbrici ben specifici, questo dovuto sicuramente alla poca potenza sonora esprimibile e più in generale ad una grande difficoltà nel potersi esprimere in maniera dinamicamente convincente. Dalla sua parte la chitarra elettrica ha sicuramente il vantaggio di poter sfruttare un’amplificazione ad hoc nata parallelamente a lei e che con lei si è evoluta nei decenni, andando a costituire una coppia di elementi inscindibili tra loro. Questo rapporto simbiotico tra chitarra elettrica

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