Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Equilibrio, consapevolezza, evoluzione: Introduzione alla Naturopatia BioPsicoQuantistica
Equilibrio, consapevolezza, evoluzione: Introduzione alla Naturopatia BioPsicoQuantistica
Equilibrio, consapevolezza, evoluzione: Introduzione alla Naturopatia BioPsicoQuantistica
E-book235 pagine2 ore

Equilibrio, consapevolezza, evoluzione: Introduzione alla Naturopatia BioPsicoQuantistica

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Il dott. Natale Petti, dopo aver descritto i principi della filosofia olistica, si sofferma sul rapporto che dovrebbe intercorrere tra naturopatia e medicina tradizionale. nel 2011 mette a punto un metodo che chiama biopsicoquantistica® basato sulla trinità archetipa (il ternario) che si riflette in noi (piccolo universo in un grande universo): siamo fatti di biologia, psicologia ed energia. dopo la parte teorica, il libro illustra il funzionamento pratico del metodo, indicando le singole fasi di cui si compone e, soprattutto, descrivendo specifici casi clinici, corredati dalle relative testimonianze.
LinguaItaliano
Data di uscita5 mag 2020
ISBN9788899364526
Equilibrio, consapevolezza, evoluzione: Introduzione alla Naturopatia BioPsicoQuantistica

Correlato a Equilibrio, consapevolezza, evoluzione

Ebook correlati

Medicina per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Recensioni su Equilibrio, consapevolezza, evoluzione

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Equilibrio, consapevolezza, evoluzione - Natale Petti

    Sommario

    Prefazione

    Introduzione

    Primo capitolo

    Principi di filosofia olistica

    Secondo capitolo

    Cos’è stata e cos’è la medicina

    Terzo capitolo

    Introduzione alla BioPsicoQuantistica

    Quarto capitolo

    Il metodo, alcuni casi clinici, significative testimonianze

    Conclusioni

    Natale Petti

    Collana

    Axis Mundi

    © Tutti i diritti riservati

    2019 Gagliano Edizioni

    Via Dante, 334 - 70122 Bari

    Tel. 348.7931423

    E-mail: edizionigagliano@gmail.com

    Coperina di Filippo Vasco La differenziazione dell’Uno.

    Prima edizione stampa: settembre 2019

    Prima ristampa: novembre 2019

    Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta per fini commerciali senza il preventivo assenso scritto dell’Editore.

    Può essere fotocopiato, riprodotto e utilizzato per sessioni formative, citando autore e titolo.

    Natale Petti

    Equilibrio, consapevolezza, evoluzione

    Introduzione alla Naturopatia BioPsicoQuantistica

    Gagliano Edizioni

    Il caos è la fase intermedia nel passaggio da un ordine ad un altro: il sistema si disgrega per poi passare all’ordine superiore. Cosi funzionano i cicli di cambiamento nella natura e dentro di noi: il disordine precede un nuovo ordine, la confusione porta ad una nuova consapevolezza. Per ritrovare equilibrio ed evolvere bisogna attraversare il Caos. Il Caos è potenziale di crescita e possibilità per creare il futuro che desideriamo.

    Natale Petti

    Dedico questo libro a Viviana Gatti e Filippo Vasco, veri amici di infinita disponibilità e bontà, ispiratori senza i quali questo libro non potrebbe esistere.

    Li ringrazio per aver dato parole ai miei pensieri e per averli resi semplici e fruibili a tutti.

    Grazie al loro lavoro, contributo prezioso, puoi leggere questo libro.

    Ringrazio il team Aron, laboratorio instancabile che mi consente di portare avanti progetti e studi; molti sono confluiti in questo lavoro.

    Prefazione

    Quello che stai per leggere è un libro a metà strada tra un romanzo e un manuale didattico.

    Il fragore del mare, il silenzio della montagna, la libellula che ti ha fatto visita nel supermercato, quel numero che continua a tornare, un bellissimo tramonto, una violenta litigata, quella strana sensazione che non riesci a comprendere, la lampadina del faro anteriore dell’auto che proprio oggi si è fulminata, tutto questo fa parte del romanzo che la vita ci narra in ogni istante.

    E il suo linguaggio è veramente multimediale. Immagini, suoni, sensazioni, vibrazioni, intuizioni, ma anche simboli, numeri, eventi, sono gli strumenti con i quali la vita ti comunica.

    Nulla accade per caso.

    E in tutto questo tu non sei solo uno spettatore, ma anche il regista e l’attore protagonista in scena.

    In altre parole, non esiste una realtà oggettiva che sia al di fuori di noi, ma noi siamo contemporaneamente osservatori ed osservati, siamo dentro e fuori di una unica realtà. La realtà esiste perché è creata dalla coscienza collettiva, che cambia a seconda delle situazioni ma tu non puoi estrometterti da questa coscienza: ne fai parte, sia che tu ne sia consapevole o no.

    Questo libro ci conduce per mano a scoprire in modo scientifico, ma comprensibile per tutti, i meccanismi di questa comunicazione ed anche di come possiamo creare in modo consapevole la realtà nella quale siamo immersi ogni giorno.

    Riuscire a cogliere tutto questo non è solo una questione di studio, anche se la ricerca intellettuale ha una enorme importanza, ma è soprattutto esperienza, vita vissuta, analisi intelligente di tutti gli eventi, sia quelli personali sia quelli che apparentemente abbiamo potuto occasionalmente osservare.

    La nostra mente ci fa vivere un mondo fatto di apparenza ma tutto è perfetto così come è, così come ci capita, perché tutto è frutto delle nostre scelte e di come interpretiamo la realtà che crediamo ci circondi che, invece, è dentro di noi.

    Nel libro, il romanzo della vita si dispiega pagina dopo pagina, facendoti entrare in un mondo che ancora oggi è poco conosciuto. Il che è un paradosso, perché in fin dei conti la vita è il bene più prezioso che possediamo.

    In questo percorso di crescita culturale e spirituale s’innesta l’aspetto didattico del libro. Nello spiegare la metodologia particolare messa appunto in tanti anni di ricerca e sperimentazione, Natale Petti puntualmente fornisce i riferimenti scientifici che motivano ogni affermazione, permettendoti di procedere ad ulteriori approfondimenti se lo vorrai.

    Inoltre, in questo modo, rende coerenti e credibili i concetti rispetto a quella che ormai è diventata la convinzione imperante nella nostra società: ciò che non è dimostrato scientificamente non è vero, non è affidabile.

    Con molta fatica stiamo uscendo da questo preconcetto limitante, specialmente grazie alle ultime scoperte della Fisica.

    Però il libro resta fedele alla prassi comune, e anche quando parla di teorie molto avanzate, lo fa citando le sorgenti delle informazioni. Quindi il rigore scientifico è uno degli aspetti importanti di questa lettura.

    Ma un ulteriore elemento che non può essere trascurato è l’insieme di tutte le informazioni che riguardano la metodologia sviluppata e sperimentata, ormai validata da moltissimi casi di successo. Sicuramente un grande aiuto per tutti gli operatori che hanno a che fare con la salute e il benessere.

    Per questo il libro si configura anche come un vero e proprio manuale d’istruzioni.

    Al di sopra di tutte queste considerazioni emerge però l’aspetto più importante, quasi come un faraglione che si protende verso il cielo, a partire dal mare delle informazioni fornite e delle emozioni che la lettura riesce a suscitare. La visione globale di come l’uomo, nella sua complessità meravigliosa e in parte ancora da scoprire, già oggi possa radicalmente cambiare le sue condizioni di vita e, con questo, migliorare l’esistenza degli animali, delle piante, dell’intero pianeta, dell’universo, perché siamo nel Tutto e al Tutto indissolubilmente collegati.

    Questa meravigliosa realtà, che spesso non viene percepita o che ci sfugge di mano, e tutti i meccanismi che la governano, si rende chiara e visibile in modo prepotente man mano che ci si inoltra nella lettura.

    Il libero arbitrio non è violabile da nulla e da nessuno, neppure dalla vita, ma sono sicuro che questo libro potrà segnare un notevole passo avanti nella propria evoluzione per tutti coloro che, sapientemente, vorranno mettere in pratica gli insegnamenti che in esso sono contenuti.

    D’altra parte, se è tra le tue mani, non è certamente un caso.

    Gian Piero Abbate

    Introduzione

    Ricondurre la responsabilità della nostra vita ad ognuno di noi significa

    restituire ad ognuno di noi gli strumenti della propria guarigione

    Ero un bambino inquieto, vivace e timido; sentivo il fuoco della creatività espandersi dentro di me ma nessuna possibilità di esprimerla: troppo timido, troppa paura!

    Percepivo tutto come umiliante, anche lo sguardo dolce e il sorriso gentile di chi mi faceva i complimenti per il colore dei miei occhi o dei capelli.

    Certo, credevano fossi una bambina! E io non riuscivo nemmeno a dir loro che si sbagliavano.

    Durò fino all’età di 12 anni: ero piccolo, il più basso, il più magro, il meno capace e anche il più buono e, sappiamo cosa accade ai bambini più tranquilli… io volevo solo diventare adulto.

    Insomma, in biologia o si cresce o si muore; o si trova una soluzione, un punto di forza, o si fallisce! Un bambino fragile e meno prestante fisicamente deve trovare delle alternative, delle soluzioni per farsi spazio e strada soprattutto quando sogna di essere un inventore e di poter essere un leader.

    Mi ripetevo spesso che presto sarei diventato prestante e muscoloso, che sarei cresciuto e avrei imparato a far fronte, anche fisicamente, alle imposizioni altrui; dico anche fisicamente, perché man mano che il tempo passava mi accorgevo che le mie marcate debolezze fisiche venivano compensate da abilità che sembravano svilupparsi magicamente in base alle mie necessità.

    Creatività, fantasia, estro, velocità e soprattutto ritmo e coordinazione mi portavano a fare cose impensabili per le capacità fisiche di cui disponevo.

    Amavo la musica e lo sport: ho giocato a calcio, facendo cambiare molto spesso il giudizio di chi, a prima vista, pensava non potessi competere; tecnica, rapidità di pensiero e velocità d’azione compensavano la carenza.

    Fu in questo periodo che iniziai a sentire, a percepire l’essenza del ritmo: la musica che è in tutte le cose. Arrivai presto a giocare in una squadra semi-professionistica ma molti esercizi erano monotoni e ripetitivi. Proprio questi mi stimolavano a sentire quel ritmo dall’interno, quella musica interiore che trasformava ogni esercizio in una meravigliosa e magica danza che mi portava a raggiungere risultati impensabili: come tarantolato o sotto ipnosi, sentivo la trasformazione del mio corpo in qualsiasi forma immaginassi.

    Quando mi allenavo per ogni azione avevo un rituale di preparazione, una sorta di movimento quasi danzato che sfruttava delle sequenze di posizioni in una progressione curvilinea nella quale ogni movimento serviva per dare energia a quello successivo e in cui l’energia di ognuno di questi era sempre crescente. Il ritmo della musica interiore scandiva i tempi di questa danza; il mio corpo diventava una fionda, un ramo robusto, elastico e flessibile, capace di cose per me, fino a quel momento, impensabili.

    Capii che le prestazioni sportive nulla avevano a che fare con quanta energia abbiamo, ma con come la utilizziamo, come accade nelle arti marziali o nella comunicazione, spesso non sono determinanti i contenuti ma la forma, le modalità!

    Iniziai presto a capire che questa modalità di pensiero era sdoganabile ad altri settori della mia, fino ad allora, inconsistente vita: le relazioni, la scuola, la vita familiare. Imparai che le stesse regole normavano quella danza interiore e tutto il creato. Si parla di archetipi universali e di modalità di pensiero: associavo un odore ad un sapore, un sapore ad un colore, un colore ad un suono, un suono ad una percezione tattile e una percezione tattile ad un’emozione e, sempre, quell’emozione mi richiamava tutte le memorie sensoriali che per me erano una storia ricca di contenuti.

    Così iniziai a musicare mia madre, mio padre, le mie sorelle ed ogni amico, erano per me delle melodie perché, quando le suonavo, mi facevano sentire le stesse sensazioni che sentivo in presenza di quelle persone, le stesse sensazioni che il solo pensiero di quelle persone mi suscitava. Tutto è informazione: le forme, le espressioni, le sensazioni.

    Avevo imparato a pensare olisticamente, stavo amplificando le mie capacità di problem solving e in qualsiasi situazione difficoltosa mi trovavo, in brevissimo tempo e per insight, arrivava una soluzione.

    In breve tempo cambiarono tante cose, migliorò il mio rendimento scolastico, la relazione con i miei familiari, acquisii maggiore autonomia personale e migliore posizione con gli amici; iniziai a crescere come persona e, di conseguenza, iniziai a crescere anche fisicamente fino ad arrivare a una struttura fisica degna di un atleta e sicuramente tutt’altro che piccola.

    Ora, a distanza di circa trentacinque anni, mi rendo conto che fu allora che iniziai a porre le basi della BioPsicoQuantistica.

    Un’energia, flebile all’inizio, può crescere, se ben incanalata. Può crescere fino ad illuminare, come un faro, il cammino di un uomo, in modo che ogni passo lasci una traccia.

    Questo pensiero è diventato, per me, un’ossessione positiva: se è successo a me, può (deve) succedere a tutti. E, poi: è possibile applicare questi concetti a ciò che si definisce salute e malattia? E davvero possibile creare la propria realtà?

    Ho iniziato a studiare, seguendo ispirazione e curiosità: alchimia, spagyria, crescita personale, ghimatria e cabala ebraica, testi sacri, psicologia, neuropsicologia, psiconeuroendocrinoimmunologia, fino alla fisica e alla medicina quantistica e informazionale.

    Ad un certo punto, ho messo assieme i pezzi di un puzzle: questo è la BioPsicoQuantistica!

    Il primo presupposto del mio lavoro è che noi siamo in grado di osservare e valutare solo un miliardesimo delle caratteristiche e delle espressioni di un qualsiasi oggetto in natura e, quindi, anche del nostro cliente; il resto ci sfugge¹!

    Io e tutti gli operatori (olistici o sanitari) siamo praticamente ciechi di fronte al nostro paziente; lavoriamo su ciò che riusciamo a percepire in base alla nostra interpretazione del suo racconto o al risultato di indagini strumentali fatte da macchine (assolutamente e in molti modi fallibili).

    Vengo al punto: secondo i dettami della medicina tradizionale, per trovare la soluzione e arginare il male, la diagnosi e la terapia devono concentrarsi sul sintomo (ciò che è osservabile).

    Ma abbiamo appena visto che i principi che reggono la scienza dell’osservazione sono più che opinabili (Rubbia docet).

    Ti propongo di riflettere sul fatto che la malattia, in realtà, è solo una parte di un ben più articolato processo biologico che andrebbe, sempre, spiegato e condiviso con il paziente.

    E, invece, ci concentriamo tutti sull’etichetta, sull’istantanea dell’esame da cui deriva una specifica diagnosi che, se infausta, suona come un anatema che impietrisce, una sentenza senza senso: non comprendendone i motivi, la malattia è equiparata

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1