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Le tue mani
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E-book89 pagine50 minuti

Le tue mani

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Info su questo ebook

Negli ultimi tempi Lee Swanson è cambiato. Seppur praticando la boxe da anni, non è mai riuscito ad ottenere dei risultati degni di nota, perché è timido e impacciato; ma tutti gli hanno sempre voluto bene perché è un bravo ragazzo, semplice ed onesto. Negli ultimi tempi però Lee è cambiato: sul ring è diventato una furia e nessuno riesce a resistergli. Al contempo è anche diventato arrogante e sprezzante, ed ha cambiato vita, dimenticandosi degli amici e della moglie. Ma c’è qualcuno che sa qual’è il suo segreto e lo metterà di fronte alla verità. Ed alla vigilia del suo decisivo incontro per il titolo di il campione del mondo dei pesi massimi Lee Swanson riuscirà a decidere del suo destino con le sue mani.
LinguaItaliano
Data di uscita26 mag 2020
ISBN9788831671750
Le tue mani

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    Le tue mani - Carmine Belfiore

    Carmine Belfiore

    Le tue mani

    TITOLO | Le tue mani

    AUTORE | Carmine Belfiore

    ISBN | 978-88-31671-75-0

    Prima edizione digitale: 2020

    © Tutti i diritti riservati all'Autore.

    Questa opera è pubblicata direttamente dall'autore tramite la piattaforma di selfpublishing Youcanprint e l'autore detiene ogni diritto della stessa in maniera esclusiva. Nessuna parte di questo libro può essere pertanto riprodotta senza il preventivo assenso dell'autore.

    Youcanprint Self-Publishing

    Via Marco Biagi 6, 73100 Lecce

    www.youcanprint.it

    info@youcanprint.it

    Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata costituisce violazione dei diritti dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla legge 633/1941.

    - Niente colpi bassi; se uno finisce al tappeto l'altro deve andare all'angolo opposto ed aspettare; al terzo conteggio in un round c'è il ko tecnico; lealtà e correttezza, mi raccomando; che vinca il migliore -

    L'uomo al centro del ring si allontanò camminando all'indietro fino ad aver raggiunto un angolo; la folla tacque, aspettando il suono del gong.

    Gong.

    Il tifo esplose con un boato.

    I due uomini si portarono al centro del quadrato in posizione di guardia, saltellando e muovendo velocemente il busto da una parte all'altra.

    Un bianco ed un nero.

    Si guardavano negli occhi, quasi volessero ipnotizzarsi l'un l'altro.

    Il bianco aveva dei pantaloncini rossi a strisce gialle; il nero li aveva blu a strisce nere.

    I due si scambiarono qualche colpo. Una serie di due, tre al massimo.

    Entrambe se ne stavano al centro del quadrato, girandosi intorno. Si stavano studiando e nessuno dei due osava ancora rischiare a prendere l'iniziativa.

    Jab, jab, in rapida successione. E ancora, jab, jab, un uno due, ma niente di più.

    Il bianco era alto, magro, ben impostato, ma si muoveva molto rozzamente ed era più lento dell'altro, della stessa statura e peso ma molto più elegante e rapido nei movimenti.

    Ancora una serie di due da parte del bianco, che era più intraprendente, ma non sembrava mettere in difficoltà il nero, che regolarmente schivava con facilità i suopi colpi.

    In sottofondo, gli spettatori mormoravano sommessamente, facendo ogni tanto sentire un grido di incitamento. Qualcuno in fondo si era alzato e, camminando in mezzo alle file di seggiole, forse stava cambiando posto.

    Forse se ne stava andando.

    Il bianco decise di rompere gli indugi.

    Portò un uno due, seguito da un montante al volto;

    Ancora una volta mancò l'avversario: il nero si era tirato indietro quanto bastava per vedersi passare il guantone a pochi centimetri di distanza: non c'erano dubbi: era più veloce.

    Era venuto il momento di reagire: il nero, come una molla scattò in avanti e centrò con il sinistro il viso dell'avversario, facendo seguire un destro micidiale che gli fece letteralmente girare la testa; l'uomo barcollò all'indietro visibilmente scosso ed accennò ad una reazione, ma l'avversario gli era già sopra e cominciò a scaricare una serie di colpi al corpo ed al volto; il bianco era alle corde, piegato in due con gli avambracci stretti al petto ed i guantoni appiccicati alla testa; pendolava con il busto a destra ed a sinistra per cercare di far andare a vuoto l'avversario, ma il nero era precisissimo e come una macchina faceva piovere ovunque i suoi colpi micidiali.

    La platea si era accesa; le prime file erano tutte in piedi; qualcuno mimava i movimenti del pugile ed aveva il volto deformato in un grido quasi animalesco; qualcuno alzava le braccia in maniera concitata, facendo uscire caoticamente pop corn dal sacchetto che teneva in mano.

    Come per miracolo il bianco riuscì ad uscire dalle corde e si diede ad una fuga quasi ridicola, suscitando il clamore della platea.

    - Ammazzalo ! - disse una voce.

    - Strappagli i coglioni ! Fagli vedere chi sei ! - gridò qualcun altro.

    - Tornatene nei campi di cotone, negro! - tuonò qualcuno dalle file dietro.

    - Bastardo ! Bastardo ! -

    Il bianco cercava inutilmente di uscire da quella situazione difficilissima, ma il nero non gli dava scampo e gli era di nuovo addosso. Centrò ancora il bianco con un destro, ed un altro ancora, ed un altro ancora. Adesso era scatenato: sapeva che l'avversario era in suo potere e che avrebbe potuto concludere in

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