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L'arte di guarire con la musica: Proprietà terapeutiche dei suoni nella vita quotidiana.
L'arte di guarire con la musica: Proprietà terapeutiche dei suoni nella vita quotidiana.
L'arte di guarire con la musica: Proprietà terapeutiche dei suoni nella vita quotidiana.
E-book148 pagine1 ora

L'arte di guarire con la musica: Proprietà terapeutiche dei suoni nella vita quotidiana.

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Info su questo ebook

I suoni esercitano un loro potere specifico sull'umore, le tensioni, la postura, la gestualità e il benessere delle persone. L'influenza avviene a livello sia fisico che mentale con effetti a volte sorprendenti. Esaminando i suoni sia dal punto di vista scientifico che alla luce di diverse tradizioni, Luca Vignali spiega come trarre beneficio dal potere dei suoni per creare equilibro, armonia e salute. Un manuale pratico che, passo dopo passo, con l'ausilio di alcuni esercizi pratici, consente di sperimentare l'utilizzo dei suoni nel processo di guarigione. uso terapeutico del suono e della musica suono, frequenza e intento la risonanza vibratoria vocalizzazione, visualizzazione, toning la voce energetica i suoni armonici vocali armonici e ascolto la risposta del cervello i campi energetici geometria sacra e suoni suono, colore e luce il suono del quarzo di cristallo (cristal bowls) il fenomeno della cimatica l'armonia dei suoni il processo di guarigione e di trasformazione i suoni nei centri energetici musica e vita energetica
LinguaItaliano
Data di uscita18 feb 2014
ISBN9788880939566
L'arte di guarire con la musica: Proprietà terapeutiche dei suoni nella vita quotidiana.

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    Anteprima del libro

    L'arte di guarire con la musica - Luca Vignali

    giorni.

    SEGRETO N. 1

    TUTTO È VIBRAZIONE

    Mistici, guaritori e insegnanti spirituali conoscono questo segreto sin dai tempi antichi. Questo concetto è alla base di tutti gli altri segreti contenuti nel libro; l’importanza del suo potere risuona oggi nelle parole di medici, visionari e fisici quantistici che, come gli antichi mistici, dichiarano che il mondo è suono. Tutto è in costante vibrazione.

    Se esaminate i principi fondamentali delle diverse religioni e dei diversi percorsi spirituali del pianeta, noterete che ognuno di essi propone una propria concezione sulla creazione del mondo attraverso il suono.

    Nel Vangelo secondo Giovanni, nel Nuovo Testamento, è scritto: All’inizio fu la Parola e la Parola era con Dio; nei Veda induisti si legge: In origine era Brahman a essere con la parola. Per gli antichi egizi il dio Thoth creò il mondo mediante la sola voce. Gli indiani Hopi narrano la storia della Donna Ragno che intonò il canto della creazione sopra le forme inanimate della Terra, portandole in vita. Il suono del didgeridoo era, per gli aborigeni australiani, il responsabile della creazione del mondo.

    I Maya, nel Popol Vuh (Libro del Concilio), sostengono che ai primi esseri umani venne donata la vita unicamente attraverso il potere della parola.

    Tutto ciò si affianca ad altri testi sacri che descrivono i suoni come la forza maggiore della manifestazione del divino.

    Le antiche scuole mistiche che esistevano migliaia di anni fa a Roma, ad Atene, in Egitto, in India, in Cina e in Tibet possedevano una vasta conoscenza del potere del suono per guarire. In India esiste un detto: Nada Brahman, ( La parola è suono).

    Vorrei presentarvi ora alcuni concetti basilari molto semplici sul suono.

    La frequenza

    Comunemente il suono viene inteso come un’onda che si propaga. Questa si manifesta come un movimento dell’aria, prodotto dalle vibrazioni di un oggetto, che può viaggiare attraverso l’aria stessa allontanandosi dalla sorgente. L’onda sonora arriva al nostro orecchio, colpisce il timpano e viene tradotta, attraverso il più straordinario processo bio-acustico che conosciamo, dapprima in forma chimica e poi in impulsi elettrici che viaggiano fino al cervello.

    La frequenza delle onde sonore viene misurata in cicli al secondo che scientificamente si chiamano hertz, dal cognome dello scienziato tedesco Heinrich Hertz (1857-1894), abbreviato in Hz. Un suono con frequenza di un ciclo al secondo, si dice che ha la frequenza di 1Hz, cioè compie un’oscillazione completa in un secondo. Onde estremamente lente (a bassa frequenza) creano suoni bassi, molto profondi, mentre onde veloci (ad alta frequenza) sono associate a suoni molto acuti. In musica infatti la grandezza fisica frequenza viene tradotta con il termine altezza di un suono e associata all’aggettivo grave per le basse frequenze, acuto per le alte. La nota più bassa di un pianoforte è di ventiquattro cicli per secondo circa (24 Hz) e quella più alta oltre i quattromila (4186 Hz per l’esattezza). In media abbiamo la capacità di sentire suoni con frequenze che vanno dai 16 Hz ai 15.000 Hz circa. Questi valori ovviamente non sono uguali per tutti, specialmente per quanto riguarda i suoni acuti. Si dice che i giovani siano in grado di sentire suoni fino a 20.000 Hz; poi, man mano che cresciamo e l’esposizione ai suoni (specie se molto intensi) aumenta, il range (estensione) di frequenze a cui siamo sensibili, si riduce. Le vibrazioni che hanno frequenze al di sotto della nostra soglia di udibilità sono chiamate infrasuoni. Essi sono suoni che, a differenza di un bovino, un uomo non è in grado di percepire. I suoni invece al di sopra della gamma udibile, vengono chiamati ultrasuoni, anch’essi inaccessibili all’uomo ma che alcuni animali come i cani e i pipistrelli riescono a percepire.

    Tempo fa visitai un laboratorio multisensoriale in Colorado. Questa sorprendente stanza fu ideata da Lederman Norman (docente di matematica e scienze presso l’IIlinois Institute of Technology), che volle creare uno spazio dove le persone potessero sperimentare il suono. Questo luogo è veramente divertente; emettitori sonori sono sistemati sotto il pavimento che vibra, se parlate al microfono con cui sono connessi.

    C’è anche un organo a colori che lampeggia a seconda delle note che si suonano. Un esperimento interessante è quello di un dispositivo scientifico, detto sirena, che crea suoni con frequenze specifiche usate per verificare la nostra scala di udibilità.

    Ricordo l’istruttore del laboratorio multisensoriale dire: Ora questa frequenza è di 12.000 Hz. Quanti di voi sono in grado di sentirla?. Tutti tenevano la mano alzata. Allora continuò ad aumentare la frequenza e a 13.000 Hz ancora tutti avevano la mano sollevata, ma a 14.000 Hz già alcune persone la abbassavano. Da lì in avanti fu un susseguirsi di abbandoni fino ad arrivare ai 17.000 Hz, che vennero percepiti solo dai bambini. Rimasi stupito che i bambini riuscissero a percepire i suoni fino a 20.000 Hz. Devo ammettere che anch’io non percepivo quasi più nulla come tutti i presenti nella stanza. Quella lezione fu per me veramente sconvolgente, tanto che feci una riflessione: Solo perché non possiamo sentire una cosa, non significa che questa non possa esistere. È talmente

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