Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Fantasie color oro (eLit): eLit
Fantasie color oro (eLit): eLit
Fantasie color oro (eLit): eLit
E-book203 pagine2 ore

Fantasie color oro (eLit): eLit

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Million dollar secret 2
Cosa faresti se vincessi la lotteria?

Nicole Reavis, produttrice televisiva, ha appena scoperto che sarebbe disposta a sperperare una follia per aggiudicarsi un appuntamento con uno degli uomini più sexy, ricchi e famosi di tutta Atlanta. Comprarsi un focoso weekend con il magnate della finanza Devon Bradshaw sarà anche un'operazione di marketing benefico, ma Nicole è pronta a fare la sua offerta.

Devon ha sperato di essere venduto alla bionda tutta gambe che lo divorava con gli occhi all'asta degli Scapoli d'Oro, ma non è accaduto. Toccherà a lui cercarla, per scoprire cosa hanno in comune, a parte un patrimonio a sei zeri, scioccanti segreti di famiglia e un'attrazione fatale.
LinguaItaliano
Data di uscita28 set 2018
ISBN9788858990049
Fantasie color oro (eLit): eLit
Autore

Lori Borrill

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

Autori correlati

Correlato a Fantasie color oro (eLit)

Titoli di questa serie (3)

Visualizza altri

Ebook correlati

Erotismo per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Fantasie color oro (eLit)

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Fantasie color oro (eLit) - Lori Borrill

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Underneath It All

    Harlequin Blaze

    © 2007 Lori Borrill

    Traduzione di Elisabetta Elefante

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    © 2008 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5899-004-9

    1

    «Il prossimo cavaliere è Evan Phillips, un giovane agente immobiliare della Century South.» La donna al microfono si girò verso un aitante giovanotto bruno. «Evan, vuoi dire alle nostre amiche che cosa proporresti per un’uscita insieme?»

    Mentre l’uomo si lanciava nella descrizione di una serata che sarebbe cominciata con una cenetta a lume di candela, Nicole Reavis sospirò. «Ci sono giorni in cui adoro il mio lavoro.»

    Alla sua destra, Eve sorrise. «Vuoi dire quando non ti ritrovi nel bel mezzo di una zuffa tra donne che si accapigliano per lo stesso uomo?»

    Nicole annuì, mesta. Da un anno era produttrice esecutiva di Detto tra noi, il popolare talk show condotto da Eve: il suo lavoro consisteva nel cercare gli argomenti da proporre nel corso delle puntate e procurarsi il materiale necessario per la redazione dei testi. Era questo il motivo per cui quella sera era venuta ad assistere all’asta degli Scapoli d’Oro, una festa di beneficenza durante la quale le signore della Atlanta bene staccavano ghiotti assegni dai loro carnet per trascorrere una serata in compagnia dei single più affascinanti della città.

    Solo tre giorni prima, Nicole aveva dovuto schivare i calci e i pugni di due ventenni che avevano dichiarato di frequentare lo stesso uomo e... di non essere affatto gelose!

    «Se non avessi chiamato gli addetti alla sicurezza, quelle due ci avrebbero distrutto lo studio di registrazione» ricordò Nicole. «Meno male che hanno cominciato a darsele prima di andare in onda.»

    «Fortuna che c’eri tu a dividerle» commentò ancora Eve.

    Nicole rispose con un’alzata di spalle. Lavorava solo da un annetto al programma, ma si era fatta benvolere da tutti. L’episodio della zuffa, poi, aveva segnato il suo passaggio da esordiente a veterana: era diventata una specie di eroina in tutto lo studio.

    «Tu, piuttosto, perché sei venuta stasera?»

    Eve scrutò la folla. «Volevo vedere come se la cavava Penny. A proposito, dove si è cacciata?»

    Penny era la nuova assistente di Nicole: fresca di college, poco più che ventenne, era forse un po’ troppo ingenua per un talk show che spesso parlava di relazioni interpersonali e di sesso. Ma il suo punto di vista su certi argomenti poteva essere utile per catturare la fascia di pubblico dai diciotto ai venticinque anni, e questo compensava la sua inesperienza.

    «È andata a procurarsi la lista dei partecipanti. Così potremo contattarli e intervistarli, per sapere se questi appuntamenti hanno avuto un seguito.»

    «Per la prima offerta, partiamo da duecento dollari» annunciò la donna sul palco.

    Diverse mani si alzarono tra il pubblico. Erano in molte a trovare affascinante il giovane agente immobiliare.

    Venendo lì quella sera, Nicole si era chiesta con un certo scetticismo che cosa potesse spingere delle donne benestanti e apparentemente appagate a sborsare fior di quattrini per quel che poteva equipararsi a un appuntamento al buio. Non potevano certo aspettarsi di incontrare in quel modo la loro anima gemella!

    Ma una volta entrata in sala aveva colto lo spirito della serata. La ricerca del grande amore non c’entrava niente: quelle donne erano lì per passare qualche ora all’insegna del divertimento.

    Ogni volta, veniva scelto un locale nuovo, uno tra i più alla moda: quest’anno la scelta era caduta sull’Oasis, un bar frequentato da gente giusta e soprattutto disposta a spendere.

    L’ambiente era a dir poco originale. L’arredatore aveva cercato di ricreare i colori di un fondale marino: c’erano lampadari di vetro soffiato a forma di polpi e bassi muretti di separazione tra i vari tavoli adorni di conchiglie trasparenti. Il pavimento color sabbia era cosparso di tasselli di madreperla e sulle pareti si alternavano le screziature azzurre e verdi dell’oceano. Tutta l’atmosfera aveva un che di surreale.

    Anche Nicole, entrando nel locale, aveva avuto l’impressione di tuffarsi in un acquario profondo e misterioso, uno scenario ideale per quella serata dal sapore vagamente sensuale.

    Per non parlare dell’uomo dall’altra parte della sala. Quello che per tutta la sera si era sforzata di ignorare.

    Inutilmente.

    Bello come il peccato: una definizione quanto mai appropriata. Era persino troppo affascinante per i suoi gusti. Il suo sguardo finiva inevitabilmente per posarsi su di lui. Ed era un problema, perché Nicole era lì per osservare la gente, scegliere alcune delle coppie più interessanti da invitare al talk show, non per sognare di approdare a un letto con un avvenente sconosciuto.

    Ma Nicole aveva da sempre un debole per gli uomini in giacca e cravatta, e l’abito scuro di taglio classico indossato dal suo Bel Tenebroso cadeva a pennello su un fisico che avrebbe fatto invidia a un atleta. La cravatta di seta azzurra era della stessa tonalità degli occhi, che apparivano ridenti e luminosi anche nella luce soffusa del locale.

    E il sorriso, poi! Un sorriso capace di ammaliare una donna, gentile e al tempo stesso impertinente, con quella deliziosa fossetta che appariva al centro del mento squadrato.

    I capelli erano scuri, corti e pettinati all’indietro, come li portava James Dean vecchia maniera in Gioventù Bruciata.

    Rilassato e perfettamente a suo agio, aveva una risata che sembrava sgorgargli dal cuore. Immediata. Genuina. Tutto in lui sembrava sincero. Inconsapevole del proprio fascino, si muoveva con disinvoltura e non c’era nulla di pretenzioso o di calcolato nei suoi occhi mentre si guardava intorno.

    E più Nicole lo osservava, più rimaneva ipnotizzata da lui.

    Il rumore secco del martelletto tornò a catturare la sua attenzione, strappandole un’imprecazione. Era la terza coppia che si faceva sfuggire per sbavare dietro al suo Bel Tenebroso.

    «A quanto sono arrivati?» domandò a Eve.

    L’amica rise. «Che cosa ti prende stasera? La vista di tutti questi bei ragazzi ti ha mandato in corto circuito il cervello?»

    «Non di tutti. Di uno solo» ammise Nicole.

    Eve seguì la direzione del suo sguardo. «E cioè quale?»

    «Quello alto, là in fondo...»

    «Mi sono persa qualcosa?»

    La domanda era stata posta da Penny, che era appena tornata con la lista completa degli invitati.

    «Nicole ha appena deciso di partecipare all’asta» dichiarò Eve.

    «Che cosa? Ma sei impazzita?» negò la diretta interessata. «Ho solo detto che quello lì non è male.»

    E ancora una volta i suoi occhi traditori si spostarono nella direzione del Bel Tenebroso. Era lì fermo da un’ora, in piedi, accanto al bar.

    Nicole lo vide sorseggiare il suo drink, poi scrutare la sala mentre continuava ad ascoltare un secondo uomo, che gli stava accanto.

    Si chiese chi fosse e di cosa si occupasse.

    A un certo punto, lui rise, una risata piena il cui suono le procurò un piacevole fremito, e proprio quando Nicole ordinò a se stessa di guardare altrove, lo sguardo dell’uomo si spostò su di lei.

    Quei cristallini occhi azzurri incrociarono i suoi e si accesero di un lampo di interesse. La bocca, che Nicole aveva ammirato poco prima, si allargò in un lento sorriso, che la fece sentire scoperta e vulnerabile.

    Era più eccitata o imbarazzata all’idea che lui l’avesse sorpresa a fissarlo? E perché non riusciva ancora a staccargli gli occhi di dosso?

    Lo sguardo di lui la inchiodava, la paralizzava al punto da non permetterle di muovere nemmeno un muscolo. E quando le scivolò addosso, avvolgendola con una intensità che le mozzò il respiro, Nicole ebbe l’impressione di sentirsene letteralmente accarezzare.

    «A me sembra che ci stia provando» disse Penny.

    Ma non fu tanto il suo commento, quanto la gomitata che le diede nelle costole a ridestare Nicole da una sorta di trance. Si schiarì la gola e si girò, sentendosi ridicola.

    Forse avevano ragione i colleghi quando le dicevano che lavorava troppo. Aveva bisogno di mollare un po’ i freni, specie alla luce di quanto le era accaduto.

    Come se la sua vita non fosse stata già abbastanza complicata, Nicole e quattro colleghi dello staff di Detto tra noi avevano vinto di recente la Lot O’Bucks Lottery e si erano visti piovere addosso una cascata di bei dollaroni.

    Erano diventati tutti e cinque milionari da un giorno all’altro.

    Un colpo di fortuna, che Nicole aveva interpretato come un segnale. Fino a quel giorno, non era stata del tutto convinta di aver fatto bene a lasciarsi alle spalle la famiglia e una carriera promettente in California.

    Perché aveva preso quella decisione, allora? Per cercare di sbrogliare l’intricata matassa che era diventata la sua vita. Per superare l’indigesta verità che le era stata rivelata quando aveva scoperto di non essere la persona che credeva.

    Trasferirsi in Georgia aveva voluto dire accettare anche un lavoro meno gratificante in una rete televisiva locale, ma Nicole lo aveva fatto con la convinzione che un impiego meno pesante le avrebbe lasciato più tempo a disposizione per riflettere.

    Sfortunatamente per lei, il lavoro si era rivelato più impegnativo e frenetico di quanto si fosse aspettata. Non aveva mai tempo di pensare, di valutare le sue scelte, di trovare la sua dimensione. E così aveva cominciato a nutrire mille perplessità, a provare nostalgia di casa, a dirsi che forse era stata troppo precipitosa.

    Questo finché quella vincita inaspettata non aveva cambiato la sua visione delle cose.

    Per come l’aveva interpretata Nicole, il destino le stava dicendo che la strada da percorrere era ancora tutta in salita, ma che era quella giusta; soprattutto sapere di avere le spalle coperte da una così ingente somma di denaro le dava la possibilità di non doversi più preoccupare per il futuro.

    Almeno fino a quando Liza non aveva minacciato di trascinare tutti in tribunale.

    Liza Skinner era stata la produttrice di Detto tra noi prima di Nicole. Assieme a Eve Best e a Jane Kurtz, le due ideatrici del programma, aveva cominciato a giocare alla lotteria ogni settimana. Andata via lei, dopo uno scontro avuto con le amiche, Nicole era subentrata al suo posto nel programma. E assieme ad altri due colleghi, aveva giocato in sua vece anche alla lotteria.

    Si trattava di pochi dollari alla settimana, in fondo. Una specie di rito, che si era protratto per quasi un anno. Fino al giorno fatidico in cui erano stati estratti tutti e sei i loro numeri. Non c’erano stati altri biglietti vincenti: si erano aggiudicati trentotto milioni di dollari esentasse!

    Un montepremi di quella portata non poteva non fare scalpore. Difatti ne avevano parlato giornali e notiziari a livello nazionale: la notizia era arrivata fino a Liza Skinner... che non aveva perso tempo a presentarsi ad Atlanta e a rivendicare una parte della vincita.

    I sei giocatori ritenevano di non doverle nulla, dal momento che lei non versava materialmente la sua quota da mesi; ma l’avvocato di Liza sosteneva che avessero torto. Aveva sollevato un tale polverone che la somma era stata congelata: nessuno aveva ancora incassato un centesimo. E Nicole era tornata ad arrovellarsi, in preda a mille dubbi riguardo a tutto.

    Alle sue scelte.

    Alla sua professione.

    Alla sua vita sentimentale...

    «Allora?» chiese Penny. «Io dico che potresti provare a fare almeno un’offerta.»

    Nicole la guardò come se avesse detto un’idiozia. «Sì, figuriamoci...»

    «Perché no, scusa? Tra l’altro, siamo qui per procurarci un po’ di materiale per il nostro programma. Partecipando all’asta, ci aiuteresti ad avere un punto di vista diverso su tutta quanta la serata.»

    Nicole guardò Eve, che aveva assunto un’espressione seriosa. Come se stesse soppesando l’idea di Penny e non la trovasse affatto ridicola!

    «In effetti, non ha tutti i torti» sentenziò Eve.

    Nicole si morse il labbro. Una cosa era ammirare un uomo da lontano, un’altra bighellonare fino al bar e cercare di attaccare bottone. Ma costringerlo a uscire con lei partecipando a un’asta...

    No, non poteva farlo!

    Tornò a spostare lo sguardo su di lui. Era così maledettamente bello...

    «Coraggio, che aspetti?» insistette Penny. «Fallo per il programma.»

    «Per il programma» ripeté Nicole, combattuta. Cioè per una giusta causa, no?

    Devon continuò a sorseggiare il suo bourbon e ad ammirare la cosa più appetitosa su cui gli fosse capitato di mettere gli occhi da un pezzo a quella parte. Slanciata, bionda e bellissima. L’aveva conquistato al primo sguardo.

    Lui e i suoi fratelli, Bryce e Todd, erano stati trascinati lì da Grace, la loro intraprendente sorella. Grace aveva detto loro di non aver capito che si trattava di un’asta nella quale erano messi in palio gli scapoli più in vista della città. Bryce, il più assennato dei tre, si era subito tirato indietro: Devon avrebbe fatto lo stesso se il solito Todd non gli avesse proposto una scommessa. Una sfida, in realtà: a vincerla sarebbe stato quello tra i due che avesse strappato l’offerta più alta. E il perdente avrebbe dovuto versare il doppio della cifra in beneficenza.

    Inizialmente, Devon ci aveva riso sopra, gli aveva risposto di non essere interessato. Ma poi...

    Morale della favola: era lì, in attesa di essere chiamato sul palco e a darsi dell’imbecille.

    Lo faceva per una buona causa, si ripeteva. Ed era anche un modo come un altro per dare lustro all’azienda di famiglia: un’altra pubblica apparizione che avrebbe contribuito a far entrare la Bradshaw Investments nel novero delle compagnie che si lanciavano anche in iniziative socialmente utili.

    A essere sinceri, partecipare a quel genere di serate era una delle tante cose che il futuro presidente della società di famiglia detestava.

    Ma la presenza di quello splendore di ragazza poteva dare un risvolto interessante alla serata.

    Alta, slanciata, fresca come una giornata d’inizio estate, possedeva un fascino che lo catturò all’istante. Più snella che curvilinea, aveva il fisico asciutto e tonico di una campionessa di pattinaggio; Devon la immaginava agile e scattante in un paio di jeans attillati. Ma quella sera indossava un vestito rosa confetto e sandali dorati a tacco alto, che slanciavano le lunghe gambe.

    Era davvero stupenda.

    «Non riesco ancora a credere che vi siate prestati a questo stupido gioco.»

    La voce della ragione, come al solito, apparteneva a Bryce. «Vuoi piantarla con le lamentele? Piuttosto, goditi lo spettacolo perché stasera assisterai alla pubblica umiliazione di Todd.»

    «Vi umilierete tutti e due partecipando a una simile farsa. Invece di perdere tempo qui, dovreste essere entrambi in ufficio, a cercare di capire chi è che ci sta fregando tutti quei soldi.»

    Devon sbuffò. «Non possiamo dimostrare un bel niente. E finché non avranno controllato i

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1