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Bollenti ricordi: Harmony Collezione
Bollenti ricordi: Harmony Collezione
Bollenti ricordi: Harmony Collezione
E-book167 pagine2 ore

Bollenti ricordi: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

La sua vita precedente è ormai solo un vago ricordo. Che torna a farsi vivo...



Nicolas Dupre, ricco impresario teatrale a New York e Londra, pensava di essersi lasciato il passato alle spalle. Quando però riceve l'invito di tornare a Rocky Creek, la piccola cittadina nella quale è cresciuto e che ha abbandonato da tempo per diventare un uomo di successo, tutto quello che aveva provato a dimenticare riaffiora prepotentemente in superficie. Inclusa Serena Harmon, con la quale tredici anni prima ha condiviso una notte di infuocata passione. Nicolas non è mai riuscito a perdonarla per averlo lasciato il mattino seguente senza una spiegazione, e ora forse avrà le risposte che cerca da quel giorno.
LinguaItaliano
Data di uscita10 gen 2018
ISBN9788858976715
Bollenti ricordi: Harmony Collezione
Autore

Miranda Lee

Scrittrice romantica, e moglie fortunata di un uomo molto, generoso!

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    Anteprima del libro

    Bollenti ricordi - Miranda Lee

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    A Night, A Secret... A Child

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2010 Miranda Lee

    Traduzione di Velia De Magistris

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2011 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5897-671-5

    1

    Nicolas scendeva con insolita lentezza dal taxi che si era appena fermato davanti all’ingresso del condominio dove abitava. Era stanco e stranamente non provava quell’euforia che sempre gli dava lanciare un nuovo talento.

    Certo, restare nel backstage a osservare qualcuno esibirsi non era eccitante come calcare la scena di persona, ma essere l’uomo dietro il successo di una nuova star o un nuovo spettacolo non era di sicuro un ripiego. Eppure quella sera, quando la sua ultima scoperta, una violinista giapponese molto dotata, aveva ricevuto dal pubblico newyorkese una vera e propria standing ovation, non aveva provato alcuna sensazione. Anzi, era rimasto del tutto indifferente.

    Che strano.

    Forse stava per entrare nella crisi di mezza età – qualche mese ancora e avrebbe compiuto quarant’anni. O magari era in procinto di esaurire le sue energie. D’altronde, lavorare nel mondo dello spettacolo era estenuante: bisognava sempre guardarsi le spalle e si viaggiava di continuo.

    Lui aveva imparato quasi immediatamente a detestare le camere d’albergo, ecco perché aveva acquistato un appartamento a New York e un altro a Londra. Un capriccio lo avevano definito i suoi amici, invece erano stati entrambi un ottimo investimento. L’attico di New York aveva già triplicato il suo valore da quando lo aveva comprato sei anni prima. E la casa di Londra, pur essendo di minore prestigio, non era stata certamente uno spreco di denaro.

    «È andato tutto bene questa sera, signor Dupre?» domandò il portiere con tono preoccupato, notando i segni della stanchezza sul volto di Nicolas.

    «Sì, molto bene, grazie Mike» replicò Nicolas con un sorriso.

    Il portiere annuì. «Ne sono lieto.»

    Nicolas gli avrebbe anche dato una mancia, se solo Mike l’avesse accettata. Ma il portiere rifiutava di prendere soldi dai condomini, così lui aspettava Natale per elargirgli una generosa somma, sottolineando che non era possibile rifiutare un dono.

    Il ragazzo che come sempre era seduto dietro la scrivania alzò lo sguardo quando lui entrò nell’atrio. Chad frequentava il terzo anno della facoltà di Giurisprudenza e lavorava di notte per mantenersi agli studi. Nicolas lo ammirava per quello e anche per lui firmava un assegno ogni Natale.

    «È arrivata una lettera per lei, signore» esordì Chad.

    «Una lettera?» Una ruga di perplessità gli solcò la fronte mentre Nicolas si avvicinava alla scrivania. Ormai quasi nessuno gli mandava più lettere. I conti e gli estratti bancari erano spediti direttamente al suo commercialista e, se qualcuno desiderava contattarlo, lo faceva per telefono o via e-mail.

    «Il postino l’ha consegnata questo pomeriggio» spiegò il ragazzo. «Ammetto che ci ha strappato qualche risata. Capirà cosa intendo quando avrà letto l’indirizzo del destinatario» aggiunse, mentre gli porgeva una busta color rosa brillante.

    Sul retro la scritta: Signor Nicolas Dupre. C/O Broadway. New York. America.

    «Che strano» commentò Nicolas.

    «È bello essere famosi, giusto?»

    «Ma io non sono così famoso» sottolineò Nicolas. Almeno non più. Erano gli artisti ad essere intervistati durante i talk show, non gli imprenditori. Era stato invitato a partecipare a una trasmissione televisiva qualche anno addietro, quando un musical da lui prodotto aveva vinto un premio prestigioso, ma da allora non era più apparso sul piccolo schermo.

    «Viene dall’Australia» aggiunse Chad.

    Il cuore di Nicolas ebbe un tuffo. L’istinto lo avvertì di non leggere il nome del mittente prima di essere solo nel proprio appartamento.

    «Deve averla spedita una signora» ipotizzò il ragazzo, che ovviamente moriva dalla voglia di saperne di più.

    «Una vecchia fan, forse» commentò evasivo Nicolas, infilando la busta nella tasca della giacca. «Probabilmente qualcuno ignaro del fatto che ho smesso di esibirmi già da tempo. Grazie, Chad. Buonanotte.»

    «Oh... Ehm... Buonanotte, signore.»

    Una volta giunto nell’attico al decimo piano, Nicolas prese la busta e avvertì un moto di disappunto nel leggere il nome del mittente. La lettera non era stata spedita da lei. Come aveva potuto anche solo pensare il contrario? Aveva davvero sperato contro ogni regola del buon senso che Serena si fosse finalmente resa conto di non poter vivere senza di lui?

    In ogni caso quella missiva era motivo di una buona dose di curiosità, in quanto inviata dalla figlia di Serena, da quella ragazzina che per un brevissimo periodo lui aveva creduto sua, solo per scoprire di essersi sbagliato. Felicity Harmon era nata esattamente nove mesi dopo il matrimonio di Serena con Greg Harmon, quindi era impossibile che l’avessero concepita l’ultima volta che la donna aveva fatto l’amore con lui.

    Ancora non riusciva ad accettare ciò che Serena aveva fatto, tornando nella sua vita solo una notte per alimentare crudelmente e inutilmente le sue speranze.

    Nicolas aveva impiegato anni a dimenticare il netto rifiuto della donna quando, a ventun anni, le aveva proposto di seguirlo in Inghilterra. Infine aveva capito che l’amore che la legava alla sua famiglia di Rocky Creek in Australia era stato più forte di quello che l’aveva legata a lui.

    E lui aveva preferito non tornare mai più a casa, neanche per far visita a sua madre. Era stata lei a raggiungere il figlio un paio di volte all’anno in qualsiasi parte del mondo si fosse trovato.

    Poi, inaspettatamente, Serena lo aveva cercato. A quell’epoca lui era certo di averla dimenticata. Aveva avuto altre donne, molte altre donne. Certo, non si era mai sposato e questo avrebbe dovuto bastare a fargli capire che il suo cuore non aveva mai smesso di appartenerle. Quello stesso cuore che aveva iniziato a martellargli nel petto quando l’aveva scorta fra il pubblico mentre accettava i dovuti applausi un’infausta sera di tredici anni prima. Rammentava perfettamente la data, perché coincideva con il suo primo concerto a Sydney dopo una lunga assenza non solo da Rocky Creek, ma da tutta l’Australia.

    Quando poi lei si era presentata nel suo camerino, non era riuscito a proferire parola. Aveva guardato i suoi begli occhi bagnati dalle lacrime, l’aveva invitata a entrare e aveva richiuso la porta alle loro spalle. Avevano fatto l’amore lì, sul divanetto, fino a dare fondo a ogni energia. E si erano addormentati l’uno fra le braccia dell’altro.

    Al risveglio, però, si era ritrovato da solo. Un breve messaggio di Serena gli spiegava che non aveva resistito alla tentazione di stare con lui un’ultima volta e lo pregava di non seguirla, perché lei era in procinto di sposare Greg Harmon e nulla di ciò che avrebbe potuto dire o fare le avrebbe fatto cambiare idea. La frase conclusiva del biglietto era ancora stampata nella sua mente.

    La tua vita è il pianoforte, Nicolas. E suonare è ciò che hai sempre desiderato fare, l’ho capito soltanto questa sera assistendo al tuo spettacolo. Quello che ci lega non è amore, ma qualcosa di molto pericoloso. Se mi arrendessi a questa forza, tu finiresti per distruggermi. Sopravivrai anche senza di me, ne sono sicura.

    In effetti era andata proprio così. Era sopravvissuto. Eppure era bastata una semplice busta rosa dall’Australia a riaccendere le sue speranze. Aveva creduto che, finalmente, Serena si fosse resa conto di condividere i suoi sentimenti. E forse era così. Come amanti erano stati perfetti sin dall’inizio. Una sorpresa in verità, considerato che era stata la prima volta per entrambi.

    Nicolas scosse la testa ricordando quella notte. Non avrebbe mai dovuto accontentare la signora Johnson quando gli aveva chiesto di scegliere Serena come dama per il ballo del diploma. A quell’epoca lui non provava alcun interesse per le ragazze. La sua unica passione era il pianoforte.

    E dire che di corteggiatrici ne aveva avute, e molte. Un diciottenne alto e biondo, con paio di occhi azzurro mare non avrebbe avuto alcuna difficoltà a trovare una ragazza. Ma lui aveva preferito evitare ogni complicazione sentimentale e concentrarsi esclusivamente sulla sua carriera. Il suo unico obbiettivo era diventare il più famoso pianista del mondo. Aveva vinto una borsa di studio per il Conservatorio di Sydney. La sua vita a Rocky Creek, un posto che aveva sempre odiato, era stata sul punto di concludersi per sempre.

    Alla fine, però, aveva ceduto alle insistenze della sua insegnante di piano e aveva accettato di invitare Serena, un’altra allieva della signora Johnson. Si era detto – a torto, ma questo lo avrebbe scoperto solo con il tempo – che, a causa della sua timidezza, Serena non avrebbe rappresentato un problema. Magari si sarebbero limitati a parlare di musica.

    Dunque era rimasto senza fiato per la sorpresa quando, a bordo dell’auto di sua madre, era andato a prenderla. Con addosso un vestito blu elettrico senza spalline, le gambe lunghe esaltate da un paio di sandali dal tacco vertiginoso, Serena gli era apparsa come una visione da favola. Fino a quel momento lui l’aveva vista solo infagottata nell’uniforme scolastica, i capelli raccolti in una coda di cavallo, ma con i lunghi riccioli che le accarezzavano le spalle e il viso sapientemente truccato aveva un aspetto decisamente seducente e molto più maturo. L’aveva desiderata immediatamente. Non era riuscito a staccarle gli occhi di dosso per tutta la serata, ballare con lei era stata una gioia e al tempo stesso una tortura.

    Come promesso ai genitori di Serena, l’aveva riaccompagnata a casa prima di mezzanotte, ma già si era reso conto di volere lei molto più di quanto avesse voluto girare il mondo con il suo pianoforte.

    Un sentimento reciproco, perché era stata Serena ad appoggiargli una mano sulla coscia e sempre lei a chiedergli di prolungare il loro tempo insieme. Ovviamente non aveva avuto bisogno di domandarglielo una seconda volta. Nicolas aveva parcheggiato l’auto sulla riva di un torrente, riparata da un alto cespuglio. Ai primi, impacciati baci era seguito un sesso travolgente e solo dopo lui aveva riflettuto su ciò che avevano fatto.

    «Tuo padre mi ucciderà, se sei rimasta incinta» aveva mormorato.

    «Non succederà» aveva replicato Serena con tono tranquillo. «Non questa sera. Il mio ciclo è appena terminato. Ho letto su un libro che non corro alcun rischio.»

    «Domani mi procurerò dei preservativi. Andrà meglio la prossima volta» le aveva promesso lui.

    «A me è piaciuta anche questa volta. E voglio farlo di nuovo.»

    L’aveva accontentata, ovviamente. Quando infine, verso le due del mattino, erano arrivati a casa di Serena, lui era ormai innamorato perso di lei.

    Avevano tenuto segreta la loro relazione per tutta l’estate, in vista dell’opposizione che avrebbero manifestato gli antiquati genitori di lei. Lui sgattaiolava fuori da casa di notte e si recava alla fattoria in cui Serena viveva, ricca di posti tranquilli dove incontrarsi. Solo in seguito avevano cominciato a frequentarsi in pubblico, fingendo di essere solo amici. Ma nei piani di Nicolas per l’immediato futuro non c’era un matrimonio, non se lui voleva davvero diventare il più grande pianista del mondo.

    Comunque aveva sempre saputo che Serena era la donna della sua vita e che un giorno sarebbe diventata la madre dei suoi figli.

    Invece Serena aveva avuto una figlia da un altro uomo. La stessa figlia che ora gli aveva spedito una lettera.

    Nicolas strappò la busta ed estrasse

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