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Il viaggiatore del proprio tempo
Il viaggiatore del proprio tempo
Il viaggiatore del proprio tempo
E-book128 pagine1 ora

Il viaggiatore del proprio tempo

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Info su questo ebook

Sembrerebbe il titolo di un classico romanzo di fantascienza ma non lo è per l’autrice. La professoressa Celestina Carofiglio, con il suo tipico stile, caratterizzato dalla dolcezza dei costrutti e delle espressioni, intessute di poeticità intrinseca, ha intrecciato le storie dei suoi personaggi, il passato che ciascuno di essi si portava dietro e la strenua ricerca del tempo di cui erano stati privati, in una trama attorno a cui ruota l'intero romanzo. Cosa si può chiedere di più alla vita, quando il destino, buono o crudele che sia, sceglie e decide per noi? La storia di Marco, il giovane architetto protagonista, adottato da bambino, alla ricerca della madre naturale si trova invischiato nella rete di una pericolosa organizzazione criminale, che opera in Italia e Argentina. In quest’ultimo paese, tanto amato e ben descritto dall’autrice, è ambientata la parte più oscura del racconto, ma lui e la moglie Marisa, un’intraprendente e affascinante insegnante, sulla scia del Tango che fa da filo conduttore, troveranno il modo per riunire i loro affetti familiari. Per Marco “il viaggio nel proprio tempo” sarà un percorso interiore per scoprire la propria identità.
LinguaItaliano
Data di uscita12 ago 2020
ISBN9788884596017
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    Il viaggiatore del proprio tempo - Celestina Carofiglio

    Celestina Carofiglio

    Il Viaggiatore del proprio tempo

    CulturaSolidale / 13

    Collana diretta da Santa Vetturi

    Gli Autori si impegnano a donare

    parte dei proventi delle vendite a scopo umanitario

    Edizione: Agosto 2020

    ISBN 978-88-8459-???-?

    WIP Edizioni Srl

    Via Capaldi, 37/A – 70125 Bari

    tel. 080.5576003

    www.wipedizioni.it – info@wipedizioni.it

    Santa Vetturi

    Presidente

    Associazione culturale

    Virtute e canoscenza

    via Giulio Petroni, 87/Q

    70124 Bari

    cell. 393.2883221

    ac.virtuteecanoscenza@yahoo.it

    https://www.facebook.com/santa.vetturi

    https://www.facebook.com/groups/287292959304343/

    Copertina:

    Maria De Marzo, Teneri passi, olio su tela 60x60

    Quarta di copertina:

    Maria De Marzo, Il viaggiatore del tempo da L’addio forzato, olio su cartone

    È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata,

    senza l’autorizzazione dell’Autore e

    ISBN: 9788884596017

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Indice dei contenuti

    Prefazione

    PROLOGO

    Capitolo I - Il dubbio

    Capitolo II - L’acquasantiera

    Capitolo III - Viaggio nel tempo

    Capitolo IV - Buenos Aires

    Capitolo V - La verità

    Capitolo VI - Il diario

    Capitolo VII - La casa dei ricordi

    Capitolo VIII - Malvagità

    Capitolo IX - Manuelita

    Capitolo X - L’hospital de mare

    Capitolo XI - Una donna coraggiosa

    Capitolo XII - Il ritorno

    Capitolo XIII - Pace in famiglia

    Capitolo XIV - Due donne a confronto

    Capitolo XV - L’abbraccio

    Capitolo XVI - Una storia

    Capitolo XVII - Mendoza

    Capitolo XVIII - Un mondo meravigliosamente colorato

    Epilogo

    POSTFAZIONE - Pillole di riflessioni

    Biografia di Celestina Carofiglio

    Dedicato ad una donna e artista stupenda, Anna Argentieri,

    che come me ama i bambini.

    Prefazione

    Il viaggiatore del proprio tempo sembrerebbe il titolo di un classico romanzo di fantascienza, in cui il protagonista riesce a inventare una macchina del tempo e decide di tornare nel passato per qualsiasi motivo, possa questo essere l’intenzione di voler rimediare a un errore commesso, che magari ha compromesso la sua intera vita, o la volontà di cambiare il corso della Storia, per esempio uccidendo Hitler, oppure anche solo per curiosità, per scoprire cosa fosse accaduto davvero quel giorno tanto controverso. La domanda che rimane in sospeso, però , è la seguente: è veramente necessario possedere una macchina del tempo, per rivivere il proprio passato? La risposta è negativa per la professoressa Celestina Carofiglio, docente in pensione e scrittrice ormai affermata nel territorio barese con le sue raccolte di racconti La penna dell’arcobaleno e I colori del cuore e dell’anima , tra i tanti. Questa volta ha deciso di reinventarsi da capo e di sperimentare nel romanzo e non lo fa limitandosi ad annacquare i suoi racconti, ma ricominciando dal principio e attenendosi a tutte quelle regole non scritte che distinguono nettamente i due generi letterari a prescindere dalla lunghezza. Naturalmente questo non vuol dire che non sia rimasta fedele a se stessa e non abbia conservato il suo tipico stile, caratterizzato da un lessico chiaro e facilmente fruibile, dalla dolcezza dei costrutti e delle espressioni e dalla poeticità intrinseca. Eppure la trama è qualcosa di completamente nuovo nel suo repertorio artistico. Il celebre filosofo francese Henry Bergson distingueva un tempo oggettivo, scientificamente misurabile, e uno soggettivo, ovvero il cui scorrere non è costante, ma è vincolato all ’uomo che lo sta vivendo, al suo stato d’animo , alle situazioni in cui egli si trova. In questo modo , se si paragona, com’è solito, il tempo a un filo, il tempo soggettivo di ciascun uomo sarà il proprio filo e l’intersezione di questi fili tesse, anche a livello etimologico, la trama. Nello stesso modo la professoressa Carofiglio ha intrecciato le storie dei suoi personaggi, il passato che ciascun di essi si portava dietro e la strenua ricerca del tempo di cui erano stati privati, attorno a cui ruota l’intero romanzo. Perciò non si può comprendere la storia di Marco, il protagonista, un giovane architetto, adottato da bambino, il quale parte alla ricerca della madre naturale, che ha scoperto essere viva, senza addentrarsi nell’oscuro passato di Felicia, la sua madre adottiva, o nei segreti che sua moglie Marisa gli sta nascondendo. Così dalla ricerca di una madre perduta Marco si trova invischiato nella rete di una pericolosa organizzazione criminale, che non conosce limiti né nel tempo né nello spazio, operando simultaneamente tra l’Italia e l ’Argentina. In quest’ultimo paese, tanto amato e ben descritto dall’autrice che sembra di visitarlo di persona, è ambientata la parte più oscura della trama, quella in cui Marco deve fare i conti con i suoi antagonisti ma anche con se stesso, per superare tutti quei traumi che non ha mai avuto il coraggio di affrontare, fino a scoprire che a volte i nemici peggiori son proprio le persone più vicine a sé. Il romanzo, tuttavia, pur nella sua finzione letteraria, non manca di una morale, rivalutando i rapporti tra buoni e cattivi, tra Bene e Male, per chiedersi se queste non siano categorie superate, se in fondo non siamo tutti quanti semplicemente esseri umani .

    Roberto Romano

    Roberto Romano (Bari, 23 dicembre 1998). Carattere eclettico negli studi al Liceo Quinto Orazio Flacco ed eccellenza in tutte le materie; durante la propria carriera scolastica, ha conseguito ambiziosi traguardi in gare e concorsi scolastici. Si ricorda a titolo d’esempio il primo posto alle gare regionali di Scienza della terra, il primo posto al Certamen Ciceroniano e il primo posto, ancora, ai Giochi di matematica regionali. Si è diplomato agli esami di maturità a pieni voti con 100 e lode. Appassionato di letteratura e poesia ha partecipato nel 2017 a due concorsi letterari (Premio Martucci e Premio creatività Itinerante) conseguendo, non ancora maggiorenne , significativi riconoscimenti nella categoria giovani. Ha preso parte, inoltre, al prestigioso concorso nazionale Penna d’autore, incentrato sulla seconda cantica dantesca con il componimento in versi Purgatorio, XXXIII, vincendo il primo posto e la pubblicazione. Frequenta ora la facoltà di Biotecnologie, pur continuando a dedicarsi alla sua amata Letteratura come scrittore e poeta ma anche come fruitore e divulgatore di cultura.

    PROLOGO

    Il viaggiatore del proprio tempo è una storia completamente inventata, per cui i luoghi, i personaggi e gli episodi sono puramente indicativi, ma la problematica affrontata è reale. Troppi bambini provano molta sofferenza, fin dalla nascita, nel mondo. Dedico all’infanzia che soffre questo mio romanzo e spero che tutti i piccoli dell’universo possano volteggiare lieti , sempre, in un immenso girotondo.

    Vorrei uno specchio

    Vorrei uno specchio

    per osservare

    il mondo dei bambini.

    Mondo diverso, mondo unico

    mondo di meraviglia,

    mondo con le proprie regole,

    mondo in cui immedesimarsi,

    mondo di giochi infiniti, mondo di fantasia .

    Mondo fragile da rispettare,

    mondo da amare.

    Mondo troppo spesso vilipeso,

    sacrificato all’interesse di chi è più forte:

    bimbi soldati, bimbi maltrattati.

    bimbi non capiti, bimbi violentati,

    bimbi che lavorano, piccole donne che si sposano.

    Vorrei uno specchio

    per osservare

    il mondo dei bambini.

    anche di quelli

    che non hanno avuto fortuna:

    bimbi ciechi fin dalla nascita, paralitici,

    cerebrolesi , autistici, down.

    Vorrei uno specchio grande

    quanto il mondo che li circonda,

    uno specchio circolare

    come in un immenso girotondo .

    Maria De Pasquale, Il mondo colorato dei bambini, olio su tela

    Vorrei uno specchio grande

    quanto il mondo che mi circonda,

    uno specchio circolare

    come in un immenso girotondo.

    Capitolo I - Il dubbio

    Marco, amore, vedi i signori laggiù che ti aspettano? Sono i tuoi nuovi genitori disse Elisa, mentre le lacrime invadevano, di tanto in tanto, il suo viso. Vai Marco, sono là, corri, Marco, verso la tua felicità. Il bambino biondo scuoteva la testa e si stringeva alla sua mamma. Non ti posso tenere, sono malata. Ti voglio bene, ma devi andare Poi la mamma correva sotto lo scrosciare della pioggia e lui dietro incontro alla sua felicità."

    Marco si svegliò dal suo sogno. Avvertiva, nel dormiveglia, il sorriso e le braccia della mamma che lo stringevano a sé. Erano frammenti di ricordi di un bambino di tre anni. Gli avevano detto Michele e Felicia, i suoi genitori adottivi, che la sua madre naturale era morta di cancro e che loro le avevano dato tutta l’assistenza possibile. Lui aveva cominciato a sognarla molto presto da bambino. Sogni ricorrenti che si erano protratti fino alla maggiore età. Ora ritornavano. Scosse la testa e guardò sua moglie. Una donna esile con un volto di una bellezza straordinaria. L’aveva colpito, in modo intenso, la prima volta che aveva visto il suo sorriso. Ricordi antichi che l’avevano attratto e che gli avevano fatto desiderare che Marisa fosse sua. Prese le sigarette e andò in cucina a fumare, mentre le memorie

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