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Invito a cena con aforisma: 300 citazioni e boutade d'autore sul cibo
Invito a cena con aforisma: 300 citazioni e boutade d'autore sul cibo
Invito a cena con aforisma: 300 citazioni e boutade d'autore sul cibo
E-book140 pagine1 ora

Invito a cena con aforisma: 300 citazioni e boutade d'autore sul cibo

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Info su questo ebook

Mangiare è un piacere sublime che vanta schiere di cultori non solo tra i comuni mortali, ma anche, e insospettatamente, tra molti grandissimi delle letteratura, artisti, spesso, non solo allo scrittoio ma anche tra i fornelli e autori di svariati commenti sul cibo, a volte divertenti e curiosi, a volte affettuosi e un po’ nostalgici, a volte persino commoventi. Questo libro raccoglie, infatti, oltre 300 aforismi, annotazioni e divertenti boutade d’autore sul cibo e sui piaceri della tavola, per servirle al lettore, ça va sans dire, come una vera e propria degustazione di tante piccole golosità d’autore, degustazione organizzata, allo stesso modo di una cena delle più sontuose: primi, secondi di carne e di pesce,uova, contorni, formaggi, frutta, dessert e cioccolatino finale, senzadimenticare pane e condimenti a volontà. La degustazione letteraria viene completata da una serie di ricette e note che integrano, ove necessario, lecitazioni della raccolta. Bon Appetit!
LinguaItaliano
Data di uscita8 set 2022
ISBN9788865804254
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    Anteprima del libro

    Invito a cena con aforisma - Roberta Deiana

    Introduzione

    Io non credo più al nero ch’a l’azzurro,

    ma nel cappone, o lesso o vuogli arrosto;

    e credo alcuna volta anco nel burro,

    nella cervogia, e quando io n’ho, nel mosto,

    e molto più nell’aspro che il mangurro;

    ma sopra tutto nel buon vino ho fede,

    e credo che sia salvo chi gli crede;

    e credo nella torta e nel tortello:

    l’uno è la madre e l’altro è il suo figliuolo;

    e ‘l vero paternostro è il fegatello,

    Luigi Pulci, Morgante (1478

    Come in una cena sontuosa, questo libro vuole offrire una serie di assaggi sceltissimi: si tratta di una selezione di aforismi, battute e citazioni d’autore che hanno come oggetto, o come pretesto, il cibo.

    Appare da subito chiaro che il cibo, oltre ad essere un argomento di per sé stimolante, di cui raccontare tout court i piaceri sensuali e sensoriali, offre anche una ricca fonte di materia espressiva potente e incisiva, a cui attingere non solo per creare arguti aforismi ma anche sapienti metafore, similitudini efficaci e dar vita ad una serie di figure retoriche d’effetto.

    A fianco di alcuni aforismi creati intenzionalmente nella forma in cui ci sono pervenuti e scritti da specialisti del genere come Oscar Wilde o La Rochefoucault, troviamo aforismi e citazioni che provengono dalle opere di Chesterton, Thackeray, Mark Twain, Ernest Hemingway e molti altri, oltre che da una serie di poeti moderni e contemporanei, da Neruda a Pessoa, passando per William Carlos Williams e Marianne Moore.

    A questi, si aggiungono anche aforismi provenienti dalle principali autorità in materia di cucina: autori di libri di gastronomia, chef e non, spesso prodighi di osservazioni interessanti.

    Gli aforismi, le massime, le sentenze, persino le boutades, rientrano nelle cosiddette forme brevi della letteratura. Una forma che ha la peculiarità di riuscire a tratteggiare una definizione, un’esperienza, un supposto spicchio di verità sinteticamente ed in modo folgorante e rivelatore.

    Le forme brevi includono, come accennato prima, una serie di generi piuttosto variegata: tra i più noti, oltre all’aforisma e alla massima, ricordiamo il proverbio, l’apoftegma, la sentenza, la boutade e la citazione.

    Ciascuno di questi generi ha in comune con gli altri le caratteristiche fondamentali di sintesi e incisività, ma, allo stesso tempo, ha delle proprietà peculiari che lo distinguono dagli altri generi. Queste particolarità, però, sono spesso piuttosto sfumate, e non sempre è possibile tracciare un confine netto tra l’uno e l’altro genere.

    La massima enuncia una verità generale, garbatamente moraleggiante, apparentemente desunta dall’esperienza del singolo e proposta ai lettori come pillola di quella saggezza che deriva dalla propria conoscenza del mondo. Nel capitolo sul cioccolato, per esempio, troviamo una massima di La Rochefoucault: Amate il cioccolato a fondo, senza complessi né false vergogne, poiché, ricordatevelo: non c’è uomo ragionevole senza un pizzico di follia.

    Il proverbio enuncia un’affermazione di carattere generale o propone un consiglio, sempre anonimo, che si suppone frutto della saggezza popolare, talmente valido da essere divenuto patrimonio della comunità sotto forma di tradizione orale. Nel capitolo relativo ai primi piatti troviamo, ad esempio, un proverbio italiano: Il riso nasce nell’acqua e deve morire nel vino.

    La sentenza, invece, sempre con estrema, breve incisività, esprime un’opinione o un giudizio, spesso di carattere morale. Nel capitolo Antipasto, Samuel Johnson sostiene: Colui che non si preoccupa di quello che mangia non saprà preoccuparsi di niente altro.

    L’apoftegma ha tutte le qualità della sentenza, ma, poiché è sempre pronunciato da un personaggio rispettato e tenuto in alta considerazione, spesso un filosofo o un saggio, comunica un senso di profonda saggezza e conoscenza di verità superiori. Ne è un esempio, uno dei pochissimi contenuti in questa raccolta, che verte su tutt’altri temi, la sentenza di Lao Tsu: Governa un grande regno come cucineresti un piccolo pesce: con delicatezza.

    La boutade è un detto arguto e spiritoso, spesso usato come sinonimo di battuta, ma è in realtà è più di un semplice un gioco di parole: è un motto di spirito, una uscita imprevedibile, vivace e spesso pungente, a volte ai confini con il paradosso, come nella battuta di Mark Twain: La cultura è tutto. La pesca un tempo era una mandorla amara, e il cavolfiore è solo un cavolo che ha fatto l’università.

    L’aforisma, invece, esprime con poche parole un’idea, un’osservazione o un’annotazione arguta e brillante, a volte con incursioni nel paradossale che curiosamente ne rafforzano l’efficacia, come nel caso di Robert Benchley: Paragonata all’impresa di scegliere un pasticcino davanti ad un cameriere impaziente, decidere una mossa agli scacchi è come raggiungere lo scacco matto al fabbisogno con le sole capacità contemplative.

    In questa raccolta si troverà quasi sempre una categoria specifica di aforismi: quelli che Umberto Eco definisce aforismi per estrazione1, cioè provenienti da un contesto più vasto, da cui l’aforisma viene ricavato.

    Eco e Jolles sono concordi nel ritenere che se questi estratti mantengono le condizioni di icasticità, proverbialità e capacità di convincere2 sono da considerarsi aforismi al pari degli altri, ed è questa la tesi che abbiamo sposato anche noi.

    Assieme ad aforismi, massime, sentenze e boutade, segnaliamo, però, la presenza di un altro elemento: le citazioni vere e proprie.

    Queste sono estratti di testi letterari poetici e in prosa che offrono, a nostro giudizio, spunti interessanti. Per la natura complessa dei testi di provenienza non è sempre stato possibile ricavarne un aforisma compiuto: ci siamo perciò limitati a riportarne gli spunti che abbiamo giudicato migliori e più curiosi o stimolanti.

    Siamo consci, tuttavia, che una selezione di questo genere sia destinata, nonostante gli ampi sforzi in senso contrario, a rimanere limitata e arbitraria.

    Come Erasmo nei suoi Adagia errando a caso nei giardini degli autori ha composto una ghirlanda armoniosa³, così noi, errando tra le miriadi di raccolte di aforismi e citazioni, tra i numerosi libri di cucina, i classici della letteratura e gli svariati romanzi che fondono narrativa e gastronomia, abbiamo raccolto i brani più interessanti per comporre una sontuosa degustazione letteraria.

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