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Profumo di sandalo: Storie, gusti e aromi di un'essenza portentosa
Profumo di sandalo: Storie, gusti e aromi di un'essenza portentosa
Profumo di sandalo: Storie, gusti e aromi di un'essenza portentosa
E-book96 pagine1 ora

Profumo di sandalo: Storie, gusti e aromi di un'essenza portentosa

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Info su questo ebook

Sandalo è il nome comune che si dà a diversi legni esotici, da cui si ricava un olio essenziale dalle proprietà portentose, tanto che nell'antichità questa pianta era soprannominata l’albero dei re.
In questo libro, il cammino del sandalo attraverso epoche, terre e personaggi è accompagnato da consigli di lettura, film, viaggi e da facili ricette per la cura della persona e il piacere della tavola.
LinguaItaliano
Data di uscita21 mar 2022
ISBN9788865803929
Profumo di sandalo: Storie, gusti e aromi di un'essenza portentosa

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    Anteprima del libro

    Profumo di sandalo - Luca Glebb Miroglio

    Distinzioni

    Un libro sul legno di sandalo che non sia un testo scientifico o un manuale per ebanisti intagliatori, profumieri o appassionati di molte discipline, è impresa ardua. L’albero dei re, come lo hanno chiamato, è tra i più pregiati al mondo non certo per la sua bellezza estetica ma per la duttilità del suo legno e dell’olio che se ne ricava. Molti gli utilizzi che spaziano dall’artigianato artistico alle religioni, dalla cura della persona alla salute. Il sandalo, si può dire, è un universo che dalle terre di origine ha conquistato il pianeta diventando oggetto di desiderio e di mistero.

    Sono state inserite delle ricette che accompagnano il viaggio del sandalo attraverso le terre e le epoche. Alcune sono ricette di prodotti per la cura della persona, altre sono ricette gastronomiche. Non tutte, ovviamente, contengono la polvere di sandalo, ma sono state scelte perché legate al contesto storico o geografico cui si sta facendo riferimento nei vari capitoli. Sono tutte ottime e di facile realizzazione.

    La parola sandalo evoca almeno due significati diversi, pertanto prima di iniziare la nostra avventura è bene fare chiarezza. Due sostantivi, due significati poiché diverse sono le loro origini etimologiche.

    Dal greco σάνδαλον (in latino sandalium) deriva sàndalo, sostantivo maschile che identifica la calzatura estiva leggera, maschile e femminile, costituita da una suola fermata al piede da strisce o fasce di cuoio, pelle o altro materiale, variamente sagomate, che lasciano più o meno liberi e scoperti le dita e il tallone, con tacco, senza tacco, da spiaggia, da mare o elegante da sera. Con lo stesso vocabolo, della stessa origine, si identifica per somiglianza della forma una barca a remi, leggera, con scafo insellato e carena a spigolo, che si manovra per lo più con due remi incrociati, molto usata nella laguna veneta per la caccia agli uccelli acquatici e la pesca ma anche per i trasporti leggeri.

    Dal latino medievale sandalum, e questo a sua volta dall’arabo ṣandal, deriva sàndalo, sostantivo maschile che identifica nella classificazione botanica un genere di piante con una ventina di specie distribuite dalle regioni indo-malesi a quelle australiane e fino alle isole del Pacifico, comprese le Hawaii; sono rappresentate da alberi o arbusti sempreverdi ed emiparassiti. Sandalo è il nome comune che si dà a diversi legni esotici, tra cui: il sandalo bianco, ricavato dall’albero Santalum album, che è coltivato soprattutto in India, dal caratteristico odore dovuto all’olio etereo (e medicinale) che vi è contenuto, e il sandalo rosso, ricavato da Pterocarpus santalinus, albero delle leguminose papiglionacee, che vive nell’Asia sud-orientale, Filippine comprese, contenente un glicoside, la santalina, di colore rossastro. Entrambi assumono bellissima lucidatura e sono molto pregiati in ebanisteria. Si ricava l’olio essenziale di sandalo per distillazione in corrente di vapore del legno e delle radici (il cui componente principale è il santalolo), che è un liquido oleoso giallastro, di odore gradevole, impiegato in profumeria per la preparazione di saponi, di cosmetici e lozioni e, in passato, nella cura di alcune malattie.

    Questo secondo è il nostro protagonista.

    Carta d’identità

    Il sandalo è una pianta dal legno pregiato, parte integrante della cultura e della tradizione indiana. La sua distribuzione naturale si estende a est sino in Indonesia, alle isole Juan Fernandez in Cile e dalle isole Hawaii sino alla Nuova Zelanda e Australia. Per più di 5000 anni le regioni del sud dell’India, Karnataka, Tamil Nadu e Kerala, sono state i principali produttori di olio di sandalo, base per la profumeria e la farmaceutica. L’aroma dell’olio e del legno di sandalo fanno parte di molti culti appartenenti alle religioni induista, buddista e islamica. Già gli egizi importavano il legno e lo utilizzavano per la cura di alcune patologie, nell’imbalsamazione e durante i riti di adorazione delle divinità ne bruciavano i rami. Gli indù mettono ancora oggi un pezzetto del suo legno nelle pire funerarie e il colore beige della pasta di sandalo si vede spesso applicato sulla fronte o altre parti del corpo soprattutto tra i devoti del dio Krishna.

    Esistono alcune varietà di albero di sandalo così come esistono alcune altre specie che pur non appartenendo alla famiglia del Santalum vedono il loro legno utilizzato come quello del sandalo. Il Santalum album è la specie indigena dell’India del sud che si trova anche in Nepal, Bangladesh, Pakistan e Sri Lanka. Il Santalum spicatum è la specie indigena dell’Australia. Il Santalum ellipticum detto anche ‘iliahialo’ è la pianta indigena delle Hawaii, praticamente estinta dopo un lungo periodo di sfruttamento commerciale tra il 1790 e il 1825. Tra le piante non appartenenti alla specie del sandalo citiamo l’Adenanthera pavonina comunemente nota come falso sandalo rosso, la Baphia nitida detta sandalo africano e altre come l’Eremophila mitchellii, il Myoporum platycarpum o quello sadwicense, infine l’Osyris lanceolata oppure quella tenuifolia.

    Il cuore dell’albero di sandalo è ritenuto il più prezioso per la sua fragranza, mentre le parti esterne non producono aroma. Esso è meno duro dell’esterno, il colore è giallo o marrone, ha una consistenza oleosa, resistente, pesante, amara e astringente. Con il legno di sandalo si fanno molti oggetti, come ad esempio scatole, ante per armadi, portagioielli, pettini, cornici, ventagli, portapenne, decorazioni, segnalibri e tagliacarte, tutti più o meno intagliati. L’olio di sandalo si ottiene attraverso la distillazione del legno più interno a vapore, ad acqua, a estrazione CO2 o con solvente. Quella a vapore è la più comune e consiste in un procedimento a quattro fasi: dell’acqua bollente viene fatta scorrere attraverso il legno che così rilascia l’olio unito al vapore; la miscela di vapore e olio viene raffreddata permettendo la separazione e la raccolta dell’olio. Nel caso del sandalo il procedimento è molto più lungo che nella distillazione di qualsiasi altro olio essenziale, richiede infatti dalle 14 alle 36 ore, ma produce un olio di più alta qualità. Esso si presenta di colore giallo più o meno pallido, viscoso e dalle note profumate che uniscono toni dolci, fragranti, persistenti, speziati, caldi, legnosi, con sentori anche animali, di latte e nocciola. Il legno e l’olio di sandalo

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