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L'intervista è impossibile: Dialoghi immaginari con i classici
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E-book120 pagine1 ora

L'intervista è impossibile: Dialoghi immaginari con i classici

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Info su questo ebook

Personaggi nati dalla fantasia di scrittori, scaturiti dall'immaginazione e divenuti tangibili. Persone reali capaci di entrare nel mito, fino a trasfigurarsi oltre l'esistenza, figure leggendarie, come nate dalla penna di uno scrittore. Stefano Cristante incontra Don Chisciotte, Emma Bovary, Amleto, Lemuel Gulliver, Holden Caulfield, Mattia Pascal, Alice (Pleasance Liddell), Il Piccolo Principe, Zeno Cosini, La Monaca di Monza, dialoga con John Lennon, Zygmunt Bauman, Emily Dickinson, John Reed, Joseph Conrad, Rina Durante, Robert Stevenson, Michel Foucault, Carmelo Bene, Ludwig Van Beethoven, Vittorio Bodini, Don Tonino Bello. Vere e proprie interviste con personaggi nati sui libri, per i lettori, così vividi da sembrare reali, insieme a dialoghi con chi ha oltrepassato la realtà divenendo leggenda, nell'arte, nel pensiero, nella musica, nella scrittura, nella religione. La letteratura incontra la musica, il pensiero, la poesia, i viaggi inventati e reali dal Regno di Danimarca fino al Sud del Sud dei Santi, dalle atmosfere fumose della Londra proto-industriale alla solitudine inquieta in una casa di Amherst, da New York alla Normandia, dalla Mancia ad Alessano, da Parigi a Vienna.
LinguaItaliano
Data di uscita7 dic 2020
ISBN9791280202086
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    L'intervista è impossibile - Stefano Cristante

    Table of Contents

    Stefano Cristante - L’intervista è impossibile. Dialoghi immaginari con i classici

    Stefano Cristante. L’intervista è impossibile. Dialoghi immaginari con i classici

    Premessa

    Incontri ravvicinati

    Don Chisciotte

    Emma Bovary

    Amleto

    Lemuel Gulliver

    Holden Caulfield

    Mattia Pascal

    Alice (Pleasance Liddell)

    Il Piccolo Principe

    Zeno Cosini

    La Monaca di Monza

    Interviste impossibili

    John Lennon

    Zygmunt Bauman

    Emily Dickinson

    John Reed

    Joseph Conrad

    Rina Durante

    Robert Louis Stevenson

    Michel Foucault

    Carmelo Bene

    Ludwig Van Beethoven

    Vittorio Bodini

    Don Tonino Bello

    Profilo biografico

    Stefano Cristante - L’intervista è impossibile. Dialoghi immaginari con i classici

    Musicaos Editore | Dicembre 2020 | Fablet 12

    Ogni riferimento a fatti, cose, persone della vita reale è da ritenersi frutto di invenzione e puramente casuale.

    Musicaos Editore, 2020Via Arc. Roberto Napoli, 82 | 73040 Neviano (Le)

    tel. 0836618232 | info@musicaos.it | musicaos.org

    Illustrazione di copertina Sebastiano Girardello

    Progetto grafico | Bookground

    Isbn cartaceo 979-12-80202-017

    Isbn ebook 979-12-80202-086

    Stefano Cristante. L’intervista è impossibile. Dialoghi immaginari con i classici

    Don Chisciotte, Emma Bovary, Amleto, Lemuel Gulliver, Holden Caulfield, Mattia Pascal, Alice (Pleasance Liddel), Il Piccolo Principe, Zeno Cosini,   La Monaca di Monza

    John Lennon, Zygmunt Bauman, Emily Dickinson, John Reed, Joseph Conrad, Rina Durante, Robert Louis Stevenson, Michel Foucault, Carmelo Bene, Ludwig Van Beethoven, Vittorio Bodini,Don Tonino Bello

    §

    a Roberta Carlotto

    Premessa

    Vorrei spiegare brevemente la genesi di questo volumetto.

    Nel 2017 Claudio Scamardella, direttore del giornale con cui collaboro da diversi anni, il Nuovo Quotidiano di Puglia, mi ricevette per un incontro. Ero un po’ stanco di scrivere lunghi editoriali di taglio sociologico, e cercavo qualcosa di diverso con cui misurarmi. Dopo aver ascoltato in silenzio qualche mia proposta abbastanza balzana Claudio interruppe il mio flusso e mi chiese: Perché non scrivi una serie di Interviste impossibili?     In effetti avevamo parlato in più occasioni di quell’antico programma della Rai radiofonica (1974), in cui alcuni poderosi talenti letterari (tra cui Arbasino, Calvino, Eco, Sanguineti, Sciascia) furono in grado di far parlare personaggi come Montezuma, Pitagora, Pascoli, Socrate, Freud, Mozart e così via. Ero inoltre affezionato in modo particolare a quella produzione perché a curarla era stata soprattutto Roberta Carlotto, all’epoca nel Servizio Prosa radiofonica della Rai, una signora colta, simpatica ed elegante che poi fu chiamata a dirigere Radio 3 e che, tra le tante identità, è anche la nonna di mia figlia (e mia ex-suocera).   

    Tornai a casa, ritrovai il libro delle Interviste impossibili e mi misi a rileggere. Certo, le interviste erano deliziose e illuminanti, tanto più che la versione andata in onda veniva affidata ad attori del calibro di Carmelo Bene (un Montezuma da urlo). Ma non erano adatte agli spazi angusti di un giornale, perché si stendevano su 15 mila caratteri e anche oltre. Se avessi voluto provare a mettere in pratica l’idea di Claudio avrei dovuto sintetizzare ed essere scattante, concentrandomi su pochi punti, quelli che potevano stare in un pezzo lungo al massimo 6 mila battute.   

    Dopo qualche giorno mandai la prima intervista impossibile a Claudio, quella a John Lennon. Avevo infilato qualche riferimento a Lecce e al Salento, perché pensavo che incontrare un defunto così importante in queste terre avrebbe potuto offrire lo spunto per qualche battuta e qualche leggerezza in più. Al direttore la trovata piacque e decidemmo di farne un leitmotiv, accompagnato dallo spazio dedicato a colloqui impossibili con alcuni salentini illustri del passato prossimo. Per comporre l’elenco degli intervistati mi informai su quelli che avrebbero compiuto gli anni nel periodo in cui i pezzi venivano pubblicati, cioè autunno-inverno del 2017. Questo spiega il riferimento agli auguri presente in alcune interviste.

    Devo dire che scrivere le interviste non era per nulla semplice, ma era anche sommamente divertente. Ne scrissi 12, cercando di chiudere l’ultima (mi pare al poeta Vittorio Bodini, nato il 6 gennaio) per i primi giorni del 2018.   

    Poi mi presi una pausa, d’accordo con Claudio.   

    Mi ripresentai nella sua stanza a inizio primavera, questa volta con l’idea di intervistare personaggi letterari e non grandi autori e artisti. Il direttore approvò dopo aver letto il pezzo di prova che mi ero portato dietro: un’intervista a Don Chisciotte capitato nel Salento delle pale eoliche.   

    Poi vennero Madame Bovary, il Piccolo Principe, Amleto, Gulliver e gli altri che trovate nell’indice, in tutto 10. Chiamammo la serie Incontri ravvicinati.   

    Nel 2018 il teatro Koreja ha messo in scena un lavoro intitolato L’intervista è impossibile, tratto dalle mie interviste, per la regia di Giulia Falzea e grazie alle conversazioni con Salvatore Tramacere. Ringrazio entrambi per la piccola avventura comune. Il titolo mi è sembrato adatto anche a questo volumetto, dove trovate riuniti interviste impossibili e incontri ravvicinati, con la speranza che possano trasmettere un po’ del piacere che ho provato scrivendoli, sentendomi a mio agio (ancorché nano) sulle spalle dei giganti delle mitiche Interviste impossibili degli anni ’70.   

    S.C.

    Incontri ravvicinati   

    Don Chisciotte

    Intervistatore: Caro Don Chisciotte, sono felice di incontrarla!

    Don Chisciotte: Benvenuto a lei, gazzettiere.

    I: Se mi posso permettere, la immaginavo più magro, quasi patito...

    DC: E invece?

    I: Vedo un signore di una certa età, ma alto e robusto, ben vestito e abbronzato.

    DC: Il vostro sole cuoce quasi quanto nella mia Castiglia, messere. Ecco il motivo della mia colorazione eccessiva e plebea.

    I: Plebea? Nel mio tempo è anzi considerata colorazione à la page, apprezzata tra i ceti superiori, specie fuori stagione.

    DC: Ho notato varie differenze tra le nostre epoche, buon uomo. Vedo che ora i nobili hanno l’usanza dell’abbronzatura, nel mio tempo riservata ai contadini, obbligati a faticare all’aperto, sotto qualsiasi sole. Quanto poi al fatto che lei mi trovi robusto, ciò è dovuto al vostro cibo micidiale.   

    I: Addirittura.

    DC: Non pensavo che sarei tornato ad apprezzare tanto il cibo. Il mio fido Sancho Panza, da cui ho malauguratamente dovuto separarmi, sarebbe stato entusiasta dei vostri turcinellos.

    I: Turcinieddhi*  Don Chisciotte. Se non sono indiscreto: perché si separò dal suo scudiero?

    DC: La verità è che le mie bizzarrie lo avevano stremato. Appena giunti nella vostra epoca lui si interessò immediatamente alle lotterie istantanee, perché vedeva schiere di persone entrare nelle tabaccherie e giocare. Elemosinò per un  paio di giorni, con mia grande riprovazione, su una via di Madrid dove c’erano mimi e buffoni, e dove la mia armatura, Ronzinante e lo stesso Sancho non davano nell’occhio. Rimediò qualche decina di euro. Entrò da un tabaccaio e si fece dare quello che voi chiamate un rasca y gana.   

    I: Gratta e vinci, nobile hidalgo.

    DC: Por supuesto. La dea bendata decise di premiarlo. Vinse un milione. Mi regalò 50 mila euro e si dileguò non so dove, probabilmente in un’isola esotica. D’altronde l’isola gliel’avevo promessa io stesso al momento dell’ingaggio, a dire la verità.

    I: Ma lei che ci fa qui nel Salento?

    DC: Lei non nota niente qui intorno?

    I: Non saprei, nobile hidalgo. Forse le grandi turbine eoliche?

    DC: Exacto. Quale pensa sia stata la mia prima reazione a questa visione?

    I: Mica le avrà scambiate per dei giganti come l’altra volta, cavaliere!

    DC: No, stia tranquillo. Da quando mi sono risvegliato sono rinsavito. Niente più assalti ai mulini a vento, niente più greggi di pecore scambiate per eserciti di infedeli.

    I: Niente più Dulcinea del Toboso?

    DC: Figuriamoci. Alla mia età si ha bisogno di badanti, non di principesse.

    I: Ma scusi, ma allora con che cosa ha sostituito i romanzi cavallereschi? Lei viveva per quelle antiche narrazioni...

    DC: Prima di affrontare questo argomento, ritorniamo per un attimo ai questi vostri giganteschi

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