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Le opere e i giorni
Le opere e i giorni
Le opere e i giorni
E-book58 pagine31 minuti

Le opere e i giorni

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Il poema inizia con un proemio di 10 versi nei quali è elevata una preghiera a Zeus e alle Muse della Pieria; questo proemio è da alcuni critici moderni ritenuto interpolato, così come anche dallo stesso Proclo; inoltre è interessante notare che non si rivolge alle Muse Eliconie come nella tradizione. Esiodo passa quindi a parlare della contesa col fratello Perse il quale, dopo aver sperperato la parte della propria eredità concessa dal padre, vuole impossessarsi anche dell'eredità di Esiodo e pertanto intenta contro di lui un processo nel quale corrompe i giudici. L'autore passa quindi a descrivere la necessità del lavoro da parte degli uomini per fugare la punizione degli dei e vivere secondo giustizia. Questi concetti vengono espressi tramite tre episodi: il mito di Prometeo, il mito delle Cinque Età e il breve Apologo dello Sparviero e dell'Usignolo.
LinguaItaliano
Data di uscita12 dic 2020
ISBN9791220233101
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    Anteprima del libro

    Le opere e i giorni - Esiodo

    giorni

    Esiodo

    Traduzione dal greco di

    Ettore Romagnoli

    © 2020 Librorium Editions

    All rights reserved

    LE OPERE E I GIORNI

    Indice

    Invocazione alle Muse
    Prometeo e Pandora
    Le età del mondo
    La Giustizia
    Ammonimenti varii
    L'agricoltura
    La navigazione
    Precetti vari
    Giorni fausti e giorni infausti
    invocazione alle muse

    Muse Pïerïe, voi che largite nei canti la gloria,

    Giove, che padre è vostro, venite, esaltate nell’inno.

    Per lui gli uomini tutti divengono oscuri o famosi,

    celebri, oppure ignoti, secondo il volere di Giove:

    5agevolmente ei la forza concede, ed al forte fa intoppo,

    agevolmente l’illustre deprime, ed esalta l’oscuro,

    fa’ che diritto vada lo storto, e il magnifico smunge,

    Giove che freme dall’alto, che in reggie sublimi soggiorna.

    Odimi, o tu che vedi, che odi, e sul dritto cammino

    10serba le leggi: a Perse vorrei vere cose narrare.

    gare buone e gare cattive

    Non c’è sola una specie di Gare, ma due ce ne sono

    sopra la terra. Un uomo di senno, dà lode alla prima:

    l’altra, di biasimo è degna: ché d’indole, sono diverse.

    Suscita infatti l’una la guerra malvagia e la rissa

    15empia; né l’ama fra gli uomini alcuno; ma, pure, i Celesti

    voller che pregio avesse fra loro la Gara dannosa.

    L’oscura Notte all’altra die’ vita; ed il figlio di Crono,

    che fra sublimi gioghi nell’ètra soggiorna, la pose

    nelle radici terrestri. Per gli uomini è molto migliore

    20questa, che pure, chi sia neghittoso ridesta al lavoro:

    perché, se chi lavoro non ha, bada a un altro, ad un ricco,

    súbito anch’egli al lavoro s’affretta, a gittar la sementa,

    a piantar bene la casa. Invidia al vicino che ricco

    si fa’, porta il vicino: tal Gara, per gli uomini, è un bene.

    25Ed il vasaio ce l’ha col vasaio, ed il fabbro col fabbro,

    è del pitocco il pitocco geloso, il cantor del cantore.

    lavoro e non tribunali

    O Perse, queste cose tu fíggiti in cuore; né faccia

    la Gara trista, mai, che tu dal lavor ti distolga,

    per bazzicar tribunali, confonderti in cause e liti¹.

    30Perché tempo n’ha poco, da perdere in cause e liti

    chi dentro casa non ha copia sempre di beni, del grano

    di Dèmetra, cui reca, stagione a stagione, la terra.

    Quando tu n’abbia a iosa, puoi liti e processi intentare

    contro gli averi altrui. Ma tu, la seconda querela non

    35mi darai: questa volta, comporre dovremo la lite

    con la diritta giustizia, ch’è l’ottima figlia di Giove.

    Ché già l’asse paterno spartimmo, e molti altri dei

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