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Dark Titan Knights: Dark Titan Universe
Dark Titan Knights: Dark Titan Universe
Dark Titan Knights: Dark Titan Universe
E-book241 pagine2 ore

Dark Titan Knights: Dark Titan Universe

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Info su questo ebook

L'INTRODUZIONE ALLA SERIE DARK TITAN KNIGHTS!
Esplorate da vicino i diversi ambienti con queste trenta storie che descrivono nei dettagli gli elementi principali dell'universo di Dark Titan. Da Swordman allo Spettro Errante, guarda come questo universo si evolve nello scenario più vasto e avventuroso che tu abbia mai immaginato, con eroi, nemici, forze soprannaturali e forze ultraterrene.

LinguaItaliano
Data di uscita16 dic 2020
ISBN9781071580127
Dark Titan Knights: Dark Titan Universe

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    Anteprima del libro

    Dark Titan Knights - Ty'Ron W. C. Robinson II

    MORTE A RETROPOLIS

    ALLEANZA STABILITA

    I

    II

    LA CACCIA AL TESORO

    IL GIOCO DI ADDER

    L'INGANNO DI NOLDAR

    I

    II

    NEL BOSCO

    IL MAGO SUPREMO

    UNA NOTTE A LOS ANGELES

    LA BATTAGLIA DEI RE

    I

    II

    MISSIONE QUANTISTICA

    CACCIATORE DI ANIME

    LO SCOPO DELL'OSCURITÀ E DELLA LUCE

    FRECCE IN AFFITTO

    AVAGO LAND

    IL GUARDIANO DI CHICAGO

    ALLEY BRAWL

    IL DETECTIVE ASTUTO

    BENVENUTO ALLA T.I.T.A.N.

    L'HOTEL ABBANDONATO

    IL POPOLO DEL PARTITO

    PREPARATIVI PER L'ARRIVO

    RAFFORZARE LA PROPRIA MOTIVAZIONE

    SAPERE CHI SI SERVE

    UN GIOCO DA TRUFFATORE

    EPOCA UNO

    I

    II

    SIAMO CHI SIAMO

    PRESO DI MIRA

    IN ANTICIPO

    SESSIONE DI ESPLORAZIONE

    CON IL TEMPO, CAPIRANNO

    MORTE A RETROPOLIS

    La pioggia si  riversava sulla città di Retropolis. Il tuono ruggì tra le nuvole cariche di lampi. I veicoli si muovevano lungo le strade affollate della città. Alcuni erano fermi al semaforo rosso. Dietro l'angolo, due auto della polizia sfrecciavano lungo un'altra strada, inseguendo un altro veicolo, di quella che sembrava una Camaro viola scuro. La polizia svoltò bruscamente all'incrocio per avvicinarsi di poco alla Camaro e intrappolarla.

    Non so dire chi era alla guida della macchina. Ma so che è una donna. Un'agente dice attraverso l'interfono.

    Siamo su di lei. Un ufficiale rispose dalla seconda macchina.

    Inseguendo la Camaro per le strade, e quasi colpendo i passeggeri e gli astanti sui marciapiedi, prendono una brusca svolta a sinistra e immediatamente da un'altra angolazione, un lucido veicolo nero e argento schizza fuori dall'ombra. Il veicolo accelera con grande velocità verso la Camaro mentre gli ufficiali guardano avanti.

    Che tipo di macchina è? Chiese un ufficiale.

    All'interno del veicolo lucido c'è Swordman, noto solo come mito cittadino per i civili, ma la cui storia è scritta negli eoni della storia. Indossa la sua armatura nera e grigia e il suo cappuccio.

    La sua spada giace sul sedile del passeggero. Il suo viso era completamente coperto come un ninja con solo gli occhi visibili, apparendo completamente bianco, e rifletteva la fonte di luce dall'esterno. Accelerò per portarsi più vicino alla Camaro. La donna nella Camaro notò l'auto lucida riflessa nello specchietto. Sospirò, abbassando il finestrino, con una pistola in mano. Si voltò, sparando verso Swordman.

    Gli spari non ebbero nessun effetto. Swordman sedeva calmo nella sua macchina. Un po' cupo, ancora concentrato sulla missione a portata di mano. La donna, ora preoccupata, aumenta il gas tentando di scappare dalla vista di Swordman.  Swordman, intuendo il suo piano, aziona un interruttore vicino al volante.

    Espulsione in corso. Disse il veicolo di Swordman.

    Swordman uscì dal veicolo, il suo mantello nero che scorreva attraverso la pioggia ventosa mentre atterrava in cima alla Camaro. La donna sterzò la macchina per le strade, cercando di far cadere Swordman dalla macchina. Si teneva saldamente grazie ai suoi guanti meccanici e allacciati in kevlar attaccati ai suoi guanti dorati scuri mentre il suo mantello continuava a fluire nel vento tempestoso. Rimosse un oggetto appuntito dal suo guanto destro, che sembrava essere un pugnale d'argento, eppure più voluminoso di un pugnale. Sbatté il pugnale nel tetto dell'auto, aprendolo lentamente.

    Dannazione! La donna urlò.

    Lei azionò i freni, fermando la Camaro. La macchina si fermò e lei saltò fuori, scappando. Swordman balzò dall'auto, fissando la donna. Essa continuava a correre quando Swordman le saltò davanti. La donna si fermò mentre lui la afferrava per le braccia, mettendola in manette. L'accompagnò alla macchina e la fece sedere sul retro della Camaro. Essa sospirò delusa. Swordman la guardò, pensando nella sua mente di iniziare un interrogatorio. Mentre la inquadrava, la prima cosa che notò di lei furono i capelli neri e scuri con riflessi violacei e la sua pelle chiara.

    Chi sei e di cosa ti occupi qui? Swordman le chiese.

    Sono qui per te ovviamente. Disse. Perché altrimenti dovrei venire in una città come questa. Sei l'attrazione principale qui intorno e io ti ho attratto.

    Di' il tuo obiettivo, donna. Swordman disse con forza.

    Il mio obiettivo è in linea con il tuo. Siamo una cosa sola e presto capirai cosa comporta.

    Le sirene della polizia provenivano da lontano. Crescevano quanto più si potevano vedere le luci della sirena dirigersi verso il luogo. Swordman notò la polizia e si voltò verso la donna. Le sorrise come se avesse visto qualcuno di speciale.

    Chi sei? Swordman le chiese.

    Sono ciò che esiste dalla caduta dell'uomo Ecco chi sono.

    Il suono delle sirene era sempre più forte. Swordman sapeva di non potersi trattenere a lungo. La sua auto apparve da dietro l'angolo. Saltò e guidò per allontanarsi, sparendo dalla posizione e lasciando la donna che sedeva  nella Camaro in manette. La polizia arrivò sulla scena del crimine, corse verso di lei con le pistole puntate mentre si spostavano davanti lei. Vedono le manette. Sanno che non è una minaccia.

    "L'ha lasciata qui un altro ufficiale o è successo qualcosa?„

    Non dico niente.

    La misero all'impiedi e l'accompagnarono alla sua automobile. Un'altra automobile arrivò e due degli investigatori uscirono dal veicolo. Justine Copeland, una delle donne più acute della polizia, e Cash Hankinson, un detective arrogante e presuntuoso alla ricerca della prossima grande occasione sul campo. Fumando una sigaretta. Egli osservò la zona in cerca di qualsiasi traccia del veicolo nero e argento che era stato segnalato durante l'inseguimento, senza trovare alcuna traccia.

    Chi pensi che stesse guidando quella macchina nera e argento?

    Qualcuno con un sacco di soldi in suo possesso, disse Justine.. Chi altri potrebbe permettersi un'auto di quelle dimensioni e di quel genere?

    Chiusero la portiera alla donna nel retro della macchina.

    ––––––––

    La polizia aveva portato la donna nella prigione di Pegasus, un posto per i prigionieri più letali e per i pazzi criminali. Gli agenti decisero di lasciarla nel carcere fino all'ora stabilita per la data prevista del processo. Il commissario James Austin del Dipartimento di Polizia di Retropolis entrò a Pegasus per parlare con la signora. Accedendo alla sua cella, un agente della sicurezza accompagna Austin lungo il corridoio verso la sua stanza. Fermandosi davanti, le parlò attraverso la porta della cella. Infilando una mano nella tasca del suo trench color cachi e tenendo il cappello nell'altra. La fissava seduta in un angolo della stanza, sorridendo e ridacchiando. Si alzò in piedi. Incerto su come iniziare una conversazione.

    Posso chiederle perché sta ridacchiando?.

    Perché il mio momento è pienamente iniziato.

    Non abbiamo capito il suo nome. Qual è?

    Il mio nome? Perché vuoi sapere come mi chiamo? Dovrebbe capirlo dal mio aspetto, Commissario".

    Da quanto abbiamo appreso da piccoli testimoni in centro, lei è stata arrestata da questa persona Swordman.. È vero?"

    È vero.

    Hai detto a questa persona, Swordman, il tuo nome e il tuo obiettivo?.

    Swordman. Disse dolcemente. Lui. Non gli ho detto il mio nome, ma gli ho detto che il mio scopo è in linea con il suo. Proprio come le stelle in un'occasione speciale. "

    Il commissario Austin la fissò, notando i suoi capelli neri e la sua pelle pallida. Ci pensò per un momento. Lei lo fissava solo con i suoi occhi verde chiaro e un sorriso sul viso con le labbra coperte di nero. Nulla venne in mente al Commissario se non confusione e incertezza.

    Non riesce ancora a capirlo, Commissario? Disse lei.

    Sto facendo del mio meglio in questo momento.

    Grazie.

    Dovrebbe essere ovvio come sinistra - destra Disse con entusiasmo.

    Scosse la testa, mettendosi il cappello. Si voltò, camminando lungo il corridoio. Lo vide uscire e corse verso la porta. Il suo viso era vicino al piccolo spazio del bar.

    Dove stai andando ?! Urlò. Non lo vuoi sapere ?!

    Lo scoprirò prima o poi. Rispose lui. Non voltandosi indietro verso la sua stanza.

    Il commissario lascia il pavimento della cella mentre lei inizia a ridere. Disturbando tutti intorno al suo blocco di celle e sul pavimento.

    ––––––––

    Swordman sedeva all'interno dello Swordlair, una base sotterranea costruita dai suoi antenati e da lui potenziata per l'età moderna. Guardava negli archivi, cercando dettagli storici che potessero riguardare la donna. Non trovando nessuna traccia di alcun genere, decise di entrare negli archivi dell'Ordine delle Spade, una setta di cui era l'attuale leader e comandante. Sua moglie, Allison, scese le scale per raggiungere il covo. Lo vide mentre cercava negli archivi, scrutando tra i libri antichi.

    Kenari, perché stai cercando negli archivi?

    Sta succedendo qualcosa che coinvolge l'Ordine. Qualcosa di strano e insolito in questa generazione.

    Stai parlando di quella donna che hai fermato stasera? Disse lei, con un certo tatto.

    Sì. Disse con un cenno del capo. Non è di questo mondo.. L'ho sentito quando l'ho guardata negli occhi. C'è qualcosa di molto antico in lei e nel suo potere. E' una minaccia per la vita."

    Allora, dimmi, quali sono i tuoi piani per scoprire chi o cosa è?

    La polizia l'ha messa a Pegasus. Vado lì per parlare personalmente con lei.

    Allison sospirò. Camminando verso di lui, si avvicinava a lui e gli teneva il braccio.

    Sei sicuro che sia una buona idea? La polizia ha già organizzato una caccia all'uomo per te e per gli altri dell'Ordine. Cosa succede quando ti trovano?

    Kenari si voltò verso Allison. Sorrise. Andando all'armeria, afferrò la sua spada, che pendeva dal muro come un trofeo. Alzò la sua spada, conosciuta come la Spada degli Elohim, e la mise nel suo fodero sulla schiena.

    Se usano la forza, saranno prese le necessarie precauzioni.

    Preparandosi a partire, Kenari baciò la moglie e si mise il cappuccio e il mantello, lasciando la Swordlair nell'auto lucida, chiamata Rapid-Blade.

    ––––––––

    Una volta arrivato a Pegasus, si intrufolò nella prigione e cerca la cella della donna. Andando da un piano all'altro e da un corridoio all'altro, trovò la sua cella. Dopo aver aperto la porta, entrò. Chiudendo la porta in silenzio, guardò la donna che era ancora seduta nell'angolo della sua cella.

    È meglio che tu mi dica cosa ci fai qui e cosa sta succedendo.

    Sapevo che saresti venuto qui a trovarmi. Disse lei con passione. Non puoi resistere eh.

    Chi sei e perché sei qui? Posso sentire un antico potere su di te. Il tuo spirito sembra essere antico di millenni ed è oscuro. Molto oscuro.

    Incredibile. Nessuno può guardarmi e capire il mio nome. Lo indosso su di me ogni giorno.

    Swordman si fermò per un momento e ragionò sui pensieri e le intenzioni della mente e del cuore della donna. Lentamente cominciò a capire chi è lei e perché si trova a Retropolis in questo momento. Lei gli lanciò un'occhiataccia, sorridendo. Leggendolo.

    L'hai capito, vero? Sei il mio tipo di uomo.

    Sei qui dalla caduta dell'uomo. Non sei il Serpente del Giardino. Non sei Lucifero in persona. Se è così, questo farebbe di te il Peccato o la Morte.

    Sorrise, ridendo con un lento battimani..

    Esatto, stupido. Puoi chiamarmi Morte.

    Morte. Disse Swordman, comprendendo le sue parole.

    Il peccato conduce le persone a me.

    Rise più forte di prima, attirando l'attenzione sulla sua cella. Swordman diede un'occhiata fuori dalla porta, scorgendo gli agenti di sicurezza che camminavano lungo il corridoio. Si rivolse alla Morte con intenzioni serie.

    Sei la profezia del nostro tempo. Colui che diventerà un nemico mortale.

    No, non lo sono. Non sono una minaccia per la tua piccola setta.

    Allora, cosa sei?

    Sono il tuo nemico.

    È così?

    Sì, è così. Questo è tra te e me. Proprio come lo furono Lilith, Adamo, Jezebel ed Elia. Questo siamo io e te. Fino a quando i giorni della terra non saranno finiti.

    Swordman annuì. Sentendo i passi della sicurezza che si avvicinava.

    Sia come sia. Ricorda solo che ti fermerò in tutte le tue opere subdole.

    Ci conto. Disse la Morte annuendo e sorridendo. Sicuramente ci conto.

    Swordman lasciò la cella della Morte mentre gli ufficiali si avvicinavano. Gli ufficiali guardano dentro la cella, vedendo solo la Morte nell'angolo, ridendo e ridacchiando.

    Che succede a questa donna? Disse un agente.

    E' solo un'altra pazza svitata.

    Le sue risate mettevano a disagio gli agenti mentre passavano davanti alla sua cella. Ritornando ai loro compiti.

    Scegli i tuoi peccati. Disse la Morte, dondolandosi avanti e indietro con un sorriso. Scegli i tuoi peccati.

    ALLEANZA STABILITA

    I

    Per oltre un anno, Taltus, un titagod nato in un luogo chiamato Titanon, tra il Monte Olimpo, è stato lodato e glorificato dalla maggior parte dell'umanità per il suo atteggiamento disinteressato nel proteggere il popolo della terra. Gli esseri umani non lo chiamano con il suo nome di nascita, bensì lo hanno coniato con il nome di Powerman. Altri nomi sono l'Uomo dei Titani e il Titano del Domani, che afferma di essere il salvatore di cui il mondo ha bisogno in quest'ora. Taltus passa la maggior parte del suo tempo a meditare lontano dalla civiltà. Di tanto in tanto, supervisionerà Enigma City, la città sorella di Retropolis.

    ––––––––

    All'interno del quartier generale di Enigma City News, Stephanie Vale, giovane e bella reporter e studiosa di mitologia, indagava i misteri di Powerman e le sue origini, che risalgono alla mitologia greca. Il suo assistente, Alex Havens, un giovane pieno di vigore entrò nel suo ufficio, porgendole un libro pieno di resoconti di prima mano di civili che incontravano Powerman in situazioni terribili.

    Sono reali? Stephanie disse, sfogliando il libro.

    Sì signora, disse Alex. Non ti darei false informazioni per rovinare la tua carriera.

    Non sta rovinando la mia carriera. La sta solo bloccando.

    Aprì il libro e capovolse le pagine, scansionando il materiale informativo su Powerman. Fermandosi su una pagina in cui una civile di nome Anna West descriveva in dettaglio

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