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Miyamoto Musashi: sfida a Funajima
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E-book305 pagine3 ore

Miyamoto Musashi: sfida a Funajima

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Su di una piccola isola giapponese conosciuta con il nome di Funajima, più di 400 anni fa, ebbe luogo un duello disputato tra due maestri di spada. I loro nomi erano Miyamoto Musashi e Ganryu Kojiro. Il loro fu uno scontro tra due uomini e due scuole di combattimento antagoniste, che rivaleggiarono per onore e per emergere e imporsi agli occhi dei potenti governatori locali. In unepoca socialmente e politicamente non ancora del tutto stabile che si avviava verso il dominio assoluto del clan Tokugawa, tale confronto potrebbe essersi inasprito ulteriormente a causa dellʼantagonismo tra gli stessi allievi dei due maestri e dei vari vassalli e signori feudatari legati ad un maestro piuttosto che allʼaltro. I documenti analizzati relativi a tale evento, sono quelli ritenuti dagli storici i più affidabili e antichi. Alcuni dei temi trattati riguardano le ragioni del duello, gli avvenimenti che lo precedettero, le fasi del combattimento vero e proprio e di ciò che ne seguì immediatamente, i protagonisti del drammatico scontro, la possibile origine del misterioso Kojiro e numerose note storiche per lʼapprofondimento degli argomenti più importanti.
LinguaItaliano
Data di uscita18 feb 2021
ISBN9791220319874
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    Anteprima del libro

    Miyamoto Musashi - Satoru Matsumoto

    Ganryujima-Funajima)

    Capitolo 1

    Lʼisola

    Lo stretto di Shimonoseki è un braccio di mare lungo circa 12 km. Esso collega il Mar del Giappone con il mare interno, compreso tra il Kyushu, lʼHonshu e lʼisola di Shikoku. Lo stretto di Shimonoseki e quello più piccolo di Koseto, separano lʼisola di Hikoshima dal Kyushu e dallʼHonshu.

    Lʼarea del canale, fu interessata, tra il 1863 e il 1864, da una serie di battaglie tra forze militari giapponesi filo-imperiali, che non volevano la presenza straniera di navi nel loro territorio. Vennero attaccate navi americane, francesi e olandesi. Gli scontri furono portati avanti dal clan Mōri, del dominio di Chōshū (il dominio di Chōshū occupava tutta l’attuale prefettura di Yamaguchi, ed era in mano al potente clan Mōri, appunto, il quale discendeva dal famoso signore feudale Mōri Monotari vissuto durante il periodo Sengoku).

    Alla fine si arrivò ad un trattato di pace tra i clan del Chōshū e gli americani, olandesi e francesi, per rendere sicuro il canale. Inoltre, il trattato di Shimonoseki venne firmato qui, nellʼomonima città, il 17 aprile 1895, e pose fine alla guerra sino-giapponese.

    Lo stretto di Shimonoseki è caratterizzato da forti correnti marine, è sempre stato attraversato da rotte commerciali importanti e interessato da eventi storici di fondamentale importanza storica per il Giappone proprio a causa della sua posizione e conformazione geografica.

    Tra gli stretti di Shimonoseki e Koseto è situata una piccola isola, praticamente disabitata, se non fosse per qualche attività industriale e per la presenza di turisti. Il nome di questʼisola è Ganryujima, ma viene anche chiamata con uno dei suoi antichi nomi, ovvero Funajima. Essa divenne famosa per un duello tra due maestri di spada, avvenuto allʼinizio del periodo Edo.

    Il Nitenki afferma che ciò avvenne nellʼaprile 1612. Oggigiorno si presenta tendenzialmente piatta, essendo la superficie pochi metri sul livello del mare. È orientata in direzione nord-sud ed è lunga più o meno 600 m e larga 300 m nel suo punto massimo. Per 2/3 è posseduta dal settore privato (Mitsubishi Heavy Industries) e per 1/3 dalla città di Shimonoseki. Una buona parte della spiaggia risulta essere artificiale. Ha una circonferenza di circa 1,6 Km ed una superficie approssimativa di 103˙000 m².

    Originariamente era ancora più piccola di comʼè ora. Forse aveva una superficie di appena 17˙000 m², praticamente era poco più di un banco di sabbia e di scogli. Dal periodo del duello, quindi, a causa di processi di sedimentazione e opere di bonifica si è ingrandita di circa 6 volte. Altre fonti riportano variazioni della superficie dalle 3 alle 6 volte rispetto a quella originale. Comunque sia, si può di certo affermare che in passato era molto più piccola. Tanto per farsi unʼidea, se prendessimo per buono il primo dato sulla superficie, 17˙000 m², e volessimo rappresentarla in maniera regolare, essa corrisponderebbe ad un quadrato di circa 130 m di lato. Fino a qualche tempo fa il terreno veniva coltivato e vi erano anche due sorgenti d’acqua.

    È, inoltre, presente un piccolo santuario, nella parte settentrionale dell’isola, vicino al punto dʼattracco. Lungo il percorso perimetrico dellʼisola, sono presenti, in successione: un cippo commemorativo e la prua di una barca in pietra come memoriale dello scontro; unʼarea verde, verso l’interno, dove sono collocate le statue dei due combattenti ritratti nell’atto finale del loro confronto; una piccola spiaggia con una barca di legno arenata, che richiama vagamente lʼepisodio e lʼatmosfera dell’evento.

    Nella punta settentrionale dell’isola è stato posto un piccolo memoriale per la tomba di Kojiro. Naturalmente non è quello il luogo della sua sepoltura. Di seguito alcune immagini del cartello turistico dellʼisola, che ne illustrano le dimensioni originali al tempo del duello rispetto allo stato attuale. La parte più antica di Funajima è quella settentrionale, evidenziata nella seconda immagina con una linea in grassetto. La forma originale dellʼisola ricorda quella di una barca, infatti il significato di Funa è barca, mentre quello di jima è isola, appunto. La spiaggia del famoso duello si trova sul lato nord-orientale, ma quella che si può vedere attualmente è artificiale. Lʼisola, nel corso dei secoli, ha subito pesanti metamorfosi che ne hanno stravolto la fisionomia. Inizialmente era lunga pressappoco 300 metri nella sua direttrice maggiore, e larga tra i 60 e 70 metri nel punto centrale più stretto. In quello più largo, circa 100 metri.

    Cartello turistico riguardante informazioni di carattere generale sullʼisola. (Marco Daga, 1 gennaio 2018)

    (Marco Daga, 1 gennaio 2018)

    Sopra: particolare del cartello turistico dellʼisola, nel quale viene evidenziato, con una linea in grassetto, il perimetro e la forma originale dellʼisola al tempo dello storico duello. La forma richiama lʼidea di una barca, da qui il significato di uno dei nomi dellʼisola, Funajima (o Funashima). Sotto: stato attuale dell’isola: sono evidenti le opere infrastrutturali eseguite sull’isola e la manutenzione del verde che le conferiscono un aspetto gradevole.

    (Marco Daga, 1 gennaio 2018)

    Rispetto allo stato attuale, l’isola appare, in questa foto del 1974, trascurata e più selvaggia. Nella zona settentrionale non è ancora presente la banchina di approdo per le imbarcazioni, e non sono presenti neanche i riferimenti turistici relativi al duello, come la prua della barca in pietra e le due celebri statue degli spadaccini. (Foto aerea di Ganryujima, Shimonoseki City, Yamaguchi, Japan, 1974.) A1

    Statue ritraenti Miyamoto Musashi (destra), e Sasaki Koijiro (sinistra), nell’ultimo e decisivo atto del loro duello.

    (Marco Daga, 1 gennaio 2018, Ganryujima-Funajima)

    Miyamoto Musashi mentre stringe due bastoni da combattimento. (Utagawa Kuniyoshi 1798-1861, xilografia;)A2

    L’attore di teatro Kabuki, Ohtani Tomoemon, nel ruolo di Sasaki Kojiro durante il duello con Miyamoto Musashi sull’isola di Ganryu.

    (Ashihiro Harukawa, 1810-1820)A3

    Capitolo 2

    Contesto storico

    Raccontare un evento storico senza collocarlo in un contesto temporale e geografico definito, non ne permette una completa comprensione. Molto spesso, il duello tra Miyamoto Musashi e Kojiro o Ganryu, così come viene narrato, lascia un impressione di svolgimento, svincolato da tutto quello che poteva essere rilevante all’epoca in quella zona, politicamente parlando. La vita di questi due personaggi sembra essere indipendente dal resto del mondo, come se essi fossero emersi da un anonimato generale, dal nulla. Ovviamente non può essere stato così. È importante definire, perciò, chi furono i personaggi principali coinvolti, ovvero coloro che ebbero, in una qualche maniera, un’influenza diretta o indiretta sulla vita dei protagonisti di questa storia, e quale era la situazione politica dell’epoca.

    Innanzi tutto, come per la vita di Musashi, dei suoi avversari e di tanti altri uomini e donne che comparvero nelle cronache e negli atti delle varie epoche del Giappone, le fonti storiche non sono sempre attendibili o compatibili tra di loro. Talvolta diventa snervante trovare incongruenze inconciliabili tra i vari riferimenti storiografici. Comunque sia, è sempre utile, al fine di una più corretta analisi del racconto, utilizzare il sistema di comparazione dei testi, il quale permette di:

    rilevare punti o schemi simili nei racconti.

    rilevare elementi primari, i quali a volte, consentono la comprensione degli avvenimenti specifici anche di altri testi, nei quali non appare il dettaglio fondamentale che chiarifica, o che, al contrario, confonde maggiormente.

    elementi secondari che possono essere neutri al fine di una più chiara visione degli eventi, e che possono dare informazione aggiuntive sul contesto e sui personaggi coinvolti.

    Si suppone che gli elementi in comune siano quelli originali e legati alla storicità del racconto. Non è sempre detto, poiché può capitare che documenti scritti inerenti al medesimo evento si basino su un altro testo, magari quello originale e più antico, che riporta esso stesso degli errori, o delle vere e proprie invenzioni. Bisogna sempre verificare le fonti storiche primarie, ossia verificare l’attendibilità e la storia delle fonti storiche stesse, al fine di valutarne l’attendibilità e la possibilità che contengano errori.

    Per quanto riguarda gli elementi primari e secondari di un dato documento scritto, essi apportano informazioni di importanza primaria oppure minima, ma dato che spesso compaiono solo in una o poche delle fonti storiche studiate, è difficile confermarle con estrema sicurezza.

    In questo caso, ricerche archeologiche, antropologiche, etnologiche o di altra natura possono venire in aiuto e suffragare gli elementi portanti degli avvenimenti storici studiati (ovvero gli elementi comuni, quelli primari e secondari, o accessori).

    Partiamo dal contesto politico. Come si diceva, le incongruenze non mancano nei documenti antichi. Nella storia che verrà narrata, il primo dubbio lo abbiamo riguardo al giorno in cui i due maestri di spada si affrontarono sulla spiaggia dell’isola di Funajima. Notoriamente viene considerata come corretta la data riportata nel Nitenki, ovvero lʼaprile del 1612. Si ritiene che questo fu l’ultimo duello (mortale) di Musashi, sostenuto quando egli era un giovane adulto, nel pieno della forza fisica e quando era riuscito ad acquisire in maniera completa, almeno intuitivamente, la strategia marziale che contraddistinse la sua filosofia militare e di vita.

    In quell’anno Musashi aveva 29 anni. Era da quando aveva 13 anni che sosteneva duelli mortali o confronti tecnici con abili maestri, e si era contraddistinto anche sul campo di battaglia.

    Queste sono considerazione fatte sulla base del Nitenki, un testo che deriva dal Bukōden, scritto da Kagehide, ovvero il figlio di Toyoda Masanaga (l’autore del Bukōden), nel 1776. In esso si afferma che la data fu esattamente il 13 aprile 1612. Lo si evince dal fatto che viene riportata una lettera scambiata il giorno prima del duello, tra Musashi e Nagaoka Sado Okinaga, vassallo di Hosokawa Tadaoki.¹

    Di seguito, un estratto dal Nitenki.

    Nel mese di aprile del 1612, Musashi, all’età di ventinove anni, arrivò a Kokura, provenendo da Kyoto. Fu ricevuto da Nagaoka Okinaga, un ex studente di Munisai, padre di Musashi.

    […]

    Domani mattina andrò a Mukojima² con mezzi personali. La prego di non preoccuparsi.

    Il 12º del 4º mese, Miyamoto Musashi

    Al Signor Sado

    Questo è la maniera in cui Musashi replicò a Okinaga [Sado].

    (Tokitsu, 2005: 75, 77)

    Il Nitenki, però, derivando in parte dal Bukōden, rappresenta solo una delle due tradizioni letterarie legate alla storia di Miyamoto Musashi: a quell’altra appartengono il Bushū Denraiki e il suo spin-off, l’Heihō senshi denki.

    Il primo fu scritto nel 1727 da Tachibana Minehira, il secondo da un suo discepolo, un certo Nobuhide.

    Il Bushū Denraiki viene considerato il testo biografico sugli avvenimenti della vita di Musashi, più antico e attendibile. In questo libro, abbiamo un’altra versione dello scontro tra i due guerrieri:

    L’anno in cui Bennosuke raggiunse l’età di 19 anni, fu l’anno del duello con Ganryū.

    […]

    Ora, Bennosuke attraversò il mare prima di Kojirō. Era novembre, ed oltre al kosode³, indossava un kimono imbottito e una karusan hakama.⁴ (William de Lange, 2010: 16, 19)

    Chiaramente vi è un completo disaccordo all’interno della tradizione orale, poi divenuta scritta, relativa alla vita di Musashi. Da una parte si afferma che il duello avvenne in primavera, nel 1612. Dall’altra parte si dice che l’incontro accadde in novembre, forse nel 1602. Musashi aveva 19 anni, e se accettiamo la data canonica della sua nascita avvenuta nel 1583, allora l’anno dello scontro potrebbe essere stato il 1602. Per la verità molti ricercatori e studiosi accettano, come data di nascita, il 1584, mentre altri sono più inclini a credere che Musashi venne al mondo nel 1580 (Tokitsu, 2005:10). Generalizzando, possiamo affermare che nacque tra il 1580 e il 1584; per essere più specifici, in base a certi documenti, non del tutto affidabili però, è più probabile asserire che la data corretta fu il 1583.⁵ Contando 19 anni dal 1583, si arriva al 1602. Hosokawa Tadaoki divenne signore del feudo di Buzen nel 1600 (con quartier generale sito nel castello di Nakatsu e poi in quello di Kokura dal 1602), in seguito al supporto offerto al clan Tokugawa durante la celebre battaglia di Sekigahara. Tokugawa Ieyasu, oltre al feudo di Buzen, gli conferì anche quello di Bungo; Tadaoki controllava così, un’area dal valore di 399˙000 koku ( Nussbaum 2002: 359).

    Quindi, in base a queste considerazioni, si può affermare che la tradizione orale, secondo la quale, Musashi combatté a Funajima a 19 anni, non è in contraddizione con i dati storici pervenutici. Infatti se fosse nato tra il 1580 e il 1582, il combattimento con Kojiro sarebbe avvenuto tra il 1599 e il 1601, periodo nel quale Hosokawa Tadaoki non era il signore di Kokura (nel 1599 non lo era neanche del dominio di Nakatsu); in questo caso sarebbero sorti dubbi sulla validità della tradizione del Bushū Denraiki. Per coloro che, al contrario, preferiscono seguire la tradizione del Niten, anche se Musashi fosse nato nel 1580, il combattimento sarebbe capitato durante la presa in carica da parte di Tadaoki del dominio di Kokura. Secondo tale documento, Musashi aveva 29 anni. Certamente, contando all’indietro dal 1612, arriviamo al 1583.

    Se fosse corretta l’ipotesi che egli nacque nel 1580, 29 anni li avrebbe avuti nel 1609. Ciò sarebbe in contraddizione con entrambe le tradizioni orali sulla sua vita (le quali attestano implicitamente o esplicitamente che tale duello venne sostenuto o nel 1602 o nel 1612), ma non con il dato storico del periodo di dominio politico di Tadaoki.

    Ovviamente, spostando la sua data di nascita canonica, anche le date di tutti gli altri avvenimenti della sua vita vanno spostate. Un estratto del Nitenki aiuterà a chiarificare ogni dubbio:

    Egli [Kojiro] viaggiò in diverse regioni, sostenendo combattimenti con noti esperti, e senza perdere neanche una volta. Infine giunse a Kokura [dove] entrò in servizio presso Lord Hosokawa Tadaoki come maestro di spada del feudo.

    Nel mese di aprile 1612, Musashi, all’età di 29 anni, arrivò a Kokura […].

    (Tokitsu, 2005: 75)

    Come avrete notato l’ultima parte era già stata tradotta precedentemente (p.12).

    Il testo afferma che Kojiro giunse a Kokura quando Tadaoki era il signore di quelle terre (quindi sicuramente dopo il 1602). Nel 1612 giunse anche Musashi.

    Purtroppo non è possibile stabilire l’esatto anno di arrivo di Kojiro. Potrebbe essere stato subito dopo la nomina di Tadaoki in qualità di signore di Buzen, o anche molti anni dopo. Anche il Bukōden dal quale deriva il Nitenki, conferma ciò.

    Comunque siano andati i fatti, Hosokawa ricevette il dominio delle terre vicino allo stretto di Kanmon per speciali meriti in guerra, in sostegno delle forze armate dei Tokugawa, laddove, durante la battaglia di Sekigahara avvenuta nel 1600, egli comandò diverse migliaia di uomini contro le forze armate di Ishida Mitsunari, le quali, alla fine vennero sconfitte. Successivamente, nel 1632, Tadatoshi ricevette il grande feudo di Higo, arrivando a possedere terre per un valore di 540˙000 koku. Nella provincia di Buzen, nell’estrema punta settentrionale dell’isola di Kyushu, era situato il castello di Moji, di fronte allo stretto di Kanmon. Oggigiorno rimane solo una stele commemorativa di pietra nel sito dove esso era ubicato una volta. All’epoca della visita di Musashi, Hosokawa Tadatoshi, gestiva questa zona per conto del padre, Hosokawa Tadaoki. Il custode effettivo di questa fortezza era Numata Nobumoto, in qualità di jodai, ovvero di primo vassallo del castello o vassallo reggente. Egli apparteneva ad una famiglia strettamente legata agli Hosokawa.

    Un altro personaggio che appare nelle cronache dell’epoca, è Nagaoka Sado Okinaga (1582-1661), uno dei vassalli di Tadaoki. Questo vassallo, ospitò Musashi, e fu uno studente di Muni, ovvero il padre di Musashi. Infatti, il padre di Okinaga, Nagaoka Yasuyuki, prima di suo figlio, ebbe l’incarico di gestire il castello di Kitsuki e appuntò Muni come suo istruttore. Quando Muni e Musashi, verso il 1600, vivevano a Nakatsu, nella provincia di Buzen, il castello di Kitsuki, sito nella confinante provincia di Bungo, venne attaccato da Ōtome Yoshitsune (1558-1605). Yasuyuki richiese il supporto di Kuroda Yoshitaka (la prima parte della vita di Musashi fu strettamente legata al clan Kuroda), il quale, a quel tempo, era signore del padre di Musashi. Durante tale conflitto, partecipò, presumibilmente, anche Musashi, specialmente nella battaglia del castello di Tomiku (situato sempre nella provincia di Bungo), e probabilmente lui e Okinaga, strinsero un’amicizia proprio durante tale periodo. Come già detto, Musashi andò a Kokura e visitò Okinaga. Anche se era il guardiano del castello di Kitsuki, nella provincia di Bungo, Hosokawa Tadaoki conferì a Okinaga la gestione di proprietà nel porto di Kokura, nella parte settentrionale della provincia di Buzen, a non troppa distanza dal castello di Moji.

    Una volta stabilita la data del duello con Kojiro, Musashi scomparve dalla circolazione. I servitori di Okinaga furono mandati a cercarlo dappertutto, anche oltre lo stretto. Nelle taverne locali, essi, riuscirono ad ottenere informazioni sulla sua locazione. Si trovava in effetti, come ospite, nella casa del fornitore di materiale marittimo locale, un uomo di nome Kobayashi Tarōsaemon. Da qui in avanti si svolsero i fatti relativi allo scontro tra i due maestri. Fino ad ora è stata fornita una sintesi storica regionale, per inquadrare gli avvenimenti e i personaggi.

    A livello nazionale, invece, gli avvenimenti che portarono all’unificazione definitiva del Giappone sotto i Tokugawa, vanno fatti risalire al fallimento dello shogunato degli Ashikaga nel controllare i signori feudali locali. Ciò portò alla battaglia di Ōnin e al periodo degli Stati in guerra, il Sengoku jidai.

    Durante il 16o secolo, i commerci con le potenze straniere, permisero l’ingresso nel Giappone, di tecnologie militari europee che garantirono ad Oda Nobunaga di sottomettere diversi daimyo. Il rafforzamento del suo potere avvenne nella seconda metà del 1500, durante il periodo Azuchi-Momoyama.

    Dopo l’assassinio di Nobunaga, il processo di unificazione fu portato avanti da Toyotomi Hideyoshi.

    Infine, dopo la morte di Hideyoshi, Tokugawa Ieyasu consolidò il proprio potere subentrando a Toyotomi Hideyori, il figlio di Hideyoshi. Nel 1600, risultò vincitore nella battaglia di Sekigahara, contro la coalizione dei Toyotomi. Nel 1603 fu nominato shogun dall’imperatore Go-Yōzei. La battaglia finale di Osaka avvenuta tra il 1614 e il 1615, vide contrapposti ancora questi due clan. Da una parte le forze armate dei generali di Tokugawa Ieyasu e dall’altra le milizie di Toyotomi Hideyori. Dopo questa ulteriore vittoria di Ieyasu, il potere dei Tokugawa durò fino all’epoca Meiji, ovvero fino al 1868.

    Capitolo 3

    I personaggi storici

    Per comprendere bene la vicenda, oltre all’inquadramento storico e politico, è necessario introdurre brevemente i personaggi coinvolti. In tale maniera si avrà la possibilità di comprendere il ruolo che ognuno di essi ebbe negli avvenimenti narrati. Vediamo, in breve, i fatti principali della vita di questi uomini.

    Hosokawa Tadaoki

    Hosokawa Tadaoki (1563-1646), fu un samurai e signore feudale vissuto tra il periodo Sengoku e la prima parte del periodo Edo. Era figlio di Hosokawa Fujitaka, un servitore degli Ashikaga, il quale sotto Oda Nobunaga, ottenne il feudo di Tango.

    Tadaoki, divenne amico di Tokugawa Ieyasu, al finire del 1500, e si unì a lui nella battaglia di Sekigahara contro Ishida Mitsunari. Per i suoi meriti militari come condottiero sul campo di battaglia, ottenne da Ieyasu, il feudo di Bungo e Buzen.

    Hosokawa Tadatoshi

    Hosokawa Tadatoshi (1586-1641) fu il figlio di Hosokawa Tadaoki, e divenne un samurai e daimyo come il padre. Ereditò i feudi del padre e divenne signore di Higo (il dominio di Kumamoto), raggiungendo un ragguardevole stipendio di 540˙000 koku. Per questo divenne uno dei feudatari più potenti dell’epoca. Fu amico ed estimatore di Musashi e della sua arte, come anche di quella dello Yagyū Shinkage-ryū.

    Kobayashi Tarōsaemon

    Commerciante di materiali e attrezzature per il trasporto marittimo nel porto di Shimonoseki. Ospitò Musashi prima del duello

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