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Se c'è un problemino, ci pensa Merlino!
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Se c'è un problemino, ci pensa Merlino!
E-book116 pagine1 ora

Se c'è un problemino, ci pensa Merlino!

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Info su questo ebook

Merlino è più in forma che mai. Sempre pronto ad aiutare Re Artù e a lottare in difesa di Camelot, lo vedrete nelle sue abituali vesti di mago ma anche, all'occorrenza, trasformarsi in geniale inventore, astuta spia, infaticabile investigatore.

Non si fermerà davanti a niente: insieme a Lancillotto e agli altri cavalieri sarà sempre pronto ad affrontare ogni genere di pericolo, draghi e orchi compresi, in un susseguirsi di avventure piene di episodi da ridere ma anche con qualche occasione per riflettere un po'...
LinguaItaliano
Data di uscita22 apr 2021
ISBN9791220334617
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    Anteprima del libro

    Se c'è un problemino, ci pensa Merlino! - Matteo Mariani

    M.M.

    1 Il drago sputa fuoco

    La notizia arrivò al castello di Camelot, portata da un trafelato contadino che si era fatto chilometri e chilometri di corsa per raccontare al re tutto il terrore che aveva dentro: un drago!

    Non c'erano dubbi: nei giorni precedenti erano sparite nel nulla diverse mucche e alcune capre, ma tutti avevano pensato che le scomparse potessero essere state causate dai lupi o da qualche ladro. Non erano però stati trovati i resti dei poveri animali e neppure tracce di uomini, quindi come facevano mucche e capre a volatilizzarsi? Poi qualcuno aveva notato che nel bosco c'erano degli alberi bruciacchiati, nonostante negli ultimi giorni non ci fossero stati temporali, quindi non potevano essere stati dei fulmini a ridurre le piante in quel modo. C'era quindi qualcuno che si divertiva a dar fuoco agli alberi, col rischio di bruciare tutta la foresta? Infine, la paurosa scoperta: un giovane e coraggioso contadino aveva notato delle strane ma soprattutto enormi impronte in una zona molto all'interno del bosco, nei pressi di una grotta, ed aveva avuto il fegato di entrarvi. Dopo aver percorso alcuni cunicoli illuminato da una torcia, ai suoi occhi si era presentata una visione a dir poco terrificante: un enorme, spaventoso drago, se ne stava accovacciato a dormire. A quel punto il contadino, che abbiamo detto essere giovane e coraggioso, aveva istantaneamente cessato di essere coraggioso, e spinto da un terrore sovrumano si era messo a correre alla velocità del vento per andare ad avvertire la gente del suo villaggio. Da lì, mentre il poveretto ancora cercava di riprendersi dalla corsa ma soprattutto dallo spavento, era stato inviato un messaggero per portare la terribile notizia alla corte di Re Artù.

    Il prode sovrano non aveva avuto dubbi, era necessario inviare all'istante i migliori cavalieri per uccidere il drago e liberare così il regno da ogni pericolo. I cavalieri di Camelot non temevano niente e nessuno al mondo, quindi si erano offerti praticamente tutti come volontari per compiere la rischiosa missione. Artù, che non nutriva alcun dubbio sul valore dei suoi uomini, decise quindi che non c'era tempo da perdere e mandò per primo Sir Lancillotto, il più nobile tra i cavalieri.

    Dopo qualche giorno fece ritorno a Camelot il cavallo di Sir Lancillotto, con sopra qualcosa che tutti quanti impiegarono parecchio tempo a riconoscere come Sir Lancillotto stesso: il cavaliere era accasciato sul cavallo, aveva l'armatura tutta ammaccata ed tutto bruciacchiato, come se fosse stato cotto alla brace. Re Artù, preoccupatissimo, volle subito sapere cosa fosse accaduto, ma il cavaliere non riusciva che a biascicare poche parole:

    – Fuoco! Fuoco! Paura! Paura!

    Il re inviò quindi altri due cavalieri contro il drago; stavolta si trattava di Sir Walwain e Sir Agravaine, ma la loro sorte non fu diversa da quella di Lancillotto: ritornarono a Camelot solo grazie al fatto che i loro cavalli conoscevano la strada, ammaccati e abbrustoliti. E anche loro, interrogati dal re, riuscirono a dire solo

    – Fuoco! Fuoco! Paura! Paura!

    Esasperato, Artù mandò allora in missione dieci cavalieri in un colpo solo, ma anche questi tornarono indietro ammaccati e abbrustoliti. Questa volta, però, mentre nove di loro continuavano a ripetere come una filastrocca le parole fuoco fuoco paura paura, il decimo, Sir Lionel, che evidentemente era riuscito a conservare un minimo di lucidità, aggiunse altre informazioni al loro racconto, per quanto strane potessero apparire. Sir Lionel giurò infatti di aver sentito il drago gridare qualcosa alle loro spalle, mentre cercavano di fuggire. Il re volle saperne di più:

    – Quindi avete sentito il drago parlare, Sir Lionel?

    – Sì, Maestà.

    – Quindi adesso i draghi non solo esistono, ma parlano anche?

    – Così pare, Maestà.

    – E cosa avrebbe detto questo drago, dopo avervi sconfitto?

    – Ha gridato...

    – Cosa, Sir Leon?

    – Ha gridato... basta carne in scatola!

    Avendo quindi costatato il fallimento dei cavalieri, nonché la loro impreparazione nell'affrontare un essere mitologico come un drago, per di più, a quanto pareva, dotato di parola, Re Artù decise di rivolgersi a colui il quale solitamente faceva affidamento quando non sapeva che pesci pigliare: il mago Merlino, un personaggio strano, enigmatico, indecifrabile, all'apparenza anche assurdo, ma che in più di una occasione si era dimostrato un servitore fedele e soprattutto uomo dalle più inaspettate risorse. Artù si recò quindi presso le stanze di Merlino e lo trovò, come sempre, intento nella lettura di qualche libro astruso.

    – Merlino, c'è un drago.

    – C'è un drago...

    – Sì, ho detto che c'è un drago. La cosa non ti stupisce?

    – Ah, Maestà, scusate, avete detto C'è un drago..., sembrava l'inizio di una barzelletta, aspettavo il seguito.

    – Ma che barzelletta e barzelletta, c'è un drago per davvero, e ha già arrostito Lancillotto e un'altra dozzina di cavalieri.

    – Messer Lancirrosto...

    Artù rimase interdetto a fissare Merlino che quasi se la faceva sotto dalle risate; d'altronde lo sapeva benissimo come era fatto il mago, amante dei giochi di parole spesso inopportuni e pronto a trovare l'aspetto comico anche nelle situazioni che avrebbero richiesto la massima serietà. Lui però era il re, e sapeva come agire per farsi rispettare:

    – Merlinooooo!

    Il mago, sforzandosi di non pensare più a Messer Lancirrosto, tentò di concentrarsi sul problema, applicandovi un rigoroso metodo scientifico.

    – Dunque era un drago, Sire?

    – Così pare, Merlino.

    – Quanto è grande?

    – Dicono sia enorme.

    – E sputa fiamme?

    – A meno che Lancillotto e gli altri non si siano scottati mentre accendevano un fuoco da campo...

    – Vola?

    – Non credo abbiano avuto occasione di chiederglielo...

    – E parla?

    – Così ha affermato Sir Lionel.

    – E cosa avrebbe detto questo drago?

    – Basta carne in scatola.

    – Carne in scatola? Interessante...

    A questo punto Merlino si fece silenzioso, anzi proprio muto come un pesce. Re Artù sapeva benissimo che, dal momento che il suo servitore e amico si concentrava sulla soluzione di un problema, sarebbe stato inutile rivolgergli la parola, tanto non avrebbe nemmeno ascoltato. Era però un vero e proprio spettacolo vederlo aggirarsi nelle sua stanze che erano anche studio e laboratorio, alla ricerca di una soluzione per il problema. Il mago si piazzò davanti alla sua libreria, che occupava un'intera parete, alla ricerca forse di un tomo che avrebbe potuto dargli informazioni utili.

    – Filtri d'amore no, pozioni per ringiovanire no, per invecchiare per carità, per far crescere i capelli nemmeno per fortuna, per dimagrire questa potrebbe interessare a voi Sire...

    – Merlino!

    – Tutto sugli orchi no, sui troll nemmeno, sugli elfi no mica è Natale, frutta e verdura dall'arancia alla zucca, il piccolo alchimista, manuale dello stregone fai da te... eccolo! Lo sapevo che era qui da qualche parte! Animali volanti e animale parlanti. Un'edizione limitata, su carta riciclata...

    – E io ti do una bastonata, Merlino, se non la smetti di perdere tempo e non ti metti all'opera!

    – Sempre il solito violento, ignorante come un elefante, senza offesa per gli elefanti...

    – Merlino!

    – Va bene, mi metto all'opera.

    Il mago si immerse quindi nella lettura di Animali volanti e animale parlanti, rimanendo in silenzio per alcune ore, che il re sfruttò per andare a far visita ai suoi sfortunati cavalieri e sincerarsi delle loro condizioni. Cercò anche di saperne di più da loro sullo scontro con il drago, ma i guerrieri erano stati così malmenati, bruciacchiati e traumatizzati dall'enorme bestia che continuavano a ripetere solamente paura e fuoco, fuoco e paura. Nel frattempo però arrivò anche Merlino, che con la calma, la dolcezza e le buone maniere che gli erano da tutti riconosciute riuscì a far tornar loro la capacità di esprimersi in maniera comprensibile.

    – Sir Lancillotto, se non volete che domani mattina tutto il regno vi chiami Sir Lancirrosto, avete qualche altra informazione da darmi? E voi altri, volete per caso che vi faccia mandare di nuovo a cospetto del drago, visto che non vi ricordate nemmeno come è fatto?

    Nel giro di pochi minuti lo scaltro stregone riuscì quindi a sapere le dimensioni del drago, il suo colore, come erano fatti nei dettagli i suoi artigli e le sue ali nonché il numero di scaglie per metro quadro. Era quindi pronto a

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