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Il cannibale di Northon House
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Il cannibale di Northon House
E-book69 pagine57 minuti

Il cannibale di Northon House

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Info su questo ebook

Horror - racconto lungo (50 pagine) - La morte si fa largo tra le nebbie che circondano Northon House…


Quello che sembrava un normale caso di sparizione degenera rapidamente in un incontro ai limiti del reale quando il sergente Wells, indagando nei pressi di Northon House, si trova ad affrontare una creatura cui è rimasto ben poco di umano.


Pietro Giovani è nato a Genova nel 1989, dove vive con la moglie e i figli. Pubblica il suo primo romanzo a quindici anni, I seguaci del male. Dopo l’esordio letterario sparisce dalla scena per diversi anni, durante i quali continua a scrivere e a raffinare lo stile, esplorando diversi generi, sino all'ingresso in una redazione online dove, per qualche anno, scrive come autore di racconti e fa da editor. Lascia poi la redazione per aprire un canale YouTube dedicato ai libri (“Uno scrittore sul web”) e passa dal fantasy, suo genere prediletto come autore, alla fantascienza.

A trent'anni comincia a partecipare ad alcuni concorsi letterari e a mandare scritti a diverse case editrici e, nel mentre, autopubblica due romanzi, un fantasy intitolato La cavalcatrice di serpenti e un fantascientifico dal titolo Una porta su mille mondi. Nel 2021 pubblica il racconto horror La nave dei folli con Delos Digital e, di seguito, con Weird Book.

LinguaItaliano
Data di uscita19 ott 2021
ISBN9788825417784
Il cannibale di Northon House

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    Anteprima del libro

    Il cannibale di Northon House - Pietro Giovani

    1

    I due uomini entrarono nella stanzetta soffocante e con un solo sguardo videro tutto quel che c’era da vedere: la branda sfatta spinta in un angolo, la lampada a filamento incandescente, la valigia aperta, lo strano aggeggio posato sul minuscolo tavolino. La puzza era nauseante, non c’era nemmeno una finestra. Più che una stanza in affitto, pareva uno sgabuzzino.

    Un terzo uomo, il padrone dell’ostello, occupò il vano della porta con la sua massa flaccida. Gettò un’occhiata di astio misto a timore ai due poliziotti e indicò con un cenno il tavolino.

    – È quello.

    L’ispettore si avvicinò al macchinario e lo scrutò, senza tuttavia toccarlo.

    – Avete detto che non si fa vedere da una settimana – interloquì l’altro uomo, il sergente Wells.

    – Sì, signore, agente, una settimana… anzi… otto giorni! E ha pagato solo fino al giorno in cui è scomparso! Chi mi risarcisce le notti che ho tenuto la stanza occupata, senza poterla affittare e senza guadagno? Me lo dite? Io…

    L’ispettore alzò una mano e il torrente di lamentele si interruppe di colpo. Aveva occhi freddi, l’ispettore Sandler, e modi autoritari. – Voi sapete come funziona? – chiese, indicando l’aggeggio metallico. Nessuno di loro aveva mai visto qualcosa del genere.

    L’uomo esitò, poi annuì, con fare incerto. – L’ho visto usarlo, una volta. Bisogna inserire questi cilindri qui… in questa… questo… spazio fatto apposta. Così. Poi si accende in questo modo…

    – Come avete detto che si chiama questa macchina, sergente?

    – Si chiama… – Wells sfogliando il suo taccuino. – Grafofono, ispettore. È un’invenzione d’oltreoceano.

    Sandler sbuffò, ma non fece commenti, mentre il padrone dell’ostello armeggiava col primo cilindro. Con uno scatto meccanico, il grafofono si mise in moto e ne uscì un suono disturbato, metallico. Si sentì qualcuno schiarirsi la gola e poi ne scaturì una voce dal forte accento americano.

    Gira. Sto registrando. Almeno credo…

    – Che mi venga un colpo! – disse il sergente, ascoltando la voce dell’uomo disperso incisa sulla cera.

    Sono Peter Roswell, inviato della Unearthly Magazine di Chicago. Sono un… cacciatore di storie, un investigatore del paranormale, anche se sul mio contratto c’è scritto giornalista. La rivista ha finanziato un viaggio di lavoro nella vecchia Inghilterra ed eccomi qua, con questo splendido ritrovato della tecnica. È molto comodo, anche se poco pratico da trasportare… Dopo aver visitato alcune città, ho deciso di spostarmi nelle campagne alla ricerca di miti e leggende. Ho quasi esaurito il budget, quindi mi sono dovuto accontentare di un ostello pulcioso. Il padrone è affabile quanto un mastino affamato, ma non ha importanza; conto di trascorrere quasi tutto il tempo in giro per i paesi di questa tetra vallata… Nota comica: la stanza ha una lampadina a incandescenza dove tutti, qua nei paraggi, usano ancora le vecchie lampade al cherosene. Avrebbe fatto meglio a metterci una finestra, in questo buco!…

    I due poliziotti gettarono un’occhiata al padrone dell’ostello, paonazzo per l’insulto, che con un’imprecazione li lasciò soli. L’ispettore si sedette su un angolo della branda e cominciò a rovistare metodicamente nella valigia di Roswell, mentre il grafofono continuava a riprodurre la sua voce.

    Il luogo sembra l’ideale per le mie ricerche: isolato dalla società civile, nebbioso, freddo e vagamente spaventoso. Mi è stato detto essere una zona in cui i fenomeni inspiegabili non mancano. Lo spero proprio. A Londra ho collezionato una serie di leggende sui corvi della torre e su di un certo Jack il Saltatore, che dicono essere nientemeno che il diavolo, ma in tutto il viaggio non ho sentito nemmeno una storia che valesse la prima pagina di Unearthly. Il direttore mi ucciderà, se non gli porto qualcosa di buono. E addio viaggi di lavoro all’estero, poco ma sicuro…

    La voce si fermò, anche se il sibilo metallico di sottofondo non accennava a smettere. Il sergente armeggiò un poco col secondo cilindro, quindi riuscì a montarlo e a far ripartire la registrazione.

    Sono trascorsi tre giorni. Risultati piuttosto deludenti. Le solite storielle di spiriti dei boschi, tavoli che si muovono e altre amenità varie, compresa una fantomatica strega. Un vecchio contadino, però, mi ha raccontato di una bestia demoniaca che si aggirerebbe nei boschi a Est della vallata. Pensavo si trattasse delle classiche sciocchezze, ma è stato molto insistente e mi ha persino disegnato una mappa. Dice che mi condurrà alla casa di quello che ha definito il guardiano di porci. Abbastanza curioso, lo ammetto. Ormai si è fatto tardi, ma domani ho tutta l’intenzione di andare a trovare questo figuro…

    L’ispettore estrasse un foglio di taccuino dalla valigia, dove era abbozzata una mappa della valle. C’era un’unica freccia ad indicare l’Est e due croci, una grande e una piccola, con un appunto: Northon House.

    – C’è anche un portafogli – disse Sandler. – Vuoto.

    – Se non ha effettivamente terminato i soldi

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