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Di terra, di mare, di vento: (Poesie 2016-2021)
Di terra, di mare, di vento: (Poesie 2016-2021)
Di terra, di mare, di vento: (Poesie 2016-2021)
E-book182 pagine57 minuti

Di terra, di mare, di vento: (Poesie 2016-2021)

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Info su questo ebook

"Bruno Trevellin, un autore interessante che si fa scoprire ed apprezzare per la qualità della parola e per la sincerità dell'ispirazione" (Paolo Maggiolo, Padova e il suo territorio, 191)

In Di terra, di mare, di vento sono raccolte poesie composte tra il 2016 e il 2021. Anche in questo lavoro si trovano testi sia in lingua italiana che in lingua veneta.

Ai temi dell'abbandono e del distacco, si aggiungono quelli dell'amore coniugale, della giovinezza trascorsa e altri di carattere più prettamente religioso. Quelli del gruppo che chiude la raccolta sono invece i testi composti nell'ultimo periodo, segnati dalla perdita della madre, morta dopo una grave malattia e dalla progressiva accettazione di quel dolore.
LinguaItaliano
Data di uscita2 nov 2021
ISBN9791220367257
Di terra, di mare, di vento: (Poesie 2016-2021)

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    Anteprima del libro

    Di terra, di mare, di vento - Bruno Trevellin

    ADRIATICHE

    Sogno istriano

    Qui è tutto un mare di vento

    Che si tuffa smeraldino

    Sulla rossa tavolozza del Carso

    E sulle pigne spaccate del bosco

    E sulle intricate erbe e odorose

    Solo un poco all’interno vagando

    Tra le scure pietraie riarse

    Sono spartiti di bassi vitigni

    E distese di ulivi argentini

    E antichi borghi lastricati di bianco

    Con vecchi agli usci seduti e bambini

    Che saltano su e giù da ogni spalto

    Rovigno in piazza è un ciarliero arlecchino

    Ma su per la grisa un ombroso silenzio

    Dove tra quadri esposti e souvenir

    Si può ancora tentare

    Un amplesso d’amanti senza più età

    -io qui le tue labbra divoro e la tua beltà

    Come a vent’anni, come più in qua.

    Nel bar la ragazza croata

    Serve slivovitz e malvasia

    A parlate di genti diverse

    Come nelle calli di Pola e Parenzo

    Che hanno smilzi camerieri alla porta

    Dal passo ti conoscono presto

    Italiano slavo tedesco

    Confondono quattro parole

    -e a loro sembrano frasi

    Quel tanto che basta a sederti

    Per una cena pescatora

    O di carne d’Istria guarnita

    Qui sotto una pergola di fico

    O al lume d’una fioca candela

    Ti par di gustare un poca

    Di altra vita, leggera

    Qui ci si può mescolare

    E senza un confine

    Scoprirsi uguali e diversi

    Tra genti di mare

    Qui è dove la vita ancora accade

    Se cerco le vele lontano

    Giasone per primo riappare

    Puntando al delta padano

    E Antenore ai lidi del Brenta

    E Marco più in là

    Vedo adulto tornare

    A Venezia toccando Salvore

    Qui è il mare dove le storie

    Ancora si fanno

    Fermate e partenze, passaggi ed arrivi

    Soste brevi e sognate diranno

    Di chi c’era e or non è più

    Lasciando solo deboli tracce

    Tra bore e bonacce

    Come sulle pietre davanti le chiese

    Dove lucide scritte e sottili

    Ancora bisbigliano

    Al sole accecante del mezzodì.

    Sul sentiero di Rilke

    Un bacio di donna non basta

    A spingere gli occhi sul mare

    E questa tagliente scogliera

    È un duro patibolo carsico

    Di vento e parole non dette

    Di sotto monotona suona

    La cupa risacca che stanca

    Non posa e un gabbiano sul mondo

    Dei rochi suoi gridi disegna

    Quest’ultimo foglio di cielo

    Al sole chiedendo parvenze

    Sull’alto sentiero a Duino

    Spiaggia d’estate

    Le spiagge qui sono colonie affollate

    Babeli di genti d’ogni stirpe ed età:

    Bimbi ridenti sull’umida battigia

    Tra castelli cadenti e pedalò,

    Vecchi stanchi seduti e persi

    A cercare un mondo che più non c’è

    E nude sdraiate donne dell’est

    Bruciate dal sole e brillanti

    Tra la rena ed il blu

    Mi spingo più in fondo,

    Sdrai lasciando, piantati arlecchini

    E in fila cabine di bianchi e

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