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La storia dei tornei del Grande Slam
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La storia dei tornei del Grande Slam
E-book544 pagine8 ore

La storia dei tornei del Grande Slam

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Info su questo ebook

Questo lavoro, durato oltre un anno, è la storia dei Tornei del Grande Slam, i più affascinanti, per i giocatori che hanno l'onore di scendere in campo negli impianti che hanno fatto la storia del tennis fin dal suo inizio e per i tifosi che possono assistere ad uno spettacolo unico nel genere, che esula anche dagli altri tornei del circuito.Nel mio libro ripercorro, tutta la storia di questi Tornei, fin dalla loro prima edizione. Un lavoro di ricerca e di memoria, dove sono inseriti risultati, commenti agli incontri e a situazioni che si sono susseguite nel corso del tempo, schede sui giocatori, ricordi di partite storiche e quant'altro la mia mente abbia potuto sviluppare per far si che la lettura possa essere interessante, sia per chi è appassionato, ma anche per gli sportivi che possono avere un po' di curiosità e magari avvicinarsi a questo sport, bellissimo e crudele per la difficoltà che propone, soprattutto mentale, ogni volta che si scende in campo. A questo punto vi auguro una buona lettura.
LinguaItaliano
Data di uscita22 dic 2021
ISBN9791220377317
La storia dei tornei del Grande Slam

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    La storia dei tornei del Grande Slam - Silvio Mia

    STORIA DEL GIOCO DEL TENNIS

    Il tennis è un gioco nato in un tempo molto lontano. Senza tornare troppo indietro, posso dire che questo sport si è evoluto nei secoli, figlio di un gioco meglio conosciuto come Royal Tennis. Questo è un passatempo diffuso nelle corti europee già ai tempi del Rinascimento italiano e noto anche negli Stati Uniti, come Court Tennis.

    E’ un divertimento praticato al coperto e si gioca su superfici preparate su parquet, sui quali la palla, riempita con peli di cavallo o lana e ricoperta di tessuto di canapa, possa rimbalzare.

    Un gentiluomo inglese e un inventore americano sono stati i fautori dell’arrivo del lawn tennis, il gioco del quale nei nostri tempi, tutti siamo a conoscenza.

    Il lawn tennis deve questo nome al fatto che agli albori di questo gioco, la pratica è svolta sui prati.

    Infatti, la parola lawn, significa prato o tappeto. Diventa semplicemente tennis, perché con gli anni il gioco perde l’esclusività della pratica sull’erba.

    Nella prima metà del XVIII secolo, Edwin Budding dal Glouchestershire, regione del sud-ovest dell’Inghilterra, riesce a costruire la prima macchina per tagliare e rullare l’erba dei prati.

    Nel 1830 in Inghilterra nasce la prima rivoluzione industriale. E’ un periodo di grande fermento, nel quale da un lato c’è grande effervescenza imprenditoriale, che propone idee e sviluppi innovativi e dall’altro, con la caduta nel 1830 del governo conservatore e l’insediamento di Whighs e Tories liberali, un’inedita attenzione sui temi sociali, che prevede l’abolizione della schiavitù e la regolamentazione del lavoro minorile. Nascono i primi sindacati e nel 1834 è emanata la Legge sui Poveri che prevede la costruzione di ospizi e l’assegnazione di sussidi.

    I partiti Whig e Tory nascono all’interno del Parlamento inglese, durante il dominio della casata degli Stuart.

    Il termine Whig inizialmente distingue i presbiteriani scozzesi e viene attribuito a coloro i quali nel 1679, vogliono escludere il futuro Re d’Inghilterra Giacomo II dalla successione perché cattolico. Tories è un termine irlandese che originariamente indica i cattolici, ma poi sono così definiti i sostenitori dei diritti di Giacomo Stuart. Successivamente i Tories si identificano con la Chiesa anglicana, i proprietari terrieri nobili o borghesi, la monarchia, mentre i Whigs rappresentano gli interessi dei protestanti dissidenti, della borghesia mercantile, degli industriali e dei riformisti.

    Nel XIX secolo, il partito Tory si trasforma in quello che oggi è il Partito Conservatore inglese, mentre i Whigs danno vita a quello che oggi è il Partito Liberale.

    In quegli anni Edwin Beard Budding, nato nel 1795 a Stroud, figlio illegittimo di un piccolo proprietario terriero, inizia a lavorare su come poter realizzare una macchina che possa tagliare agevolmente l’erba, vista la proliferazione, soprattutto di campi sportivi di tennis, calcio, rugby, ecc. Sebbene non in possesso di una grande preparazione scolastica, il giovane Edwin, unisce la sua genialità a una serie di esperienze tecniche maturate lavorando nelle fonderie di ferro prima e poi come macchinista in un’industria di tessuti.

    L’idea del rasaerba gli viene osservando una macchina che utilizza un cilindro da taglio, montato su un banco, per tagliare il pelo irregolare alle pezze di lana e avere una finitura liscia.

    Il primo rasaerba che riesce a costruire misura 19 pollici, poco meno di 50 cm., ed ha un telaio di ferro battuto. E’ composto da un grande rullo posteriore che viene spinto dal giardiniere e così facendo trasferisce il movimento a un rullo anteriore dotato di lame. Tra i due rulli, Budding ne ha previsto un terzo che serve per modificare l’altezza del taglio che si vuole ottenere.

    Un’ idea davvero geniale per l’epoca, visto che fino ad allora per tagliare l’erba si faceva uso della falce.

    Le risorse economiche per poter avviare il processo di produzione, vengono trovate grazie all’incontro con John Ferrabee, proprietario delle fonderie Phoenix Iron Works, che entra in società e si accolla i costi di sviluppo e della messa in produzione, con la possibilità di vendere la licenza anche ad altri produttori.

    E’ il 18 maggio 1830 e il 31 agosto dello stesso anno viene concesso, all’idea avuta da Budding, il brevetto britannico.

    La fabbrica realizzata da Ferrabee e Bugging produce oltre cinquemila rasaerba in otto diversi modelli, per le dimensioni del rullo. Nel 1840 viene realizzato un modello che viene trainato da un cavallo. La produzione cessa nel 1863, quando entrambi sono già deceduti.

    Da quel primo tagliaerba del 1830, passano 60 anni prima che nel 1893 James Sumner progetti e realizzi il primo tagliaerba con un motore a vapore.

    Nello stesso tempo, Charles Goodyear dal Connecticut, scopre un metodo per vulcanizzare le gomma.

    Con queste due innovazioni il Maggiore dell’esercito britannico di sua Maestà, Clopton Wingfield, tra il 1874 e il 1877, brevetta il lawn tennis, non senza ottimizzare alcune delle regole del Royal Tennis.

    Questa pianificazione prevede materiali diversi, rispetto al suo progenitore Royal Tennis. Le palle sono nuove e anche le racchette sono rese più leggere e ampie in testa.

    Il colpo di genio di Wingfield è quello di portare il gioco all’aperto sui prati, facendo così esplodere, la febbre e la voglia di giocare.

    Il primo club è stato fondato in Gran Bretagna, il Leamington Lawn Tennis Club, nel 1874. Successivamente, tre anni dopo, nel 1877, nella vecchia sede dell’All England Club, dove si praticava il Cricket, è stato accolto il tennis e viene organizzato il primo torneo di Wimbledon, quello che ancora oggi per prestigio è sicuramente il torneo per eccellenza di questo sport. L’evento viene battezzato Championship, il tempio del tennis.

    Il primo vincitore dei Championship, è Spencer Gore, nel 1877. La rete misura 145 centimetri, le aree di battuta sono più ampie e le due metà campo, più lunghe rispetto a quelle attuali. Le misure vengono ridotte e diventano quelle sulle quali si misurano oggi i tennisti, fra il 1881 e il 1889. Queste novità sono state possibili, grazie anche all’ausilio dei Campionati Americani, che nascono a Newport nel 1881 e oggi sono noti a tutti come gli U.S. Open. Questo torneo si gioca a Flushing Meadows, New York.

    Gli U.S.Open, vanno subito in competizione con Wimbledon, facendo nascere una grande rivalità tennistica fra la Gran Bretagna e gli U.S.A.

    Questa rivalità può accendersi nella sfida a squadre fra nazioni, nata da un’idea di alcuni studenti di Harward nel 1900, meglio conosciuta come la Coppa Davis.

    In quel tempo, il tennis viene praticato più che altro nei Paesi dell’impero britannico, tradizione francese esclusa e in poche altre nazioni. L’Australia, terra lontana, si unisce ai cugini e nel 1905, dà vita ai Campionati Australiani, oggi meglio conosciuti come gli Australian Open, ed entra nella competizione a squadre della Coppa Davis.

    Il tennis è stato il primo e unico gioco sportivo presente alle Olimpiadi di Atene nel 1896, i primi giochi olimpici dell’era moderna. Nella successiva edizione dei giochi olimpici di Parigi nel 1900, impone la presenza di tenniste e così può presentare tutto il suo potenziale di gare, che si compongono di singolari maschili e femminili, di incontri di doppio, con la novità del doppio misto.

    I primi esperimenti nella pratica dei doppi, in particolare quello femminile e quello misto, sono stati compiuti durante i Campionati Americani. Aumentando il numero delle proposte, anche il regolamento viene modificato e trova il suo equilibrio, anche grazie alla nuova nata I.L.T.F., la federazione tennis internazionale, che oggi tutti conosciamo come I.T.F.

    Nel 1913, vengono introdotte le regole per il punteggio che oggi si conoscono, mentre in precedenza si poteva vincere un set, anche con un solo game di vantaggio.

    Almeno una volta nella vita tutti ci siamo chiesti come mai il punteggio nel gioco del tennis ha quella strana sequenza 0, 15, 30, 40 prima di definire la vittoria del game, con almeno due punti di vantaggio. La curiosità è che a questa risposta non c’è una soluzione chiara, ma soltanto ipotesi. Esistono infatti molte teorie, su come sia stato possibile arrivare al conteggio dei punti, così come lo conosciamo e come lo utilizziamo oggi, ma nel tempo sono state tramandate diverse interpretazioni, tra leggende metropolitane e voci, che secondo il mio parere, rendono ancora più affascinanti le risposte.

    La storia del punteggio del tennis

    In ordine cronologico, le prime teorie ci portano indietro fino a Medioevo, molto prima che questo sport fosse addirittura nato, la cui data è il 1887, in concomitanza con la disputa del primo Torneo di Wimbledon.

    Prima esistono gli antenati del tennis e fra essi si ricordano il Jeu de paume in Francia, oppure la Pallacorda in Italia.

    L’elenco completo delle prime spiegazioni credibili:

    1. La teoria delle cacce e la filastrocca

    2. La teoria del denaro d’oro

    3. La teoria dell’orologio

    4. Da 45 a 40 per opportunità

    5. Da 45 a 40 per…altezza

    6. Zero come Love, oppure come uovo

    1) La teoria delle cacce e la filastrocca

    Da quanto tramandato, in quel tempo i punti sarebbero stati contati a seconda delle cacce, vale a dire i segni fatti sul campo da gioco, ogni volta che la palla si fermava: 15 segni formavano un punto, 30 valevano due punti, 45 portavano il terzo punto.

    L’ordine crescente di 15 in 15 viene in seguito cambiato, portando il 45 a 40, pare per una più facile dizione, che ricorda una filastrocca francese in cui viene appunto detto quinze, trente e quarante.

    2) La teoria del denaro d’oro

    Sempre per lo stesso periodo, seppur meno accreditata, si ricorda un’altra versione sulla storia del punteggio del tennis. Questa versione dice che per ogni punto conquistato, vengono messe in palio delle monete, 15 soldi, corrispondenti a un denaro d’oro.

    3) La teoria dell’orologio

    Questa teoria non ha nulla a che fare con monete oppure con i segni sul campo, ma si riferisce alla presenza di due orologi, i cui quadranti sono utilizzati per segnare i punti.

    Le lancette sono mosse di quarto d’ora in quarto d’ora fino ad arrivare a completare il giro arrivando a 60, che corrisponde alla vittoria del game.

    4) Da 45 a 40 per opportunità

    Sebbene anche in questo caso venga da alcuni tirata in ballo la possibilità della filastrocca francese, in questa variante esistono altre due versioni, che provano a spiegare il motivo per il quale si è passati da 45 a 40, per identificare il terzo punto vinto nel game. La prima versione si riferisce all’opportunità di segnalare i vantaggi in qualche maniera, dal momento che per vincere il gioco occorre fare due punti in più dell’avversario.

    Arrivare a 45 pari, porta a non assegnare il punto del vantaggio, perché questo condurrebbe a 60, la cifra che serve per identificare la vittoria. Così si sarebbe deciso di portare il deuce a 40, per consentire il vantaggio, spostando la lancetta a 45, senza arrivare alla quota indicata per la vittoria del game.

    5) Da 45 a 40 per…altezza

    La seconda opzione è più fantasiosa, ma con qualche falla evidente, riporta alla dinamica della segnalazione dei punti su questi grandi orologi. In questa versione il compito di spostare le lancette è dei bambini, un po’ come accade per i raccattapalle. La maggior parte di loro non riusciva ad arrivare a 45 e così per facilitare il loro lavoro si è deciso di abbassare a 40 il terzo punto. Un mistero è capire come facessero a spostare la lancetta dallo zero al quindici e non quella a quarantacinque.

    6) Zero come Love. Oppure come uovo

    Finora si è parlato delle teorie più possibili riguardo la storia del punteggio adottato nel tennis, ma il discorso che andiamo ora ad affrontare è quanto mai curioso e particolare.

    Se non è ben chiaro come mai vengano usati questi quarti d’ora per segnalare i punti conquistati nel game, bisogna chiedersi perchè gli arbitri dicono la parola love, per indicare gli zero punti di un giocatore.

    Anche in questo caso, la storia propone diverse interpretazioni: si passa dal proverbio fortunato al gioco, sfortunato in amore, che serve come incoraggiamento al tennista a zero, a quello neither for love nor for money, che traducendo significa: né per amore, né per i soldi.

    Quello che riscuote più credito rispetto a questi appena elencati è un altro. In Francia la formula dello zero veniva identificata con il temine oeuf, cioè uovo, per la sua forma simile a quella del numero.

    Una volta sbarcato in Inghilterra, il tennis ha modificato leggermente la pronuncia di questo termine, che si è trasformato nella parola love.

    Questo è il motivo per il quale durante le partite si sente l’arbitro dire: fifteen-love, thirty-love, forty-love.

    Dal 1913 al 1923, la federazione internazionale, promuove due tornei a Major, oltre a Wimbledon, il World Grass Court Championship che fin dall’inizio è considerato la Stella Polare di questo sport, i World Covered Court Championship, un torneo di tennis che l’ILTF ha inserito nei Major. Questo evento si disputa in diversi paesi e la superficie sulla quale si gioca è il parquet indoor.

    Mentre il World Grass Court Championship, per farla breve Wimbledon e il World Hard Court Championship, WHCC, negli anni consolidano il loro stato di World Championship, il WCCC ha difficoltà nell’attrarre i più forti giocatori provenienti da fuori Europa.

    Il World Covered Court Championship, WCCC, viene cancellato quando l’ILFT promuove a Major, l’Australian Championship dal 1924 e la United States Lawn Association, vede la promozione del proprio Torneo gli US Championship a Major, con l’accettazione delle scelte fatte dall’ILTF, sempre nel 1924. Il termine World Championship viene bandito quando è permessa ai French Championship la partecipazione ai giocatori stranieri, con la conseguente messa al bando del World Hard Court Championship.

    I due tornei ammessi allo status di Mayor, sono il WCCC, World Covered Court Championship, che si gioca al coperto ogni anno, in diverse capitali europee e il WHCC, World Hard Court Championship, che si gioca a Parigi sulla terra battuta a Saint Cloud.

    La sede di Wimbeldon, nel 1921, viene spostata in quella che ancor oggi è la sua casa, Church Road. Questo per permettere di accogliere un grande numero di appassionati. Nello stesso anno, viene introdotta la norma relativa al fallo di piede, per delimitare al tennista il campo d’azione del servizio.

    Questa regola viene perfezionata nel 1959, per permettere al giocatore il salto durante lo svolgimento della battuta.

    Nel 1925, i francesi organizzano i Campionati Internazionali di Francia, la cui prima edizione si gioca presso il Racing Club de France. Nel 1928 il torneo si trasferisce al Roland Garros.

    Nel 1928, il tennis viene estromesso dalle Olimpiadi perché reo di professionismo.

    I tennisti di quel tempo, chiedono compensi per le loro prestazioni, in quanto le loro esibizioni attirano una grande quantità di pubblico pagante e per questo motivo, per evitare che queste richieste di denaro vengano fatte anche in altre discipline, il tennis viene escluso dai Giochi Olimpici.

    Questo è il momento storico, nel quale il tennis si divide in dilettantistico e professionistico.

    Con questa situazione i tennisti dilettanti possono partecipare a Wimbledon e a tutti gli altri tornei, compresa la Coppa Davis, senza ricevere alcun compenso, mentre i tennisti professionisti partecipano a tornei e tour di esibizioni, in cui sono lautamente pagati.

    Dagli anni trenta in avanti, tutti i giocatori dilettanti più forti, dopo aver vinto un certo numero di tornei, passano al professionismo, in un fenomeno che ha riguardato prettamente il tennis maschile.

    Il fatto che i giocatori dilettanti passino al professionismo, non piace alle Federazioni, in quanto cambiando lo status, si precludono la possibilità di partecipare alla Coppa Davis e così di poter rappresentare la propria nazione.

    Negli anni sessanta si sviluppano forti lotte per far sì che ci sia un’unificazione dei giocatori, tutti con lo stesso status.

    Nasce nel 1963 la Fed Cup, l’equivalente al femminile della Coppa Davis e nel 1968 il dilettantismo viene cancellato, per dare spazio al professionismo. Nasce il tennis Open, quello che oggi tutti conosciamo.

    L’inizio di una nuova epoca di questa disciplina, porta a un rinnovamento, come la creazione dei sindacati A.T.P. e W.T.A., che hanno molta difficoltà nel riuscire ad emergere. Si introduce il tie-break, per ridurre il tempo di durata delle partite, per esigenze organizzative e televisive.

    Alla fine degli anni settanta viene abolito il circuito WCT, di proprietà del petroliere texano Lamar Hunt, che è stato di accompagnamento al circuito ufficiale. Gli U.S. Open lasciano i tradizionali campi in erba e passano al cemento. I Campionati Americani abbandonano la sede di Forest Hills, per passare al nuovo impianto di Flushing Meadows.

    Nell’edizione olimpica di Seul, che si è disputata nel 1988, il tennis viene riammesso ai Giochi, anche perché ormai di dilettantismo nelle olimpiadi se ne vede ben poco.

    Nel 1981, agli U.S. Open si gioca l’ultima finale di un torneo del Grande Slam, con le racchette di legno. In seguito anche gli Australian Open lasciano la superficie tradizionale in erba, per passare, come già fatto dagli americani, al cemento.

    Iniziano in quegli anni i grandi cambiamenti dei materiali, che portano gli atleti a miglioramenti continui delle loro prestazioni di gioco. Nonostante i cambiamenti, di tutti i materiali, dalle racchette, alle corde, all’abbigliamento, alle superfici di gioco, che hanno permesso a questo sport un grande aumento delle prestazioni e dello spettacolo offerto dai loro interpreti, la spina dorsale del regolamento ha mantenuto l’equilibrio del gioco, per come è stato ideato in origine. Il dato più importante è che il modo con cui si possono ottenere i punti è rimasto sostanzialmente lo stesso. La spiegazione è data perché per conquistare il punto ci sono sempre le solite tre vie: le giocate vincenti, gli errori procurati all’avversario e gli errori gratuiti.

    Nonostante nel tempo ci siano state delle correzioni, per migliorare lo standard del gioco, nulla delle decisioni prese ha stravolto la concezione di questo sport, come ad esempio, se fosse stata aggiunta una palla al servizio, portandole da due a tre, oppure al contrario, servire con una sola palla togliendo la seconda.

    Nel tempo dunque il tennis, ha saputo darsi delle innovazioni, mantenendo al contempo quelle che sono sempre state le sue caratteristiche che ci hanno fatto innamorare di questo gioco, che ci dà emozione e ci entusiasma da generazioni. Una magia che viene sviluppata in maniera unica e irripetibile, conservata perfettamente nei grandi palcoscenici, gli stadi del tennis che lo ospitano e soprattutto nei suoi tre principali musei, che nello specifico sono: il Museo dell’All England Club a Wimbledon, il Museo della Hall of Fame a Newport e il più recente Museo del Roland Garros.

    Grande Slam

    I Tornei del Grande Slam, detti anche Major, sono i quattro più importanti che si giocano annualmente nel circuito. Questi eventi sono quelli che danno la possibilità di conquistare un numero maggiore di punti per la classifica, di premi in denaro, di attenzione da parte del pubblico e dei media.

    Gli incontri si disputano al meglio dei cinque set, che trasformano le partite in un altro sport, perché la differenza tra il giocare una partita del Grande Slam, oppure della Coppa Davis, al meglio dei cinque set e qualsiasi altro torneo al meglio dei tre set, è abissale.

    La giostra degli Slam inizia a girare dopo la metà di gennaio, con la disputa degli Australian Open, per proseguire con l’Open di Francia, meglio noto come il Roland Garros, in campo tra fine maggio e i primi giorni di giugno. Un mese dopo, circa da fine giugno ai primi di luglio, si gioca il Torneo per eccellenza, quello che dà la consacrazione in caso di vittoria, si va in campo sull’erba di Wimbledon. Infine si chiude a fine agosto con gli US Open, negli Stati Uniti.

    Inizialmente tre di questi quattro Tornei sono giocati sull’erba, tranne il Roland Garros, che si gioca sulla terra battuta. Nel tempo sia gli Australian Open, che gli US Open, hanno modificato la loro superficie e hanno adottato il cemento.

    Ogni Torneo dello Slam, ha la durata di due settimane. Wimbledon, è il più antico, fondato nel 1877 in seguito sono stati fondati gli US Open nel 1881, il Roland Garros nel 1891 e per ultimi gli

    Australian Open nel 1905.

    Soltanto nel 1924-1925, i quattro Tornei, sono entrati a far parte del Grande Slam, con il riconoscimento del Roland Garros, ultimo a essere considerato degno di entrare a fare parte di questa casta di eventi.

    I Tornei del Grande Slam non sono gestiti dalla Associazione Tennis Professionisti (ATP), oppure dalla Associazione Tennis Femminile (WTA), ma direttamente dalla Federazione Tennis Internazionale (ITF).

    Nonostante questa gestione, sia l’ATP, che la WTA, conteggiano i punti conquistati nei Major.

    Il termine Grande Slam, si riferisce al fatto di vincere tutti e quattro i Tornei, nell’anno solare, in una delle cinque specialità del gioco, singolare maschile e femminile, doppio maschile e femminile e doppio misto.

    Nel doppio, un tennista, oppure una tennista può anche cambiare partner di gioco, nei vari tornei, ma ottenere ugualmente il Grande Slam. Vincere i quattro Major, ma non nello stesso anno solare è riconosciuto come non-calendar Grande Slam. Il Grande Slam d’oro, si ottiene vincendo, oltre ai Major, la Medaglia d’Oro alle Olimpiadi.

    Il Super Slam, si ottiene vincendo, oltre ai quattro Tornei, anche le ATP Finals, oppure per le donne le WTA Finals, sempre nelle specialità già elencate in precedenza.

    Vincere tutti e quattro i Tornei, in tutte e tre le specialità (singolo, doppio e doppio misto), viene chiamato cofanetto dei titoli del Grande Slam. Questa impresa, di vincere i dodici eventi nell’anno solare, finora non è riuscita mai né a livello maschile, né a livello femminile.

    Origine del termine Grande Slam

    Il termine Grande Slam, fa la sua prima comparsa nel mondo del tennis all’alba degli anni trenta. Ad usare questo termine sarebbe stato il giornalista del New York Times, John Kieran, quando commentando i successi del tennista australiano Jack Crawford, agli Australian Open, al Roland Garros e a Wimbledon, nell’ agosto del 1933, scrive che con la conquista degli US Open, avrebbe realizzato quello che nel bridge viene definito Grande Slam.

    Un’altra versione delle origini di questo termine, applicato al tennis, sarebbe mutuata dal gergo golfistico. Nel 1930 è già stata usata per descrivere le vittorie del campione di golf, Bobby Jones, in tutti i Major del circuito.

    Quindi stando a questa versione il padre dell’espressione Grande Slam, sarebbe da assegnare a Alan Gould, editorialista sportivo, che la utilizza già nel luglio 1933, in leggero anticipo rispetto al collega Kieran.

    Storia

    Fino al 1924-25, non si poteva essere campioni in carica dei quattro Major. La Federazione Internazionale Lawn Tennis, stabilisce che i campionati di Australia, Francia, Inghilterra e Stati Uniti, siano considerati i quattro Major.

    Prima di quel periodo, solo tre eventi: Wimbledon, le Court Championship giocati a Parigi e una volta a Bruxelles e i Campionati del mondo coperto da tennis, disputati in varie località, sono considerati dalla Federazione i primari eventi di tennis a livello internazionale.

    Nel 1913, sarà Tony Wilding a vincere tutti e tre questi Major.

    Dal 1925, sarà possibile completare un Grande Slam, in tutte le discipline che lo compongono, tranne che nel periodo 1940-1945, per le interruzioni dovute alla Seconda Guerra Mondiale e negli anni dal 1970 al 1985, quando in Australia non si gioca in doppio misto.

    In quei tempi non giocare l’Australian Open, era cosa abbastanza comune, vista la location scomoda del torneo, agli antipodi per quanto riguarda il circuito internazionale, tanto che, per fare un esempio, un giocatore come Bjorn Borg, si è presentato sui campi della terra dei canguri una sola volta.

    Fino al 1982, quella di non partecipare al torneo australiano è una consuetudine abbastanza diffusa, vista la lontananza, la data scomoda in cui si disputa l’evento, tra Natale e Capodanno e, cosa da non sottovalutare, un montepremi che prevede un basso premio in denaro.

    Nel 1970, George MacCall, National Tennis League, che ha nella scuderia Rod Laver, Ken Rosewall, Andres Gimeno, Pacho Gonzales, Roy Emerson e Fred Stolle, impedisce ai suoi giocatori, la partecipazione al Torneo, perché le garanzie sono insufficienti. Il Torneo, per la cronaca, sarà vinto da Arthur Ashe.

    Il primo vincitore dei quattro Major nell’anno solare è Don Budge, nel 1938.

    Ad oggi sono 18 i giocatori, otto maschi e dieci femmine, che nei tornei di singolare, considerati i più prestigiosi, hanno vinto un Career Grande Slam, anche se soltanto cinque, sono riusciti nell’impresa vincendo i Major nell’anno solare. I giocatori maschi sono: Fred Perry, Don Budge, Rod Laver, Roy Emerson, Andre Agassi, Roger Federer, Rafael Nadal e Novak Djokovic. Per quanto riguarda le femmine a compiere l’impresa sono state: Maureen Connoly, Doris Hart, Shirley Fry, Margaret Smith Court, Billie Jean King, Chris Evert, Martina Navratilova, Steffi Graf, Serena Williams e Maria Sharapova.

    Rod Laver, ha compiuto l’impresa per due volte nel singolare maschile, mentre Margaret Court è riuscita a portare a termine il trionfo in ben tre occasioni, una volta nel singolare femminile e due volte nel doppio misto. Esther Vergeer, ha vinto due volte lo Slam, nel doppio femminile, su sedia a rotelle. Queste sono vittorie ottenute nell’ anno solare.

    Soltanto Stefan Edberg, riesce a completare il Grande Slam, quando gioca ancora i tornei Junior, categoria che prevede la partecipazione dei giocatori dai 13 ai 18 anni d’età.

    Controversia sulla terminologia

    Nel 1982, la Federazione Internazionale di Tennis (ITF) offre, come premio, un milione di dollari a ogni giocatore che riuscirà a vincere i quattro Major consecutivi, indipendentemente che questo avvenga nell’anno solare.

    In questo frangente alcuni gruppi, che vengono riconosciuti come il Consiglio Internazionale di Tennis Professionale degli uomini, in questo appoggiati da alcuni scrittori del tennis britannico e da giornalisti europei, suggeriscono all’ITF di cambiare la definizione di Grande Slam, ma il segretario generale David Grey, chiarisce che questo non succederà.

    In una lettera del 1983 al giornalista Paul Fein, viene messo in chiaro, che la proposta non sarà realizzata e scrive a tal proposito: Sembra che ci sia una certa confusione. L’unica iniziativa della ITF in questa materia è stata l’organizzazione dell’offerta di un bonus di 1 milione di dollari, a qualsiasi giocatore in possesso dei quattro titoli del Grande Slam contemporaneamente. A dispetto di tutto ciò che abbiamo letto su questo argomento, non è mai stato il mio comitato dell’intenzione di alterare la base del classico Grande Slam vale a dire, la vittoria di tutti e quattro i titoli in un anno. Il piano della ITF è stato quello di offrire il bonus in denaro per tre anni, per incoraggiare i giocatori a competere in tutti e quattro i tornei più importanti, offrendo a loro questo incentivo.

    Prima che l’ITF offrisse questo incentivo alla partecipazione e alla ricerca della vittoria nei quattro tornei, si era già manifestata questa discussione sul Grande Slam, tanto che nel 1982, Neil Amdur, scrivendo, afferma: Ora lo sport gira nervosamente sotto l’influenza di tanti dollari ed ego ancora più grandi, la tradizione ha fatto la fine delle palline bianche. Se i quattro tornei più importanti vogliono offrire un incentivo di 1 milione di dollari per qualsiasi giocatore che in futuro può vincere i loro titoli, quel bonus sarà una gradita aggiunta.

    Questa confusione dura per anni, tanto che per fare un esempio, quando Steffi Graf, nel 1988, conquista il Grande Slam, George Vecsey scrive: la Federazione Tennis Internazionale, che dovrebbe avere più rispetto per la storia, ha stabilito nel 1982 che vincere i quattro Major costituisce un Grande Slam e ha offerto 1 milione di dollari come bonus. Molte persone che seguono il tennis, la maggior parte scrittori e probabilmente la maggior parte dei fan, non hanno accettato le nuove regole e l’ITF ha lasciato cadere la gimmick. Un gimmick è un oggetto utilizzato dal prestigiatore, che serve a fa scomparire, oppure apparire, gli oggetti, le carte, ecc. Quindi sta a significare che il bonus è come un gimmick, tanta è la confusione che lo circonda.

    Il modo dubbio con cui l’ITF descrive il Grande Slam, porta i giornalisti a sostenere l’ipotesi di Vecsey, una ventina d’anni dopo. Quando Rafael Nadal sta per completare le quattro vittorie nei Major, non nell’anno solare, non-calendar, uno scrittore fa notare che: La maggior parte dei tradizionalisti insiste sul fatto che il ‘Grande Slam’ dovrebbe riferirsi solo a vincere tutti e quattro i titoli nell’anno solare.

    Per eliminare questa diatriba, nel 2011, l’ITF cambia la descrizione e stabilisce che, il Grande

    Slam, si ottiene vincendo i quattro Major nell’anno solare.

    Nel 1984, vincendo il Roland Garros, Martina Navratilova, completa il ciclo di vittorie nei quattro

    Major ed è la prima tennista a ottenere il bonus, per i successi ottenuti. L’ITF, riconosce, quello che ufficiosamente diventa l’anno no-calendar Grande Slam, ma nessun altro giocatore o giocatrice, riceverà per la conquista dello Slam no-calendar, il bonus in denaro.

    Dal 1970 in poi, Martina Navratilova vince sei Major consecutivi negli anni 1983-84 e fra i maschi, Novak Djokovic la imita vincendo quattro Slam tra Wimbledon 2015 e gli Open di Francia 2016. Naturalmente non posso dimenticare Rod Laver, che il Grande Slam lo conquista vincendo nel 1962 e 1969 i quattro Major che lo compongono, ed è l’unico a ottenere nell’anno solare la prestigiosa onorificenza, nell’era Open.

    Nel 1938, ben prima che iniziasse l’era Open, Don Budge, conquista il Grande Slam e sommando i due Major vinti nel 1937, Wimbledon e gli US Open, totalizza sei vittorie consecutive. I fratelli Bob e Mike Bryan, nel doppio, conquistano un Grande Slam no-calendar, vincendo gli US Open nel 2012 e nel 2013 gli Australian Open, il Roland Garros, Wimbledon.

    Alcuni giocatori, sono arrivati ad assaporare la gioia di realizzare lo Slam, ma proprio quando l’impresa sembrava fatta, è arrivata la sconfitta. Questa delusione per il mancato successo è toccata, nel Torneo singolare, a Roger Federer nel 2004, 2006 e 2007 e Novak Djokovic nel 2011, 2015 e 2021.

    Anche Nadal manca all’ultimo atto il grande risultato e glielo impedisce il connazionale David Ferrer, che lo sconfigge nei quarti di finale degli Australian Open del 2010.

    In campo femminile uguale sorte colpisce, Monica Seles nel 1992, a Wimbledon, per mano di Steffi Graf e Martina Hingis nel 1998 perde con Monica Seles al Roland Garros in semifinale, vedendo così sfumare il sogno dello Slam.

    Anche nel doppio femminile, ci sono state delusioni che si sono materializzate all’ultima recita dei quattro tornei. Virginia Ruano Pascual e Paola Suarez, perdono a cavallo degli anni 2003 e 2004, a Wimbledon contro Cara Black e Rennae Stubbs, mentre Sania Mirza e Martina Hingis a cavallo degli anni 2015 e 2016, sono sconfitte al Roland Garros, contro Barbora Krejcikova e Katerina Siniakova.

    Per un infortunio subito da Bethanie Mattek-Sand in coppia con Lucie Safarova, sfuma per le due giocatrici a Wimbledon nel 2017, la possibilità di conquistare lo Slam.

    Otto uomini e dieci donne hanno vinto Career Slam in singolare e tra questi, due uomini e cinque donne hanno almeno due Career Slam in singolare. Dall’inizio dell’era open, cinque uomini hanno raggiunto questo prestigioso risultato.

    Diversi giocatori nel singolare hanno vinto i tre campionati più importanti senza raggiungere il

    Career Slam, raggruppati per il mancante torneo del Grande Slam:

    Australian Open: Renè Lacoste, Henri Cochet, Helen Wills, Athea Gibson, Tony Trabert, Margaret Osborn du Pont e Manuel Santana.

    Open di Francia: Frank Sedgman, Ashley Cooper, Louise Brough Clapp, Virginia Wade, Arthur Ashe, Pete Sampras, John Newcombe, Jimmy Connors, Boris Becker, Stefan Edberg, Martina Hingis, Linsday Davenport e Angelique.

    Wimbledon: Ken Rosewall, Hana Mandlikova, Ivan Lendl, Monica Seles, Guillermo Vilas, Mats

    Wilander, Justine Henin e Stan Wawrinka

    US Open: Jean Borotra, Jack Crawford, Lew Hoad, Angela Mortimer e Evonne Golagong

    Diversi giocatori nel doppio hanno vinto i tre campionati più importanti senza raggiungere il Career Slam, raggruppati per il mancante torneo del Grande Slam:

    Australian Open: John Van Ryn, Helen Wills, Elizabeth Ryan, Margaret Osborn du Pont, Darlene Hard, Billie Jean King, Betty Stove, Robert Seguso, Mahesh Bhupathi, Linsday Davenport, Ai Sugiyama, Ekaterina Marakova e Elena Vesnina.

    Open di Francia: John Bromwich, Nancy Richey, Aranxa Sanchez Vicario, Cara Black, Sania Mirza.

    Wimbledon: Vic Seixas, Ashley Cooper, Virginia Wade, Virginia Ruano Pascual, Paola Suarez, Bethanie Matter-Sands, Lucie Safarova e Samantha Stosur.

    US Open: Jean Borotra, Jacques Brugnon, Jack Crawford, Althea Gibson e Rod Laver.

    Solo sei giocatori hanno completato un carrier Grande Slam sia in singolare che doppio: un maschio, Roy Emerson e cinque femmine, Margaret Court, Doris Hart, Shirley Fry, Martina Navratilova e Serena Williams. Court, Hart e Navratilova sono le uniche tre giocatrici ad aver completato un Career Boxed Set, vincendo tutti e quattro i titoli in singolare, doppio, e doppio misto; questo risultato non è mai stato raggiunto da un giocatore di sesso maschile.

    Sono solo otto gli uomini che possono vantare le vittorie in tutti e quattro i Major. Tre di loro, Roy Emerson, Rod Laver e Novak Djokovic, hanno ottenuto questo risultato, ben due volte. Emerson con i suoi 12 titoli nel singolare e i suoi 16 titoli conquistati nel doppio, totale 28 Major complessivi vinti, detiene il record per il maggior numero di vittorie in campo maschile.

    I tornei del Grande Slam in origine si giocavano sull’erba, in Australia, in Inghilterra e negli Stati Uniti e su terra battuta, o argilla, quello di Francia. Nel 1975, gli US Open cambiano la superficie e passano alla terra battuta, per poi approdare al cemento nel 1978. In Australia il cambio di superficie da erba a cemento avviene nel 1988. Quest’ultimo torneo, dal 1977 al 1985 si è giocato a dicembre, come ultimo Slam dell’anno, mentre la sua attuale collocazione è gennaio, quando si inaugura la stagione dei Major.

    Sono cinque le donne ad aver realizzato almeno due Gran Career Slam, tre di loro, Court, Graf e

    Williams, per tre volte, mentre Steffi Graf, ben quattro volte.

    Nel doppio maschile, sono 24 i giocatori ad aver vinto il Grande Slam, di cui sedici, con lo stesso compagno di gioco. Otto di questi tennisti, hanno raggiunto almeno un doppio career Grande Slam. Roy Emerson e John Newcombe sono in testa alla classifica con tre vittorie.

    Nel doppio femminile, sono 21 le tenniste che hanno vinto il career Slam, di cui dieci con la stessa compagna di gioco. Nove di esse, hanno vinto almeno due volte il titolo, con Martina Navratilova al comando della classifica con ben sette affermazioni.

    Per quanto riguarda il doppio misto, sono 17 i giocatori ad aver ottenuto il successo, di cui sette con lo stesso compagno di gioco. Il numero è dispari, poiché Margaret Court, ha giocato separatamente, con Ken Fletcher e con Marty Riessen. Le altre coppie che hanno raggiunto il risultato della vittoria in tutti e quattro gli eventi sono composte da Doris Hart e Frank Sedgman e da Martina Hingis con Leander Paes.

    Helen Wills Moody ha vinto in tutte e tre le specialità i Major di Roland Garros, Wimbledon e US Open, ma non ha mai partecipato, agli Australian Open. Si contano, per questa che è considerata a ragione una delle più grandi giocatrici di tutti i tempi, che ha dominato la scena di questo sport negli anni venti e trenta nel singolare, quattro vittorie al Roland Garros, otto a Wimbledon e sette negli US Open. Nel doppio, due trionfi a Parigi, tre a Wimbledon e quattro negli Stati Uniti. Nel doppio misto, tre Roland Garros, una vittoria a Wimbledon e due US Open, oltre a un’Olimpiade, dove nel 1924 trionfa sia in singolare, che nel doppio femminile.

    Doris Hart, giocando il doppio misto, vince tutti i tredici tornei che ha giocato, dal Roland Garros 1951, agli US Open del 1955. Le sue vittorie sono distribuite in 5 Wimbledon, 3 Roland Garros e 5 US Open.

    Nel 1965, Margaret Court, vince nove tornei su dodici disputati, a disposizione di un giocatore nello stesso anno, nelle tre specialità: singolare, doppio e doppio misto, di tutti e quattro i Major. Nel 1985, Martina Navratilova, raggiunge le finali in tutti gli eventi del Grande Slam.

    Sono soltanto dodici i giocatori, nove donne e tre uomini, che riescono a vincere sei tornei Major, in un anno solare.

    Slam d’Oro

    Il Tennis è stato uno sport olimpico dai primi giochi dell’era moderna 1896, fino al 1924. Per 64 anni, questo gioco non ha più fatto parte della manifestazione, fino alla sua reintroduzione nel 1988. E’ stato sport dimostrativo nel 1968 e nel 1984.

    Visto che sono solo tre gli Slam fino al 1925, nessun giocatore può completare lo Slam d’Oro, partecipando ai giochi olimpici dal 1896 al 1924.

    Si poteva conquistare lo Slam d’Oro, vincendo le olimpiadi del 1920, oppure quelle del 1924, unendo queste vittorie a quelle dei Major, conquistati dal 1925 in poi. Il termine Slam d’ Oro, inizialmente Golden Grande Slam, è coniato nel 1988.

    Soltanto un giocatore, o meglio una giocatrice, ha vinto lo Slam d’Oro ed è la tedesca Steffi Graf, che nel 1988, compie l’impresa vincendo i quattro tornei, Australian Open, Roland Garros, Wimbledon e US Open, più la medaglia d’Oro olimpica a Seul.

    Vincere i quattro Tornei del Grande Slam e le Olimpiadi, anche se non nello stesso anno, è detto Anno non di calendario dello Slam d’oro. Solo i Brayn raggiungono questo obiettivo, vincendo le Olimpiadi 2012, gli US Open 2012, e gli altri tre Major Australian Open, Roland Garros e Wimbledon 2013. Per loro si conia il termine Golden Bryan Slam.

    Un giocatore che vince tutti i Tornei del Grande Slam e la medaglia d’Oro che sia essa Olimpica o

    Paraolimpica, raggiunge il Grande Slam d’Oro.

    Con il ritorno, nel 1988, del tennis alle Olimpiadi si dà origine al Super Slam, che consiste nel vincere in una sola stagione le Finali ATP per gli uomini e WTA per le donne, oltre al titolo Olimpico e i Major.

    Questo titolo è andato in bacheca di un solo giocatore, o meglio di una sola giocatrice, la tedesca

    Steffi Graf, che vince nel 1987 le finali WTA e nel 1988, i Major e la medaglia olimpica.

    La Tripla Corona, o Triple Crown, si conquista vincendo i titoli nel singolare, doppio e doppio misto, nella stessa settimana, anche se oggigiorno è un raro evento, poiché le finali delle tre discipline, in genere si svolgono nella stessa giornata e non in giorni diversi.

    Doris Hart ha raggiunto la sua prima Triple Crown, giocando le finali a Wimbledon in un solo giorno. Successivamente vincerà anche questo riconoscimento la mitica Suzanne Lenglen, per due volte nel 1921 e 1922, sulla terra battuta, in un torneo precursore dell’odierno Roland Garros. Non vengono riconosciute due vittorie di questo evento, nel 1909 a Jeanne Matthey e alla stessa Lenglen nel 1920, 1921, 1922 e 1923, per le vittorie ottenute al Roland Garros, che però non è ancora riconosciuto fra i grandi tornei internazionali.

    Anche ad Alice Weiwers, non è accreditata la tripla vittoria ottenuta nel 1941, perché i campionati francesi tenutisi a Vicky dal 1941 al 1945, non sono riconosciuti dalla Federazione Francese di Tennis.

    Un altro riconoscimento in merito alle vittorie nei Major, è il Career Boxed, che premia chi riesce a vincere almeno una volta il titolo in una specialità, in tutti i tornei del circuito degli Slam, singolo, doppio e doppio misto. Nessun giocatore maschio, ha mai completato questo percorso di vittorie.

    Margaret Smith Court, è l’unica ad avere conquistato due cofanetti. Un’altra protagonista è Martina Hingis la vincitrice più recente e l’altra giocatrice è un altro Totem del tennis femminile, Billie Jean King.

    Il tennista maschio più vicino a completare la Carrer Boxed è Fank Sedgman, al quale è mancata la vittoria negli Open di Francia, dopo aver raggiunto la finale nel 1952.

    Prima che nel 1968, iniziasse l’era Open, solo i giocatori dilettanti potevano scendere in campo, per giocare i quattro tornei dello Slam. I giocatori di sesso maschile, al fine di vincere premi in denaro, giocavano un Tour Professionale in giro per il mondo, che comprendeva diversi eventi. Dal 1927 al 1967, gli eventi pro che venivano considerati alla stregua dei Major sono: il Torneo US Pro Tennis, il Pro Campionato Francese e il Wembley Championship. Il giocatore che avesse vinto le tre competizioni in un anno di calendario, sarebbe stato insignito del Professional Grande Slam, o Pro Slam e questa impresa è stata realizzata due volte, una da Ken Rosewall e una da Rod Laver. A compiere l’impresa di vincere i tre tornei, ma nel corso della loro carriera pro, sono stati, Ellsworth Vines, Hans Nusslein e Don Budge.

    I Tornei del Grande Slam, come tutti sappiamo sono quattro. Il primo in ordine di svolgimento nel calendario odierno sono gli Australian Open, che inaugurano la stagione tennistica a gennaio, sul cemento di Melbourne. Il Torneo è nato nel 1905, ha avuto molte denominazioni, cambiato molte sedi e anche la sua superficie di gioco non è sempre stata la stessa, nell’arco

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