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C'era una volta...le maglie da 1 a 11
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C'era una volta...le maglie da 1 a 11
E-book86 pagine1 ora

C'era una volta...le maglie da 1 a 11

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Info su questo ebook

La maglia della squadra per la quale si fa il tifo è per il tifoso un oggetto Sacro.

Nel tempo il simbolo rappresentato da questo indumento ha identificato le vittorie e le sofferenze che ognuno di noi appassionato di calcio ha emotivamente sopportato.

Le maglie sono nate senza numero, poi è stata messa una numerazione per identificare il giocatore, fino ai giorni nostri, dove sulla maglia, oltre al numero, compare il nome del calciatore, lo sponsor tecnico e le aziende che legano il loro nome alla squadra, apponendo il loro nome sul petto, sulla manica, sulla schiena, sul calzoncino, che oggi servono per aiutare le Società di calcio a mandare avanti il carrozzone.

Nel mio lavoro, ho fatto una ricerca e mi sono fatto aiutare dalla mia memoria, per raccontare questa evoluzione, che spero possa destare la vostra curiosità.
LinguaItaliano
Data di uscita16 ago 2021
ISBN9791220351669
C'era una volta...le maglie da 1 a 11

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    Anteprima del libro

    C'era una volta...le maglie da 1 a 11 - Silvio Mia

    La storia dietro i numeri delle maglie

    dei giocatori di calcio

    Il calcio non è fatto soltanto dai calciatori. Non sono solo loro a scrivere la storia di questo sport e a far migliorare in maniera esaltante il gioco più bello del mondo, quello capace di coinvolgere persone di tutti i ceti sociali e di tutte le età.

    In questo ambiente sono attori protagonisti i tifosi, gli addetti ai lavori, i dirigenti, gli opinionisti, i giornalisti della carta stampata, delle televisioni e quant’altro giri intorno a questo enorme carrozzone.

    Naturalmente i calciatori sono quelli che vengono ricordati in misura maggiore, perché sono identificati in campo per le loro gesta e nel tempo per i numeri di maglia.

    Dietro ogni numero c’è una scelta che viene ben ponderata, pensata anche a lungo, da parte del giocatore. Ogni calciatore sceglie il numero che lo identifica in campo, affidandosi ai propri pensieri, alle riflessioni e per questo motivo sulla schiena il numero che viene scelto può avere un significato e una storia particolare. Non succede sempre, ma spesso è così.

    I motivi della scelta di un numero di maglia

    La scelta del numero da apporre sulla maglia è un momento particolare per il calciatore, perché solitamente non è mai casuale, ma ricorda una giornata speciale, una ricorrenza, oppure anche più semplicemente la preferenza può essere fatta per motivi scaramantici, o per ragioni religiose. Come si può capire, sono molteplici i motivi per il quale si sceglie un numero, di tipo personale oppure ironico, si va dalla connessione al Karma, al legame con un idolo facente parte di un’altra squadra, oppure addirittura di un altro sport, fino ad arrivare al mantenimento del numero indossato quando si giocava nella squadra precedente. Un’altra ragione per la quale si preferisce un numero può essere riferito al fatto di voler onorare il papà, la mamma, la moglie, o qualche altro parente o amico, per il quale si nutre un sentimento particolare.

    Le maglie ritirate più famose al mondo

    Il calcio ha assunto con il passare degli anni un’usanza consolidata, dal sapore commemorativo. Il ritiro della maglia di un campione o di un giocatore che ha dimostrato fedeltà e attaccamento ai colori del club, è diventata prassi comune, soprattutto nel campionato italiano. Se devo dare un mio parere, non condivido affatto questa scelta, perché in alcuni casi si priva un giovane, che magari è stato promosso per sostituire il campione che lascia il calcio giocato, di indossare una maglia prestigiosa, come in alcuni casi è stato per il numero principe del calcio, quel 10 che viene quasi sempre indossato da grandi campioni e che, nel caso di ritiro, priva i giocatori di poter avere sulla schiena quel numero magico. Una svolta epocale avviene nel 1995, quando si abolisce la numerazione classica da 1 a 11, dove ogni maglia corrisponde a un certo ruolo e si assume una numerazione che non prevede più i numeri, per i quali si distingue il ruolo del calciatore, ma un numero scelto dal giocatore stesso che va da 1 a 99, aumentando così la separazione fra i ruoli. Quando la numerazione era fissa, si distinguevano i ruoli in base al numero e non c’era bisogno, come avviene oggi nel menzionare le squadre in campo, non più dai ruoli dei giocatori, ma dal modulo di gioco, per riuscire a capire la collocazione del giocatore sul terreno di gioco. Questa variazione rappresenta un costume mutuato dagli Stati Uniti, soprattutto da uno sport come il basket, che si caratterizza, fra l’altro, per questo omaggio datato nel tempo. Dopo la scomparsa di Kobe Bryant avvenuta il 26 gennaio 2020, insieme a sua Gianna figlia di tredici anni e altre sette persone sull'elicottero sul quale stavano volando, che si è schiantato a causa della nebbia fitta, i Los Angeles Lakers, sua squadra di appartenenza, hanno ritirato la maglia numero 24. Gli esempi da citare in questo caso sono molti, in Italia, l’Atalanta ha ritirato la maglia numero 14 di Federico Pisani, la cui vita, insieme a quella della sua compagna Alessandra Midali è stata bruscamente interrotta a causa di un incidente stradale il 12 febbraio 1997. Con loro viaggiavano due amici che fortunatamente sono usciti illesi dallo scontro. Nessun giocatore della Dea ha più indossato la maglia di questo giocatore da allora.

    Tanti altri esempi si possono fare per elencare i ritiri delle maglie, si può citare Niccolò Galli, figlio di Giovanni Galli, per il quale il Bologna ha ritirato la maglia numero 27, il Brescia che ha ritirato la maglia numero 13 di Vittorio Melo, il Vicenza e il Livorno che hanno ritirato la maglia numero 25 di Piermario Morosini, il Chievo che ha fatto la stessa cosa, con la maglia numero 30 di Jason Mavélé, ecc. ecc.

    Oltre al ritiro della camiseta per purtroppo motivi tristi, dovuti a incidenti, si possono citare quelli di personaggi che sono emblemi di fedeltà e lealtà verso una sola squadra, nella quale hanno giocato per tutta la carriera.Mi riferisco a giocatori famosi, che hanno scritto le pagine più belle di questo sport, elementi di spicco come la numero 6 di Franco Baresi, la numero 3 di Paolo Maldini, la numero 4 di Javier Zanetti, e la numero 3 di Giacinto Facchetti.

    La Fiorentina di recente, per onorare la memoria di Davide Astori, trovato senza vita il 4 marzo2018in un albergo diUdineche ospitava i Viola prima della partita contro l'Udinesedel 27º turno diSerie A, ha ritirato la maglia numero 13. La squadra continua a giocare con la sua fascia di capitano grazie a una deroga concessa dalla

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