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Sanditon House
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E-book226 pagine3 ore

Sanditon House

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Info su questo ebook

Agli inizi dell'Ottocento, a Sanditon, il paesino di pescatori nella contea del Sussex creato dalla penna di Jane Austen, un gruppetto di gentlemen e di ladies in preda alle "smanie per la villeggiatura" si svaga in mille modi: passeggiate, picnic sulla spiaggia e persino temerari tuffi in mare. L'evento maggiormente atteso è, tuttavia, il Gran Ballo che si terrà a Sanditon House, la più prestigiosa dimora della zona. "Amare il ballo è il primo passo per innamorarsi" afferma un' autorevole lady ma non è così per Miss Charlotte Heywood. L'ironica ma ingenua osservatrice del piccolo mondo balneare è, infatti, già innamorata di Mr Sidney Parker che sospetta, però, essere fidanzato segretamente con un'altra. Non ci sarà davvero nessuna speranza per la nostra giovane eroina?
LinguaItaliano
Data di uscita20 gen 2022
ISBN9791220384872
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    Anteprima del libro

    Sanditon House - Helen Bellow

    Cap. I

    1. Viaggiare in carrozza, quando la strada sia larga e ben battuta, il cocchiere assennato e i cavalli obbedienti induce la rilassatezza d’animo giusta per dedicarsi a riflettere. Per l’appunto, questo è quanto accadeva a Mrs Parker e a Miss Charlotte Heywood sua ospite a Sanditon, (se qualcuno di voi lettori si affannasse a chiedersi dove si trovi tale località, abbia un attimo di pazienza perché a breve la sua curiosità sarà soddisfatta) mentre la loro vettura procedeva sul lungo viale che usciva da Sanditon House. Le due signore si scambiavano sorrisi ma tacevano, ciascuna immersa nei propri pensieri. Il solenne edificio, intanto, sembrava sfumare nella nebbia che, nonostante la stagione estiva, non si era alzata per tutto il giorno.

    Presto la carrozza arrivò a Trafalgar House (dal nome della residenza non occorre dirvi chi fosse l’eroe del padrone di casa) e Mr Parker si precipitò incontro, squillante ed entusiasta come sempre.

    Gentilissime, dal tempo che avete trascorso nella nobile dimora, deduco che l’incontro con Lady Denham sia stato molto soddisfacente.

    Caro Tom, è stato un pomeriggio davvero indimenticabile! Non puoi immaginare con quanta amabilità e quanta cortesia ci abbia accolto la nobile signora, non è vero Miss Charlotte?

    La giovane, che dichiariamo fin da ora come protagonista della nostra storia, provava un’insolita tenerezza per la sua ospite che la coinvolgeva in tutte le proprie affermazioni per cui si affrettò a confermare il suo giudizio entusiastico. Appena, però, le fu possibile svincolarsi dai padroni di casa e poté sedersi al proprio scrittoio, ripensò a quella riunione e ne scrisse in ben altro modo.

    2. "Sanditon, mercoledì 10 luglio 1816

    Mia cara Emily,

    mi guarderò bene dal contare le righe della tua ultima lettera perché mi sentirei umiliata; comunque, ti sono davvero obbligata, e anche se in generale è molto più piacevole recriminare che essere grati, stavolta non ci faccio caso.

    Vorrei continuare con ordine e parlarti di Sanditon House che oggi sono riuscita (finalmente!) a visitare; c’è, però, un’immagine scorta nel parco della villa che continua a comparirmi davanti agli occhi e che devo descriverti immediatamente poiché ritengo che nasconda un mistero.

    Mentre percorrevamo il viale d’ingresso, ho scorto, del tutto casualmente, Sir Edward Denham e Miss Clara Brereton, entrambi parenti, come sai, della padrona della residenza. Benché aleggiasse la nebbia, sono certa di non essermi sbagliata: l’abito bianco di lei spiccava accanto alla redingote bruna di lui. I due erano in un atteggiamento composto ma intimo: seduti a fianco a fianco, presi da un’intensa conversazione e nascosti alla vista dei più. Da ciò ho intuito che l’incontro non poteva essere stato casuale e che doveva essere segreto.

    Così mentre la mente di Lady Denham è occupata a individuare al più presto una giovane adatta (leggi dotata di una dote sostanziosa) per Edward che, oltre al bell’aspetto – corporatura snella, capelli scuri, occhi cerulei, lineamenti distinti – e ad un titolo, non può esibire che un ben misero patrimonio, il giovane dietro le sue spalle si è già forse impegnato con Clara, ospitata nella villa in qualità di parente povera. Nel poco tempo trascorso fino ad ora a Sanditon in Denham ho notato soltanto il comportamento da farfallone amoroso e in Clara il totale disinteresse verso di lui. Che si tratti per entrambi soltanto di una finzione? Come spiegare altrimenti quel rendez- vous che aveva il sapore inequivocabile di un appuntamento furtivo tra innamorati? Non pensi anche tu che un mistero aleggi su Sanditon House?

    Io ne sono certa e quindi, sappilo, intendo applicare tutte le mie capacità per scoprirlo. Non solo, se si trattasse di un amore impossibile, non credo proprio che riuscirei a trattenermi dall’adoperarmi in favore dei due innamorati in difficoltà. Credo di aver acquisito un po’ di esperienza in questo campo anche se frutto, purtroppo, più di teoria (pensa a tutti i romanzi che divoro!) che di esperienza diretta.

    Per tutta la visita ho continuato a riflettere sulla scena vista nel parco. Lady Denham intanto continuava a parlare senza posa mentre Mrs Parker, sopraffatta da tanta eloquenza, taceva. Poteva qualcuno non essere d’accordo con Sua Signoria? A un tratto il flusso delle nobili parole si è interrotto.

    Santo cielo, ma è l’ora del tè! Dov’è Miss Clara? ha esclamato la dama guardandosi intorno con disappunto.

    Ho capito che al servizio sovrintende Miss Clara e che la sua presenza silenziosa è così scontata che solo a quel punto la dama ne ha notato l’assenza. Come evocata dalla domanda stizzosa della zia, la giovane è, però, comparsa proprio in quel momento! (N.B. la tonalità del vestito bianco che indossava era la stessa di quella dell’abito visto nel parco!). Comunque, se ti aspettassi una giovane turbata o per l’incontro d’amore o per la propria ingiustificata assenza, ti sbaglieresti decisamente. Inappuntabile nell’ atteggiamento e nell’ aspetto, Clara non ha lasciato trapelare nulla di strano ma si è giustificata con queste parole:

    Mi perdonerete il ritardo: sono stata trattenuta dalle bambine Collins. Avevo promesso loro…

    Insomma, una vera e propria menzogna di cui soltanto io nella stanza ero a conoscenza!

    Sua Signoria, presa da altri interessi che non dove si trovasse la sua pupilla, l’ha subito interrotta di malagrazia:

    Spero proprio che non vi siate lasciata andare alla vostra solita generosità. Se si dà retta a certa gente, ben presto saremmo noi a dover chiedere l’elemosina!

    L’arrivo del vassoio con tazze e bricchi ha frenato la nobildonna prima che iniziasse a darci ammaestramenti sui danni che produce l’eccessiva liberalità.

    Mentre cercavo di analizzare il comportamento di Miss Clara (non mi curavo, certo, di ascoltare i dettami della padrona di casa), il maggiordomo ha annunciato ospiti inattesi: i fratelli Denham, Sir Edward e Miss Esther! ( Dimmi se non è impossibile non credere al Caso?!).

    Che giorno fausto trovarsi in questa sublime dimora in compagnia di ospiti così raffinate e amabili, carissima zia!

    Con questa frase roboante (cito a memoria ) il gentiluomo, trascinando la sorella appresso a sé, è avanzato nella stanza ma la carissima zia non mi è sembrata particolarmente felice della visita, anzi ha porto la mano con freddezza e ha risposto con un certo distacco ai nipoti. Forse perché anche Miss Esther è per la signora di Sanditon House una spina nel fianco? Lei pure, infatti, necessita di essere accasata, superando il fatto che la sua gradevole apparenza non è accompagnate da nessuna dote maritale. Non è, inoltre, favorita dall’ indole che le impedisce di temperare la sua alterigia con qualche sorriso e qualche frase gentile. Insomma, penso proprio che anche questo compito per la carissima zia non sarà facile.

    Comunque, posso concludere affermando di non aver notato alcunché al momento dei saluti tra due innamorati (?) clandestini . I dubbi incombono!

    Charlotte fece una pausa: l’evento era stato descritto con la giusta dose di particolari per indurre curiosità nella sorella e invogliarla a seguire i suoi futuri ragionamenti sul tema? Si rispose di sì.

    3. Ora posso dedicarmi in tutta libertà a fornirti le altre notizie.

    Visitare Sanditon House non è stato così facile come potresti credere. La povera Mrs Parker, infatti, stava per essere caricata di così tanti messaggi per Lady Denham ad opera di suo marito e di sua cognata che è stata sul punto di cedere alle lacrime e di rinunciare alla visita. Fortunatamente il consorte ha capito ed ha lasciato cadere ogni pretesa così la moglie si è rasserenata e la visita ha avuto luogo.

    La casa è più sontuosa di quanto avessi supposto e meno malinconica di quanto avessi immaginato poiché non ci sono lugubri alberi di tasso popolati da corvi, come (chissà perché?!) avevo pensato. Un bel ruscello le scorre vicino fra prati verdi e bellissimi boschi, in lontananza luccica il mare. Una scalinata porta ad un grande atrio, su cui a destra si affacciano la sala da pranzo e quella della colazione, che guarda verso il fiume; a sinistra due salotti, uno molto grande e uno piccolo. Tutti arredati con cura e ben tenuti. Dietro l'atrio e il salotto c'è un lungo passaggio tutto intorno alla casa con altri due piccoli salotti sul retro. Ai piani superiori ci sono ventisei camere, senza contare i sottotetti riservati alla servitù.

    Insomma, potrei scrivere pagine e pagine sullo splendore della costruzione e non posso dare torto a Mr Parker quando afferma che tale dimora dovrebbe essere il fulcro della vita sociale di Sanditon. Dovrebbe, mentre non è affatto così. Se, infatti, ogni paese, infatti, ha, o dovrebbe avere, una gran dama, ogni borgo ha, o dovrebbe avere, un castello o una torre o una residenza così antichi o magnifici da attirare numerosi visitatori.

    Ora Lady Denham, titolata e ricca (come ti ho già informato, sta investendo nel paesino, al pari di Mr Parker, risorse ed energie per trasformarlo in un rinomato centro balneare) è, senza rivali, la gran dama di Sanditon. Il suo patrimonio è recente e frutto della sua vedovanza da Mr Hollis, abile mercante; mentre il titolo, altrettanto recente, le arriva dalle nozze con Sir Harry Denham (ahimè anche lui ha lasciato questa valle di lacrime!). Ma La vera nobiltà, quella che rende chi la possiede munifico e liberale, non passa, purtroppo, da una tasca all’altra come le sterline così Sua Signoria è una donna gretta e, in generale, di pessimo carattere, del tutto inadatta a dare alla sua splendida residenza il giusto rilievo nella vita sociale dei sanditoniani. Solo il carattere ottimista fino all’eccesso di cui Mr Parker ha ormai dato prova ai miei occhi più e più volte, può non vedere il vero animo della signora.

    4. E ora qualche cosa su di me. Essendomi sbarazzata delle idee irragionevoli che avevo (temevo tanto che nessuna dimora avrebbe potuto essere più confortevole di Heywood Manor), devo confessarti che ho trovato in Trafalgar House un nido perfetto in cui prendere alloggio. Un rifugio perfetto dove potrei scrivere quanto e come voglio, se non fossi travolta da un turbinio d’impegni che mai sarei riuscita a immaginare nella monotona quiete di casa nostra.

    Ti prego, non leggere nelle mie parole una critica alla vita di casa ma devo confessarti, che per il momento una discreta quantità di visite, gite e passeggiate non mi dispiace per nulla. Perdonami, quindi, se talvolta nelle mie lettere ti sembrerò alquanto frivola, dedicando molte righe a raccontarti la vita mondana.

    Il mio pensiero, comunque, è sempre rivolto ai nostri genitori con gratitudine e affetto così come agli adorati fratelli e sorelle.

    A proposito di fratelli, oggi, mentre mi recavo a Sanditon House con la mia ospite, ho avuto modo di conoscere Mr Sidney, il terzo Parker (viene dopo Mr Tom e Miss Diane e prima di Miss Susan e Mr Arthur) il quale soggiornerà in albergo a Sanditon con due o tre amici che presto lo raggiungeranno. Ha circa ventisette o ventotto anni ed è di bell’aspetto. Alto, ma non troppo, occhi chiari e capelli biondi scuri, ha un’aria disinvolta ed elegante e un’espressione molto vivace. Si è rivolto alla cognata e alla nipotina con un tono affettuoso ma non sdolcinato. Mi ha salutato con un perfetto inchino, con frasi di sincero piacere di fare la mia conoscenza e con un sorriso… affascinante. Sì, è proprio questo l’aggettivo che devo usare.

    Dalla mia descrizione capirai che questo nuovo personaggio mi ha colpito. È così raro trovare persone (soprattutto giovanotti) non banali! E Mr Sidney non mi pare proprio che lo sia. Ti comunico anche che è benestante poiché ha ereditato da uno zio paterno."

    Charlotte depose la penna cui dava, ogni qualvolta le era possibile, davvero molto lavoro: lettere, diari, ma anche racconti e commedie, nulla le sfuggiva. Così non dimenticava frasi per i gemelli e le gemelle che in una sorta di misterioso equilibrio tra prole dell’uno e dell’altro sesso, erano venute a chiudere (finalmente! potrebbe esclamare qualcuno) la lunga sequenza di rampolli di Mr e Mrs Heywood.

    Doveva farlo anche questa volta? Una scrollata di spalle e tornò all’argomento che le stava più a cuore. Forse era la risposta a quanto si aspettava dalla villeggiatura inattesa e che, fino a quel pomeriggio, le era sembrata un’esperienza incompleta? Riprese la penna:

    "So che, per quanto mi affanni a raccontarti fatti e descriverti luoghi e persone, tu non sei qui con me e non sopravvaluto così tanto la mia abilità con la penna da pensare che possa ricrearti compiutamente il mondo di Sanditon. Posso dirti che fino ad ora non ho ritenuto degno della mia attenzione nessun giovane incontrato qui. Almeno fino ad oggi pomeriggio. Ti prego, però, non lasciarti influenzare da queste mie parole.

    Non sarebbe più semplice se confessassi ad Emily la strana sensazione di euforia che provo al pensiero di Mr Sidney? si chiese pensierosa. Forse così le risulterebbe tutto molto più chiaro.

    D’altra parte che non sia la sola a pensarla in tal modo lo dimostra quanto mi aveva detto di lui Mr Parker: Un giovane come Sidney con la sua carrozza ben equipaggiata e il suo fascino che effetto farebbe… potrebbe assicurare più di una famiglia rispettabile, più di una madre avveduta, più di una figlia graziosa, oltretutto a danno di Eastbourne e Hastings. (Perché è ovvio che anche Sidney verrebbe arruolato alla causa di Sanditon!) Io credo di avere… Con un tratto di penna cancellò le ultime parole, subito dopo averle scritte. No! Così finirei per influenzarla.

    "Non aggiungerò altro. Bacia tutti ma proprio tutti i nostri cari.

    La tua affezionata sorella Charlotte"

    La chiusa era molto più sbrigativa del solito ma la sua mente era occupata in quel momento da pensieri più nuovi dell’affetto che la legava ai familiari. Chiuse la lettera con cura e scese per trascorrere il resto della serata con i suoi ospiti.

    Cap. II

    1. Che l’autore crei il mondo in cui far vivere i suoi personaggi è noto a tutti; meno risaputo, se non a chi scrive, è che accada talvolta che sia il personaggio a scegliere il ruolo. Nel nostro caso, sappiate, cari lettori, che fu Charlotte stessa a calarsi in quello della protagonista cosicché la vista sulla storia sarà la sua.

    Miss Heywood era priva di esperienze di mondo, poiché la sua vita si era svolta tra i confini della proprietà paterna e il vicino villaggio di Willingden; possedeva, inoltre, un carattere positivo tale da indurla ad osservare il suo prossimo con benevolenza. Aveva nutrito il suo animo con sagge letture senza disdegnare quei testi romantici che sviluppano nelle giovani (almeno questo era ciò di cui era fermamente convinta) un’adeguata conoscenza dell’essere umano quando sia coinvolto in vicende sentimentali. Non c’era nulla che le accendesse maggiormente l’animo che credere di avere attorno a sé eroine ed eroi il cui amore fosse ostacolato da patrigni crudeli, zii avidi, rivali intriganti. Voi capirete, quindi, come la fugace immagine scorta a Sanditon House avesse risvegliato qualche cosa di più che semplice curiosità

    Senza dubbio Charlotte amava personaggi dalla vita irta di ostacoli tanto quanto la sua esistenza ne era priva. Se si eccettua il fatto che era giunta ai ventidue anni senza avere trovato degno delle sue attenzioni neppure un giovane.

    Quanto al suo aspetto poteva, forse, non essere considerata bella ma, senz’altro, molto graziosa: possedeva un colorito luminoso e sano, bei capelli ricci di natura, né chiari né scuri, occhi brillanti color nocciola, un naso piuttosto piccolo e ben fatto. Godeva, inoltre, di una salute invidiabile.

    Soltanto il Caso che aveva inanellato, legandoli l’uno con l’altro, una serie fortuita di eventi l’aveva portata a Sanditon Se i coniugi Parker, infatti, non si fossero avventurati per la difficile strada di Willingden, dove la loro carrozza si era rovesciata e il marito non avesse riportato una distorsione alla caviglia che necessitava di una sosta presso l’unico gentiluomo dei dintorni, Mr Heywood per l’appunto, Charlotte sarebbe rimasta nell’intimità della casa tra impegni domestici e pochi svaghi.

    Grazie all’invito dei due malcapitati viaggiatori ora si godeva la villeggiatura nella piccola località marina della contea del Sussex, dove avrebbe fatto i bagni per provare a stare ancora meglio del solito, per comprare nuovi parasole, nuovi guanti, nuovi fermagli per sé e per le sorelle e sperare di attingere a piene mani nella biblioteca circolante del paese.

    Fingeva ostinatamente di ignorare lo scopo per cui sua madre si era privata della sua compagnia e del suo aiuto. Mrs Heywood non aveva fatto mistero di contare che, insieme agli svaghi, lei potesse trovare a Sanditon un marito. Non un marito adatto ma un

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