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In balìa dello sceicco: Harmony Collezione
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In balìa dello sceicco: Harmony Collezione
E-book155 pagine3 ore

In balìa dello sceicco: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

La dinastia Sauveterre 1/4
Fama, pettegolezzi e un'esistenza blindata sono il prezzo da pagare per far parte di questa scandalosa dinastia!
Per garantire il successo del matrimonio della sorella, Kasim, il principe ereditario di Zhamair, deve bloccare sul nascere la presunta relazione di Angelique Sauveterre con il suo futuro cognato. Ma quando lei nega qualsiasi coinvolgimento, Kasim non può fare a meno di cedere alla tentazione di quelle labbra seducenti.
Angelique è tentata dall'offerta di Kasim: un'avventura senza alcun conseguenza. Abituata a essere sempre paragonata alla sorella gemella, e a non poter mai essere completamente se stessa, la giovane erede della dinastia Sauveterre ha deciso per un radicale cambio di rotta. Dopo aver gettato al vento ogni prudenza, si arrende al tocco del suo principe del deserto. Ma quale sarà il prezzo da pagare?
LinguaItaliano
Data di uscita20 ago 2020
ISBN9788830517851
In balìa dello sceicco: Harmony Collezione
Autore

Dani Collins

Dani Collins ha scoperto la letteratura rosa alle scuole superiori e ha immediatamente capito che cosa avrebbe voluto fare da grande.Dopo aver sposato il suo primo amore, ha cominciato a cercare la propria strada nel mondo dell'editoria, non rinunciando al suo sogno di fronte ai primi ostacoli, così due figli e due decenni dopo l'ha finalmente trovata grazie a un concorso per nuove autrici.Quando non è immersa nella scrittura, chiusa nel proprio fortino come i suoi famigliari chiamano il suo studio, Dani occupa il tempo scarrozzando i propri figli da un'attività all'altra oppure con un po' di giardinaggio.Visita il suo sito www.danicollins.com

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    Anteprima del libro

    In balìa dello sceicco - Dani Collins

    successivo.

    1

    Angelique Sauveterre rispose alla telefonata delle guardie, che la informarono che Kasim ibn Nour, principe ereditario di Zhamair, voleva vederla.

    Sprofondò nella poltrona con un sospiro perché non aveva alcuna voglia d'incontrare sconosciuti. Non dopo quella giornata.

    «Fatelo accomodare nel mio ufficio» disse, perché non poteva fare altrimenti. Sinceramente non sapeva per quale motivo il fratello della sposa volesse conoscere la stilista dell'abito per le nozze della sorella; probabilmente voleva mettersi d'accordo per un regalo a sorpresa, pertanto sarebbe stata una cosa veloce. La giornata passata con la principessa Hasna e il suo seguito era stata piacevole, tuttavia lei era per natura introversa e troppa gente e rumore la stancavano. Era stata una bambina terribilmente timida, ma adesso riusciva a muoversi in qualsiasi situazione, anche se ne usciva a pezzi.

    Non vedeva l'ora che arrivasse il giorno in cui sua sorella Trella sarebbe stata finalmente pronta a diventare il volto della Maison des Jumeaux. Il che, tutto sommato, era ironico visto che la sua gemella era identica a lei.

    Mentre si ritoccava il rossetto ammise con se stessa che desiderava veramente che fosse Trella a parlare con i nuovi clienti, o a gestire i fratelli delle spose.

    Voleva che sua sorella stesse bene.

    A ogni modo non le avrebbe fatto pressione. Trella aveva fatto molti progressi riguardo al superamento delle sue fobie, specialmente nell'ultimo anno. Era persino decisa a partecipare al matrimonio di Hasna e Sadiq.

    Si massaggiò il collo per allentare la tensione accumulata in quelle lunghe ore di lavoro. Si alzò e si diede un'occhiata allo specchio appeso in un angolo del suo ufficio. I pantaloni neri le cadevano alla perfezione e la giacca con gli inserti di pizzo fluttuava a ogni suo movimento, mentre la camicetta argento le illuminava il volto. Il trucco era ancora perfetto; soltanto lo chignon si era leggermente disfatto. Si tolse le forcine e si pettinò con le dita i folti capelli castani, che le ricaddero sulle spalle in morbide onde. Troppo informale?

    Qualcuno bussò alla porta e Angelique non ebbe il tempo per raccoglierli di nuovo. Andò ad aprire ed ebbe l'impressione di essere stata catapultata sotto un cielo di mezzanotte illuminato dalle stelle e da una luna così grande e calda da offuscare il sole.

    Dovette compiere un grande sforzo per non dare a vedere che il principe era davvero di una bellezza spettacolare. Due occhi neri, i tratti del volto perfetti e una bocca decisamente erotica.

    Il resto di lui era freddo e rigido. Il suo paese era famoso per essere ultraconservatore, anche se in quel momento il principe aveva il capo scoperto e indossava un abito occidentale di sartoria.

    Riprenditi, Angelique, si disse deglutendo.

    «Vostra Altezza. Angelique Sauveterre. Benvenuto. La prego, si accomodi» si presentò senza porgergli la mano, dal momento che sarebbe stato considerato sconveniente per una donna a Zhamair.

    Kasim invece le porse la sua e lei a quel punto gliela strinse, sentendo una scossa scorrerle lungo il braccio a quel contatto. Arrossì, cosa che lo sguardo attento del principe notò, il che aumentò il suo calore. Detestava essere ovvia.

    «Buonasera.» Niente: grazie per avermi ricevuto, o: chiamami pure Kasim.

    «Grazie, Maurice» mormorò Angelique alla guardia, congedandola. «È tutto a posto.» Era molto cauta quando si trattava di restare sola con uomini o donne che non conosceva, ma il principe aveva un legame con Hasna e Sadiq, dunque non ci sarebbero stati problemi. Se un aristocratico nella posizione di Kasim avesse avuto in mente qualche piano nefando, tutto il mondo lo avrebbe saputo.

    Inoltre avrebbe sempre potuto usare il pulsante d'emergenza posizionato sul suo pendente. In quel momento aveva la sensazione di essere sul punto di essere assalita da un attacco di panico. Il cuore le batteva forte e lo stomaco era stretto in una morsa. Era nervosa come una scolaretta, il che non era affatto da lei. Con due fratelli determinati, aveva imparato a tener testa a una forte energia virile.

    Comunque non si era mai trovata davanti a nulla di simile e all'improvviso sapersi chiusa nel suo ufficio con quell'uomo le sembrò pericoloso. Non il genere di pericolo che era stata addestrata a evitare, bensì uno interiore.

    «La prego, si sieda» lo invitò, indicando il piccolo salotto. Non c'erano scorci carini su Parigi in quell'ufficio senza finestre, tuttavia restava uno dei suoi luoghi preferiti poiché lì era possibile tener fuori il resto del mondo.

    Vi trascorreva parecchie ore seduta alla sua scrivania. Quella di Trella era vuota.

    Sua sorella ora era a casa, in Spagna, ma spesso avevano lavorato lì, insieme, in un silenzio gradevole.

    «Ho appena preparato del caffè. Ne vuole una tazza?»

    «Non mi tratterrò a lungo.»

    Avrebbe dovuto essere una bella notizia, eppure Angelique provò una sorta di disappunto. Strano, considerando il suo impegno nel porre una distanza mentale tra lei e gli altri. Eppure al principe era bastato guardarsi attorno nel suo spazio privato per farla sentire nuda ed esposta.

    A quanto pareva il principe non voleva sedersi, così Angelique strinse le mani che le tremavano sullo schienale di una sedia.

    «C'è qualcosa in particolare riguardo al matrimonio che vuole discutere?»

    «Solo che dovrebbe mandare il conto a me» ribatté Kasim posando un biglietto da visita sulla scrivania di Trella.

    Angelique seguì con lo sguardo i suoi movimenti. Chi era il suo sarto? Quel vestito era pura arte.

    Lui la sorprese a fissarlo e lei si affrettò a sistemarsi una ciocca di capelli dietro l'orecchio per mascherare il rossore.

    «Non era il caso che si disturbasse. È un regalo di nozze per Sadiq e la principessa.»

    Kasim notò la familiarità con cui usava il nome di Sadiq.

    «Così mi ha riferito Hasna. A ogni modo preferirei pagare io» dichiarò con una determinazione tale da trasformare quella conversazione in un confronto a dir poco conflittuale.

    Non credeva davvero che lei e Sadiq fossero in qualche modo coinvolti?, sussultò Angelique. E perché non avrebbe dovuto?

    Stando ai titoli dei giornali lei aveva dormito con mezza Europa... quando non faceva uso di droghe o litigava con le sue modelle.

    «Sadiq è un amico di famiglia di vecchia data» gli spiegò ritirandosi dietro la fredda maschera che mostrava al mondo. «È una cosa che vogliamo fare per lui.»

    «Vogliamo?»

    «Sì» gli confermò Angelique. Sua sorella e la sua famiglia non avrebbero mai ringraziato abbastanza Sadiq per il ritorno a casa di Trella, sana e salva. Il fatto poi che Sadiq non avesse mai cercato nessun tipo di fama per quello che aveva fatto era il motivo per cui era un amico così caro per tutti loro. «Se è tutto... dovrei occuparmi degli ultimi dettagli del vestito di sua sorella.»

    Kasim avrebbe voluto fare i complimenti al futuro cognato per il suo buongusto. Angelique Sauveterre era una donna splendida. I lunghi capelli castani le ricadevano morbidi e luminosi sulle spalle e gli occhi erano verdi come un prato d'estate. Era alta e snella. Sembrava una modella, benché fosse lei a vestirle. Il suo incarnato aveva una sfumatura dorata, probabilmente ereditata dalla madre.

    I fotografi raramente la immortalavano mentre sorrideva e quando capitava si trattava più che altro di una specie di Monna Lisa, che le permetteva di essere all'altezza della reputazione del sangue francese di suo padre: distaccata e indifferente.

    In quel momento aveva dipinta in volto proprio quell'espressione, anche se quando lo aveva accolto gli aveva sorriso apertamente.

    La sua bellezza era così seducente che per un attimo si era scordato del motivo per cui era lì, sopraffatto dal desiderio di approfondire la sua conoscenza. Forse erano state quelle sue qualità accattivanti ad affascinare Sadiq?

    «Riguardo agli ultimi dettagli... oggi è andata bene?» Se non ricordava male, c'era stata la prova finale dell'abito da sposa e dei vestiti delle damigelle, oltre al resto del guardaroba preparato per Hasna. Una volta apportate le ultime modifiche, sarebbe stato spedito tutto a Zhamair per il matrimonio, che sarebbe stato celebrato il mese successivo.

    «Dovrebbe chiedere alle signore che erano qui, ma mi sono sembrate contente quando ci siamo salutate.»

    A quanto Kasim aveva saputo, erano rimaste tutte entusiaste, sia degli abiti sia dell'accoglienza ricevuta.

    «Hasna era davvero felice. Ecco perché ora vorrei dare un taglio a tutto quello che le avete promesso.»

    Angelique era alta con i tacchi, sebbene non come lui, a ogni modo lo era più delle donne che conosceva.

    Alle sue parole raddrizzò la schiena di scatto e sbatté più volte le palpebre, quasi stesse scegliendo tra diverse risposte.

    «Tutto quello che abbiamo fatto per lei» lo corresse, usando un tono tagliente. «Perché mai dovrebbe rifiutare?»

    «È inutile che s'indigni» l'ammonì Kasim. «Non sto giudicando. Ho avuto delle amanti e so che giunge un momento in cui bisogna lasciarle andare. Il suo è arrivato.»

    «Crede che sia l'amante di Sadiq? E che in quanto tale mi sia offerta di fare l'abito da sposa della sua fidanzata e il corredo? Mi pare un atto decisamente generoso per un'amante, non trova?»

    Kasim infilò le mani nelle tasche dei pantaloni. «Sì, è stato generoso da parte sua organizzare questo incontro in una delle case di moda più esclusive di Parigi.» Oltre a sua madre e sua sorella, avevano partecipato anche la madre e le sorelle di Sadiq, insieme a cugine e amiche di entrambe le famiglie. I costi di quella giornata non avrebbero intaccato le sue ricchezze. La stessa famiglia dello sposo avrebbe potuto permetterselo, per non parlare dell'impero economico dei Sauveterre. «Se si fosse trattato soltanto di offrire i modelli di questo pomeriggio avrei chiuso un occhio, ma l'abito da sposa? Conosco i gusti di mia sorella» continuò, immaginando una cifra a sei numeri. «Senza tralasciare il resto, compresi i vestiti da cerimonia per le madri degli sposi.»

    «I genitori e le sorelle di Sadiq sono anche loro amici di famiglia.»

    «Più un intero guardaroba per Hasna per iniziare la sua vita matrimoniale» concluse lui, incredulo. «E tutto a costo zero. Mi pare un pochino eccessivo come regalo da parte di un'amica di famiglia. Se lo avessi saputo, sarei intervenuto prima.»

    Hasna non faceva altro che parlare del suo grande giorno e lui era felice che si sposasse per amore. Desiderava tutto il meglio possibile per sua sorella, tuttavia non gli interessava minimamente conoscere i dettagli della cerimonia e del ricevimento. Era stato solo quando si era accorto che Hasna non aveva ancora esaurito il budget a sua disposizione che le aveva chiesto ragguagli sull'abito da sposa.

    «Se fossi l'amante di Sadiq, allora dovrei volere una commissione. Avrei dovuto dirgli di far venire la sua fidanzata da noi in qualità di cliente come liquidazione per la perdita del suo sostegno... cosa di cui peraltro non ho bisogno» sibilò Angelique. «Comunque non è così che sono andate le cose. Hasna non sapeva nemmeno che Sadiq conosceva la mia famiglia. Gli ha solo confidato che io e

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