In balia del mio padrone - Breve racconto erotico

Di Reiner Larsen Wiese

""Adesso posso avere un orgasmo tutte le volte che ne ho tempo e voglia, se ho abbastanza soldi per permettermelo. Non ho bisogno di pensare troppo. Il mio padrone sa cosa mi piace. Fa tutto quello che per moltissimo tempo mi sono limitata a desiderare. Mi rimprovera, mi lega e mi picchia, mi costringe a fare quello che vuole lui. Il suo lavoro gli piace, me ne accorgo. Anche lui ha goduto, le ultime volte che sono stata là. La brochure della clinica non dice niente in proposito. Quando ho iniziato ad andarci, non si concedeva mai un orgasmo. Non ne avrebbe le forze, con tutte quelle clienti. So che non dovrei, ma non posso fare a meno di sentirmi un po' orgogliosa di questo." Questo racconto breve è pubblicato in collaborazione con la produttrice cinematografica svedese Erika Lust. Il suo proposito è quello di raffigurare la natura umana e la diversità attraverso storie di passione, intimità, lussuria e amore, in una fusione di trame forti ed erotismo."-

• Lingua: Italiano
• Editore: LUST
• Data di uscita: 8 lug 2019
• ISBN: 9788726242294

Anteprima del libro

Reiner Larsen Wiese

In balia del mio padrone

Breve racconto erotico

LUST

In balia del mio padrone - Breve racconto erotico

Original title:

I min herres vold

Copyright © 2018, 2019. Reiner Larsen Wiese and LUST, an imprint of SAGA Egmont, Copenhagen

All rights reserved

ISBN: 9788726242294

1. E-book edition, 2019

Format: EPUB 2.0

All rights reserved. No part of this publication may be reproduced, stored in a retrievial system, or transmitted, in any form or by any means without the prior written permission of the publisher, nor, be otherwise circulated in any form of binding or cover other than in which it is published and without a similar condition being imposed on the subsequent purchaser.

In balia del mio padrone

Breve racconto erotico

Sto andando a incontrare il mio padrone. Sono giorni che aspetto questo momento. Avevo messo un promemoria sul telefono tre giorni prima dell’appuntamento. Sentendolo, il mio corpo è stato percorso da scosse elettriche. Finalmente posso avere ciò che ho sempre desiderato. Non è una coincidenza che accada adesso, lo so benissimo. Negli ultimi tre anni mi sono concentrata su di me. Su di me e su ciò che volevo creare. Mi sono trasferita, lontano da casa e dall’ennesimo ex, lontano dal tentativo di appartenere a qualcuno. Ci ho già perso troppo tempo. Adesso sono me stessa, e sono ciò che so fare. Niente di più. E niente di meno!

Ero arrivata in città con il mio attestato di completamento dell’apprendistato e poco altro. Ho una foto che mi ritrae davanti all’Ostello della Gioventù, con lo zaino attaccato a una spalla. Una giovincella appena arrivata in una nuova città. In quel preciso istante, decisi che volevo essere felice. Per quattro mesi rimasi a vivere nell’ostello. I lettini che mi circondavano erano occupati da muratori rumeni sottopagati, turisti allegri e vari rifugiati politici. Gli unici frequentatori abituali erano gli addetti e la titolare. I primi giorni li passai a esplorare la città e farmene un’idea.

Poi, le cose progredirono piuttosto in fretta. Parlai alla proprietaria dell’ostello e le chiesi se potevo usare i loro forni per preparare pane e dolci. In cucina ce n’erano due. Ottenni il permesso,