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Specchiarsi senza specchio
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E-book112 pagine1 ora

Specchiarsi senza specchio

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Info su questo ebook

Io sono nato gemello e su questo non ci possono essere grossi dubbi, vista la somiglianza quasi impressionante, che fa esclamare a chi ci vede il classico "sono proprio uguali come due gocce d'acqua". Oltre sessant'anni vissuti con il mio gemello, praticamente un sosia, che ha diviso con me gioie e dolori, passando dalla famiglia, allo sport ed a tutto ciò che riempie la nostra quotidianità.
LinguaItaliano
Data di uscita22 mar 2022
ISBN9791220397308
Specchiarsi senza specchio

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    Specchiarsi senza specchio - Carlo Mia

    Io sono nato gemello e su questo non ci possono essere grossi dubbi, vista la somiglianza quasi impressionante, che fa esclamare a chi ci vede il classico sono proprio uguali come due gocce d’acqua.

    Questa somiglianza era molto forte da piccini, ma anche quando piccini non lo siamo più stati, è rimasta pressochè tale, volendo proprio trovare il pelo nell’uovo, con qualche trascurabile, in quanto minima, differenza.

    Quando eravamo bambini, avevamo un segno distintivo, che aiutava chi doveva pronunciare il nostro nome, per chiamare l’uno o l’altro.

    Finchè abbiamo avuto i capelli corti, Silvio aveva l’attaccatura a punta, mentre a me i capelli giravano sulla fronte. Poi una volta cresciuti di età, quando abbiamo iniziato a frequentare le scuole medie, anche i capelli, come da moda dell’epoca, si portavano più lunghi e così ci siamo accorti, che non erano lisci, bensì ricci ed ondulati.

    Piccolo inciso, quella dei capelli lunghi, era una cosa che a nostro papà non piaceva molto e ciò che ci faceva arrabbiare, era quando andavamo dal barbiere e mentre noi entravamo nel negozio, lui da fuori con un eloquente segno delle forbici, fatto con l’indice ed il medio della mano, senza che noi vedessimo, lo invitava a tagliarceli corti, senza ascoltare quanto gli dicevamo noi, nel momento in cui ci siedevamo sulla poltrona.

    Forse oltre che per un fatto di igiene, come sosteneva lui, era anche perché più corti erano e meno si spendeva, perché così il taglio, sarebbe durato più a lungo.

    Ai nostri tempi, i gemelli si distinguevano tra tutti gli altri, oltre che per la loro somiglianza, dal fatto che erano sempre vestiti uguali, con stesso tipo di abiti, gli stessi colori ed avevano anche, la stessa acconciatura. E dire che nella nostra famiglia, a memoria di quanto potessero ricordare nostra mamma e nostra nonna, non c’erano mai stati casi di parti gemellari precedenti al nostro, ma come dice il proverbio, per tutto, c’è sempre una prima volta.

    Il fattore che determina l’ereditarietà nel partorire i gemelli, sembra che interessi solo la donna, infatti sono le donne che ricevono in eredità i gemelli.

    Questa è una prova evidente, che la Natura agisce sempre con logica, poichè è l’uomo che ha il seme, ma è la donna che ha il terreno fertile, affinchè l’uovo si sviluppi.

    La sequenza ereditaria, viene tramandata da altre donne consanguinee vissute prima di loro, che possono essere, la mamma, la nonna o addirittura la bisnonna. Questa però non è una regola fissa, perché non si può certo dire che tutte le donne della famiglia, porteranno avanti questa tradizione.

    La sensazione di vedere uno uguale a te senza specchiarsi, è veramente molto strana, inoltre, anche il nostro timbro della voce è identico e questo accentua la stranezza.

    Noi non ci abbiamo mai fatto caso, per me e credo anche per il mio gemello Silvio, credo fosse e sia, la cosa più normale di questo mondo, però per chi ci incontrava e non solo da piccoli, ma soprattutto da adulti, la prima impressione che aveva, era quella di sbigottimento.

    Ricordo che una volta, alcuni anni fa, eravamo al mare in un villaggio turistico in Puglia ed un giorno, mentre Silvio e io stavamo tornando dalla spiaggia, ci fermò un villeggiante, che ci disse che finalmente aveva capito che eravamo due gemelli, perché, come da sue testuali parole, stavo uscendo pazzo.

    Ci raccontò che da qualche giorno, vedeva uno di noi due davanti a lui e poi girandosi da un’altra parte, come si fa mentre si cammina, ne vedeva un altro identico e non riusciva a capacitarsi di come facesse questa persona, nel breve volgere di uno sguardo, ad essere in due posti diversi, quasi avesse il dono dell’ubiquità. Invece era per il solo motivo, che magari uno di noi due stava andando al supermercato e l’altro in spiaggia. Poi come dicono tutti, quando vi vediamo insieme, però guardandovi bene qualcosa di diverso c’è, ma presi singolarmente, non si fa fatica a ricevere un buongiorno o un ciao, da chi a volte non si conosce neppure, perchè magari non sanno che il loro amico, ha un sosia.

    Le nostre vite parallele, hanno iniziato a dividersi, quando siamo andati alla Scuola Allievi Fiat, perché a differenza di tutte le altre scuole fin lì frequentate, ci misero in due classi diverse. Anni dopo aver preso il diploma di Ragioneria, entrambi ci licenziammo dalla Fiat Avio, trovando posto in due aziende diverse, che ironia della sorte, trattavano entrambe la carta, anche se di tipo diverso, quella nella quale lavorava Silvio per i giornali, la mia per l’uso domestico. In seguito, è stata la vita a dividerci o almeno a tentare di farlo, come era ovvio che fosse, soprattutto con il matrimonio, anche se comunque il legame è rimasto sempre forte ed in pratica non ci potrà mai dividere nessuno… almeno finchè saremo sulla Terra.

    Per me è facile spiegare che l’avere un doppione, è la normalità, ma questa cosa, pur essendoci oggi ben più coppie di gemelli che ai nostri tempi, desta negli altri, sempre molta curiosità ed un’infinità di domande, che poi alla fine sono sempre le stesse e per noi gemelli, a volte, diventa anche stucchevole, in quanto si rispondono praticamente sempre le stesse cose.

    Una delle domande più frequenti, che vengono rivolte ai gemelli monozigoti come siamo Silvio ed io, credo sia una cosa definibile come una leggenda metropolitana ed è quella nella quale, la richiesta che ci viene fatta, è se sentiamo uno le emozioni dell’altro, soprattutto quando siamo distanti, in quello che definirei, una sorta di medium gemellare.

    Ora non so se il percepire le altrui emozioni, sia quelle di gioia, sia quelle tristi, corrisponda a verità. A me non è mai capitato, ma una volta Silvio mi disse, quando ero ricoverato in ospedale per un’operazione ad una caviglia, che sentì una sensazione, come se mi stesse capitando qualcosa.

    In effetti, quando ebbe quella percezione, l’ora coincideva con il momento in cui venni portato in sala operatoria e lui non era con me, ma a casa di nostra nonna.

    Però magari era solo una suggestione, dovuta al pensiero che ero in ospedale e che quello potesse essere il momento in cui stava per iniziare l’operazione.

    Sono varie le combinazioni gemellari, maschio-femmina, femmina-femmina e maschio-maschio e la differenza tra le combinazioni suddette, sta nell’avanzamento diverso nella crescita.

    Per quanto riguarda i gemelli dello stesso sesso, fanno nel loro percorso di sviluppo, gli stessi progressi nel medesimo tempo, mentre invece quando i gemelli sono di sesso diverso, il maschietto essendo più forte fisicamente, riesce a gattonare e camminare prima della femminuccia, che al contrario è più precoce nella lallazione, ossia nell’emettere suoni, fino ad iniziare a parlare, fatte salve, come sempre, le solite eccezioni.

    Diciamo che, secondo il mio parere forse perché ci sono passato, le coppie che poi godono dei migliori benefici, specie nei giochi, ma anche per le uscite in età adolescenziale, sono quelle dello stesso sesso. Probabilmente in quelle di sesso diverso, nasce un altro tipo di alchimia, ma la complicità che lega i gemelli e senz’altro diversa da quella che lega i fratelli, a prescindere dal sesso.

    Intanto per l’età che è la medesima, poi specie nel caso di stesso sesso, si ha sempre un compagno di giochi che gioca come te, a differenza dei fratelli che tra di loro, possono avere anche anni di differenza e questa particolarità, può essere una discriminante, specie nei momenti ludici.

    Il mio gemello ed io abbiamo una differenza di dieci minuti, dovuti anche dal fatto, come vedremo più avanti, che il nostro non fu certo un parto facile.

    Abbiamo giocato insieme senza avere bisogno di altri, litigando e qualche volta anche scambiandoci quelle che, non erano propriamente delle carezze.

    Ci sono diversi tipi di gemelli, che tra l’altro sono così definiti, perché nascono nello stesso parto. C’è l’abitudine a considerare che i gemelli siano sempre due e questa cosa non è corretta, anche se corrisponde a verità, che la maggior parte delle nascite gemellari, sia composta da due gemelli e nella maggior parte dei casi, da un maschio ed una femmina.

    E’ possibile però, che nell’avere parti plurigemellari, possano concorrere vari fattori, uno di questi potrebbe essere l’età della mamma, ad esempio quando

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