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Le inchieste del Commissario Gerbanti: La polvere sul comodino - Ritorno a casa
Le inchieste del Commissario Gerbanti: La polvere sul comodino - Ritorno a casa
Le inchieste del Commissario Gerbanti: La polvere sul comodino - Ritorno a casa
E-book37 pagine30 minuti

Le inchieste del Commissario Gerbanti: La polvere sul comodino - Ritorno a casa

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Info su questo ebook

I racconti del Commissario Gerbanti. Due inchieste che si svolgono a Torino e Palermo, riguardanti due omicidi dai risvolti misteriosi.
LinguaItaliano
Data di uscita9 ott 2023
ISBN9791221496826
Le inchieste del Commissario Gerbanti: La polvere sul comodino - Ritorno a casa

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    Anteprima del libro

    Le inchieste del Commissario Gerbanti - Carlo Mia

    LA POLVERE SUL COMODINO

    Sembrava una mattina come tante, in quell’assolato 7 luglio del 2015. Il sole era già alto nel cielo e nonostante non fosse domenica, ma martedì, sarebbe stato il mio giorno di riposo settimanale dal lavoro.

    Tutta questa esplosione di luce, che traspariva dalle finestre, mi faceva pregustare una giornata da passare al fresco della piscina, dove avrei potuto rilassarmi sorseggiando una fresca bevanda, seduto sullo sdraio sotto l’ombrellone, liberando per un po' di ore la mia testa dalle faccende lavorative, con qualche bella nuotata e tanto relax.

    Dal mio appartamento in Corso Casale, si vedeva il Grande Fiume, che scorreva lento e sonnacchioso andando verso il mare Adriatico, attraversando la Pianura Padana, tra le sue rive rigogliose di alberi, le cui foglie venivamo mosse da un leggero alito di vento.

    Il Po scandiva i tempi della mia vita, in primavera con il volo delle rondini, che tornavano dal loro esilio invernale, in estate facendomi fantasticare, tra piante di un verde accecante e cieli azzurri, in autunno colorando di giallo i suoi maestosi alberi secolari, che parevano scortare dalle rive il corso d’acqua, in inverno tra le sue brume ad immaginare cosa dietro quella coltre nebbiosa si potesse celare.

    Dopo aver consumato la mia consueta colazione, fatta di una tazza di latte, fette biscottate, marmellata e miele, innaffiate con del succo d’arancia, con il profumo della moka che ancora inebriava la cucina, che tanto sa di risveglio mattutino, mentre ero intento a farmi la barba ed a rinfrescarmi prima di uscire di casa, per godermi il sole di quel martedì estivo, squillò il cellulare che avevo lasciato, come sempre, sul comodino.

    Dimenticavo di presentarmi, sono il Commissario Vito Gerbanti, un uomo di quarant’anni, celibe, siciliano di nascita, nello specifico un palermitano doc e vorrei raccontare, come una giornata nata sotto i migliori auspici, si stesse per trasformare in uno dei peggiori incubi, fin lì da me vissuti.

    Quindi con un po' di svogliatezza, dettata dalla calura e dalla giornata di riposo, presi il cellulare per sentire chi mi chiamava.

    Il numero era sconosciuto e di solito, diffido di questi numeri, che sono perlopiù delle perdite di tempo, perché forieri in particolar modo di richieste da parte di fornitori di gas, luce e gestori di telefonia mobile, che cercano nuovi clienti, per i quali la mia risposta è sempre la stessa, un freddo e laconico, grazie ma non mi interessa, interrompendo così la spiegazione delle, a dir loro, nuove generose condizioni contrattuali, che poi al contrario, si rivelano

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