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Dizionario della lingua italiana Antiacademia Vol. 2 F-L
Dizionario della lingua italiana Antiacademia Vol. 2 F-L
Dizionario della lingua italiana Antiacademia Vol. 2 F-L
E-book161 pagine1 ora

Dizionario della lingua italiana Antiacademia Vol. 2 F-L

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Info su questo ebook

Faceto: (Di qualcuno) chi agisce volontariamente con tale grazia da fare ridere, o almeno sorridere (maggiormente quando la grazia è verbale); cioè, che manifesta umorismo nel rapporto interpersonale; cioè, chi si distingue per la manifestazione d’un ridicolo squisito, sopratutto nello scrivere, nel parlare; chi fa una facezia.

LinguaItaliano
Data di uscita29 set 2022
ISBN9781005330682
Dizionario della lingua italiana Antiacademia Vol. 2 F-L
Autore

Estéfano Luján

I am lexicographer and writer.Lexicography is for me a means to purify my mind.Galardonado con el premio internacional ANA MARIA AGUERO MELNYCZUK A LA INVESTIGACION -2017 por la obra La ANTIACADEMIA.

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    Anteprima del libro

    Dizionario della lingua italiana Antiacademia Vol. 2 F-L - Estéfano Luján

    Table of Contents

    F

    G

    I

    L

    DIZIONARIO DELLA LINGUA ITALIANA

    ANTIACADEMIA

    Vol. 2  F-L

     NON TRASCRIVERE SENZA LICENZA

    Compilato da ESTEFALU (Il Padre della Lessicografia Personale)

    ESTÉFANO R. Luján

    nostra_lingua@outlook.com

    EDIZIONE 2022

     F

    /faceto/, /faceta/

    Aggettivo.

    Accento: fa·cè·to.

    Plurale: faceti, facete.

    Etimologia: dal latino facētum (= elegante, squisito; grazioso). L’etimo di questo facētum è incerto: si congettura che possa essere derivato del verbo facere.

    1. (Di qualcuno) chi agisce volontariamente con tale grazia da fare ridere, o almeno sorridere (maggiormente quando la grazia è verbale); cioè, che manifesta umorismo nel rapporto interpersonale; cioè, chi si distingue per la manifestazione d’un ridicolo squisito, sopratutto nello scrivere, nel parlare; chi fa una facezia.

    Antonimi di faceto: burbero, oltraggioso, noioso, melancolico.

    Sinonimi di faceto: giocoso, scherzoso, burlevole.

    Traduzione: chistoso, in spagnolo; facétieux (della stessa origine di faceto) in francese; facetious (della stessa origine di faceto), in inglese.

    Fu Filippo facetissimo nel suo ragionamento e molto arguto nelle risposte.

    Giorgio Vasari... pittori, scultori e architetti

    [...] perché era costui persona burlevole e faceta, aveva ognuno gran piacere in conversando con esso lui.

    Giorgio Vasari... pittori, scultori e architetti

    [Giovanni] mostrava nella presenza melanconico; ma era poi nella conversazione piacevole e faceto.

    Niccolò Machiavelli... Istorie fiorentine 1532

     [...] Gli uomini faceti e lepidi dicono e sanno trovar cose che fanno rider gli altri senza ch'essi ridano.

    Cesare Beccaria... Opere 1854

    [Pietro] era vecchio, e faceto di maniera, che spesso era piena la sua scuola di genti desiderose più di ridere, che d’imparare.

    Bernardino Baldi... Versi e prose scelte 1859

    Jody, che era il più faceto dei tre e che d'altronde non aveva alcun interesse d'andare o no a Ceylon, ruppe l'imbarazzante silenzio dei suoi compagni con uno scoppio di risa così clamoroso, da far accorrere i tre guerrieri che vegliavano sulla veranda.

    Emilio Salgari... La perla sanguinosa 1898

    [Giulia], per stare alla verità, non trovava il suo fidanzato molto faceto, e rideva più per convenienza che per altro.

    Federigo Tozzi... Il podere 1921

    2. (Di qualcosa) fatta, o detta, per piacere umoristicamente; che manifesta facezia; relativa all’umaristico.

    Antonimi: serio, melancolico, triste.

    Sinonimi: giocoso, scherzoso, comico, ridicolo.

    Risero tutti de la faceta risposta.

    Matteo Bandello... Novelle 1740

     [...] in qualunque materia, morale o scientifica, seria o faceta.

    Opere di Galileo 1744

    [...] aneddoti faceti.

    Edmondo de Amicis... L’idioma gentile 1905

    A scuola Pietro motteggiava i più vicini di banco con la sua ilarità nervosa; [...] li chiamava con soprannomi faceti, li offendeva se non [... badavano].

    Federigo Tozzi... Con gli occhi chiusi 1919

    [...] con un sorriso di chi dubita se il discorso sia serio o faceto.

    Edmondo de Amicis... Primo Maggio

    -) Il faceto (aggettivo impiegato sostantivamente): ciò che è faceto.

    Don Carlo [...] girava per la sala fregandosi le mani con un fare tra il serio e il faceto.

    Delio Tessa... Ore di città 1988

    -) Derivato di FACETO: facetamente, facezia.

    /fandonia/

    Nome femminile 

    Plurale: fandonie

    Accento: fan·dò·nia

    Etimologia: di origine incerta

    Definizione: ciò che non è veramente detto (a volte non maliziosamente, ma per divertimento); ciò che si dice per ingannare, o come un metodo di simulazione; notizia falsa

    Sinonimo: falsità verbale, bugia, impostura, fola, frottola, invenzione, menzogna, panzana, cincia.

    Antonimi: verità, vero.

    Traduzione: patraña, in spagnolo; bourde, in francese; fable, in inglese.

    [...] non mancano nella storia fandonie, anzi bugie.

    Alessandro Manzoni (Del romanzo)

    Che il Pepe avesse fatto una sortita da Venezia, e con lieta fortuna, era vero; il resto, in grandissima parte, fandonie.

    Giovanni Sforza (Garibaldi...)

    Paino, stamattina, chi sa perchè, ha detto che la verità è una sola, che sempre raccontò quella fandonia per far ridere.

    Giuseppe Abba (Cose vedute)

    Ah è costui, disse, quegli che viene a inventar fandonie per farmi danno. Ma non mi fa meraviglia. No... È naturale... però bisognava essere un birbone come lui. Sappiano dunque loro signori che costui ha parlato per vendetta... perchè più volte ha detto che volea vendicarsi di me...

    Giuseppe Rovani (Cento Anni)

    Farabutto, farabutta

    Nomi maschile e femminile

    Plurale: farabutti, farabutte

    Pronuncia e accento: fa·ra·bùt·to

    Etimologia: adattamento del tedesco Freibuter (= predone di mare), dall'olandese vrijbuiter (= predone), nome composto di vrij (libero) e buit (bottino). Altre parole derivate dell’olandese vrijbuiter: filibustiere, filibusteria.

    Definizione: persona spregevole più per la sua abitudine di ingannare, truffare o defraudare gli altri che per un solo atto d’inganno, trufferia o defraudazione.

    Sinonimi: canaglia, mascalzone, cialtrone, vile, disonesto, birbante, birbone, birba, furfante

    Antonimi: bonario, galantuomo, eroe, eroina

    Traduzione: pícaro, in spagnolo; rusé, in francese; rascal, in inglese.

    A Siena [l’uomo] aveva voluto essere amico anche dei più cretini e dei più farabutti, credendoli degni di se stesso.

    Federigo Tozzi (Con gli occhi chiusi)

    Tosto il chiamato apparve. Altero nel portamento, dignitoso nei moti, [...]; e di un sol sguardo misurato Buscemo capì che aveva a fare con un farabutto.

    Gaetano Sangiorgio (Le tre valli della Sicilia)

    Io sono onesto, io! Io non sono mai stato ladro, io!... Come ha potuto venire da me, un.... farabutto, un ladro dunque?...

    Egisto Roggero (Le ombre... )

    C'era dei farabutti che, speso il soldo paterno in caramelle, venivano a domandargli il quaderno a credito, dicendo che avevano scordato il soldo a casa o che quella mattina c'era l'esame, supplicandolo, giurando che avrebbero pagato la mattina dopo; e agguantato il quaderno, non si facevan più vedere.

    Edmondo de Amicis (Fra scuola e casa)

    Quell'omaccio non ha nè affetto di padre, nè prudenza, nè astuzia!... Non è altro che un farabutto volgare! - esclamò la marchesa con tono aspro e arrossendo subitamente per un impeto di collera.

    Gerolamo Rovetta (I barbarò)

    [...] E la farabutta avrebbe riso di lui!

    Guglielmo Grisolia (Il giardino dell’imperfezione)

    Adolfo scrisse ancora che fu la moglie la causa di tutto perché solo una grande farabutta come lei, solo in America la si poteva trovare.

    Adelino Amistadi (I cavalieri di Rio Cherio)

    Fellatio 

    Nome femminile invariabile

    Pronuncia e accento: fel·là·tio o fel·là·zio

    Etimologia: vocabolo pseudolatino derivato dal latino fellāre succhiare. È semanticamente ed etimologicamente identico al francese fellation, fellatio; all’inglese fellatio, e lo spagnolo felación.

    Definizione: carezza erotica fatta con la bocca sul pene, in cui la lingua e le labbra (a volte i denti e le pareti) prevalgono attivamente; erotizzazione fatta o cercata in compania o in solitudine (autofellatio) nella quale il pene è l’oggetto de l’aplicazione buccale.

    Correlativo (quando la fellatio è eterosessuale): cunnilingio.

    Sinonimo: coito orale, irrumazione; pompino (vocabolo giocoso).

    PosDefinizione: Nel parlare di una bocca, si ha a capire che la fellatio può essere esercitata per qualsiasi individuo con bocca appartenente o non alla razza umana. Si consiglia di lavare la bocca ed il pene prima di cominciare una fellatio; anche se certi individui possono trovare sexy gli odori e le escrezioni precedenti alla fellatio. La fellatio è una carezza, e per ciò, se volete impiegare i vostri denti, badate a non fare del male. Potete anche alternare le mani con le labbra, o usare tutto simultaneamente, coprendo ed scropendo il pene con l’uno o l’altro, o con l’uno e l’altro, in movimenti capricciosi ma preferibilmente rapidi.

    -) La parola fellatio in contesti:

    [...] scene di fellatio, riprese di orgasmi, ampi getti di sperma, seni giganteschi, primi piani di penetrazioni anali o vaginali [...]

    Andrea Ketterer (Perché Limitarsi a Sognare?)

    [...] una fellatio tra due omosessuali e una pioggia d’oro, ovvero una sequenza in cui un uomo orina adosso alla sua occasionale partner.

    Andrea di Quarto (Moana e le Altre)

    Parole derivate da fellatio: fellatore, fellatrice.

    Fellatore, fellatrice

    Nome maschile e femminile

    Plurale: fellatori, fellatrici

    Etimologia: derivato del verbo latino fellare (=succhiare). È semanticamente ed etimologicamente identico al francese fellateur, fellatrice; all’inglese fellator (fellatrix), e lo spagnolo felador (felatriz, feladora).

    Definizione: uomo o donna che succhia eroticamente un pene; cioè, persona che fa godere un uomo con una fellatio.

    Perché in tv puoi intervistare chiunque ma non una fellatrice?

    Il Foglio Quotidiano, Anno VII Numero 347, anno 2002

    Vi era competizione fra gli uomini per ottenere i favori di una brava fellatrice. 

    Luciana Jacobelli (Le pitture erotiche delle Terme Suburbane

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