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Il coraggio di crescere: La roadmap segreta delle aziende che raggiungono il successo quotandosi in borsa
Il coraggio di crescere: La roadmap segreta delle aziende che raggiungono il successo quotandosi in borsa
Il coraggio di crescere: La roadmap segreta delle aziende che raggiungono il successo quotandosi in borsa
E-book173 pagine2 ore

Il coraggio di crescere: La roadmap segreta delle aziende che raggiungono il successo quotandosi in borsa

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Info su questo ebook

Sali a bordo, sta per partire il primo volo con destinazione: SUCCESSO
Una Roadmap comprovata che ha permesso a 25 aziende italiane di raggiungere risultati incredibili applicando 8 semplici tappe, anche partendo da zero.
Che tu sia uno studente alla ricerca di una guida per diventare oggi un imprenditore o un professionista che lotta ogni giorno per affermarsi, un giovane imprenditore che sta lanciando una startup, il manager di una PMI o il titolare di una grande azienda questo libro è per te. 
Le tappe descritte al suo interno ti condurranno alla conoscenza degli strumenti e dei concetti essenziali affinché una piccola o media azienda possa crescere fino a riuscire a quotarsi in Borsa. 
In un’epoca in cui le PMI si trovano a far fronte a scenari ignoti e in continua evoluzione, potrai ora scoprire le destinazioni fondamentali e comprovate verso cui condurre le tue attività per avere successo. 
Dopo aver effettuato il check-in,  le tappe del Viaggio che scoprirai sono: la cybersecurity, la sostenibilità, il tempismo, l’identità, il mercato, il patto generazionale, gli investitori, l’innovazione, la comunicazione e soprattutto il team, dal momento che l’azienda è fatta di persone. 
L’autore, in 38 anni di management e investimenti ad alti livelli, tratta ogni destinazione con occhio lucido, attuale e rivelatore.
Il libro è inoltre arricchito da contributi autorevoli dei massimi esperti nei vari ambiti e dalle storie di piccole imprese che sono partite da zero per poi crescere in maniera esponenziale; ogni tappa del Viaggio é inoltre introdotta da una vignetta a tema.
Potrai  percorrere un Viaggio unico e straordinario che ti porterà a vedere la tua attività in modo diverso e a riscrivere il tuo piano di sviluppo o avvio aziendale, con obiettivi ancor più ambiziosi e soprattutto chiari. 
“Non esiste un'azienda che non ha problemi, ma un'azienda è sana quando non ha i problemi dell'anno prima”.
LinguaItaliano
EditoreBookness
Data di uscita11 ott 2022
ISBN9791254890875
Il coraggio di crescere: La roadmap segreta delle aziende che raggiungono il successo quotandosi in borsa

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    Anteprima del libro

    Il coraggio di crescere - Mauro Cervini

    Introduzione

    Prendi la valigia. Voglio portarti con me in viaggio. Aspetta a riempirla. Ti dirò io cosa preparare prima di partire. Voglio offrirti un’avventura di conoscenza, di consapevolezza; un viaggio che ti renderà davvero contemporaneo del tempo che stiamo vivendo. Un viaggio che cambierà la tua prospettiva sul mondo degli affari e del lavoro.

    Non importa quale sia la tua situazione al momento. Che tu sia uno studente alla ricerca della strada maestra o un professionista che lotta ogni giorno per affermarsi; che tu sia un giovane imprenditore che sta lanciando una startup oppure il titolare di una grande azienda; che tu desideri semplicemente comprendere in che modo oggi si possa crescere e imporsi sul mercato, fermati, riempi le tue valigie con l’essenziale e PARTI con me!

    Le tappe che percorreremo insieme ti condurranno alla padronanza degli strumenti e dei concetti essenziali affinché una piccola o media impresa possa crescere fino a riuscire a quotarsi in Borsa. Se sei un manager di una piccola azienda promettente, ne trarrai informazioni essenziali per la sua gestione; se fai parte di un team, capirai finalmente quanto sia essenziale, per un’azienda, il gruppo di persone che la compone (quanto, a dire il vero, spesso un’azienda sia le persone che la compongono).

    Un viaggio che ho pianificato osservando la storia di piccole imprese che sono partite da zero e sono cresciute in maniera esponenziale. È vero: ciascuna di loro ha una sua storia; una storia e delle esigenze che in nessun caso sono state sacrificate a un modus operandi statico, inerte, rigido. Eppure, ciascuna di loro è giunta in destinazioni condivise. Sono in queste otto destinazioni che voglio condurti.

    È rivolto a te, qualunque sia la tua formazione, perché durante i nostri spostamenti non mi rivolgerò mai a te con un linguaggio tecnico, oscuro o di difficile comprensione. Prima di passare ai tecnicismi, infatti, è necessario affrontare un percorso di crescita e di formazione, che spesso è riconducibile a nient’altro che a se stessi. Perché nulla è più importante, nella costruzione della propria fortuna, della passione e della tenacia. E sono queste due che dobbiamo riuscire in primo luogo a liberare dal giogo delle remore e dei preconcetti.  Certo, sarei inutilmente modesto se negassi che alla base c’è un metodo elaborato dopo anni di formazione ed esperienza nel mondo della finanza e degli investimenti: ma non è un’armatura, piuttosto una veste morbida, che prende forma solo se indossata; precisamente la forma del corpo della persona che lo indossa. È per questo che prima di partire è necessario che si rinforzi la consapevolezza di sé, dei propri desideri; è necessario investire prima di tutto sulla fiducia in se stessi, sulla propria autostima e sul rispetto nei confronti della propria identità. È per questo, che il punto di partenza non sono mai i numeri: ma le persone. Il core dell’azienda: l’imprenditore e il suo team.

    È un viaggio vero e proprio. Quando parti, non puoi esser certo degli inconvenienti che incontrerai nel tuo percorso. Intemperie, cambi di programma, incontri inaspettati, ritardi sulla tabella di marcia. È così anche per le aziende che desiderano crescere. Un’azienda che cresce è sempre in dialogo con quello che avviene nel mondo. È un botta e risposta serrato e impenitente. Non si possono conoscere le battute in anticipo. Non esiste un'azienda che non ha problemi, ma un'azienda è sana quando non ha i problemi dell'anno prima. Esser sani non vuol dire essere perfetti, ma aver imparato a farsi valere in quel dialogo. Come in ogni viaggio, infatti, sarà necessario adattarsi al luogo, al clima, al contesto socioculturale del Paese che si visita. Per questo è importante fare le mosse acquisendo familiarità con la nostra storia corrente, con la peculiare condizione geopolitica in cui la vostra azienda si appresta a crescere.

    La nostra non è un’epoca per imprenditori poveri di spirito. Non è un’epoca per imprenditori pavidi, per i timorati del cambiamento, del progresso e dell’abbandono della strada vecchia. È invero un’epoca turbolenta, di cui non si può certo predicare una sicurezza predittiva; un’epoca in cui le piccole e medie imprese si trovano a far fronte a scenari ignoti e in continua rivoluzione. Lo insegnano gli ultimi due anni: quando i conti che il settore industriale e delle PMI si sono trovati a fare con un’importante crisi economica a causa della pandemia del Coronavirus iniziavano finalmente a risultare meno ardui, l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha spazzato via il castello di carte e costretto, sebbene per motivi diversi, a ricominciare tutto da capo. 

    Non è un segreto che le misure restrittive imposte dai governi per prevenire il contagio abbiano avuto, come prima conseguenza, uno shock e uno stop produttivo che non ha precedenti negli ultimi decenni; non solo a causa della chiusura coatta delle attività che non prevedevano una conversione in smart working, bensì (e soprattutto) per un considerevole calo nei consumi: l’incertezza del futuro, della ripresa delle attività produttive e in special modo dei servizi, ha inibito i consumatori, nelle vesti di individui e di famiglie, dacché si sono trovati a dover gestire un panico diffuso in merito al destino della loro occupazione. Senz’altro questa cautela ha determinato un aumento dei risparmi privati, laddove con un incremento della spesa pubblica si è riusciti a garantire l’applicazione di ammortizzatori sociali; ma ben più gravemente la contrazione della domanda e dell’offerta ha causato una decrescita del PIL (Prodotto Interno Lordo: la misura del valore di tutte le merci ed i servizi finali di una nuova produzione di un Paese in un anno. Il PIL tiene conto solo dei beni e servizi di nuova produzione prodotti all'interno dei confini di un Paese). La politica di bilancio decisamente espansiva (anche al fine di intervenire per la salvaguardia dei mercati finanziari) ha determinato nel 2020 dunque un considerevole aumento dell’indebitamento netto dello Stato.

    La reazione delle imprese, tuttavia, non ha tardato ad adattarsi all’andamento altalenante della pandemia: dal manifatturiero all’erogazione di altri servizi, le imprese non hanno indugiato nel provvedere ad aggiornamenti di tecnologia digitale, che permettessero infine di sopperire ai danni del distanziamento sociale. Alla rigidità di un approccio tradizionale alla produzione e alla vendita, la pandemia di Covid-19 ha sostituito imprese più duttili, più elastiche, spianando la strada a innovazione e inventiva; in questo modo, già nel corso del 2021 alla crisi pandemica si opponeva una risposta promettente e che mantenesse il ritmo delle imprevedibili impennate della curva dei contagi.

    Inizia così il 2022: con le dovute eccezioni, la pandemia smette di essere un ostacolo alla ripresa. Una ripresa lenta, ma finalmente spogliata da anticipazioni drastiche e apocalittiche. Quando il 24 febbraio 2022 la Russia invade l’Ucraina, lo scenario muta nuovamente. Nuovi imprevedibili ostacoli e minacce. Di nuovo, l’economia internazionale è chiamata a risponderne. I dati parlano chiaro e non lasciano margine per previsioni ottimiste: nel primo trimestre del 2022 il PIL è tornato nuovamente a contrarsi e l’attuale congettura non lascia presagire nulla di migliore per i trimestri che seguiranno. Ciò è dovuto, com’è noto, non solo alla rinnovata battuta d’arresto delle esportazioni, ma soprattutto ai rincari, all’inflazione, derivanti dalla difficoltà di approvvigionamento delle materie prime: certamente petrolio e gas naturale, ma anche metalli impiegati in innumerevoli produzioni e generi alimentari di prima necessità, come grano e cereali. L’aumento dei prezzi si assesta ad oggi su percentuali più che raddoppiate. Il caro vita, dovuto principalmente all’aumento del costo dell’energia, torna di nuovo a disincentivare la domanda proprio nel momento in cui sembrava aver definitivamente superato il minimum della pandemia.

    Ma non bisogna commettere l’errore di non inquadrare i recenti avvenimenti in un lungo periodo; si rischierebbe in tal modo di sottovalutare la loro portata reale. La crisi pandemica prima e quella legata alla situazione bellica poi sono la coda di una catena di accadimenti che, negli ultimi venti anni, hanno compresso di molto l’accessibilità e la possibilità di permanenza nel mercato delle piccole e medie imprese, da un lato, e dall’altro (e soprattutto) ha spostato e continua a spostare gradualmente il baricentro del commercio internazionale verso Est. Nel 2001, si collocano in settembre e in dicembre due punti di svolta della storia contemporanea. È ormai ben intagliato nell’immaginario comune come l’attentato alle Torri Gemelle abbia riscritto lo scenario degli equilibri politici globali, inaugurando una stagione di inediti conflitti ed improvvise esigenze economiche. Se si cerca l’origine, il primo passo, della Grande Recessione che dal 2008 investì dapprima gli Stati Uniti, poi l’Europa, lo si trova qui di seguito. Il fallimento di Lehman Brothers, infatti, che causò la bancarotta di innumerevoli banche in tutto il mondo a causa dello scoppio di una bolla immobiliare, ha origine nella facilità con cui tali banche concedevano mutui anche a utenti che non ne avrebbero avuto i requisiti, proprio grazie ai bassissimi tassi di interesse. La crescente domanda dei beni immobiliari, accompagnata alla loro estremamente facile reperibilità, comportò un aumento dei prezzi delle case per cui veniva concesso il mutuo; ma si trattava di un aumento di valore fasullo, che non corrispondeva al reale valore del bene posseduto. Nel momento in cui si sarebbe verificata una (inevitabile) insolvenza da parte dei beneficiari del mutuo, se la domanda, riducendosi, avesse fatto tornare gli immobili al loro valore reale, l’ipoteca non avrebbe potuto in alcun caso ripagare il mutuo per conto dell’inquilino moroso. Fu precisamente quanto accadde. Quando nel 2004 la Fed (Federal Reserve Bank, Banca Centrale responsabile della stabilità monetaria e finanziaria negli Stati Uniti) alzò nuovamente i tassi di interesse, le rate dei mutui aumentarono a tal proposito che i debitori non riuscirono più a coprirle. Fu a quel punto che il valore delle case precipitò nuovamente. Ciò che rese possibile che questa bolla invadesse e distruggesse i mercati internazionali fu la sopravvalutazione degli strumenti finanziari derivati, ossia contratti il cui valore dipende dall'andamento di un'attività sottostante, quali ad esempio titoli azionari, tassi di interesse, tassi di cambio o merci, (CDO, CDS, ABS), ai quali tali mutui erano sottostanti; attraverso il fenomeno della cartolarizzazione (tecnica finanziaria progettata per trasformare strumenti finanziari non trasferibili in altri strumenti finanziari trasferibili), infatti, i mutui erano tramutati in pacchetti di tali derivati, che venivano venduti a banche terze e a investitori in cambio di interessi, rassicurati e incoraggiati dalle agenzie di rating. Queste ultime, chiamate anche Agenzie di Valutazione, sono società che assegnano un giudizio o una valutazione riguardante la solidità e

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