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Satan likes me
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E-book186 pagine2 ore

Satan likes me

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Info su questo ebook

Una giovane donna, abbandonata dal proprio compagno, si ritrova sola, senza un lavoro e con con una figlia piccola da far crescere. Nella disperata ricerca di trovare una soluzione che permetta a lei e alla bambina di scappare dalla miseria in cui erano finite, si lascerà convincere da un' amica ad entrare nell' inquietante mondo della prostituzione. Per la nostra protagonista, quello che doveva essere un lavoro temporaneo, si trasformerà in un incubo senza fine.
LinguaItaliano
Data di uscita24 ott 2022
ISBN9791221436990
Satan likes me

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    Anteprima del libro

    Satan likes me - Paolo Mattia

    Satan likes me

    Non mi sono mai piaciute le regole.

    Forse è per questo che adesso sono qui.

    Non mi sono mai piaciute le imposizioni, le persone prepotenti, quelle che pensano di sapere sempre tutto e si sentono in diritto di puntare il dito, giudicare, decidere.

    Ma sono accadute così tante cose in questi ultimi mesi, cose a cui non riesco a dare una spiegazione.

    E più ci penso e più la mia testa sembra esplodere.

    Tutto questo non mi fa dormire la notte.

    Sarà colpa del Diavolo che viene a farmi visita, puntualmente nel momento in cui inizio a prendere sonno: lo vedo appoggiato ad uno degli angoli della branda, mi guarda soddisfatto come se volesse dirmi Hai fatto un buon lavoro.

    Il dolore, il rimorso... Dio santo, come potrò mai liberarmi di tutto questo?

    Potete giudicarmi male ma penso che l' unica via d' uscita sarebbe la morte: quando hai perso tutto, quando nulla ha più un senso e ti rendi conto che quello che avevi, magari poteva sembrarti poca roba, ma era tutto ciò di cui davvero avevi bisogno... allora perchè continuare a vivere?

    A cosa servirebbe?

    Ma sono troppo vigliacca, per quanto possa pensarci ossessivamente, so bene che alla fine non avvicinerò mai quel rasoio lungo i miei polsi e non legherò mai nessun lenzuolo alle sbarre per impiccarmi.

    Cazzate su cazzate mi riempiono la mente fino a farmi sentire nauseata da me stessa.

    Sono caduta nel precipizio, avvolta e stritolata dalla perdizione.

    Eppure vorrei solo avere la possibilità di fare l' unica cosa che andrebbe fatta: chiederle scusa.

    Non meritava di morire in quel modo e credo, anzi sono certa che nessuna creatura che non si sia mai sporcata di merda, meriti di soffrire come ha sofferto lei.

    Mentre cercava di sopravvivere, combattendo con tutte le fragili forze in suo possesso contro quelle putride e schifose mani che le stringevano il collo, ha dovuto subire anche l' ultimo affronto. Spegnersi lentamente guardando gli occhi sadici dell' animale.

    Lo odiato e lo odierò per sempre e non solo per le macerie lasciate dietro il suo cammino ma quel figlio di puttana mi ha impedito di mantenere le promesse che avevo fatto a lei.

    E adesso, in questo porcile che disprezzo come uno storpio disprezza la propria immagine riflessa, sarò costretta, ogni schifoso istante, a convivere con il rancore per le parole non mantenute.

    Lei non meritava neanche questo...

    Chi è il colpevole di tutto?

    Forse io che ho creato l' Inferno in cui sono sprofondata, lasciando che lei mi seguisse.

    Penso al suo sguardo e vorrei che un lampo dal cielo mi colpisse, fino a ridurmi in cenere.

    Come posso sopportare questi ricordi?

    Una goccia di rugiada vergine non è in grado di provare rancore o cattiveria e ancora mi chiedo perchè lei abbia dovuto conoscere tale marciume, lei che non avrebbe saputo far del male a qualcuno, lei che ti rispondeva sempre con un sorriso timido e impacciato qualsiasi cosa tu le dicessi, lei che non mi hai mai chiesto i motivi di tutte quelle giornate trascorse senza di me, accontentandosi di un bacio al mattino e una carezza prima di addormentarsi di notte.

    Che qualcuno salvi la mia anima adesso, ve lo chiedo in ginocchio, supplicandovi con le lacrime che ormai hanno creato solchi sul mio viso.

    Ho compiuto azioni oscene che neanche Satana in persona sarebbe in grado anche solo di immaginare e non posso farmene una ragione perchè, finita la tempesta, a pagare è stata l' unica persona che non doveva essere coinvolta.

    Non l' ho uccisa io, ma ho permesso che qualcuno lo facesse, ho permesso che l' abominio distruggesse la sua innocenza.

    E' stato quel maledetto bisogno di soldi che ha scatenato il pandemonio, ma cosa cazzo potevo fare?

    Ditemelo voi, proprio voi che giudicate.

    In quel momento ero rimasta solo con una bambina, era mio dovere cercare di farla vivere in maniera anche solo minimamente dignitosa.

    In pochi hanno cercato di fare qualcosa per aiutarmi ma nessuno ha davvero mosso un dito in maniera concreta.

    Tutti bravi a compatire e a provare pena.

    Senza lavoro, senza denaro, avrei dovuto permettere che qualche fottutissimo assistente sociale si permettesse di portare via mia figlia?

    No, mai.

    Dovevo tenerla con me a qualsiasi costo, anche se questo significava vendere il mio corpo al primo deviato sessuale, vecchio pervertito, grasso e sporco che suonava al campanello di casa.

    I soldi e il sesso comandano il mondo e ci trasformano in bestie.

    Questa è stata la mia rovina, quando, per la disperazione di non riuscire a costruire un futuro, decisi che avrei dato a quegli animali, ciò di cui avevano bisogno.

    Luke mi aveva abbandonato poco dopo aver partorito.

    Ancora maledico le fottute promesse di quel bastardo, fottute promesse a cui io, come una stupida, avevo creduto senza pormi mai il dubbio che forse mi stavo solo illudendo.

    Ma i presupposti per intuire quello che poi si sarebbe verificato in seguito, c' erano tutti.

    Però quando sei innamorata non riesci a guardare con lucidità le persone al tuo fianco; ti intestardisci e vuoi credere a tutti i costi alle loro parole, anche quando le menzogne con cui ti riempiono la testa sono evidenti.

    Ma noi abbiamo bisogno di credere a qualcuno, è nel nostro istinto, è la natura stessa che ce lo impone.

    Forse è per questo che hanno inventato l' amore: per illuderci che davvero esista una persona in grado di migliorare la nostra esistenza.

    Qualcuno che possa entrare nella nostra vita e darle un senso.

    Non lo so, forse sono stata solo molto sfortunata.

    Vorrei tanto che mi spiegassi cosa ti ha spinto a strapparmi il cuore, masticarlo e sputarlo a terra se, alla fine, non eri neanche così interessato?

    Io non ti avevo chiesto niente, volevo essere lasciata in pace, avrei continuato a trascorrere i miei giorni vivendo nell' ombra, senza pretendere, senza sperare, cercando di raccogliere il meglio da ogni istante che mi veniva concesso.

    Ma tu, grandissimo pezzo di merda, hai iniziato a dire che insieme saremmo riusciti a scappare da quel posto e che la nostra bambina avrebbe avuto tutto quello che noi abbiamo solo potuto immaginare.

    Se stato bravo ad illudermi, lasciandomi nella stessa immondizia in cui mi avevi trovata e che tu stesso disprezzavi, portandoti via i mie sogni, le mie aspettative, dimenticandoti di tua figlia come fosse un accendino perso dalla tasca dei jeans che, quando te ne accorgi, alzi le spalle indifferente, sapendo che potrai sempre comprarne uno nuovo, cancellando il ricordo di quello smarrito.

    Questa è follia, se penso ai giorni in cui ti ho conosciuto... mi sentivo così leggera, credevo di aver trovato la persona che mi avrebbe aiutato a cambiare tutto, ero come un' adolescente che si masturba con due dita guardando la foto del compagno di classe di cui si è innamorata.

    Ok racconterò ogni cosa, almeno avrò la possibilità di togliermi il peso che mi sta schiacciando.

    Ma non preoccupatevi, so bene che non servirà a nulla... non si può cambiare il passato, soprattutto quando hai accelerato troppo e non sei stata abbastanza attenta nel fermarti in tempo.

    Cazzo, batto i pugni contro il pavimento sudicio e sbavo tra le sbarre come una tigre in gabbia.

    In alcuni momenti mi sembra di impazzire, vorrei strappare il cuore del primo che mi passa accanto, chiunque esso sia.

    Dovrei chiedere a quell' obesa della dottoressa di alzare il tiro con l' Iloperidone.

    Lo so bene che quella schifosa di 110 chili costringe le nuove entrate a spogliarsi completamente: alla maiala piace vedere i capezzoli delle ragazzine e più sono giovani e più si eccita.

    Dottoressa, qui dentro le voce girano veloci.

    Pensavi che il tuo segreto ti avrebbe accompagnato fin sottoterra?

    Le accompagni nella gabbia, quelle sono ancora stordite, spaventate, alcune sporche di piscio, e tu, da dietro le grate, ordini loro di togliersi tutti i vestiti, stendersi a terra e allargare bene le gambe.

    Proprio due giorni fa, durante l' ora d' aria, una novellina arrivata da poche settimane, ancora sconvolta e piena di vergogna, mi ha raccontato di come tu l' avessi costretta a stringersi i seni con le mani, chiedendole di immaginare che in quel momento un cazzo enorme fosse in mezzo alle sue tette.

    Dopo averle ispezionate, a quelle che più ti piacciono, vai a trovarle di notte, non è vero lurida porca?

    Ti piace mordere i capezzoli, stringerli, tirarli fino al limite, quasi a volerli strappare... alcune di loro sono poco più che bambine.

    Non ti fai schifo quando ti guardi allo specchio?

    Dottoressa, mia cara dottoressa noi bruceremo insieme all' Inferno.

    Adesso rendi utile la tua squallida esistenza e portami la mia droga quotidiana, così potrò far finta di dormire.

    Forse sto morendo o forse sono già morta.

    Le pareti si avvicinano in silenzio, vogliono schiacciarmi, sento le mie ossa spezzarsi e il dolore mi toglie il fiato.

    Sto solo pagando il prezzo, è il destino o, come dite voi, il karma.

    Sono alla corte del Diavolo ma non voglio essere salvata.

    Non voglio visite, non voglio sorrisi, compassione e pacche sulla spalla.

    Che nessuno mi dica Fatti forza, prima o poi starai meglio.

    Non ditemi queste cazzate, neanche voi ci credete.

    Come potrò mai stare meglio se il mio stare meglio ha abbandonato questo mondo.

    Guardo le foto attaccate al muro, iniziano ad essere sbiadite, quei pezzi di nastro adesivo non reggeranno ancora a lungo ma quelle immagini, sono le uniche cose capaci di darmi un po' di sollievo.

    In fin di conti, non mi rimane altro.

    Non ho più nulla, ho perso tutto e anche quando uscirò dalla fogna (se mai uscirò dalla fogna), il mio futuro è già scritto: un salto al cimitero per portare un fiore, qualche lacrima pensando ai momenti vissuti insieme prima che tutto lo schifo del mondo ci ingoiasse vive.

    Non ricordo bene quando tutto ha avuto inizio, ricordo solo che in quel periodo ero disperata, ve lo giuro, non sapevo davvero cosa poter fare per migliorare la situazione.

    Mi figlia era molto piccola, quattro anni appena, non avevo soldi e suo padre ci aveva abbandonato all' improvviso, senza dire una parola, senza lasciare un biglietto, un messaggio; sembrava scomparso, come se non fosse mai esistito.

    E così, di punto in bianco, entrambe ci siamo ritrovate da sole, senza la minima idea di come poter andare avanti e senza avere neanche il tempo di piangere e disperarci.

    Spesso la vita ti fa capire quanto si diverta ad essere infame con i più deboli e quando colpisce duro, puoi solo incassare il colpo e far finta che non sia successo nulla.

    Ma poi a cosa servirebbe imprecare, urlare, distruggere tutto? Non possiamo cambiare quello che siamo, no? Non possiamo cambiare il motivo per cui siamo venuti al mondo.

    Le belle persone hanno bisogno della merda per sentirsi migliori ed io appartengo a quella merda, quella folta schiera di dimenticati dalla società che nascono per essere semplici scimmie e muoiono nel silenzio generale, un silenzio pieno di frastuoni che accompagna coloro la cui esistenza è passata inosservata a tutti, non è servita a nulla.

    Sei stata una semplice comparsa e a volte neanche quella, ti sei accontentata delle briciole perchè il piatto abbondante era troppo abbondante per le tue aspirazioni.

    Aspettare gli sconti al supermercato come un zombie che sbava affamato, comprare a rate una macchina usata immaginando che sia un lusso per pochi, trascorrere l' ultimo giorno dell' anno con qualche amico nel primo ristorante a buon prezzo contando i soldi nel portafoglio prima di entrare per essere sicuri di potersi permettere un pasto decente e mascherarsi con un sorriso finto in quanto la cosa importante e far credere a tutti di sentirsi davvero realizzati.

    Compri un lettore dvd in offerta, se tua figlia ti chiede un giocattolo fai finta di nulla perchè magari quel giorno non te lo puoi permettere, vai in giro con scarpe ormai da buttare, vestiti in saldo, prenoti vacanze in alberghi arrangiati, sfogli pagine di riviste per casalinghe frustrate sognando di possedere le cose che vedi, quelle stesse cose che ormai ci identificano.

    Più ne hai e più sei qualcuno, più ne hai e più meriti considerazione.

    Ci siamo ridotti a questo?

    Valiamo così poco?

    Strapparsi i capelli e strisciare senza pretendere nulla, siamo solo oggetti da corredo per quelli che vivono alla grande.

    Noi diamo loro un senso, relegati

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