Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Il Conte Inarrivabile
Il Conte Inarrivabile
Il Conte Inarrivabile
E-book203 pagine2 ore

Il Conte Inarrivabile

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Rose Hardwick è determinata a dimostrare che suo padre è innocente dell’alto tradimento di cui è stato accusato, ma deve prima convincere colui che tutti chiamano il Conte Inarrivabile ad aiutarla. Lo stesso che, pare, non ricambierà mai i suoi sentimenti. Quando le circostanze li costringeranno ad avvicinarsi l’uno all’altra, riuscirà infine la ragazza a sciogliere il cuore di ghiaccio dell’uomo?

Tutti lo chiamano il Conte Inarrivabile…

Molti cercano di entrare nelle sue grazie, sia uomini che donne, ma solo pochi riescono a intravedere quel che cela l’aria disinteressata del Conte di Brantford.

Lei è la donna che tutti vogliono…

Rose Hardwick è la debuttante più richiesta di Londra, finché un grave scandalo non travolge la sua famiglia e la ragazza viene all’improvviso emarginata dall’intera società.

Solo lui ha i mezzi e il potere per aiutarla…

Rose è determinata a dimostrare che suo padre è innocente dell’alto tradimento di cui è stato accusato, ma deve prima convincere il Conte Inarrivabile ad aiutarla. Quando le circostanze li costringeranno ad avvicinarsi l’uno all’altra, riuscirà infine la ragazza a sciogliere il cuore di ghiaccio dell’uomo?
LinguaItaliano
EditoreTektime
Data di uscita27 ott 2022
ISBN9788835445579
Il Conte Inarrivabile

Leggi altro di Suzanna Medeiros

Autori correlati

Correlato a Il Conte Inarrivabile

Ebook correlati

Narrativa romantica sui reali per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Il Conte Inarrivabile

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Il Conte Inarrivabile - Suzanna Medeiros

    Il conte inarrivabile

    Conquistare un lord

    Suzanna Medeiros

    image-placeholder

    Tektime

    Il conte inarrivabile

    Tutti lo chiamano il Conte Inarrivabile…

    Molti cercano di entrare nelle sue grazie, sia uomini che donne, ma solo pochi riescono a intravedere quel che cela l’aria disinteressata del Conte di Brantford.

    Lei è la donna che tutti vogliono…

    Rose Hardwick è la debuttante più richiesta di Londra, finché un grave scandalo non travolge la sua famiglia e la ragazza viene all’improvviso emarginata dall’intera società.

    Solo lui ha i mezzi e il potere per aiutarla…

    Rose è determinata a dimostrare che suo padre è innocente dell’alto tradimento di cui è stato accusato, ma deve prima convincere il Conte Inarrivabile ad aiutarla. Quando le circostanze li costringeranno ad avvicinarsi l’uno all’altra, riuscirà infine la ragazza a sciogliere il cuore di ghiaccio dell’uomo?

    image-placeholder

    Per informazioni sui prossimi libri di Suzanna Medeiros, iscriviti alla newsletter:

    https://www.suzannamedeiros.com/newsletter

    Titolo originale: The Unaffected Earl, Landing a Lord #3

    Copyright © 2018 by Saozinha Medeiros

    IL CONTE INARRIVABILE

    Immagine di copertina © Kim Killion, The Killion Group, Inc.

    Tradotto da: Silvia Baratta 2022

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi rimando a persone, luoghi o eventi presenti o passati è puramente casuale. Essi sono frutto dell’immaginazione dell’autrice o sono usati in modo fittizio.

    Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo libro può essere usata o riprodotta in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo senza permesso scritto, fatta eccezione per brevi passaggi a fini di critica o di pubblicità.

    Contents

    Capitolo 1

    Capitolo 2

    Capitolo 3

    Capitolo 4

    Capitolo 5

    Capitolo 6

    Capitolo 7

    Capitolo 8

    Capitolo 9

    Capitolo 10

    Capitolo 11

    Capitolo 12

    Capitolo 13

    Capitolo 14

    Capitolo 15

    Capitolo 16

    Capitolo 17

    Capitolo 18

    Capitolo 19

    Capitolo 20

    Capitolo 21

    Capitolo 22

    Epilogo

    Informazioni sull’autrice

    Capitolo 1

    Giugno 1807

    Il Conte di Brantford uscì dall’ombra e si avvicinò all’uomo dai capelli scuri fermo davanti alla cella del prigioniero più recente della Torre di Londra. Rivolse un secco cenno della testa alla guardia appostata anch’essa fuori dalla cella. Quella non diede segno di aver visto il silenzioso comando di Brantford, ma si allontanò comunque dalla soglia. Non troppo lontano perché la si potesse accusare di esser venuta meno al suo dovere, ma abbastanza distante da assicurare al conte la discrezione necessaria per la sua conversazione.

    Brantford andò dritto al punto. Dovete tenerla lontana da qui.

    Il Conte di Kerrick non mostrò alcuna sorpresa nel vederlo. Non posso controllare quel che Rose Hardwick decide di fare. Non ho potuto neanche quando tutti si aspettavano che ci sposassimo, e di certo non posso farlo adesso, dopo che lei mi ha restituito la mia libertà. Ma posso tenerla al sicuro. È il minimo che le devo dopo quanto ha sacrificato per riunire me e Catherine.

    Brantford cercò di calmare l’irritazione che lo prese al ricordo della precedente relazione tra Kerrick e Rose. Non si era trattato che di un corteggiamento – un compito imposto a Kerrick dallo stesso Brantford per questioni di sicurezza nazionale – ma quel riferimento casuale al loro breve fidanzamento servì solo a ricordare a Brantford, suo malgrado, che in fondo avrebbe preferito poter corteggiare lui stesso la bella Rose al posto dell’altro.

    Se volete tenerla al sicuro, fate in modo che la ragazza non ripeta più una visita come quella di oggi. Venire qui la rende solo un eventuale bersaglio.

    Kerrick era d’accordo con lui; Brantford lo vide da come l’uomo serrò la mascella. Nessuno dei due credeva che il padre di Rose avesse agito da solo. E il vero colpevole del tradimento confessato da Worthington non avrebbe esitato a far tacere per sempre Rose, se avesse sospettato l’uomo di aver scambiato informazioni incriminanti con la figlia.

    Cosa dite che dovrei fare? Trattenere Rose e costringerla a non presentarsi più qui? Sua madre ha accettato di farla rimanere con Overlea, quando ha dovuto lasciare Londra, solo per via dell’amicizia tra Rose e Catherine. Essere sotto la protezione di un marchese era più di quanto la povera donna avrebbe potuto sperare per la figlia, una volta rotto il nostro fidanzamento. Ma Overlea non terrà la ragazza rinchiusa in casa. L’accompagnerebbe lui stesso fin qui, ma sappiamo entrambi ch’io devo a Rose almeno questo. E dopo le tensioni degli ultimi giorni e il modo in cui tutti le hanno voltato le spalle, non voglio impedirle di vedere suo padre.

    Brantford, invece, avrebbe tanto voluto obbligarlo: innanzitutto a rinchiudere Rose Hardwick in una stanza, e se necessario a mettere qualcuno a guardia fuori dalla finestra per tenerla al sicuro. Ma sapendo che una cosa del genere non sarebbe mai potuta accadere, i pensieri dell’uomo andarono al secondo miglior piano d’azione.

    Era ovvio che Lord Worthington avesse confessato alto tradimento per proteggere la moglie e la figlia. Non ci sarebbe voluto poi molto per convincere l’uomo che il miglior modo per tenere la figlia al sicuro fosse il rifiutarsi di vederla. Se l’accesso alla Torre le fosse stato negato diverse volte, alla fine Rose avrebbe smesso di presentarsi. Sperando che, nel frattempo, non avesse attirato ulteriori attenzioni su di sé. Tutta colpa della maledetta testardaggine della ragazza, che a quell’ora sarebbe già stata al sicuro se fosse fuggita da Londra con la madre.

    Brantford si voltò per andarsene, dicendosi che avrebbe fatto meglio a tornare più tardi, quando non ci fosse stato il rischio di incontrare la donna che di recente stava occupando fin troppi dei suoi pensieri. E fu proprio in quel momento che – chiaramente – la porta della cella si aprì, e Rose Hardwick uscì dalla stanza in cui suo padre era tenuto prigioniero. La giovane aveva la testa china, ma nonostante l’evidente sconfitta nel suo portamento Brantford fu colpito, come sempre, dalla sua bellezza. Era passata quasi una settimana dall’ultima volta che l’aveva vista, quando Rose era arrivata a casa di Kerrick per informarlo di averlo liberato dalla promessa di sposarla. Era stato un fidanzamento che nessuno dei due aveva voluto, ma sotto il nome di Kerrick Rose avrebbe avuto almeno un po’ di protezione dalle maldicenze che continuavano a infangare la reputazione della sua famiglia.

    Brantford aveva sperato di non doverla rivedere mai più.

    Invece dei suoi normali riccioli raccolti in un’acconciatura, Rose portava i capelli bruno-rossastri legati stretti. Ma quella non era l’unica nota diversa nel suo aspetto. Quando la ragazza alzò il viso verso Kerrick, Brantford vi lesse i segni del turbamento degli ultimi giorni. Le ombre scure sotto i suoi occhi erano del tutto nuove. Rose doveva aver cercato di coprirle con la cipria, senza dubbio sperando che il padre non se ne accorgesse e dunque non si preoccupasse per lei, ma non c’era cosmetico che potesse nasconderle completamente dal suo viso. E nei suoi lineamenti c’era una tensione, un’aria di fragilità che faceva venire voglia a Brantford di prenderla tra le braccia e proteggerla dal mondo. Una cosa che l’uomo non avrebbe mai fatto, era chiaro, ma lo infastidiva profondamente che la giovane potesse suscitargli una tale emozione. Le emozioni erano un segno di debolezza, e lui non si sarebbe mai tradito in quel modo. Lo aveva imparato da suo padre quando era ancora un ragazzino.

    Quando Kerrick le offrì il braccio, Rose lo accettò rivolgendogli un sorriso stanco. Brantford sapeva per certo che non ci fosse assolutamente nulla tra i due, ma non riuscì comunque a frenare il proprio fastidio nel vederli insieme.

    Fu allora che lei lo notò. Appena era uscita dalla cella del padre doveva averlo preso per una guardia, ma quando lo riconobbe i suoi occhi blu si fecero seri e le sue deliziose labbra arcuate si tesero in una linea dritta.

    Per qualche motivo Rose era passata da un’apparente indifferenza a un’attiva antipatia nei suoi confronti, e l’uomo ancora non riusciva a capire il perché. Lui non le aveva mai parlato se non in rarissime occasioni, e sempre assicurandosi di mantenere le distanze ogni volta che i due si ritrovavano agli stessi eventi sociali. Davvero non si spiegava l’improvvisa ostilità della ragazza, ma Brantford non avrebbe permesso che ciò lo toccasse in alcun modo.

    Miss Hardwick, le disse con un cenno di saluto. Date le tristi circostanze, non c’era nient’altro che potesse offrirle. Brantford aveva fatto visita alla madre di Rose il giorno prima, raggiungendola poco prima che la donna lasciasse Londra, ma Lady Worthington non era stata in grado di dirgli nulla di rilevante all’indagine. Rose allora era già stata accolta nella villa di città degli Overlea, un fatto che all’uomo andava più che bene. Se Lady Worthington davvero non sapeva nulla delle azioni di suo marito, era poco probabile che la figlia ne sapesse di più.

    Rose si voltò dall’altra parte senza dire nulla. Perché in fondo non c’era nulla da dire.

    Brantford incontrò allora lo sguardo di Kerrick, e gli mandò l’ordine silenzioso di fare tutto il possibile per tenere la giovane lontana da lì. L’altro uomo aggrottò brevemente le sopracciglia, poi accompagnò Rose lungo il corridoio.

    Non importava. Ci avrebbe pensato Brantford stesso. Aveva lasciato ad altri il compito di interrogare Worthington, ma i loro sforzi non avevano dato alcun frutto. Lui avrebbe convinto il padre di Rose a fare il necessario perché la figlia non subisse ulteriori danni a causa sua.

    Sapendo che la guardia non gli avrebbe impedito l’ingresso, Brantford si avvicinò alla cella. Cogliere il prigioniero di sorpresa subito dopo la visita della figlia sarebbe potuto tornare utile. Se Worthington era rimasto sconvolto da quell’incontro anche solo la metà di quanto Rose era rimasta turbata, forse ciò avrebbe dato a Brantford la giusta leva per rompere il silenzio dell’uomo.

    Dato che Worthington era un semplice visconte con un piccolo patrimonio, non gli era di certo stata riservata una delle stanze più lussuose della Torre. Come quelle che un tempo avevano ospitato personaggi di rango reale.

    No, la sua stanza conteneva a malapena lo stretto necessario. Una piccola branda in un angolo serviva da letto, un piccolo paravento in un altro angolo nascondeva il vaso da notte. Uno che non veniva svuotato da qualche tempo, a giudicare dall’odore che impregnava il luogo. L’aria era umida e pesante. C’erano alcune piccole finestre in alto lungo una parete, ma la luce del giorno che entrava offriva poco conforto nella cupa tristezza della stanza.

    Brantford era già stato in molte di quelle celle per via del suo lavoro per il Ministero degli Interni, e nessuna di quelle visite lo aveva mai segnato. Dopotutto uno rinunciava a qualsiasi diritto al lusso e alla comodità, se commetteva alto tradimento. Ma quel giorno, sapendo che Rose era stata in quella stanza solo pochi momenti prima e aveva visto l’uomo dall’aria sconfitta seduto chino sul bordo della piccola branda, Brantford sentì un’insolita pesantezza al petto.

    Non per l’uomo seduto davanti a lui, ma per la figlia che era stata costretta a vederlo in quel modo.

    Se Brantford avesse avuto un cuore forse anche lui si sarebbe dispiaciuto per Worthington, ma tutto ciò che l’altro gli suscitava era fastidio. E, a essere onesti, anche un tocco di rabbia per ciò che l’uomo aveva fatto alla propria famiglia.

    Quando la vicenda era iniziata Brantford aveva sperato che le voci riportate dai suoi agenti – che Worthington stava vendendo segreti di stato ai francesi – si rivelassero infondate. Era stata una speranza vana, ma fino all’ultimo Brantford aveva cercato indizi – qualunque cosa – che portassero a un’altra spiegazione per il comportamento dell’uomo. Ma da quando Worthington aveva confessato, quella speranza era svanita.

    Il visconte non lo aveva sentito entrare, il suo atteggiamento quello di un uomo profondamente immerso nei suoi pensieri. Brantford attraversò la stanza e si sistemò sulla sedia dove Rose era senza dubbio rimasta seduta durante la sua visita, irrompendo nelle riflessioni dell’altro in modo così improvviso da farlo sobbalzare.

    Lo sguardo di Worthington si inasprì quando si rese conto che non si trattava di Rose tornata indietro per parlare con lui. Sembrava che dopotutto le difese dell’uomo reggessero ancora, nonostante il difficile incontro con la figlia.

    Brantford iniziò il suo interrogatorio, ma sapeva già che non avrebbe appreso nulla di nuovo. Tuttavia non avrebbe lasciato la stanza finché non avesse estorto a Worthington la promessa di rifiutare qualsiasi futura visita di sua figlia.

    Capitolo 2

    Rose apprezzò il fatto che Lord Kerrick non cercò di forzare una conversazione durante il loro viaggio di ritorno in carrozza. In fondo non c’era nulla da dire.

    Suo padre si era rifiutato di parlare di ciò che era successo. La ragazza sapeva che l’uomo non era colpevole di tradimento, lo sentiva nel proprio cuore con una certezza incrollabile. Ma lui sembrava essersi rassegnato a ciò che sarebbe seguito alla sua confessione; la sua unica preoccupazione erano la figlia e la moglie. Quando Lady Worthington aveva lasciato la città, pochi giorni dopo che il marito era stato portato alla Torre di Londra, la donna aveva cercato di insistere perché Rose partisse con lei. Se l’amica Catherine Evans non l’avesse invitata a rimanere con sé e la sua famiglia – garantendole di conseguenza la protezione del cognato, il marchese di Overlea – Rose avrebbe anche potuto non rivedere mai più suo padre.

    La giovane era già frustrata dal fatto che il genitore si rifiutasse di rivelare il motivo per cui aveva confessato un crimine che non aveva commesso. Ma a visita finita, trovare anche il Conte di Brantford fuori dalla cella del padre era stato più di quanto Rose potesse sopportare. Una bella ironia, considerando che lei stessa aveva trascorso gran parte di quella stagione cercando, senza riuscirci, di catturare l’interesse dell’uomo. A parte durante la serata musicale ospitata dai propri genitori, quando Brantford le aveva parlato per un solo breve istante, in tutti gli altri eventi stagionali lui aveva a malapena guardato nella sua direzione.

    Di tutti i momenti in cui il destino avrebbe potuto farli incontrare, era crudele che avesse scelto di farlo proprio allora, dopo che la famiglia di Rose era stata completamente rovinata. Non che Brantford avesse mai mostrato il minimo interesse romantico per lei. Rose aveva sempre conservato nel cuore un barlume di speranza in tal senso, ma era giunto il momento di affrontare la realtà. Il Conte di Brantford non si sarebbe mai avvicinato alla figlia di un reo confesso di alto tradimento.

    Quando raggiunsero la villa degli Overlea, Kerrick la accompagnò alla porta.

    Voi non entrate? gli chiese Rose quando lo vide fermarsi.

    L’uomo scosse la testa. "Devo occuparmi di alcune cose, oggi. Ma vi prego, dite a Catherine che più tardi nel pomeriggio passerò a trovarla. E anche

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1